FOMAT PLAY Ok, grazie Christine per aver aderito al progetto
Fomatplay.
La prima domanda che le faccio
è quella di raccontarci del suo viaggio.
che cosa l'ha portata in Italia?
CHRISTINE ehm allora...
a parte che io l'italiano già lo parlavo
perché ho fatto l'Erasmus a Ferrara nel 95-96;
poi quando sono arrivata qui a Procida
nel 2000 era
una vacanza che ho fatto con degli amici polacchi
che erano amici che
ho conosciuto all'università di Colonia
dove stavo facendo la mia eh...
il mio dottorato, e anche loro;
loro, da parte loro da Varsavia
avevano fatto tempo prima
l'Erasmus a Napoli e quindi conoscevano la zona
e mi hanno proposto di andare in vacanza insieme;
era tutto un gruppo di 15 ragazzi
e poi sono venuta Io con una mia amica tedesca
e siamo finiti a Procida
dove ho conosciuto poi il padre di mia figlia,
quello che dopo è diventato il padre di mia figlia.
Un procidano.
FOMATPLAY e quali sono state le prime impressioni
di Napoli
e di Procida rispetto poi al suo trasferimento?
CHRISTINE allora le prime impressioni...
Procida mi è sempre piaciuta moltissimo,
Napoli un po' di meno per il caos che regna qui.
ehm...
Poi quando mi so quando mi sono trasferita?
No, sempre era sempre questa l'impressione; cioè
a Procida mi sono trovata abbastanza bene
subito, dall'inizio.
FOMATPLAY Ci sono stati
degli aspetti negativi a cui ha fatto molta fatica
ad adattarsi ed altri magari più positivi
che è riuscita ad abbracciare, diciamo?
CHRISTINE allora, aspetti positivi probabilmente lo diranno tanti
tedeschi: il tempo, ovviamente.
Che le giornate sono più lunghe in inverno, non c'è...
più del tempo,
ancora più del tempo,
è la luce che c'è qui che in Germania
in inverno alle 3 è buio. Cioè uno va
al lavoro la mattina buio, va a casa e di nuovo buio.
Questa è una cosa molto
deprimente secondo me. Mi deprime un po'
questa cosa; è molto più bello qui ovviamente.
ehm...
questo un,
un elemento positivo.
Un elemento negativo è collegato più
alla vita sull'isola piccola
che non penso che sia una cosa italiana,
sud-italiana... sarà lo stesso problema
in un posto piccolo in Germania
che là tutti si conoscono,
uno è sempre un po' sui riflettori ehm...
è una mentalità specialmente sulle isole un po',
un po' chiusa, un po'
difficile per
gli stranieri o per chi non è dell'isola.
Non ti conoscono quindi ti guardano sempre un po':
"ma chi sarà questa persona?". Questo è molto diverso
già a Napoli. Infatti io le amicizie che ho fatto erano più
napoletani alla fine dei procidani;
questa è sicuramente una cosa un po' negativa.
Tutta questa vita sociale con gli isolani...
ehm vabbè, Napoli è Napoli, no? è il caos.
FOMATPLAY Cosa l'ha spinta
a rimanere?
A vivere a Procida piuttosto che trasferirsi
a Napoli?
CHRISTINE No, questo non era mai....
un'opzione di vivere a Napoli perché
mi sono trasferita per il mio compagno,
ex-compagno, non siamo più insieme.
Lui era di là,
era di Procida, non di Napoli. Quindi non,
non era mai una questione.
E poi con gli anni,
devo dire la verità,
mi sono trovata veramente molto bene a Procida.
Cioè non non vorrei
andarmene da là e specialmente non ce la farei
a vivere a Napoli.
FOMATPLAY ha trovato comunque un ambiente più o meno accogliente a Procida?
CHRISTINE sì, devo dire la verità, sì. Dopo gli anni
ci sono amicizie.
Il mio attuale compagno è sempre di là ehm...
sì, l'ambiente
è accogliente sicuramente là.
è sempre... il carattere dei procidani è sempre quello che è.
Cioè, è più semplice il napoletano.
Come non mi piace la città Di Napoli
mi piacciono i napoletani come sono di,
di forma mentis.
Questo è sicuramente un po' più difficile
a Procida. Però sì, mi trovo benissimo, sì.
FOMATPLAY e quindi quali aspetti,
diciamo, della vita a Procida hai trovato invece positivi?
CHRISTINE sempre che eh non è caotico.
C'è il mare. Mi piace il mare, mi piace la spiaggia;
è un bel posto;
è semplicemente un bel posto e...
sì, ehm, il lato negativo della comunità piccola,
sai, sotto i riflettori, tutto un po'
chiuso però comunque ti conoscono tutti quanti; è anche
bello essere conosciuto da tutti quanti.
Tutti ti salutano: "ciao Christine"
eccetera, eccetera. Questo pure. Uno si sente pure a casa.
FOMATPLAY E da un punto di vista
invece di adattamento linguistico,
come è stato il il suo viaggio?
CHRISTINE allora,
come ho detto
io l'italiano già lo parlavo
perché avevo fatto anni prima
questi 10 mesi di
Erasmus a Ferrara.
E quindi io l'italiano lo parlavo già
quando sono arrivata qui.
Non ho trovato difficoltà di,
di imparare l'italiano. All'epoca, a Ferrara
ci ho messo circa 3-4 mesi
prima di, diciamo, capire più o meno tutto: i film,
le convasazioni con delle persone eccetera.
E poi quando sono arrivata qua... a parte
che ovviamente il dialetto che è un'altra cosa qui.
Con l'italiano non ho trovato
molte difficoltà,
devo dire la verità.
FOMATPLAY Ha fatto dei corsi universitari o dei corsi privati per...?
CHRISTINE Ho fatto i corsi tra [me, myself and I].
Cioè, praticamente, sì, quando sono arrivata a Ferrara
c'era un corso,
c'è stato offerto un corso, ovviamente, che non ho fatto.
Ho fatto io da sola, il libro
e gli esercizi di grammatica.
Ha corretto il mio coinquilino.
Del resto io stavo in un appartamento con italiani.
Questa è la cosa. Ovviamente si deve fare.
Bisogna vivere
non in una residenza
per stranieri perché là si parla poi solo l'inglese
ma con i [locals], con la gente del posto.
Io così ho fatto
e l'ho imparato abbastanza velocemente.
FOMATPLAY fantastico! e riesci a parlare tedesco in in Italia?
CHRISTINE sì, sì. Io c'ho amici. Come no? Colleghi,
amici tedeschi, sì, sì.
Con mia figlia parlo tedesco anche.
FOMATPLAY come si sente quando parla
tedesco rispetto a quando parla italiano?
CHRISTINE oh, è sempre la madrelingua.
FOMATPLAY nota una differenza?
CHRISTINE sì, sì, sì.
Certo, certo, certo. No è sempre la madrelingua,
sempre una lingua che io... l'italiano, è
sempre una lingua che
ho imparato a 27 anni, anzi
in Erasmus avevo 22-23 anni. Comunque non è la mia,
la mia lingua, la mia madrelingua.
FOMATPLAY Com'è stata l'esperienza di Ferrara
rispetto all'esperienza procidana?
CHRISTINE Ma questa era tutta, tutt'altra cosa.
Era comunque un,
un contesto universitario.
Ero studentessa, ovviamente,
e non non c'era mai l'idea di fermarsi, insomma. Era un...
tutto organizzato, pagato, un 10 mesi,
università e poi si torna a casa.
Quando sono arrivata poi qui in Italia nel 2001
era diversa. Era una cosa molto più seria,
ovviamente, si doveva trovare un lavoro,
ambientarsi per rimanere qua. Era un...
più pesante, sicuramente. Ferrara era leggero, era
hmm divertimento, no?
L'Erasmus è questo.
FOMATPLAY E dal punto di vista, diciamo, sociale, culturale
ha notato delle differenze rispetto al modo di vivere
tra Ferrara e qui?
CHRISTINE sì, sì, sì. No eh...
un po' è vero
quello che si dice di quelli del nord e quelli del sud.
Non perché loro sono lavoratori e qui no. Quello non... no.
Ma sono più,
in un certo senso, magari si può dire più tedeschi.
Il senso d'umorismo un po' diverso.
Sono un po' meno
come si può dire? giocosi, non lo so.
I napoletani sono più leggeri in alcune cose,
quello sicuramente.
A Ferrara questo un po' di meno, sicuramente.
CHRISTINE E lei quale delle due
Italie, diciamo, preferisce?
CHRISTINE Io mi trovo molto meglio a Napoli, molto...
mi trovo molto affine
alla mentalità qua.
Forse anche il fatto che Io sono di
di Aquisgrana-Colonia,
insomma la Renania in Germania,
è un po' simile
per il senso d'umorismo;
per le... vedere, il modo di vedere il mondo. Sono un po'...
come sono? Un po'...
magari un po' imbroglioni anche loro;
magari un po' furbetti;
parlano moltissimo senza dire niente cioè... hmm,
ci sono delle affinità, delle somiglianze tra il
renanese e il napoletano.
FOMATPLAY che cosa le manca della sua città natale e patria?
CHRISTINE alcune cose del cibo.
Alcune cose del cibo mi mancano. Poi che cosa mi manca?
hmm no niente.
Adesso non mi manca niente della Germania,
devo dire la verità.
Magari una cosa che mi dà fastidio qua
che in Germania è un po' di meno
il caldo estivo.
Caldo eccessivo estivo che noi
abbiamo a luglio e agosto
e questo è molto meglio in Germania ma
non può avere tutte le cose della vita.
FOMATPLAY E rispetto invece
alla presenza di persone straniere
Campania, Napoli e Procida,
pensa che è difficile per una persona straniera
integrarsi,
trovare lavoro,
essere accolto all'interno del tessuto sociale
oppure no?
CHRISTINE allora, siamo sempre là. Sulle isola piccola
non è facile. C'è una comunità molto, molto chiusa.
Si capisce anche.
Sono persone che si conoscono da una vita.
Ma non solo che si conoscono. Sanno chi era tua madre,
tuo nonno, il tuo bisnonno.
Cioè se arriva una persona da fuori
è una pagina bianca.
Non sanno come inquadrarti
e questo sicuramente è difficile.
A Napoli questo è più semplice.
Secondo me sono molto più aperti i napoletani.
Si sa anche questa cosa.
ehm...
poi eh...
A trovare lavoro ovviamente non è facile.
A trovare lavoro è una cosa molto, molto difficile
qui al sud. Lo sappiamo tutti quanti. Qua
non solo noi stranieri,
tutti hanno problemi.
Trovare lavoro non è semplice per nessuno.
Io stessa ho lavorato da precaria a scuola
per tanto tempo;
è una cosa che non è facile. Rifare contratti annuali,
andare 2 mesi in disoccupazione,
poi vieni riassunto un'altra volta.
Questo è da considerare.
Chi vuole andare a vivere all'estero,
qui al sud dell'italia deve
saperlo. Deve sapere bene a che cosa va incontro.
Io non lo sapevo, devo dire la verità. Non... Ero laureata,
va bene, ho dovuto fare un'altra laurea.
Ok, perché giurisprudenza
non è mica la stessa in Germania e qua.
E poi ho pensato una volta laureata
sarà possibile trovare un lavoro. Invece non
era così. Cioè
io ho dovuto proprio lasciare questo mestiere
della giurisprudenza per,
per guadagnare.
FOMATPLAY E come mai ha deciso di fare tutt'altro poi?
CHRISTINE E proprio perché c'era questa occasione. Cioè l'ultima...
Dopo un po' di tempo avevo capito finalmente anch'io
che l'ultima cosa che manca a Napoli è [nat avvocat]
ehm... e poi all'epoca
ho lavorato insieme al mio ex compagno.
Avevamo un residence,
insomma, abbiamo fatto una casa
vacanza a Procida e parallelamente
ho fatto
l'insegnante di conversazione al linguistico.
C'è questa come possibilità qui in Italia
anche per chi non è laureato in lingue, no?
Insomma, basta addirittura il diploma
delle scuole superiori. Ho iniziato con questo. Così
sono entrata in questa,
in questo ambito della lingua,
della didattica della lingua
e ho lavorato per tanti anni a scuola
e poi a un certo punto ho partecipato al...
è uscito il concorso qui all'università
dove già lavoravo
sempre con contratti annuali.
Poi è uscito il bando del posto fisso, ho partecipato,
ho vinto il concorso.
Insomma questa è la cosa.
Ho fatto sicuramente
dieci anni di precariato, come tanti altri.
FOMATPLAY le manca il luogo della giurisprudenza?
si è pentita di questa scelta o?
CHRISTINE No, non tanto, no.
Mi trovo abbastanza bene con quello che faccio;
è un bel lavoro. Lavorare pure con degli studenti,
gente giovane.
Una bella cosa.
FOMATPLAY com'è l'ambiente lavorativo qui?
CHRISTINE eh io... allora,
io da un lato, lavorare con i ragazzi giovani mi fa
piacere; è meglio della scuola
perché
ovviamente problemi di disciplina non ci sono mai.
Sono studenti,
nessuno viene costretto a studiare.
Insomma, lo fanno volontariamente.
Più semplice. Quindi su questo,
questo aspetto molto meglio della scuola
dal mio punto di vista.
E qui al centro linguistico avevamo una bella [community],
insomma, colleghi simpatici,
internazionali.
Mi trovo molto bene. Siamo
proprio amici direi.
FOMATPLAY Ottimo, e invece ritornando
alla sua famiglia,
diceva che lei parla tedesco con la figlia.
CHRISTINE certo, sì, sì, sì.
FOMATPLAY Quindi è cresciuta bilingue?
CHRISTINE sì, sì, mia figlia sì.
FOMATPLAY per una scelta, chiaramente,
motivata dalla...?
CHRISTINE sì, sì.
Sì, per scelta sì.
FOMATPLAY Lei adesso vive in Italia o si è spostata?
CHRISTINE No, Anna vive in Italia.
Studia biologia qui a Napoli.
FOMATPLAY Ah, ok. Quindi non c'è stato poi, diciamo, un,
una volontà di tronare?
CHRISTINE no, no, no.
No, non ha considerato questa cosa di andare
in Germania a studiare.
Ci va volentieri. Ha amici là.
Ha fatto anche quando aveva 17 anni, mi sembra,
qualche mese
al liceo là;
è stata a casa di amici miei,
ha fatto questa esperienza.
Ma studiare o vivere in Germania attualmente no.
No, però è giovane, ha ventuno anni.
chissà che succede.
FOMATPLAY Certo.
E cosa pensa della...
appunto, di questa libertà di movimento? visto che lei,
invece, mi raccontava della sua esperienza Erasmus.
Come ha vissuto questa possibilità
di spostarsi all'interno dell'unione europea?
CHRISTINE ma è ottimo ovviamente; è una bellissima cosa. Cioè
è un guadagno culturale,
si allarga l'orizzonte,
si fanno amicizie nuove; è un divertimento ovviamente.
Si imparano le lingue
così. Si imparano le lingue.
Cioè, stanno, stando nel paese. Cioè,
all'università. Cioè io lo posso solo raccomandare,
lo raccomando,
lo consiglio anche ai miei studenti.
Andate all'estero, fate l'Erasmus.
Chi studia lingue
deve vivere nel paese, sicuramente.
Questa è un'ottima cosa. Un peccato che adesso stanno,
ci sono queste discussioni in giro
che stanno di nuovo facendo i controlli ai confini
per via dei problemi di immigrazione eccetera, eccetera
purtroppo; è una bella cosa ovviamente.
FOMATPLAY cosa ne pensa di questi controlli dei confini?
CHRISTINE eh vabbè, da un lato lo capisco.
L'immirazione illegale deve un po'
essere bloccata.
Si, lo capisco pure però è un peccato.
FOMATPLAY e cosa cosa ne pensa dell'unione europea oggi?
anche rispetto al funzionamento delle istituzioni.
Ha un'opinione a riguardo?
CHRISTINE allora, io penso che funzioni bene.
Anche se,
vi dico la verità, non è che sono molto informata
in dettaglio. Critiche che fanno chi
tipo è molto burocratico eccetera sicuramente,
saranno anche vere essendo un'unità molto grande.
Ma io vedo che le cose che fanno le normative europee
sono cose buone, è una cosa positiva
sicuramente. Sia per l'economia
che per la cultura,
sicuramente.
FOMATPLAY e anche rispetto alla sua esperienza di trasferimento
ha avuto qualche difficoltà
burocratica?
CHRISTINE no, no. Questa è una cosa molto
positiva. Non c'è, non c'è quasi più nessuna differenza.
Io non ho la cittadinanza italiana,
non... la potrei chiedere sicuramente
ma non l'ho mai chiesta
proprio perché non c'è bisogno.
L'unica differenza è che io non voto qui;
cioè il Parlamento, non lo
voto qui. Lo voto in Germania.
Che è un po' strano perché la
legislazione che mi interessa
essendo residente qui in Italia è quella italiana.
Però veramente è l'unica differenza. Cioè uno
ha lo stesso diritto di accedere al lavoro,
anche a posti pubblici come il mio;
sono una funzionaria della pubblica amministrazione.
Sotto tutti gli aspetti
non c'è proprio più nessuna differenza.
FOMATPLAY e pensa di volerla acquisire la cittadinanza?
CHRISTINE no, no, no,
no, sennò l'avrei già fatto.
Ma proprio perché non vedo il perché.
Cioè il fatto del parlamento...
FOMATPLAY E come si sente quando vota
invece in Germania per la Germania?
CHRISTINE la verità? Mica voto.
lo potrei fare ma non lo faccio.
Si dovrebbe fare, lo so. Non lo faccio.
FOMATPLAY Quindi
non ha mai considerato l'idea di ritornare in Germania?
CHRISTINE No.
No, devo dire la verità, io no. Non l'ho considerata. Eppure
mi sono pure separata dal
dall'uomo per il quale sono arrivata qua in Italia,
il padre di mia figlia.
Ma nemmeno dopo perché ormai
a parte che avevo bruciato tutti i ponti dietro di me;
nel frattempo avevo trovato il lavoro qui, gli amici qui,
il contesto sociale qui,
una Bella casa qui e mia figlia è nata cresciuta qui,
aveva i nonni qui
che ormai sono morti ma comunque era tutto un contesto
anche familiare ancora in atto.
E quindi no, io non l'ho considerato.
FOMATPLAY Ok, ha mai percepito qualche
sottoforma di
ostilità
nei confronti delle persone straniere
o nei suoi confronti?
CHRISTINE allora nei miei confronti personali no, mai.
Conosco persone, che sono anche amici,
che sono decisamente xenofobi.
Brave persone, però si deve dire, di estrema destra
e che ehm...
a volte penso "ma sta facendo sul serio?". E secondo me
certe cose si. Le dice sul serio
questo gruppetto di persone.
Sì però non nei confronti dei tedeschi,
nei confronti di
neri,
siriani, bulgari,
rumeni, ucraini,
non nei confronti dei tedeschi.
sì, hmm....
esiste, sì.
Vabbè, lo vediamo anche nella politica, no?
FOMATPLAY certo.
E lei come si sente
quando queste persone fanno questi commenti xenofobi?
CHRISTINE come mi sento? cioè, io personalmente non,
non penso che non mi riguarda.
Sì, io devo dire la verità, mi arabbio.
Sono amici e alcuni di loro
so come prenderli.
Però sì, a me mi fa arrabbiare questo ovviamente,
è molto una stupidità.
Chi ci sta dietro? un'ignoranza, pure.
Ma glielo dico pure.
FOMATPLAY E loro come reagiscono?
CHRISTINE hmm si mettono a ridere, poi si passa ad altro.
FOMATPLAY OK.
E rispetto invece a al momento storico di Brexit,
che ricordi ha rispetto?
CHRISTINE i miei ricordi sono clienti...
perché se non erro, all'epoca
ancora lavoravo con il residence.
Sì, sì, certo. Quindi io mi ricordo i clienti britannici
abbastanza disperati.
Cioè non ho incontrato personalmente
mai nessun inglese
che voleva il Brexit;
erano tutti contrari, erano un po' disperati questi,
questi britannici. Poverini.
FOMATPLAY E lei ha avuto,
diciamo,
delle ripercussioni dirette a parte sulla clientela britannica o non proprio?
CHRISTINE allora, c'è da dire che almeno all'epoca
c'era da noi a Procida pochissima clientela britannica,
erano pochi. Si è cambiata negli ultimi 2 -3 anni.
Adesso sono tanti,
anche tanti americani. Non c'erano prima.
E no, una differenza di britannici no.
I pochi che c'erano prima c'erano anche dopo.
FOMATPLAY Ok, quindi non c'è stata una grande mutazione.
CHRISTINE no, io non l'ho notato. Ma secondo me
non sono rappresentativa, appunto, perché c'erano pochi
già. Bisognerebbe chiederlo a qualcuno
che ha lavorato nel turismo,
tipo nella costiera amalfitana.
Là storicamente c'erano sempre già all'epoca.
Io no.
FOMATPLAY e cosa...
qual è stata la tua reazione di fronte alla Brexit?
Io l'ho trovats una cosa stupida
sia per l'economia dei britannici
che come segno di un'Europa unita.
Come simbolo negativo,
un fallimento. L'ho trovato un grande peccato.
E secondo me si sono fatti un autogol i britannici.
Penso che tanti di loro,
di lorosi sono pentiti nel frattempo secondo me.
FOMATPLAY e rispetto invece al suo
contributo nella società
procidana [versus/slash] napoletana, italiana
ci può dire qualcosa?
CHRISTINE riguardo al contributo in che senso?
FOMTPLAY Non so. Se lei per esempio frequenta
dei gruppi di natura sociale?
CHRISTINE eh no.
Vabbè abbiamo ovviamente un gruppetto di amici molto
eterogeno e grande.
Sì, quello sì.
No. Tipo associazioni, gruppi no. Vado in palestra.
Vado in palestra, sì. Questo è un gruppetto sì.
FOMATPLAY Ok, Ok. E invece tornando alla questione dell'identità,
lei eh come definirebbe la sua identità?
CHRISTINE ma a livello di nazionalità? tedesca o Italiana?
Io sono tedesca. Cioè,
uno come è nato
e come è cresciuto. Questo rimane.
Sono.... cioè penso.
FOMATPLAY e cosa definisce il suo essere tedesca?
CHRISTINE non lo so essere tedesca...
cioè nel senso essere tedesca, questa è la mia lingua.
Se uno mi chiede chi
sei? Io sono tedesca, non sono mica italiana.
Del resto il mio essere tedesco... non lo so. Io sono io,
io sono Christine,
non so come sono i tedeschi.
Ho magari un po' di cose tedesche sì,
ma non so se è perché sono tedesca
o perché sono io che sono così.
Per esempio, io so organizzare bene delle cose.
I tedeschi sono grandi organizzatori.
Gli italiani, gli voglio tanto bene,
no. Non lo sono.
Ma se è perché sono tedesca o se è perché sono io che
sono brava in questo
non lo so. Non ho proprio idea.
Non lo vorrei dire.
FOMATPLAY e ci sono altre caratteristiche
che definiscono questo suo essere tedesca?
CHRISTINE vediamo eh....
non è una caratteristica. A me mi
piace cenare presto la sera.
Sto fatto di mangiare alle undici la sera no.
Posso vivere anche altri cent'anni in questo paese,
no.
Però anche là c'è da dire
in Germania si mangia alle 6 e mezza.
Si cena alle 6 e mezza. Io alle 8,
alle 7 e mezza.
Insomma, è una via di mezzo.
Un'altra cosa forse che...
sempre la stessa cosa. Non lo so se è una cosa mia
o una cosa dei tedeschi,
una cosa degli italiani. Questo non lo so.
Gli italiani tendono un po' a, trovo,
a fare belle polemiche
che i tedeschi non fanno
eppure Io c'ho questa cosa. Faccio meno polemiche, direi.
Non lo so se i miei amici lo potrebbero confermare
e ehm...
un'altra cosa tedesca è questo.
Che là
sono abbastanza sicura che i tedeschi sono diretti.
E gli italiani, no, non si può dire, i sud italiani no.
Nel senso. Che significa "[mò vediamo]"?
Quando in napoletano dice [mò vediamo].
Cioè, io ci ho messo vent'anni per capirlo
che questo significa "no".
No, non succederà mai sta cosa.
Però non lo vogliono dire. [Pare brutto].
No, e questa è una cosa tipica
ma Io penso del sud, non dei...
un padovano magari sarebbe più diretto
forse. I tedeschi sono diretti.
No è no, un sì è un sì. Non ci sono queste,
queste cose. E anch'io sono così.
Questa è una cosa che magari uno cresce così e rimane.
FOMATPLAY dà fastidio questo essere poco...?
CHRISTINE A volte sì. A volte
nonostante tanti anni che sono qua è ancora irritante.
Cioè, ancora mi devo richiamare al; mi devo ricordare
"aspetta un momento,
questa ha detto [mò vediamo],
quindi no. Non significa [mò vediamo]
ne parleremo in un secondo momento,
significa proprio no".
A volte sì. Un po' di fastidio ma più irritazione.
FOMATPLAY hmm, OK.
E ritornando alla la questione identitaria,
la prendiamo ancora più alla larga,
lei si sente di avere una identità europea?
CHRISTINE Io sì. Sì, sì. Io mi sento europea, sì.
Penso spesso che rispetto agli
americani,
americani, sì,
noi siamo un po' diversi. Siamo il vecchio [continent].
Anche questo, a volte più un [feeling], che potrei dirlo
concretamente: per questo, questo, questo.
Però sì, siamo diversi
secondo me.
FOMATPLAY in che modo?
CHRISTINE come dire...
non lo so. Più un [feeling]. Tante cose sono... siamo più,
siamo più mentali.
Non lo so, più intellettuali.
Non lo vorrei nemmeno dire. Tante,
tante cose intellettuali vengono dagli Stati Uniti.
Meno superficiali.
Non lo so se questi sono [common places],
pregiudizi... e più un [feeling] non,
non ve lo potrei nemmeno dire.
Ovviamente ci sono un sacco di differenze
tra America e quil. Là è tutto grande,
c'è più spazio, le case sono grandi,
gli stipendi sono grandi. Da noi no,
tutto più piccolo, più...
Diversamente no, non lo potrei dire,
però Io mi sento europea.
FOMATPLAY si sente europea anche in altri aspetti
della sua persona, identità?
CHRISTINE ehm...
Non potrei dirlo, guarda. Non...
una cosa proprio concreta non la potrei dire.
Sì, sono europea, sì.
No, non lo potrei dire. Forse più questo piccolo,
la cosa piccola che
non abbiamo i grandi spazi.
FOMATPLAY OK, va bene così.
E dove si sente a casa, quindi? dov'è casa per lei?
CHRISTINE no, casa mia è decisamente
l'italia; è decisamente casa mia Procida.
FOMATPLAY si sente di appartenere
a questo posto? all'italia come nazione?
CHRISTINE sì, sì.
Sì, sì. Io mi sento appartenere all'italia sì.
FOMATPLAY in cosa?
Io qua vivo, qua vivo, qua
lavoro, qua eh...
ho le mie amicizie, la mia vita.
Mi riguarda l'Italia ovviamente
perché io qua devo vivere.
FOMATPLAY certo.
FOMATPLAY che cosa,
tornando alla questione della libertà di movimento,
quindi che cosa che cosa sa, che cosa pensa?
che tipo di sensazioni
le evoca questo concetto di libertà di movimento?
CHRISTINE vabbè ovviamente possiamo viaggiare senza problemi,
possiamo...
in realtà nella comunità europea questo significa...
possiamo lavorare dove vogliamo.
No? cioè questo non è un fatto di
tempo libero, cioè la [freizügigkeit] si chiama
questo concetto in tedesco, no? significa
se io decido, io, il mio lavoro,
il lavoro dei miei sogni
e in quella azienda in Francia io ci posso andare.
Là non ho bisogno di un visto,
di un permesso di lavoro,
di un permesso di soggiorno.
Questo è una grande libertà,
una grande libertà per
la singola persona ma anche una grande opportunità
per l'economia.
FOMATPLAY e rispetto agli aspetti culturali?
CHRISTINE Vabbè anche
gli aspetti culturali
magari non si fermano a un confine chiuso.
Però cose come per esempio Erasmus,
imparare altre lingue eccetera,
magari questa è una cosa che
è anche frutto della comunità Europea.
Cioè nel senso... forse questo pure questa
una differenza
con gli americani. Io non penso che a loro,
per loro è così importante
imparare altre lingue.
Vabbè l'inglese si parla in tutto il mondo, sì.
Però da noi non è solo questo,
è anche un fatto di arricchimento
personale o culturale.
Perciò vogliamo imparare un'altra lingua
e questo sicuramente è importante la libertà
culturale qui. L'apertura culturale d'Europa.
FOMATPLAY assolutamente.
E ancora domanda sul forse sugli stereotipi.
Magari lei poteva
avere prima di venire in Italia,
su delle idee precostituite.
Ha avuto modo di... in qualche modo, verificare se questi fossero...?
CHRISTINE allora Io mi ricordo benissimo.
lì ovviamente ci sono gli stereotipi.
All'inizio quando sono arrivata a Ferrara
sono stati
completamente bocciati tutti quanti
dal primo all'ultimo, e questi sono più tedeschi di noi.
Qualche cosa a Napoli c'è. Cioè sono un po' confusionari,
sono un po'... sono eh,
eh rumorosi;
sono chiassosi.
Un po' di verità c'è sicuramente. Ma questi stereotipi,
che il tedesco,
e probabilmente anche gli altri, degli italiani
e l'italia del sud;
cioè, non non si rendono conto i tedeschi che a Milano
non è così, per niente.
La mentalità, la mentalità ma anche
la città tipo, no?
FOMATPLAY certamente. OK
adesso le faccio delle domande brevi
a cui può rispondere con delle risposte,
diciamo, molto anche veloci.
Ok, va bene. Allora
può definire la libertà di movimento in una frase?
CHRISTINE libertà di lavorare dove voglio e di viaggiare
senza programmare
mesi in anticipo questo viaggio.
FOMATPLAY come riassumerebbe
la sua esperienza di libertà di movimento fino ad oggi
in Europa?
CHRISTINE che io lavoro dove voglio
e viaggio spesso in Europa.
Io adoro viaggiare quindi...
FOMATPLAY OK.
Come si sentirebbe se la libertà di moviemtno
fosse revocata come diritto?
CHRISTINE molto chiusa.
in un carcere, sicuramente, sì.
FOMATPLAY Dov'è casa e dove pensa di appartenere?
CHRISTINE casa mia è in Italia, dove vivo io, sull'isola di Procida.
FOMATPLAY e come si sente in Italia, o a Procida?
CHRISTINE bene, completamente a casa. Mi sento molto a casa sì.
FOMATPLAY E cosa le manca di più del suo paese d'origine?
CHRISTINE la mattina il panino con il formaggio.
Sempre questi dolci la mattina...
FOMATPLAY prenderebbe le stesse decisioni oggi?
CHRISTINE ehm...
prenderei... allora, ovviamente a [expost]
mi trovo benissimo, è andato tutto bene.
Sì, però ero un po' naive all'inizio.
Cioè, come avevo detto prima
problemi di lavoro ci sono qui al sud,
probabilmente sì, sì.
FOMATPLAY OK.
Chi è lei? si può definire usando 3 o 4 parole?
CHRISTINE eh...
è una domanda che fanno gli psicologi, non lo so.
Io sono una docente di tedesco che
adora
viaggiare
e la propria famiglia e stare sulla spiaggia.
FOMATPLAY perfetto, grazie mille. L'intervista è conclusa.
grazie per il suo tempo