Idioma: Italiano
Duración: 40m 08s
Lugar: Entrevista
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Graça FOM@PLAY IT

Descripción

Intervista con Graça, esercitatrice linguistica di lingua portoghese presso l'Università di Napoli L'Orientale

Transcripción

FOMATPLAY vado? OK, perfetto. allora grazie Graça per aver aderito al al progetto. La prima domanda che ti facciamo è di raccontarci qualcosa del tuo viaggio. che cosa ti è portata in Italia e in particolare a Napoli? GRAÇA nel caso mio, venendo dal Portogallo, l'amore; perché è un paese che mi piace quindi non avevo l'esigenza di immigrare; nel senso che non avrei trovato lavoro o avevo una famiglia un po' disagiata. No, niente di ciò. Quindi sono venuta perché mi ero innamorata della persona con la quale vivo e con la quale poi mi sono sposata nel frattempo. Sono venuta qui per questo motivo. FOMATPLAY Quindi sei qui da quanto tempo? GRAÇA 23 anni. FOMATPLAY 23 anni, perfetto. Nel frattempo hai conseguito comunque.. hai finto la tua? GRAÇA Io mi ero già laureata a Lisbona. Prima di venire avevo fatto anche la SIXI. Quando Io mi sono laureata c'era il vecchio ordinamento. Quindi erano 4 anni più 2. Quindi Io mi sono fatta i 4 anni, ho fatto i 2 e poi sono venuti in Italia. Non volevo venire qui senza avere un programma mio definito e concluso. Poi ho cominciato a lavorare all'università e successivamente ho fatto il dottorato. FOMATPLAY hmm, OK. hai conseguito il dottorato qui a Napoli? GRAÇA sì, sì. Presso quest'università. Era una-; è stata una opportunità che mi è stata offerta mentre lavoravo. Non avevo borsa; non avevo niente. Non potevo smettere di lavorare però insomma l'ho fatto in contemporanea. FOMATPLAY hmm. Come hai trovato l'ambiente universitario italiano rispetto a quello portoghese? GRAÇA l'ho trovato caotico per un motivo: perché era il momento di passaggio del vecchio ordinamento al nuovo ordinamento. Quindi era caotico per tutti; non era perché Io venivo da fuori è perché però proprio l'università stava passando per un processo di cambiamento e quindi... gli stessi uffici amministrativi, i professori, l'università stessa. Si stava ancora parcamminando su come strutturare queste nuove lauree divise in 3 più 2. tutto il caos, diciamo, la confusione che poteva esserci era dovuta a questo passaggio che Io non ho vissuto in Portogallo perché l'ho lasciato col vecchio ordinamento. Ma poi quando sono tornata anche per vedere vecchi amici ho visto che la stessa confusione c'era perché il processo è applicato a tutta l'Europa. FOMATPLAY certo. invece com'è l'ambiente lavorativo universitario italiano? non so se ho avuto un modo di lavorare anche in Portogallo. GRAÇA eh no. In Portogallo Io ho lavorato solo a scuola prima di venire. Quindi la scuola è un ambiente diverso. Qui non non ho lavorato a scuola. Ho visto qualche iniziativa perché ho degli amici che stanno... a scuola è chiaramente diverso perché il sistema di insegnamento scolastico è diverso dall'Italia al Portogallo, questo è un dato di fatto. L'università un poco-; può essere un poco più affine. ehm.. lavorare in Portogallo no. Ci sono tornata per un altro corso, per eh dei seminari, ehm per congressi ma non per lavoro specificamente. Eh, no Io mi trovo bene anche perché da questo punto di vista devo dire che la mia formazione lavorativa all'università è tutta italiana. Non posso contrapporre o fare un confronto con il Portogallo perché non ho quella evidenza, insomma, non ho quella vita professionale. Lì ho avuto solo quella della scuola hmm... e solo per un anno, tra l'altro. FOMATPLAY certo. E qui invece che tipo di, per esempio, ambiente hai trovato? Avevi delle altre aspettative pensando all'Italia prima di venire? anche che magari ti sono piaciute e non ti sono piaciute? puoi raccontarci qualcosa? GRAÇA al livello, diciamo, universitario-, all'interno dell'università no perché non avevo nessuna aspettativa; non mi sognavo nemmeno di venire a lavorare all'università. è stato un caso, caso fortunato, fortuito. ehm... Fortunato anche ma non non è-; non sono venuta mirando all'università. Sono venuta, come ho detto, perché mi ero innamorata di una persona e quindi mirando ad una vita affettiva; e poi avrei scelto qualsiasi lavoro che mi avesse dato l'opportunità di essere economicamente indipendente. Anche perché se questo rapporto non fosse andato bene Io me ne sarei andata ma non volevo vivere, diciamo, dipendendo dal mio compagno. Questo non mi è passato per la testa e mai l'ho messo in atto. Quindi l'università è stato un caso; è stato un caso perché ho cominciato con delle collaborazioni non all' Orientale, prima al Suor Orsola Benincasa e poi qui si è perso-, si è aperto, scusate, un concorso e Io mi sono candidata e sono rimasta. Quindi le dinamiche sono queste per venire a finire all'Orientale. FOMATPLAY e da un punto di vista linguistico, avevi studiato italiano prima di venire in Italia oppure...? GRAÇA siccome avevo nel frattempo conosciuto questa persona è chiaro che in Portogallo mentre mi informavo e e concludevo i miei studi io ho cominciato a fare degli studi di italiano, ma molto così. Non con un corso seguito anche perché per l'università e gli studi miei non avevo tempo nemmeno soldi perché poi per studiare italiano si facevano dei corsi eh che si chiamavano extracurricolari. eh... ma c'era una grande fila. Oltre un certo numero di studenti non si potevano fare questi corsi extracurricolari e io non ero in calvaria. Quindi solo per amicizie o per "posso assistere alle lezioni con la lettrice?" di cui poi sono rimasta anche molto in amicizia si, si studiava; almeno per me, si studiava l'italiano. sennò si doveva andare all'istituto italiano di cultura a Lisbona ma erano corsi a pagamento e io stavo avviando la mia vita a fare altro. Quindi la lingua l'ho imparata, sì, studiamo anche qui un po' da autodidatta e il resto molto ascoltando la televisione; che da questo punto di vista è una fortuna che sia tutto doppiato e quindi ho perso tutte le altre lingue di formazione scolastiche; e questa è la parte negativa; quindi la televisione, la radio, anche, mi ha dato un input. Viverci e parlare unicamente in italiano l'altro input. E poi fortunatamente quello che avessi mio marito che mi correggeva con gli errori, giustamente. Ci confrontavamo anche... e ci confondiamo tuttora al livello linguistico per i dubbi che mi possono sorgere che a volte lui sa rispondere ma a volte no. FOMATPLAY OK. E come ti senti quando parli italiano oggi? anche rispetto a come ti sentivi nel passato? GRAÇA il passato, come sempre succede a qualsiasi straniero, no? è: "farò un errore, farò un errore. dirò qualcosa di sbagliato". ma quello ha anche tanto a che vedere con lo stato d'animo e credo anche con la personalità. Io non sono una persona molto espansiva; cioè, io tendo ad ascoltare e poi parlo e in determinati ambienti se mi sento veramente molto mio agio e allora sì. Però anche se vivo qui da 23 anni se devo fare una qualche comunicazione nel senso che devo agire per essere sentita in italiano ancora ciò delle remore-; cioè ho dei punti in cui mi fermo e ci penso tre quattro volte. Poi non posso dilungarmi per tanto tempo sennò poi il pubblico o chi mi sta ascoltando resta in attesa. Quindi non è ancora una lingua che io senta veramente mia ma credo che non la sentirò mai interamente mia perché sono straniera. cioè la lingua, la lingua è sempre quella materna è quella dove uno è stato allattato linguisticamente. Però non la vedo come una lingua estranea, questo no. Non la sento diffidente, anzi. Mi sento anche di scherzare in questa lingua e riesco a farlo; e per me questa è una caratteristica di aver assunto una dimensione di vita nella lingua che abbiamo, che ci ha accolti e che abbiamo anche noi accolto. sì, penso questo. Non lo s,o in maniera personale. FOMATPLAY sì. E quindi quali altre lingue parli? prima dicevi che l'italia è un paese monolingue e quindi... GRAÇA parlavo. parlavo bene inglese. Devo dire che avevo un ottimo inglese, anche scritto. Ma 23 anni senza farlo scompare. Parlavo un discreto francese; Idem. Parlavo perché possiamo dire nei portoghesi che lo spagnolo è di casa perché lo teniamo come confine; cioè parlavo nel senso che lo capivo. Anche quello scomparso. Alla fine è stato tutto sostituito dall'italiano. Cioè questo per me è una perdita ma pazienza se lo voglio recuperare mi metto a studiare e poi lo devo praticare sempre e trovare le situazioni dove praticarlo che è un po' complicato. FOMATPLAY certo. Invece da un punto di vista di valori culturali o socioculturali oltre che linguistici, come ti è sembrata l'Italia quando sei arrivata? anche rispetto all'oggi? GRAÇA non posso rispondere sull'Italia, posso rispondere su Napoli. Sull'Italia presuppone già un grado di maturità, di vita e anche di studi perché l'italia non è... un italiano, anche, la cultura italiana non è quella-; almeno in Portogallo per quando mi sono informata io che ci davano in grandi blocchi. Cioè anche a scuola o la televisione che per la mia generazione era il modo di entrare in contatto col mondo oltre che la lingua; io non sono generazione internet perciò posso parlare così con una condizione di causa. Altri che hanno vent'anni meno di me già hanno una percezione diversa. Quindi che cosa era il Portogallo in Italia? In Italia erano alcune musiche, le... non moltissime. eh... alcune macchine, giustamente, alcuni prodotti e anche della pubblicità. Penso alla pizza. La pizza veniva congelata ma era la pizza congelata. Infatti se uno usciva per mangiare la pizza, la pizza era americana. Infatti quando Io sono arrivata in Italia e dici "Va bene allora andiamo a mangiare la pizza". Io mi aspettavo quel tipo di pizza cioè un trancio pieno zeppo di cose che oggi solo a vedere... come, cioè, a 16- 17 anni, come mangiavo questo schifo? perché veramente è inguardabile. Ma quello è il concetto di pizza per noi. E quando mi arriva la pizza intera ho detto "ma questa è per 5 persone?". "no questa è una per te". "come una per me? questo non si mangia, questo si divide per 5". E invece la gente mangiava una pizza e mezza casomai e anche le fritture. Quello è stato un disastro eh... per lo stomaco. Quindi l'Italia, per ritornare, diciamo, a quello... l'Italia non era nell'orizzonte perenne anche perché non era fisso. c'era uno... o un'altra... mi ricordo serie giovanile; adesso mi manca il nome però gli attori li tengo davanti; ehm che insomma ci nominava. Allora l'Italia era un paese dei colti. Cioè la studiavano, la conoscevano. O la generazione precedente ma non la mia. La mia era generazione inglese. Inglese, soprattutto americano. Per finire di tutti i film, tutte le serie, la musica, principalmente; già un po' coperta la musica anglosassone perché già erano passati i Beatles, li conoscevamo. Però quello che ci arrivava in grande forza era la musica nordamericana. ehm e quindi eh conoscere l'Italia; l'ho cominciata a conoscere qui l'Italia. Gradualmente perché andiamo a questa città, vediamo questa città. E poi l'italia è tutta diversa. Invece Napoli, il mio primo eh.... impatto della città di Napoli, tra l'altro, fu notturno perché quando sono sbarcata la prima volta l'aereo fece un ritardo orribile; venivo da Milano, non c'erano voli diretti e quindi è più facile per coincidenza. Dovevo sempre fare uno scalo. Era-; fu Lisbona-Milano, Milano-Napoli. C'era un cattivo tempo e quindi ha fatto un ritardo. Sono atterrata a Napoli che era tipo mezzanotte. Ehm... e quindi per venire era tutto buio, giustamente. Un tassista impazzito per me. Io ho detto "vabbè io morirò giovane in questa città". perché questo guida sopra il marciapiede, non rispetta i vari segnali di controsenso. Per mio marito era normale, giustamente, per me che venivo da Lisbona no. Quindi già questa forma di vivere napoletana molto basata sulla cultura della città; perché per sopravvivere in questa città veramente uno si deve immergere ma fino sotto, sotto, sotto, sotterraneo altrimenti non resiste qui dentro. Questa è la mia percezione. E devo dire che la mia per prima percezione fu di fuga. Cioè Io venivo da una capitale, è vero, eh mi trovavo su un'altra capitale, è anche vero; capitale di tante altre cose. Ma di uno stato, per me straniera, di disorganizzazione. Ma è un'organizzazione disorganica e allo stesso tempo omogenea nel tessuto della città e solo chi entra in questo tessuto portato per mano o sennò che è in grado di farlo; Io ero troppo giovane per farlo quindi mi mi hanno dovuto portare, no? mi hanno accompagnata a entrare nel tessuto sennò tante dinamiche non sarebbero state colte o percepite e anche capite da me. Perché se c'è-, ci sono certe cose che Io accetto di questa città e che casomai mi vengono criticate da portoghesi Io spiego le ragioni. Perché prima che anche... anche Io le ho rifiutate in partenza. Poi capendo determinate strutture uno può dire "va bene, si accetta" e poi si spiega anche all'altro perché sennò c'è il rifiuto immediato. E quindi il primo impatto è stato, devo dire, un battesimo di fuoco di lava, di tutto, di tutto. Credo di aver-, sopravvissuto, essere sopravvissuta quindi... E ancora qua sto. FOMATPLAY e invece ci sono del dei valori o comunque degli aspetti della cultura napoletana che ti sono a cuore, che hai apprezzato una volta qui? GRAÇA sì. Questa è una città fortemente accogliente. Può non sembrarlo. Anche quando le persone ti guardano un po' storto. Perché io poi, tra l'altro, vivo in un quartiere molto popolare, veramente molto popolare. Cioè vicino a me ci sono dei bassi. Io praticamente assisto alla vita delle persone se hanno le porte aperte soprattutto d'estate. Di inverno no, fa freddo. Quindi è visibile la vita dell'altro. Io sono sempre stata molto rispettosa della vita dell'altro. Non sono invadente e credo che il mio modo di essere discreto in un quartiere che è il massimo dell'indiscrezione-; cioè le discussioni dei vicini è come se li avessi davanti. Potrei anche dire "guarda che ha ragione lei. No ha ragione lui". Perché si sentono nel cortile. Quindi è una città che si espone. Nel senso non ha, non voglio dire, né vergogna né pudore; cioè non ha il pensiero di essere vista per quello, per quello che è; ma allo stesso tempo non rifiuta. Cioè prima di rifiutare cerca di capire. ma devo dire questo forse è con me. perché Io assistito ad altre situazioni con questo non si è visto. ma chiaro non si fa di tutta l'erba un fascio. Quindi non è una città che io potrei dire è una città cattiva. Anzi, sono le persone che ci abitano che la rendono cattiva in determinati momenti. Ma non ho avuto momenti, diciamo, in cui mi sono sentita rifiutata dalla città. Da alcune autorità sì; per l'aspetto. Ma le autorità... lasciamo perdere. ehm del resto no. Non mi sento fuori casa. anzi, quando torno mi sento anche di stare in casa. FOMATPLAY OK. quindi ci sono state delle situazioni ostili comunque dove hai percepito ostilità? GRAÇA sì. Un po' si. Però nei miei confronti devo dire che il fatto di essere una persona che è in grado di parlare in italiano; cioè, non in dialetto. Capisco il dialetto. Se volesse potrei anche dire qualche espressione ma Io ho sempre risposto in italiano. E credo che questo fa sì che il mio interlocutore mi guardi con altri occhi. Cioè va al di là dell'aspetto. Perché purtroppo questa società, che non è solo la società napoletana-, nellla società mondiale l'aspetto conta ancora parecchio purtroppo. Conterà ancora molto. Quindi la le persone ti guardano e formano un'opinione poi ti ascoltano casomai se sono disposti a sentire e cambiano forse l'opinione se sono un po' più aperte. Ma all'aspetto... sì è un primo momento di divaglio. E quindi per l'aspetto ci sono state, diciamo, delle situazioni meno gradevoli ma subito risolte. FOMATPLAY OK. Ti va di raccontarci qualcosa o? GRAÇA no. sinceramente no. sono cose che ho lasciato indietro e quindi preferisco non-; nemmeno toccarle perché dimostrano solo ignoranza personale del soggetto, non della città insieme. Diciamo non hanno a che vedere con la città. Ha che vedere col singolo e il singolo non va calcolato in questo caso. FOMATPLAY invece rispetto alle istituzioni administrative? GRAÇA alcuni degli ignoranti stanno nelle istituzioni, per cominciare. ma come ho detto io penso che il fatto di poter parlare la lingua con un certo, con una certa dimistichezza ormai mi mi rende in grado di spiegarmi e di capire. Quindi anche lì con le istituzioni tutto a posto. FOMATPLAY OK, hai cittadinanza italiana o mantieni quella portoghese? GRAÇA a breve. Devo risolvere ancora alcune cose; processo molto lungo anche. FOMATPLAY Ok. Il Portogallo permette la doppia cittadinanza? GRAÇA sì, sì, sì. FOMATPLAY ehm... invece ci sono delle cose che ti mancano molto del Portogallo? GRAÇA la luce. gli affetti; vabbè quelli non si dicono perché sembra assurdo mensionali. Certo che mi manca la famiglia, c'ho tutti lì. Qui non ho nessuno dei miei. Nel senso, non ho sorelle, non ho fratelli, non ho genitori, non ho zii, non ho cugini. Non ho nessuno. Ho quello... insomma, la parte di famiglia di mio marito. è chiaro che quello mi manca. Mi manca anche molto spesso essere immersa in una situazione linguistica che mi fa ricordare pezzi della mia vita; questo giustamente manca ma penso manchi a tutti gli stranieri. Quando posso vado. Purtroppo il Portogallo anche se è in Europa non è una meta facilissima da raggiungere. Facilissima, intendo, anche in termini economici. Uno va con €19 a Londra; perché mai? non appartiene alla comunità economica. Invece Io devo pagare 170 se tutto mi va bene per andare a Lisbona. E non in tutti i giorni ma in qualche giorno fisso perché sto parlando della Ryanair che poi è una compagnia che-; si può dire, mi piace molto. Però la uso perché mi serve. quindi questo sì. FOMATPLAY quindi pensi che potrebbe essere collegata un po' meglio come meta? GRAÇA no è collegata; nel senso che ormai abbiamo un volo diretto. Io prima dovevo andare a Roma e vai treno, trenino, pullman, trascini il bagaglio. Adesso vado in aereoporto solo che non ho i voli tutti i giorni. FOMATPLAY hmm. Ci sono stati dei momenti in cui ti sei pentita di essere venuta qui e hai pensato "adesso torno in Portogallo"? oppure no? GRAÇA Per professione no. E fortunatamente per affetto no. Perché se mi fossi pentito sarei già andata via. La mia vita familiare non era andata bene e quindi me ne sarei andato. E quindi per il tutto no. FOMATPLAY ehm invece per quanto riguarda la questione della mobilità, ritornando appunto alla possibilità di potersi muovere. eh cosa pensi della libertà di movimento in Europa? GRAÇA eh ma se l'Europa esiste, in teoria dovrebbe essere per questo motivo, no? Non ho avuto, diciamo, problemi di movimento. Ecco problemi di fisico. Mi guardano dicono "questa è portoghese". "sì sono portoghese". Da questo punto di Vista nessun problema. I miei documenti sono riconosciuti in qualsiasi paese dell'Europa, chiaro. guardare i documenti e la faccia-; e essere poi... insomma. l'aspetto che entra nel regno immaginifico dei miei interlocutori. ma lì fantasia, fantasia. Non non vedo problemi. Anzi, dovrebbe essere un diritto; perché se l'Europa diventa un grande paese, utopia, perché che non lo è, uno dovrebbe passare da uno all'altro senza nessun problema. Non era la realtà; era quello che si voleva ma in verità non è così. Ma sì. Ben venga. FOMATPLAY perché dici che non è così? GRAÇA non è così perché eh... già per uscire bisogna dimostrare-; bisogna avere un documento. E Io se vado a Roma non devo mostrare un documento. Quindi l'idea è di un'Europa unita in cui i paesi non hanno i confini definiti non... cioè non dovrebbe esserci la necessità di dimostrare nell'ingresso o in un altro paese che tu sei di quella cittadinanza. Nell'europa unita... Perciò dico utopia. GRAÇA certo. e tu ti senti europea? e se sì in cosa? se no...? GRAÇA No. No perché non esiste l'Europa. Non mi sento europea. Sono una portoghesa a Napoli; al massimo mi potrei sentire quasi, insomma, adottata dalla città. Non mi sento nemmeno napoletana perché non lo sono. FOMATPLAY hmm e che cosa definisce la tua portoghesità e la tua napoletanità? GRAÇA la mia napoletanità il fatto che resisto da 23 anni qui. Secondo me è già una medaglia d'oro. ehm... la mia lusitanità esserci vissuta, insomma, avere la famiglia lì. Sono dei concetti che secondo me vanno molto dosati perché altrimenti possono passare o possono essere fraintesi. Io non non voglio che siano fraintesi quindi... portoghese sono portoghese perché ho la cultura, ho la lingua. Ma anche la cultura lì è abbastanza mischiata. Quindi quanto di portoghese ho? Ormai vivendo 23 anni a Napoli quanto di portoghese c'è? è già molto mischiato con la cultura italiana, napoletana. FOMATPLAY Ok; e invece per quanto riguarda la Brexit, ritornando un attimo al discorso che facevi prima sulla, insomma, dover andare in un posto che è molto meglio collegato fuori dall'europa, non so se... che cosa hai pensato di Brexit come momento storico? GRAÇA ho pensato che quando sono entrati gli inglesi nella comunità non dovevano avere tutti i privilegi che gli hanno dato. cioè, non ho capito. Se entra il portogallo; entra la Spagna; ci sta l'Italia, ci sta la Francia, c'è la Germania; tutti quanti hanno dovuto ordinare la moneta a euro; tutta una serie di condizioni... e gli inglesi entrano a patto che continuano ad essere gli inglesi. che senso ha? cioè Io in quel momento lì avrei già dovuto dire no. Sei come tutti gli altri. Se non vuoi essere come tutti gli altri non entri. FOMATPLAY quindi ti aspettavi, diciamo, eh.. un passo indietro da parte del del Regno Unito in questo senso? GRAÇA No. Mi aspettavo un passo in avanti dal resto dell'Europa. Perché il Regno Unito lo sappiamo da sempre la [unclear]. Cioè loro hanno agito di conseguenza. Così sono e così sono rimasti. Sono gli altri che non si sono impuntati. Non ho capito sinceramente il motivo per cui hanno concesse tante altre eh... come possiamo dire? adesso mi manca il termine. eh... come dire? fatti positivi, no? Per loro. Mentre gli altri si sono dovuti adeguare a tutta una serie di condizioni che non erano nemmeno positive. Per esempio, se penso al portogallo, dover adeguare la moneta a quella qualità di vita-; quando la gente quella qualità di vita e quel tipo di potere di acquisto non teneva e eh... ha fatto sì che sono passati 5 anni poi stavamo in grande crisi. è stata una cosa orribile. è anche osceno. Lo stato portoghese per poter pagare il debito ha attinto alle pensioni. lì... c'è la guerra civile non l'hanno fatta. Però per dire, gli inglesi al di sopra di tutto ciò. Non mi pare molto onesto. Per non dire altro. FOMATPLAY OK. eh 6 stata impattata in qualche modo da un punto di vista semplicemente di, appunto, mobilità da Brexit oppure no? cioè come ti ha toccato questo momento? GRAÇA No perché non sono mai andata in Inghilterra. non ho avuto la necessità di andarci. Ho il passaporto. Il problema per me non si pone. Se voglio andare vado. Non ho difficoltà. Sono sto a posto. ehm ma siccome non, non mi sono mai collocata il problema di "adesso devo andare in Inghilterra. come faccio? come non faccio?" non ci ho mai pensato. FOMATPLAY OK. sì, invece per quanto riguarda il tessuto sociale napoletano, adesso pensi di avere una rete sociale, comunque, abbastanza, abbastanza forte? Hai amicizie che comunque frequenti? GRAÇA Si ho delle amicizie che si fanno secondo me con molto tempo. Quindi dopo molto tempo qua penso di... se chiamo qualcuno so di avere quella persona come un braccio destro; essendo già da alcuni anni qua. Quindi a livello di frequentazione, di amicizie sì. Ci sta, ci sta. Non posso dire di no. eh poi comunque ho cercato di fare altro. Per esempio mi sono iscritta come volontaria al FAI, collaboro anche con altri stranieri. ehm cioè è un modo anche per conoscere la città. cioè è stato molto, molto... è stato un momento molto positivo e continua ad esserlo. Sono ancora tutt'ora in contatto con il gruppo. FOMATPLAY di che tipo di gruppo si tratta? GRAÇA allora il FAI ha fatto 6 anni fa... Nel 2015 quindi un po' di più, 8; ha fatto un un corso per stranieri. Nel senso che uno si candidava se aveva le capacità, insomma, delle qualità. Entrava eh un gruppo, cioè, un corso per una un'area del FAI che si chiamava "FAI un ponte tra cultura". Quindi venivano selezionati 30 stranieri; quindi si è fatto questo corso eh sulla storia di Napoli. Quindi è stato molto, molto interessante. Ed era teorico-pratico. Da queste 30 persone che poi sono uscite con diploma; insomma, partecipato al corso del FAI; alcuni hanno deciso di creare un gruppo all'interno del FAI chiamandolo proprio "un ponte tra culture" il cui l'obiettivo è quello di eh essere un legame con gli altri, con il tessuto napoletano straniero. Quindi quelli che vivono in questa città la città la vivono in maniera unicamente lavorativa e di sopravvivenza, diciamo così. Quindi la città non la conoscono. ehm e all'interno di questo gruppo dove io sono, collaboro e appartengo ho conosciuto degli elementi molto validi. Sono stranieri. Questa è la parte straniera del FAI. è chiaro che noi stiamo in contatto con gli italiani del FAI. eh che sono persone validissime. Infatti io ho anche ehm... pubblicizzato il vostro progetto all'interno di questo gruppo e non so se qualcuno ha scritto. ehm ed è stato un modo per anche per me per conoscere il tessuto sociale, storico della città oltre che il patrimonio artistico che è immenso. GRAÇA certo. e che tipo di colleghi e colleghi hai? di che provenienza? GRAÇA di quelli che sono rimasti in questo gruppo; perché eravamo moltissimi. Tutti diversi cioè: i senegalesi, i siriani, una della Guinea, quindi parla portoghese con me, eh del Brasile, polacchi, ucraini, russi ehm... recentemente abbiamo un acquisto, tra virgolette, del Sudan. cioè di tutto... c'è gente che veramente guarda questa città e la vuole conoscere. Quindi è molto... un progetto molto interessante. FOMATPLAY OK. Quindi com'è, com'è cambiato il tuo approccio alla città da che hai fatto questo corso? GRAÇA vai e riuscire a guardare agli angoli e riconoscere un pezzo di storia; di storia anche architettonica. Guarda... conosco quello che vedo: qua ci son passati o qui hanno fatto questo. Quindi mi interessa molto, molto; è stato bellissimo corso. Veramente mi è molto. FOMATPLAY quindi adesso questa collaborazione continua coinvolgendo altri stranieri che sono a Napoli? GRAÇA sì, sì, sì. sì, perché poi abbiamo fatto un corso successivo qualche anno dopo al MADRE; quindi era la storia dall'arte, dell'arte contemporanea. Molto più difficile da accogliere. Mentre il più antico sembra più facile, l'arte contemporanea è difficile da apprezzare, quindi da capire e anche da vedere nella città. Quindi anche quello molto interessante. FOMATPLAY OK, un attimo ehm... OK. Una domanda forse sul-, ancora sull'appartenenza. Quindi dove è casa per te? GRAÇA casa mia, mia, costruita, organizzata e addobbata ormai a Napoli. Però continua ad essere casa per me Lisbona. in effetti se qualcuno dice "ma allora tu stai andando?". "no, torno a casa". L'espressione esce automatica "torno a casa". Quindi c'è anche ancora questa distinzione tra casa e la casa dove vivo, insomma, addobbata o vissuta, insomma. FOMATPLAY hmm... avete-; questa è una curiosità off topic, diciamo. eh avete una differenza che è tra home and house o? GRAÇA sì lar/casa. FOMATPLAY OK. quindi anche per voi esiste questa differenza di... e quindi che cosa definisce la casa nel senso di home o di lar? GRAÇA cosa definisce la casa? anche se l'espressione che ho usato Io stessa, nel senso di Lar. ehm... secondo me in questo caso, almeno per me; quindi parlo solo per me non in modo scientifico, se così si può dire; tornare a casa è tornare ai ricordi vissuti che uno in qualche modo vuole mantenere vivi; e quindi che fanno parte della crescita; di una crescita che non è collegata qui; qui c'è un'altra crescita: una crescita di maturazione. Là hai una crescita proprio di infanzia, adolescenza e prima; eh prima, prima d'adulto, prima maturità. Quindi è quel legame, secondo me, quel riappropriarsi di quelle cose in modo da mantenerle vive qua, che non appartengono qua. FOMATPLAY hmm. OK. Questa è una domada piuttosto personale. Te la faccio. Ovviamente puoi anche non rispondere. Hai figli o pensi di avere figli in Italia? GRAÇA no, non ne ho. E per l'età che ho non penso nemmeno di averli. FOMATPLAY Secondo te il fatto di avere figli in Italia avrebbe cambiato questa percezione di casa in senso fisico? GRAÇA allora, avrebbe cambiato questa percezione però avrebbe creato molti problemi, secondo me, con una specie di, anche, presunzione e prevergenza a questa fantomatica creatura. Se fosse esistito sarebbe cresciuto in una situazione di vita, e anche sociale, ma soprattutto familiare non idonea a un ambiente sano; sano non perché mio marito sia insano; no perché la sicurezza della società sia... quella è un po' insana, si. eh ma per tutta una serie di fattori familiari. Adesso non sto qui a spiegare; quindi ho preferito non... FOMATPLAY OK. Va bene. Penso che siamo appena arrivati alla fine dell'intervista. Ehm... allora, questa è una sezione, diciamo, piuttosto lampo. quindi ci sono degli input che ti darò.. GRAÇA Non i disegnini che devo dire che fuori vedo ha ha ha ha. FOMATPLAY un po' meno di questo. a cui puoi rispondere semplicemente con una frase, quindi... allora la prima, la prima domanda sarebbe: come riassumeresti la tua esperienza rispetto alla libertà di movimento in Europa? se dovessi... GRAÇA Sono libera. Non ho problemi di spostamento, come ho detto. Penso che qua facendo vedere i miei documenti non ho mai avuto problemi. Facendo vedere... Solo una volta ho avuto problemi facendo vedere i miei documenti. Però stavo in Perù. Sì non riconoscevano un passaporto portoghese ma secondo me perché erano ignoranti, cioè, in geografia. Si vedeva che loro non riuscivano a inquadrare dove stava quel paese. E poi da un amico, parlando, che pure ero andata in Perù mi ha detto "mi è successo la stessa cosa". Quindi era proprio il Portogallo che non lo riconoscevano nella mappa. Ho detto vabbè. Poi dopo 20 minuti ho dovuto spiegare dove stavo. Ho detto "Penisola Iberica". forse avranno pensato che era una provincia spagnola e mi hanno fatto passare. Quindi massima libertà per me anche con tutto l'aspetto che posso avere. Però non ho problemi. FOMATPLAY perfetto. hmm e come ti sentiresti se questa libertà di movimento venisse rimossa? venisse tolta? GRAÇA ma credo come tutti. fuoribonda. perché dovrebbe essere tolta? questo significherebbe, spero di no, una disgregazione tale dell'Europa e quindi anche un conflitto tra i paesi permanenti dell'Europa. Eh da mettermi in in un grosso empasse perché se Io ho chiesto la documentazione per essere italiana, poi dovermi vedere in confronto col Portogallo sarebbe una crisi estetica. lì sì avrei un po' di ripensamenti e pensieri. FOMATPLAY Ok. sì, dove è casa e dove ti senti di appartenere? GRAÇA ho due gambe quindi un piede qua e un piede là così non non offendo nessuno. per la mamma del marito ha ha. FOMATPLAY e come ti senti in Italia o a Napoli? GRAÇA bene. ci sono giorni in cui vi odio ma penso che non sono io, chiunque. quindi chiunque. Ci sono giorni in cui ci si alza la mattina non sopporto nessuno. E quindi nessuno, è proprio il tessuto sociale. No, no, mi sento bene. FOMATPLAY OK, perfetto. Cosa ti manca di più del tuo paese, diciamo, di origine? GRAÇA la luce. perché gli affetti non si possono dire perché vanno per default. La luce. Mi manca la luce. FOMATPLAY La luce in che senso? GRAÇA proprio luce. La luce. La prima cosa che Io ho capito del Portogallo quando sono venuta a Napoli è che aveva una luce meravigliosa che qua non c'è. E di questo me ne so accorta perché sono uscita se non è era normale. invece quando sono tornata e sono venuta qui e sono tornata e ho detto "wow. noi abbiamo una luce spettacolare". proprio perché dove è collocato longitudinalmente il paese è la luce greca. Non so se conoscete questa luce che è abbagliante per via dell'atlantico che ha. Però uno quando ci vive; almeno per me che non ero mai uscita dal paese era normale. E quando son tornata... questo mi manca. FOMATPLAY interessante, molto. eh prenderesti le stesse decisioni oggi che hai preso nel passato? GRAÇA non tutte, giustamente. ci sono cose che non avrei neanche potuto cambiare sopratutto. nel senso di venire qui? FOMATPLAY sì GRAÇA sì, mi sono innamorata. quindi se non rifiuto l'amore che ho avuto tanto tempo fa. Quindi sì avrei preso le stesse decisioni. FOMATPLAY Ok. Questa è una domanda complessa, però insomma... eh vi dico come gestirla. Chi sei? e come ti definiresti in 3 o 4 parole? GRAÇA Chi sono? Sono Graça per tutti. Anche se mi storpiano il nome 24 ore su. 24 Sono un essere complesso, molto... molto, a volte, anche a disagio su dove colocarsi. Dipende dai gradi di serenità delle mie giornate. Ci sono delle giornate molto complicate. Però fondamentalmente sono Io. Qualunque cosa volessi volere. Non ho detto niente però forse ho detto qualcosa. FOMATPLAY Va benissimo. Grazie è stato un piacere.

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