FOMATPLAY OK, grazie mille Livio per aver partecipato al progetto.
La prima domanda che le faccio
è di raccontarci qualcosa del suo viaggio.
Che cosa l'ha portata qui a Napoli?
LIVIO qui?
non lo so.
In realtà no sono venuto
perché... è un po' complesso e complicato
nel senso che sono venuto perché avevo
bisogno di scappare dall' irlanda per un po'.
Perché dopo essere tornato dall'Australia,
ho lavorato per 4 anni
con il sogno di comprare casa in irlanda;
anche per questo motivo sono tornato dall'Australia.
Dopo 4 anni senza vacanze,
lavorare tantissimo,
ho comprato casa, dunque, con i soldi miei,
con il mutuo, chiaramente.
Poi avevo bisogno di scappare. Dunque c'era un amico,
un amico...
lui mi ha parlato di un contratto per insegnare
economia e commercio alla Federico II in lingua inglese.
Ho fatto la domanda, ho mandato il mio curriculum,
mi hanno accettato. Dunque l'idea di venire qui
solo per un semestre
poi tornare e fare gli esami;
e puoi tornare, continuare la mia vita in Irlanda.
Ma purtroppo ho conosciuto
mia moglie; in bene, sì certo. E poi, poi
tanti diversi motivi
non siamo riusciti a tornare in Irlanda.
Ehm... per diverse cose...
anche perché c'era la crisi nel 2007 in irlanda,
ma in tutto il mondo.
Dunque era inutile pensare di tornare in Irlanda
perché non c'era lavoro.
Non c'era niente.
Perché dovevamo pensare anche
a mia moglie, che parla inglese perfetto,
è bilingue, professoressa di lingua inglese.
Dunque poi
il cammino per avere una famiglia e tutto
e poi per un motivo o l'altro stiamo ancora qui. Poi
i nonni, problemi di salute son qua.
Cioè siamo ancora qui.
FOMATPLAY com'è la vita qui a Napoli?
ehm... anche nella, diciamo, nella fase di adattamento
rispetto a questo viaggio. Che cosa è stato difficile,
in qualche modo, accettare?
LIVIO tutto, tutto.
Di venire qui...
dico questo in tutta sincerità;
prima di venire qui stavo in vacanza in India,
OK, Mumbai; dunque Io sono arrivato
un sabato sera a Piazza Garibaldi
del 2000. Quando sono alle 9-; quando sono sceso
dal pullman
ho detto "guarda è questo è questo il Mumbai,
è uguale".
Dunque il primo impatto è stato molto difficile.
Poi avevo un appartamento a Vomero.
Dunque, è stato chiaramente
meglio ma tutto è stato difficile.
Sembrava di tornare indietro vent'anni fa;
di tornare eh in Irlanda negli anni 80,
forse anche in fine anni 70
perché tutto era così diverso, arretrato. Dunque,
non c'erano sivizi servizi.
Ma anche la possibilità
di comunicare
perché non parlavo neanche una parola di italiano.
Anche avendo un padre italiano lui non mi ha mai
insegnato né a me ai miei fratelli italiano.
Ho dovuto
cercare di imparare italiano qui a Napoli; che è stata
un'impresa. Dunque tutto.
La mancanza del verde. Mi ricordo quando
ho fatto la prima passeggiata a Vomero, no?
Perché io stavo al....
vicino via Cima Rosa,
Luigi San Felice penso che si chiama,
mi ricordo,
sono sceso per trovare qualcosa da mangiare
e c'era tutto cemento...
è strano. Ho detto "ma non ci sono alberi".
Dunque non ci sono parchi. Già questo mi è colpito
venendo dall'Irlanda dove c'è il verde.
Anche al centro di Dublino c'è
uno dei parchi più grandi dell'Europa.
Per cui questo è stato
inizialmente molto, molto difficile. Poi ho
ho cominciato a lavorare.
Dunque questo è stato abbastanza facile.
Avendo sempre
l'idea, chiaramente, di tornare in irlanda
non mi ha colpito tantissimo. Era un'esperienza.
Perché ho viaggiato tantissimo
e quindi vorrei venire qui, India,
Thailandia, Australia, dove ho vissuto,
Singapore, dunque....
ero abituato ai disagi
ma sempre con il pensiero di tornare a casa dunque.
Poi quando decisero di restare qui,
tanti... più o meno i servizi.
Mi mancavano i servizi.
FOMATPLAY invece socio culturale che cosa è stato difficile o facile?
LIVIO Io sono italo-irlandese, ma sono 99% irlandese
perché, insomma,
nato e cresciuto,
mamma irlandese.
Dunque quello che noi siamo,
forse,
dicono tutti quanti che noi siamo i napoletani del Nord
perché ci piace parlare, divertirci.
Ma quella che ancora oggi
non riesco di accettare
è che qui è molto facile fare amicizia
ma non è amicizia vera.
Questo mi colpisce ancora oggi.
Tutti quanti fanno amicizie perché vogliono qualcosa
dove.... almeno,
quando era un ragazzo in Irlanda non era così.
Forse un po' più difficile fare amicizia,
ma un'amicizia è vera.
Che... ancora è dura,
ancora oggi.
Tutti i miei amici sono ancora in Irlanda.
Qui ho un carissimo amico
italiano che è innamorato dell'irlanda che vuole
trasferirsi con la moglie; ma i figli... ma non possono.
E poi tutti i miei altri amici italiani,
purtroppo, si sono allontanati da Napoli per lavoro,
motivi di lavoro, in quest'anno,
a Roma, principalmente Milano.
Dunque questa è una cosa che ancora oggi
vedo anche con i miei figli. Forse un po' meno con loro
anche perché abbiamo fatte una scelta di...
perché Io abito a Pozzuoli, non a Napoli-;
Di cambiare scuola,
di portare i miei figli a Pozzuoli, dove è,
è molto diverso da Napoli.
Perché loro stavano al Vomero, a Posillipo a scuola
e forse quell'ambiente non è il migliore.
Dunque
quando abbiamo deciso di portare i nostri figli
a Pozzuoli, Arco Felice,
per loro è cambiato.
Specialmente per mia figlia. Mio figlio forse un po' meno.
Ma questo ancora mi colpisce.
FOMATPLAY ci sono altri aspetti culturali, diciamo, della...?
LIVIO no,
no, perché essendo italo-irlandese,
padre italiano,
comunque sono abituato a venire qui in vacanza,
mangiare il cibo.
è quello che mangiavo io a casa, dunque...
anche se cucinava mia mamma,
ma comunque era molto brava.
Dunque sono abituato a mangiare il cibo.
Mio padre comunque aveva i ristoranti di lusso
a Dublino. Dunque eravamo abituati a mangiare
non [Fish and chips]
ma la pasta e...
da tutta Italia.
Poi ho ancora un fratello che è un cuoco.
Dunque molto bravo. Dunque nient'altro.
FOMATPLAY E da un punto di vista invece
di adattamento linguistico,
tornando a quello che diceva sul fatto che
non parlava una parola di italiano,
com'è stato il suo viaggio di apprendimento?
LIVIO all'inizio
non ho fatto nessun tipo di sforzo
per imparare italiano
perché non era,
non è stato mai l'intenzione di restare qui.
Quando ho deciso
cose un po' più pratiche,
per esempio, fare le ricariche del cellulare...
dunque piano piano e poi
ho cercato di studiare.
Sono un pessimo studente. Dunque ho studiato,
ho imparato "essere", "dovere" e "potere"
e poi ho detto anche basta.
OK? mi metto alla pratica, che a Napoli non è facile.
No ma quello che ho fatto ehm...
ho cominciato a rivedere i Simpsons in italiano
perché, chiaramente, ho visto tutto in lingua inglese.
E poi essendo un ex-manager delle risorse umane
so qualcosa della formazione.
Dunque come conoscenza.
E questo. Ho cominciato a rivedere i Simpsons, dunque....
[audiovisual multisensory] dunque ho cominciato
a legare, per esempio, un movimento,
un gesto con una parola. Era "ah ecco,
ecco sì, sì, sì". Poi piano, piano, piano, piano
poi il concetto di
leggere La Repubblica,
Il Corriere della Sera e continuamente...
parlare è stato molto difficile
perché, chiaramente, non avevo contatto
l'italiano per sé.
Nel senso che quando ho deciso di restare qui
ho cominciato ad insegnare inglese,
una cosa che non avevo mai fatto.
Ma comunque sempre in inglese
anche nel livello bassissimo,
che non è stato grande di aiuto
per il mio inglese. Perché sempre [my name is...]
dunque molto basilare.
ehm e poi per parlare, sì, forse un paio di anni
e poi
sciolto.
Ho incominciato a parlare perfettamente.
FOMATPLAY com'è stata l'esperienza dell'insegnamento
della sua lingua nativa?
LIVIO all'inizio-; io sono,
devo dirvi la verità, io sono stato
sempre molto fortunato
nel campo dell'insegnamento.
All'inizio no.
Nel senso che
ho dovuto andare a lavorare con una scuola di lingua,
[St. Peter's],
ma ho conosciuto qualcuno lì che
lavorava al Suor Orsola Benincasa
a lui stava per trasferirsi in Toscana.
Lui mi ha detto "se vuoi
vieni con me.
Vieni a parlare con il responsabile,
la professoressa Corrado, una grande professoressa.
Dunque lei ha detto "sì, va benissimo. Non ci sono problemi.
Ci vediamo a settembre, all'inizio dei corsi.
Poi dopo un paio di settimane lei mi ha fermato
e ha detto "Ma Livio,
ti piace insegnare inglese?"
Io
"no. no, per niente". E lei ha detto "ma che tipo di...".
Poi mi ha chiesto "ma che hai fatto nella vita?".
Io ho spiegato e lei "OK, non ti preoccupare".
Poi dopo un paio di settimane mi ha chiamato
ha detto "Livio devi venire a
parlare con il rettore".
ma che che è successo? che ho fatto di male?
E poi siamo entrati, lei ha cominciato a parlare,
siamo usciti, insomma.
Io non ho capito niente.
E lei "non ti preoccupare, tu sei il nuovo professore
di scienze della comunicazione in inglese. E le ho detto
"ma io non so niente".
E lei ha detto "ma tu sei intelligente. E dunque
vai, fai tu tutto".
E poi ho cominciato di fare sempre questi corsi
tecnici, di lingue
tecniche; scienze della comunicazione,
restauri, diagnostica
e poi turismo.
Poi ho preso il contratto di turismo
perché c'erano i tali,
dunque ho cominciato di nuovo a insegnare lingua,
ma più lingua tecnica.
L'ultimo contratto che avevo
era l'insegnamento delle risorse umane
con Master internazionale Suor Orsola.
Poi ho lavorato in una business school,
poi tanti anni a Riviera di Chiaia,
IPE Business School, International Buisness School,
dove lavoravo principalmente.
Poi ho avuto anche il contratto all'Orientale,
dove insegnavo principalmente lingua.
Dunque, anche io ho dovuto imparare
l'insegnamento della lingua perché
non avevo tanta esperienza.
Ma con un po' di esperienza,
dalla formazione professionale-;
poi ho fatto il Master,
eh... scusami, psicologia cognitiva,
che mi ha dato molto.
Capire quello che
forse ho imparato durante gli anni;
Capire.
OK, questo funziona ma no. Dunque mi ha dato un nome.
Ah, OK, questo si chiama [Generation], per esempio.
Questo mi ha aiutato tantissimo.
Comunque ancora oggi insegno principalmente
turismo, [hospitality management]
perché anche nel frattempo mi sono
qualificato come professore di economia aziendale
in irlanda. Dunque questo è
più o meno quello che faccio. E poi al CLA
faccio un paio di corsi, di lingue genereriche.
Per esempio il Cambridge
che mi piace perché è vera pedagogia;
c'è la tecnica, la metodologia
nei libri, nella formazione, nella preparazione.
Comunque mi piace.
FOMATPLAY come sono stati gli ambienti lavorativi dentro cui
è stato? ha lavorato?
LIVIO così così.
No, mi sono trovato bene al Suor Orsola, devo dire la verità.
Vi ripeto, forse perché sono stato fortunato.
Anche l'IPA
business school, perché è un ambiente professionale
che che è finanziato dalle banche delle [consultancy firms]
Deloit, KPNG.
Dunque, devo dire la verità, forse sono stato
molto fortunato in confronto tanti colleghi anche
colleghe di lingua inglese.
E poi negli anni comunque
ho sempre cercato di migliorarmi, di studiare
e prendere altre qualifiche. Poi
nel 2018 sono stato assunto da Amazon.
Dunque sono andato a lavorare come [cs trainer]
a Cagliari.
Purtroppo con la mia famiglia a Pozzuoli, io a Cagliari....
dunque è durato un anno
e poi sono stato assunto da Monogram International
a Roma, per fare il tcs [technical service trainer],
app, hardware, software
per tutto il mondo.
Dunque ehm... qui a Roma,
Varsavia,
Mumbai e poi dovevo andare al El Salvador
il maggio del 2020 ma poi covid e dunque....
Stavo da Monogram da un anno, quasi un anno
quando è scoppiato il covid.
Poi con un contratto americano,
perché avevo un contratto americano, non italiano,
mi hanno licenziato.
Ma hanno licenziato tutti quanti. 500
persone nella prima settimana,
più o meno, linfomatici.
Poi sempre grazie amici, una carissima
amica, Eleonora Federici, che
era una professoressa all'Orientale.
Siamo ancora amici.
Lei mi ha chiamato subito;
perchè lei mi chiamava ogni anno
"Livio fai un corso a-;"
perché lei sta a Ferrara,
"fai un corso a Ferrara"
"No, non posso, non posso". Mi ha chiamato,
per fortuna, "sono disoccupato";
lei "non ti preoccupare.
ce l'ho ancora. Poi fai
anche l'attutazione del sito". Era andata benissimo.
Poi tramite un altro amico
ho avuto un contratto alla Università Statale di Milano.
Sempre online perché con Covid
ho lavorato dunque
è andato benissimo.
Dunque, forse guadagnavo più soldi perché stavo a casa.
Non a Roma ma Cagliari, che è stato un disastro.
Ehm... e poi anche qui, grazie al
professor Baliarano all'Orientale-;
Giuseppe mi ha chiamato,
mi ha detto "Livio c'è un contratto alla Federico, devi farlo,
devi farlo, devi farlo".
Sì, lui e anche un'altra professoressa della Suor Orsola,
tutti e due hanno pensato a me.
Ho fatto un concorso e son qui, praticamente.
Comunque non devo lamentarmi di niente.
FOMATPLAY Ha una grandissima esperienza lavorativa
comunque. Secondo lei
è facile per una persona
non italiana integrarsi lavorativamente?
LIVIO Io quando ho deciso di restare qui
volevo entrare nel mondo delle risorse umane
ma è stato impossibile,
impossibile.
Anche perché innanzitutto non parlavo italiano.
Dunque questo non mi ha aiutato; ma in più stavo qui.
Se fosse per esempio a Milano
sarebbe stato molto diverso.
Dunque quando... ho fatto tutto. Ma anche
dopo tanti anni cercavo sempre ehm...
Dunque non c'era niente. La prima volta fu
il contratto con Amazon
che mi ha preso. La decisione è
e voglio tornare
in questo mondo vuol dire che devo lasciare Napoli
proprio. Dunque
ehm... di, di rientrare nel mondo professionale
è stato impossibile,
impossibile. Ripeto, forse fosse a Milano,
no? sarebbe stato molto diverso
perché è molto più internazionale.
Napoli è molto provinciale.
Anche le aziende che stanno qui. Perché chiaramente
lavoro
sempre, ancora oggi, con tante aziende per l'e-commerce.
Faccio molto nell'e-commerce.
Ma ha anche la mentalità molto provinciale.
Pensano che vendere,
vendere, per esempio su Amazon, è la stessa cose
di vendere la pentola al signore giù al-;
non lo so, al Vasto di Piazza Garibaldi o... Sai,
non pensano che è completamente diverso.
Comunque non è facile qui, per niente.
FOMATPLAY E per i suoi figli
invece?
com'è stata l'esperienza di nascere e crescere qui?
LIVIO no, no sono... i miei figli sono adottati.
Forse un altro motivo perché siamo rimasti qui perché
quando abbiamo fatto
la domanda dovevamo
essere sposati per 3 anni.
La legge è cambiata, non è più così.
Dunque già quello ci ha bloccato.
Infatti siamo tornati in irlanda poi siamo tornati qui
perché l'abbiamo,
avevamo già iniziato il percorso.
Ma quello è il ricordo.
Dobbiamo fare tutto di nuovo in Irlanda,
OK. Torniamo, facciamo questo e poi
ci spostiamo di nuovo. Ma non è mai successo.
Dunque, no, i miei figli...
Mia figlia è un'adozione nazionale,
lei è italiana.
è italo-irlandese, perché lei si sente molto irlandese.
Mio figlio invece è molto ehm....
difficile. Ma è stato uno vantaggio
ma anche uno svantaggio.
Nel senso che mio figlio è cinese;
con cui siamo tornati dalla Cina 10 anni fa.
Napoli, essendo comunque una città molto accogliente,
c'era un'apertura alla sua diversità.
ehm.... che forse al nord
non è visto così perché ce l'abbiamo...
perché noi abbiamo fatto il percorso con
un'agenzia a Torino.
Dunque tutte le altre coppie che sono partite
con noi sono tutte di Torino,
una di Firenze e poi basta; e una è Di Napoli e basta.
Dunque quello che ci raccontano, a volte è un po' pesante
in confronto a quello che vede mio figlio.
Non è sempre facile
ma non penso che sarebbe stato facile in qualsiasi
paese nel mondo.
Forse in Scandinavia non lo so.
Dunque no. Loro sentono molto napoletani,
anche irlandese.
Ma dicendo questo-;
forse perché la famiglia in cui sono cresciuti,
il nostro background...
anche perché mia moglie è molto anglosasse,
molto nordica.
Non direi anglosasse,
ma nordica. Non somilgia neanche a un napoletano,
stranamente.
Occhi Blu,
capelli biondi.
Comunque molto diversa.
Con quel tipo di formazione
anche di livello socio-culturale a casa,
già mia figlia a 17 anni,
già da 3 anni ci chiede di finire la scuola in Irlanda
perché non voleva stare qui.
Dunque sicuramente la colpa è anche nostra
perché chiaramente
torniamo a casa e cominciamo a lamentarci
e, dunque, sicuramente questo influisce molto.
Ma lei è molto proiettata verso
fuori Italia:
Irlanda e Stati Uniti.
Mio figlio, non lo so per quale motivo, in Germania,
lui vuole andare in Germania.
Non ho capito per quale motivo.
Stiamo stati in vacanza due anni fa ma...
sì ma anche con loro, si sentono napoletani
ma sanno che non c'è futuro per loro.
culturalmente,
in ogni senso.
Anche il modo in cui loro vedono il mondo,
la loro [world view]
è molto diverso.
Non so che cos'è.
I miei figli...
FOMATPLAY sì, esattamente. Quindi con
loro parla inglese?
LIVIO sì, sì, sì, perfettamente. Tutti e due.
Dunque, mia figlia studia lingue, cinese-;
cinese e spagnolo. Chiaramente inglese a scuola.
Dunque, lei parla perfettamente inglese
capisce tutto. Mio figlio
un po' meno.
Lui ha 14 anni ma lui ha un deficit cognitivo.
Con quella scuola è un po' difficile per lui. Ma lui mi
capisce tutto,
ma va tra inglese italiano
e a volte non si capisce niente.
Solo mia figlia non capisce.
FOMATPLAY certo, ritornando alla questione dell'identità,
lei come si sente? irlandese? italiano?
LIVIO irlandese,
irlandese 100%.
FOMATPLAY che cosa definisce il suo essere irlandese?
LIVIO la mentalità,
dunque, la cultura.
E tutti, chiaramente, per qualsiasi emegrato
i punti di riferimento...
Io.... anche se questa chiaramente è casa
perché sto qui da 24 anni.
Tutti i miei punti di riferimento sono in irlanda.
Mi sento in cuore come un turista.
Forse perché Napoli non è molto colto;
è molto aperto ma non è Italia.
Non è un paese ehm multi culturale.
Dunque da
Palermo fino a Milano forse sì.
Ma ci sono tanti problemi.
Non è come da noi o in Inghilterra
o in Germania
dove c'è un'apertura totale
agli immigrati. Ci sono problemi chiaramente
dall'integrazione. Ma per me...
Io... qua son le cose che dico Io e i....
beh, questo è un problema. Anche per gli italiani,
chiaramente. Perché un napoletano che va a Milano
rimane sempre un napoletano, non italiano.
Dunque per me....
Io, è una cosa che dico spessissimo ai miei studenti,
per esempio, se io chiudo i miei occhi
e penso a un medico,
per me è un procione di colore.
Una donna, un uomo. Ma non solo irlandese,
cioè tipicamente sono dall' India, Pakistan, Nigeria,
perché è sempre stato così.
Dunque per me di andare in ospedale,
di vedere, per esempio, trovare un medico irlandese.
Oh ma che?
che è successo? perché non stai negli Stati Uniti o in
Inghilterra, Australia?
Dunque questo.... ancora più oggi. Oggi
una cosa che mi ha colpito... forse 10 anni fa
sono tornato per fare un corso di....
un corso professionale dallo stato irlandese
per la formazione.
Dunque è durato un paio di settimane.
Da noi a scuola è normale fare la raccolta dei
soldi per
i meno benestanti, i poveri
sìa in Irlanda che in Africa.
Ci sono diverse aziende
[unclear]; sono aziende irlandesi
che fanno le raccolte di tutto. Di soldi, di cibo.... per
aiutare i meni fortunati. Meno fortunati,
per esempio, in Africa.
Noi abbiamo questo giorno di permesso,
sempre con la lettera dei nostri genitori;
perché durante le ore di di scuola
anche se, per esempio, un poliziotto ti vede per
strada e ti fermano.
Ti chiedono "perché non stai a scuola?".
E poi chiedono anche,
anche... c'è la divisa con cui loro vedono.
Allora dicono "io chiamo la scuola,
è rimasto ancora oggi così.
Dunque noi abbiamo questo
giorno in cui possiamo fare questo.
Con il chop box, per esempio.
Dunque io stavo sulla la strada principale di Dublino
ogni giorno. Stavo a telefono.
Ho visto tutti i ragazzi ma non
stavo guardando bene.
Sì facevo pure io. Ho smesso di parlare,
forse stavo parlando con mia moglie
e ho sentito tutti tutti gli accenti
irlandesi di Dublino,
Ho poi cominciato a guardare la faccia
e ho visto ragazzi da tutto il mondo.
Ma io ho detto "ma questo è un mondo che voglio io!
questa è la vita che voglio coi miei figli".
Mi sentivo male perché loro stanno in Italia,
non stanno qui.
Che ho fatto?
che non sto facendo
per dare questo ai miei figli?
Quando ho visto questo,
ma questo è il mondo che voglio vedere io.
Tutte le razze,
tutto, tutto. Madonna cento irlandesi
e tutti fieri di essere irlandesi.
Perché c'è anche questo.
Noi non abbiamo mai avuto queste cose ma
"non sei irlandese perché ho un nome
straniero o perché sei di colore".
Sei irlandese. Sei nato qui? ami questo paese?
Va benissimo,
sei irlandese. Noi non ce ne freghiamo niente;
la religione,
anche questo. Sì, tutti parlano "ah l'Irlanda, la guerra"
è la Mafia, è camorra
irlandese ma solo in Irlanda del nord. Neanche lì.
Dunque è diverso.
Dunque,
per questo motivo mi sento ancora molto irlandese.
Perché è quello che ho vissuto dopo tanti tanti anni.
Poi torniamo spessissimo;
è quello che vedo ancora oggi.
Persone che vengono a tutto il mondo
con la maglia di irlanda, con questo....
sono fieri; questo è quello che
mi manca tantissimo qui in Italia.
Qui si parla sempre male dell'emigrato,
che rubano il lavoro.
Ma i politici italiani che hanno rubato il lavoro
eh
i soldi ma.... stiamo scherzando?
Anche perché
è troppo facile puntare contro qualcuno
che è diverso.
Omosessuale.
qual è il problema? tu sei un ladro. Quello è peggio, no?
Non c'è niente di male. Ma nel senso sempre
di cercare di dare la colpa a qualcun altro.
Lo straniero,
quello che non appartiene a questo.
Questi sono il futuro
del paese. L'Italia sta morendo.
Non facciamo più bambini, è normale.
FOMATPLAY quindi si è,
si è pentito del del fatto di essersi trasferito qui?
è rimasto qui, comunque,
sta pensando ancora di di ritornare in Irlanda?
LIVIO sì,
sì, sì, assolutamente, assolutamente.
Ogni giorno. Non passa un giorno in cui non penso
ma ormai sto qui da tanti anni dunque
è, è, è cambiato.
Nel senso che ora
come tutti i miei colleghi stranieri, siamo in questa
fase in cui stiamo aspettando poi i nostri figli
di andare via. Lo faranno.
Perché tutti i miei colleghi stranieri
canadesi, americani,
inglesi, australiani, irlandesi, francesi,
tutti i figli sono tornati
a casa. Perché qui
non ci lavorano neanche più i napoletani, figuriamoci.
Dunque, siamo in questa fase in cui aspettiamo
ancora i nostri figli.
Poi loro e decidono di andare in Irlanda,
OK, va benissimo.
In Germania, va benissimo. Noi vediamo,
vediamo dove finiamo. Io personalmente Abruzzo.
Io amo l'Abruzzo. Una casa in irlanda,
una casa in Abruzzo.
Io sarei contentissimo.
FOMATPLAY come mai le piace l'Abruzzo?
LIVIO perché l'abbiamo scoperto l'anno scorso.
Perché noi facciamo questi viaggi;
perché ce abbiamo un cane. Abbiamo
tre cani e un gatto.
Poi c'è un cane che viene con noi.
Mia moglie dice "dobbiamo cambiare in macchina,
perchè c'è il cane"
LIVIO sì, si fa per i figli ma non per il cane.
Comunque facciamo questi viaggi. Dunque, due anni fa
siamo andati in Germania,
Aust, e poi....
qui in Italia-; poi dopo una settimana siamo partiti
per l'Abruzzo perché abbiamo il cane.
Dunque cercavamo il bau bau beach.
Poi è una struttura anche per gli animali,
perché siamo appassionati.
Ma poi abbiamo trovato questa struttura,
Ripa Teatina;
dunque
il paesino natale dei genitorii di Rocky Marciano.
Dunque 15 minuti da Francavilla al mare
e poi una mezz'oretta dal Gran Sasso.
Io mi sono innamorato e ho detto "questo è Italia perché
è,
è tranquillo".
Questo è quello che vogliamo noi. Siamo tornati
quest'anno e lo amo,
veramente.
FOMATPLAY quindi comunque
con la sua famiglia
si è spostato anche molto all'interno dell'Eruopa?
LIVIO sì, sì, sì, sì, sì, sì.
FOMATPLAY che cosa ne pensa della libertà di movimento in Europa?
LIVIO è cosa migliore che esiste;
dovrebbe essere per tutto il mondo
non soltanto nell'Europa.
Ma già questo è un passo molto importante.
lo, ripeto, essendo italo-irlandese già
prima dello Shengen
mio padre ha avuto una grande
fortuna di di verire in irlanda
e di creare qualcosa.
E poi anche, ripeto, i-;
tutti i miei fratelli sono rimasti in irlanda. Solo una
sorella purtroppo che non c'è più.
Lei è andata in Inghilterra.
Perché abbiamo anche tanti parenti italiani
e poi tutto il resto sono irlandesi.
Ma io lo vedo con gli studenti, chiaramente,
con quelli con cui lavoro. Anche
il lavoro che faccio
fuori l'università
è internazionale in cui ho chiesto possibilità
di avere esperienze,
di viaggiare, di lavorare in altri paesi.
La cosa più importante perché, ripeto, vedo
l'immigrazione
in irlanda e il miglioramento.
Quello che ha dato di più all'Irlanda.
Infatti
l'Irlanda è diventato uno dei paesi più ricco in Europa,
ora. Ehm è una cosa fondamentale
anche perché non abbiamo avuto, purtroppo,
fino a un paio di anni fa una guerra in Europa
ma anche questo, la possibilità di creare amicizia
e conoscenze sia,
sai, culturalmente; tutto: la lingua, il cibo, la cultura...
perché l'Europa forse è unica. Non c'è un altro,
una nel mondo con questa potenzialità.
Chiaramente dobbiamo fare ancora; fare molto di più.
per migliorarlo. Ma
la cosa più importante è che esiste lo scambio.
FOMATPLAY lei pensa di avere anche un'identità europea?
oltre a quella..?
LIVIO assolutamente sì. Sì, sì, sì, io mi ricordo ho seguito
il "vote Brexit" in Inghilterra perché leggo i
il [the Guardian],
un giornale
un po' di sinistra perché io sono di sinistra;
ehm son liberale,
sul vero senso della sinistra.
Tutti quanti possono fare tutto quello che fanno
finché rispettano la legge e i nostri diritti.
Dunque l'ho seguito e sono rimasto molto male.
Io mi ricordo pure-; perché io sono
eh della generazione irlandese.
L'ultima generazione molto nazionalista,
della mia generazione; quelli nati negli anni 70.
Oggi non non c'è più questa cosa in Irlanda,
di sentire questo, come fosse anche una guerra.
Ma io mi ricordo la Regina Elisabetta
ha incontrato Martin McGuinness,
ex/terrorista dell'IRA,
che è diventato il secondo ministro del
dell'irlanda del Nord, dello Stormont.
Io avevo ancora l'orgoglio.
Prima di quello "no [inaudible]".
Perché io sono,
sai? repubblicano.
Sentivo questo orgoglio. Cioè,
wow! finalmente siamo maturi.
Ehm, comunque questa cosa,
il Brexit, mi ha capito moltissimo.
Ma tutti i miei colleghi inglesi sono rimasti
veramente male.
Dicendo questo;
ho ancora tanti cugini i Inghilterra. Mi ricordo in
particolare Michele.
Lui
mi stava raccontando della scuola dei suoi figli a
Brighton.
Lui mi ha raccontato il fatto che non studiò niente
dell' Europa.
Solo... neanche il Galles,
Scozia o Irlanda del Nord;
figuriamoci Irlanda. Non sanno niente dell' Irlanda.
Noi stiamo lì
a lui mi ha raccontato questa cosa.
"no, stai scherzando; è impossibile.
Io ho fatto la scuola in Irlanda. Noi, io ho studiato anche
le case da mezzogiorno in Italia,
l'unificazione di Rotterdam ,
Bismarck".
Ma eh... no, lui no. Non sanno niente.
E io ho detto "ma questo no. No,
è impossibile". Lui "no, è così; è così"
Dunque sì Io mi sento molto, molto europeo
e sono molto fiero.
Sì, chiaramente irlandese ma sì. Sono europeo.
FOMATPLAY In qualche altro modo
la Brexit ha impattato lei o la sua famiglia?
LIVIO non tantissimo.
Chiaramente dal
punti di vista di un miglioramento dell'Europa,
anche i rapporti perché
inglese, non dire i britannici,
ma gli inglesi sono sempre stati un po'
distanti ma viziatissimi.
Di cui solo ora e forse si rendono conto
dei tanti benefici che prendevano dall'Europa.
No per noi no, niente.
Sul lato economico,
forse per il problema dell'Irlanda del Nord,
perché hanno fatto un enorme guaio
perché grazie al Brexit
cioè è, è, è tornata
la questione del confine, della frontiera tra Europa
e paesi europei. Scusami, dei paesi non europei.
Chiaramente dovevano creare un [unlcear]
perché OK,
non volete fare più. Ma c'è anche l'Irlanda del Nord
di cui loro hanno,
loro hanno votato contro il Brexit come gli scozzesi,
anche come i gallesi.
Solo gli inglesi che si sono trasferite in Galles
hanno votato per il Brexit
ma i gallesi no.
Dunque questo ha creato
da un senso....
essendo un nazionalista irlandese,
io credo in un Irlanda unita.
Ma anche per le vite quotidiane degli
abitanti dell' Irlanda del nord. Tanti, tanti problemi.
Allora hanno riportato in evidenza
i problemi della religione,
della cultura e dell'uguaglianza
perché purtroppo gli unionisti nell'Irlanda del Nord sono
come la Lega.
Veramente è un livello di
cultura bassissimo.
La Donna a casa, in cucina. Gli immigrati no, fuori da qui.
Dunque una situation-; dunque seguo questo moltissimo.
Con la famiglia no,
non ho avuto nessun impatto chiaramente perché...
FOMATPLAY In quanto insegnante di lingua inglese?
Non so, se lei i suoi colleghi magari hanno-;
avete avuto modo di parlare,
diciamo, di questo sentimento di delusione...
LIVIO sì, sì, sì, sì. Durante gli anni sì, chiaramente, perché
c'è sempre un articolo, qualcosa...
ehm... ecco qua, che è un po' buffo ma è
la verità. Tanti mi chiedono "ma,
ma tu riesci a stare qui?"E io
"sì perché?", "ma no, perché Brexit..."
Ma qual è il problema?
Io non sono inglese, non sono britannico.
Ma voi state fuori Europa ora.
Ma io sono irlandese.
è la stesse cosa.
Questo che mi fa
arrabbiare ancora oggi.
C'è molta ignoranza.
In confronto... non lo so se in Italia;
dunque
io parlo sempre della mia esperienza qui a Napoli
perché ho vissuto solo qui.
C'è molto, ancora, oggi.... ancora con i ragazzi di oggi
molta ignoranza nei confronti di altri paesi europei.
Dunque, chiaramente per me,
personalmente, la conoscenza dell'Irlanda.
Io sono molto sconvolto.
La capitale di Irlanda? Londra.
ma quanti anni ha?
Ragazzi, ma uomini adulti...
dunque c'è molta ignoranza. Dunque, chiaramente,
per quanto riguarda l'Irlanda
io penso, suppongo
che è più o meno la stessa cosa che hanno gli altri
paesi europei.
Che qui, almeno a Napoli; dunque non parlo di Italia;
qui a Napoli c'è ancora molta ignoranza
di tutto... L'Europa, il progetto europeo, i diversi
paesi europei. Dunque c'è un,
c'è molta differenza anche per quanto riguarda l'italia.
Anche... dunque
la situazione in Italia...
FOMATPLAY certo, non funziona.
E che ne pensa
dell'Unione Europea come istituzione?
LIVIO in che senso?
FOMATPLAY nel senso, da un punto di Vista sia di progetto
che di presente...
LIVIO no, io penso... il concetto
è molto importante. Forse
c'è un problema di comunicazione con gli europei.
Per comunicare cos'è questo progetto,
progetto, lo scopo.
Anche non è facile. Anche oggi, chiaramente con i
social media, la destra, le fake news e tutto questo....
eh dunque più... per avere un po' più credibilità
l' Unioni Europea
dovrebbe essere in grado di comunicare ancora di più,
o meglio, il progetto.
Ma anche tanti benefici. Perché Io sento ancora oggi.
Ma che ha fatto per noi Europa?
ma che?
purtroppo quando ho sentito che
Salvini ha promesso negli europei
più Italia in Europa ero sconvolto.
Cioè no. Spero di no. Spero più Europa
in Italia che più Italia in Europa.
C'è molta differenza.
Dunque questo è questione
di comunicazione; di comunicare i benefici
che ancora oggi abbiamo grazie a questo progetto; alla
ricchezza. E se ci sono problemi non è dell'Europa
almeno di quella che so io.
A me i problemi dei governi nazionali-; dunque,
se ci sono problemi in Italia non è grazie agli europei,
è grazie ai nostri politici.
Dunque il,
il cambio con l'euro; non è stata l'Europa
perché questo è successo solo in Italia,
in irlanda no.
Questo,
gli sterlini irlandesi, i pouds,
euro, è così.
Qui'hanno speculato. Hanno ridoppiato i prezzi.
Ma questo è il problema dello statuto italiano
non di [Brussels].
FOMATPLAY e rispetto invece alle politiche migratorie,
sia dal punto di vista nazionale che europeo,
che ne pensa lei?
LIVIO chiaramente,
non voglio dire niente della politica italiana
perché sono assolutamente contrario
questo concetto dell' immigrato cattivo,
ladro /italiano buono.
Ma assolutamente no.
La stessa cosa
anche quella che sta succedendo in tanti
diversi paesi europei
con la crescita della destra,
ma la destra è estrema.
Dunque Io non sono contrario alla destra
perché ci sono tanti
vantaggi anche della destra; nel senso del,
della [Free market economics] per esempio.
Ma della politica culturale
anche qui l'Europa dovrebbe... sì, ecco ora,
e più l'integrazione.
Ci sono tanti problemi. L'Inghilterra è un un esempio
perfetto in questi anni.
Di problemi dei riots,
per esempio
nell'Inghilterra del Nord;
perché loro avevano un'altra politica.
Invece degli americani,
tu vieni in America e tu sei americano.
Cioè [pledge of allegiance].
Stati Uniti e basta. Dunque Irlanda, Inghilterra
non esistono più. Tu sei americano.
In Inghilterra loro hanno cercato di rispettare
la cultura dell'emigrato ma questo ha creato un ghetto.
Questo ha creato i problemi nel
2006, penso, c'erano quei [riots]; ma ancora oggi.
Anche a Dublino è successo un paio di mesi fa.
Perché hanno creato questi [ghettos]
ehm... anche qui dovrebbe essere più ehm...
Una linea guida dall'Europa,
di aiutare tutti i diversi paesi,
di integrare l'immigrazione perché
è un beneficio enorme. Ma chiaramente
deve essere un programma anche aiutare i paesi come
l'Italia. Perché noi stiamo sulla linea,
[frontline] di questa battaglia,
ehm.... in più, personalmente da un lato economico
di Pay Europa, di
cominciare ad investire molto di più in Africa,
per purtroppo frenare. Perché nessuno vuole lasciare.
Dunque non c'è un africano che vuole venire qui,
un nigeriano o [unclear]
che dice "no ma io voglio restare a casa".
E come? Io sono irlandese, voglio tornare
al paese mio. Dunque da un lato è economico. Anche
di saggezza; di cominciare ad investire.
Perché chiaramente
tanti di questi ragazzi non vogliono venire in Europa,
lasciare la famiglia.
i parenti, gli amici. Tutti quelli che
stanno per venire per lavorare un campo in Calabria
qui in Italia? Non penso proprio.
Dunque, anche per per ricominciare un,
un nuovo progetto europeo.
Poi le crescita dell'Africa perchè sta lì.
La geografia. Purtroppo
c'è sempre stata quella migrazione dall'Africa
in tutto il mondo.
Dunque anche questo
penso.
FOMATPLAY sì,
ritornando invece al concetto di appartenenza,
dov'è per lei casa quindi?
A cosa si sente di appartenere?
LIVIO è strano.
è una bella domanda. Perché, ripeto,
mi sento un cuore irlandese.
Ma anche per me quando torno, per esempio, a Dublino,
specialmente nei primi anni Io dicevo,
a mia moglie "ah sì questo è dove-; ah no non c'è più.
ah sì ma qui-; no,
non c'è più".
Perché Dublino è cambiata tantissimo.
Comunque mi,
forse farò quello che ha fatto mio padre.
Di passare, per esempio, 6 mesi in irlanda 6 mesi qui.
Di essere.... perché anche mio padre,
lui era fierissimo di essere anche irlandese.
Sempre italiano,
ma fiero di di aver vissuto,
e di aver fatto crescere i suoi figli in Irlanda.
Lui aveva sempre questa cosa;
lui tornava qui
e voleva tornare in Irlanda.
In Irlanda voleva tornare qui.
Dunque farò anche io la stessa cosa.
Culturalmente mi sento 100% irlandese.
FOMATPLAY irlandese. Cos'altro definisce, magari,
questa identità irlandese ed europea?
non so se ci sono degli aspetti che magari
vuole aggiungere
rispetto a quello che ha già detto.
LIVIO eh sì. Ehm ma grazie al
progetto europeo, l'Irlanda è diventato
quello che è oggi.
Un paese ricco. Perché grazie anche al progetto europeo
che ha dato miliardi
in irlanda per cambiare il paese.
Prima mi ricordo
qunado l'Irlanda è entrato in Europa nel settantatré,
con Gran Bretagna e Danimarca.
Io mi ricordo gli anni 70,
inizi anni 80 in Irlanda. L'Irlanda era...
non c'era niente.
C'era una fila
all'ambasciata americana per emigrare
e poi l'altra fila all'ufficio del,
come si chiama?
i sussidi dello stato, si chiama [unclear] in inglese.
Si prendevano i soldi perché non c'era niente.
Poi quando sono tornato dall'Australia nel 97,
essendo fuori Irlanda per un anno
ho visto un enorme
cambiamento. Ma quale cambiamento? è stato
chiaramente grazie alla...
a un cambiamento della politica irlandese,
ma anche grazie all'Europa
che ha appoggiato
questo cambiamento. Ma anche ora perché l'Irlanda
nel 2007 era in bancarotta.
perché [Mortgages]
comunque non c'era niente.
Anche l'Europa ha detto OK,
c'è un progetto da IMF
di Europa; anche la Gran Bretagna
dato aiuto all'Irlanda.
Ma chiaramente
devi seguire una politica. Perché se io ti do €100
non è gratis.
Devi fare qualcosa. Dunque l'Irlanda ha rispettato tutti
quei parametri e poi è diventato ancora più ricco.
Ma questo è grazie all'Europa.
Perché c'era la sapienza, la conoscenza.
FOMATPLAY hmm hmm. OK, siamo arrivati alla fine dell'intervista.
Adesso le farò una serie di domande brevi.
Può rispondere,
diciamo, con risposte altrettanto brevi.
Allora può definire la libertà di movimento
in una frase?
LIVIO libertà,
una parola.
FOMATPLAY come riassumerebbe le sue
esperienze di libertà di movimento
all'interno dell'Unione Europea?
LIVIO sempre positiva.
Sempre con grande gioia.
Curiosità ma anche un ringraziamento
da tutto quello che ho imparato;
fare amicizia, perché ho amici in tutta Europa;
questo è fondamentale.
FOMATPLAY dov'è casa e dove sente di appartenere?
LIVIO appartengo all'Irlanda. La casa non lo so ancora.
Aono ancora in bilico.
Aspetto i miei figli.
FOMATPLAY come si sentirebbe se la libertà di movimento venisse
revocata?
LIVIO distrutto.
Non... più... sì per me, chiaramente. Ma più per i miei figli.
Perché chiaramente io voglio che loro
occorrano anche questi diritti, questi benefici.
Perché questo è il futuro del mondo.
Se non andiamo in questa direzione dunque [unclear];
per loro.
FOMATPLAY cosa le manca di più del dell'Irlanda?
LIVIO il pub.
I pub irlandesi, gli amici amici veri.
ehm... la natura.
Anche se qui siamo...
comunque basta un'oretta fuori Napoli,
ma anche in città.
Lo sviluppo
perché qui non vedo nessun tipo di svilu-;
solo un peggioramento.
Sono andato al parco Virgiliano l'altro ieri
con un amico. Sono rimasto veramente sconvolto.
Tutto chiuso, sporcizia,
e questo mi fa molto male.
Come straniero, qualcuno dei miei studenti mi ha chiesto
tanti anni fa
"perché gli stranieri odiano Napoli?". Ho detto "non è vero.
OK, siamo dispiaciuti
perché voi avete tutto quello che non abbiamo noi
e voi sputate sopra".
dunque...
dunque, il miglioramento,
sì, il cambiamento, sempre in positivo, che non vedo qui.
Io vedo;
sempre torno indietro e poi di vedere i giovani
napoletani che scappano via da qui
perché non c'è niente per loro.
70% dei laureati del sud,
specialmente dalla Campania, va via. Questo,
vuol dire che questo peggiorerà continuamente
questa città. Questo mi fa molto male.
FOMATPLAY certo.
Prenderebbe le stesse decisioni oggi
se potesse tornare indietro?
LIVIO sì e no. Dal lato personale no, perché sono molto contento.
Dal lato professionale assolutamente sì.
Non c'è paragone.
Ma prima di venire qui
io già ero un manager delle risorse umane
in economia aziendale.
Ottimo stipendio. Dunque
nel 2000,
99-2000, prima di venire qui Io guadagnavo
€25.000
lordi; ma con la macchina aziendale,
il cellulare. Tutti i [fringe benefits]...
che oggi sarebbe intorno 60,
70. Tutti i miei
amici in Irlande guadagnano più o meno 6/ 7000 euro al mese
netti. Dunque, lato professionale assolutamente.
è stato un disastro qui.
FOMATPLAY certo.
Chi è lei? può definirsi in 3-4 parole?
LIVIO boh... eh,
positivo
ehm.....
fedele,
un grande lavoratore.
Non smetto mai di lavorare, di migliorarmi;
continuamente, qualsiasi cosa che faccio. Dunque, più di
poche parole. Ma questo
FOMATPLAY Va benissimo.
Grazie mille Livio per aver partecipato.
LIVIO grazie a voi, grazie mille per la pazienza.