Idioma: Italiano
Duración: 50m 22s
Lugar: Entrevista
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Livio FOM@PLAY IT

Descripción

Intervista con Livio, docente irlandese di Business English residente a Napoli

Transcripción

FOMATPLAY OK, grazie mille Livio per aver partecipato al progetto. La prima domanda che le faccio è di raccontarci qualcosa del suo viaggio. Che cosa l'ha portata qui a Napoli? LIVIO qui? non lo so. In realtà no sono venuto perché... è un po' complesso e complicato nel senso che sono venuto perché avevo bisogno di scappare dall' irlanda per un po'. Perché dopo essere tornato dall'Australia, ho lavorato per 4 anni con il sogno di comprare casa in irlanda; anche per questo motivo sono tornato dall'Australia. Dopo 4 anni senza vacanze, lavorare tantissimo, ho comprato casa, dunque, con i soldi miei, con il mutuo, chiaramente. Poi avevo bisogno di scappare. Dunque c'era un amico, un amico... lui mi ha parlato di un contratto per insegnare economia e commercio alla Federico II in lingua inglese. Ho fatto la domanda, ho mandato il mio curriculum, mi hanno accettato. Dunque l'idea di venire qui solo per un semestre poi tornare e fare gli esami; e puoi tornare, continuare la mia vita in Irlanda. Ma purtroppo ho conosciuto mia moglie; in bene, sì certo. E poi, poi tanti diversi motivi non siamo riusciti a tornare in Irlanda. Ehm... per diverse cose... anche perché c'era la crisi nel 2007 in irlanda, ma in tutto il mondo. Dunque era inutile pensare di tornare in Irlanda perché non c'era lavoro. Non c'era niente. Perché dovevamo pensare anche a mia moglie, che parla inglese perfetto, è bilingue, professoressa di lingua inglese. Dunque poi il cammino per avere una famiglia e tutto e poi per un motivo o l'altro stiamo ancora qui. Poi i nonni, problemi di salute son qua. Cioè siamo ancora qui. FOMATPLAY com'è la vita qui a Napoli? ehm... anche nella, diciamo, nella fase di adattamento rispetto a questo viaggio. Che cosa è stato difficile, in qualche modo, accettare? LIVIO tutto, tutto. Di venire qui... dico questo in tutta sincerità; prima di venire qui stavo in vacanza in India, OK, Mumbai; dunque Io sono arrivato un sabato sera a Piazza Garibaldi del 2000. Quando sono alle 9-; quando sono sceso dal pullman ho detto "guarda è questo è questo il Mumbai, è uguale". Dunque il primo impatto è stato molto difficile. Poi avevo un appartamento a Vomero. Dunque, è stato chiaramente meglio ma tutto è stato difficile. Sembrava di tornare indietro vent'anni fa; di tornare eh in Irlanda negli anni 80, forse anche in fine anni 70 perché tutto era così diverso, arretrato. Dunque, non c'erano sivizi servizi. Ma anche la possibilità di comunicare perché non parlavo neanche una parola di italiano. Anche avendo un padre italiano lui non mi ha mai insegnato né a me ai miei fratelli italiano. Ho dovuto cercare di imparare italiano qui a Napoli; che è stata un'impresa. Dunque tutto. La mancanza del verde. Mi ricordo quando ho fatto la prima passeggiata a Vomero, no? Perché io stavo al.... vicino via Cima Rosa, Luigi San Felice penso che si chiama, mi ricordo, sono sceso per trovare qualcosa da mangiare e c'era tutto cemento... è strano. Ho detto "ma non ci sono alberi". Dunque non ci sono parchi. Già questo mi è colpito venendo dall'Irlanda dove c'è il verde. Anche al centro di Dublino c'è uno dei parchi più grandi dell'Europa. Per cui questo è stato inizialmente molto, molto difficile. Poi ho ho cominciato a lavorare. Dunque questo è stato abbastanza facile. Avendo sempre l'idea, chiaramente, di tornare in irlanda non mi ha colpito tantissimo. Era un'esperienza. Perché ho viaggiato tantissimo e quindi vorrei venire qui, India, Thailandia, Australia, dove ho vissuto, Singapore, dunque.... ero abituato ai disagi ma sempre con il pensiero di tornare a casa dunque. Poi quando decisero di restare qui, tanti... più o meno i servizi. Mi mancavano i servizi. FOMATPLAY invece socio culturale che cosa è stato difficile o facile? LIVIO Io sono italo-irlandese, ma sono 99% irlandese perché, insomma, nato e cresciuto, mamma irlandese. Dunque quello che noi siamo, forse, dicono tutti quanti che noi siamo i napoletani del Nord perché ci piace parlare, divertirci. Ma quella che ancora oggi non riesco di accettare è che qui è molto facile fare amicizia ma non è amicizia vera. Questo mi colpisce ancora oggi. Tutti quanti fanno amicizie perché vogliono qualcosa dove.... almeno, quando era un ragazzo in Irlanda non era così. Forse un po' più difficile fare amicizia, ma un'amicizia è vera. Che... ancora è dura, ancora oggi. Tutti i miei amici sono ancora in Irlanda. Qui ho un carissimo amico italiano che è innamorato dell'irlanda che vuole trasferirsi con la moglie; ma i figli... ma non possono. E poi tutti i miei altri amici italiani, purtroppo, si sono allontanati da Napoli per lavoro, motivi di lavoro, in quest'anno, a Roma, principalmente Milano. Dunque questa è una cosa che ancora oggi vedo anche con i miei figli. Forse un po' meno con loro anche perché abbiamo fatte una scelta di... perché Io abito a Pozzuoli, non a Napoli-; Di cambiare scuola, di portare i miei figli a Pozzuoli, dove è, è molto diverso da Napoli. Perché loro stavano al Vomero, a Posillipo a scuola e forse quell'ambiente non è il migliore. Dunque quando abbiamo deciso di portare i nostri figli a Pozzuoli, Arco Felice, per loro è cambiato. Specialmente per mia figlia. Mio figlio forse un po' meno. Ma questo ancora mi colpisce. FOMATPLAY ci sono altri aspetti culturali, diciamo, della...? LIVIO no, no, perché essendo italo-irlandese, padre italiano, comunque sono abituato a venire qui in vacanza, mangiare il cibo. è quello che mangiavo io a casa, dunque... anche se cucinava mia mamma, ma comunque era molto brava. Dunque sono abituato a mangiare il cibo. Mio padre comunque aveva i ristoranti di lusso a Dublino. Dunque eravamo abituati a mangiare non [Fish and chips] ma la pasta e... da tutta Italia. Poi ho ancora un fratello che è un cuoco. Dunque molto bravo. Dunque nient'altro. FOMATPLAY E da un punto di vista invece di adattamento linguistico, tornando a quello che diceva sul fatto che non parlava una parola di italiano, com'è stato il suo viaggio di apprendimento? LIVIO all'inizio non ho fatto nessun tipo di sforzo per imparare italiano perché non era, non è stato mai l'intenzione di restare qui. Quando ho deciso cose un po' più pratiche, per esempio, fare le ricariche del cellulare... dunque piano piano e poi ho cercato di studiare. Sono un pessimo studente. Dunque ho studiato, ho imparato "essere", "dovere" e "potere" e poi ho detto anche basta. OK? mi metto alla pratica, che a Napoli non è facile. No ma quello che ho fatto ehm... ho cominciato a rivedere i Simpsons in italiano perché, chiaramente, ho visto tutto in lingua inglese. E poi essendo un ex-manager delle risorse umane so qualcosa della formazione. Dunque come conoscenza. E questo. Ho cominciato a rivedere i Simpsons, dunque.... [audiovisual multisensory] dunque ho cominciato a legare, per esempio, un movimento, un gesto con una parola. Era "ah ecco, ecco sì, sì, sì". Poi piano, piano, piano, piano poi il concetto di leggere La Repubblica, Il Corriere della Sera e continuamente... parlare è stato molto difficile perché, chiaramente, non avevo contatto l'italiano per sé. Nel senso che quando ho deciso di restare qui ho cominciato ad insegnare inglese, una cosa che non avevo mai fatto. Ma comunque sempre in inglese anche nel livello bassissimo, che non è stato grande di aiuto per il mio inglese. Perché sempre [my name is...] dunque molto basilare. ehm e poi per parlare, sì, forse un paio di anni e poi sciolto. Ho incominciato a parlare perfettamente. FOMATPLAY com'è stata l'esperienza dell'insegnamento della sua lingua nativa? LIVIO all'inizio-; io sono, devo dirvi la verità, io sono stato sempre molto fortunato nel campo dell'insegnamento. All'inizio no. Nel senso che ho dovuto andare a lavorare con una scuola di lingua, [St. Peter's], ma ho conosciuto qualcuno lì che lavorava al Suor Orsola Benincasa a lui stava per trasferirsi in Toscana. Lui mi ha detto "se vuoi vieni con me. Vieni a parlare con il responsabile, la professoressa Corrado, una grande professoressa. Dunque lei ha detto "sì, va benissimo. Non ci sono problemi. Ci vediamo a settembre, all'inizio dei corsi. Poi dopo un paio di settimane lei mi ha fermato e ha detto "Ma Livio, ti piace insegnare inglese?" Io "no. no, per niente". E lei ha detto "ma che tipo di...". Poi mi ha chiesto "ma che hai fatto nella vita?". Io ho spiegato e lei "OK, non ti preoccupare". Poi dopo un paio di settimane mi ha chiamato ha detto "Livio devi venire a parlare con il rettore". ma che che è successo? che ho fatto di male? E poi siamo entrati, lei ha cominciato a parlare, siamo usciti, insomma. Io non ho capito niente. E lei "non ti preoccupare, tu sei il nuovo professore di scienze della comunicazione in inglese. E le ho detto "ma io non so niente". E lei ha detto "ma tu sei intelligente. E dunque vai, fai tu tutto". E poi ho cominciato di fare sempre questi corsi tecnici, di lingue tecniche; scienze della comunicazione, restauri, diagnostica e poi turismo. Poi ho preso il contratto di turismo perché c'erano i tali, dunque ho cominciato di nuovo a insegnare lingua, ma più lingua tecnica. L'ultimo contratto che avevo era l'insegnamento delle risorse umane con Master internazionale Suor Orsola. Poi ho lavorato in una business school, poi tanti anni a Riviera di Chiaia, IPE Business School, International Buisness School, dove lavoravo principalmente. Poi ho avuto anche il contratto all'Orientale, dove insegnavo principalmente lingua. Dunque, anche io ho dovuto imparare l'insegnamento della lingua perché non avevo tanta esperienza. Ma con un po' di esperienza, dalla formazione professionale-; poi ho fatto il Master, eh... scusami, psicologia cognitiva, che mi ha dato molto. Capire quello che forse ho imparato durante gli anni; Capire. OK, questo funziona ma no. Dunque mi ha dato un nome. Ah, OK, questo si chiama [Generation], per esempio. Questo mi ha aiutato tantissimo. Comunque ancora oggi insegno principalmente turismo, [hospitality management] perché anche nel frattempo mi sono qualificato come professore di economia aziendale in irlanda. Dunque questo è più o meno quello che faccio. E poi al CLA faccio un paio di corsi, di lingue genereriche. Per esempio il Cambridge che mi piace perché è vera pedagogia; c'è la tecnica, la metodologia nei libri, nella formazione, nella preparazione. Comunque mi piace. FOMATPLAY come sono stati gli ambienti lavorativi dentro cui è stato? ha lavorato? LIVIO così così. No, mi sono trovato bene al Suor Orsola, devo dire la verità. Vi ripeto, forse perché sono stato fortunato. Anche l'IPA business school, perché è un ambiente professionale che che è finanziato dalle banche delle [consultancy firms] Deloit, KPNG. Dunque, devo dire la verità, forse sono stato molto fortunato in confronto tanti colleghi anche colleghe di lingua inglese. E poi negli anni comunque ho sempre cercato di migliorarmi, di studiare e prendere altre qualifiche. Poi nel 2018 sono stato assunto da Amazon. Dunque sono andato a lavorare come [cs trainer] a Cagliari. Purtroppo con la mia famiglia a Pozzuoli, io a Cagliari.... dunque è durato un anno e poi sono stato assunto da Monogram International a Roma, per fare il tcs [technical service trainer], app, hardware, software per tutto il mondo. Dunque ehm... qui a Roma, Varsavia, Mumbai e poi dovevo andare al El Salvador il maggio del 2020 ma poi covid e dunque.... Stavo da Monogram da un anno, quasi un anno quando è scoppiato il covid. Poi con un contratto americano, perché avevo un contratto americano, non italiano, mi hanno licenziato. Ma hanno licenziato tutti quanti. 500 persone nella prima settimana, più o meno, linfomatici. Poi sempre grazie amici, una carissima amica, Eleonora Federici, che era una professoressa all'Orientale. Siamo ancora amici. Lei mi ha chiamato subito; perchè lei mi chiamava ogni anno "Livio fai un corso a-;" perché lei sta a Ferrara, "fai un corso a Ferrara" "No, non posso, non posso". Mi ha chiamato, per fortuna, "sono disoccupato"; lei "non ti preoccupare. ce l'ho ancora. Poi fai anche l'attutazione del sito". Era andata benissimo. Poi tramite un altro amico ho avuto un contratto alla Università Statale di Milano. Sempre online perché con Covid ho lavorato dunque è andato benissimo. Dunque, forse guadagnavo più soldi perché stavo a casa. Non a Roma ma Cagliari, che è stato un disastro. Ehm... e poi anche qui, grazie al professor Baliarano all'Orientale-; Giuseppe mi ha chiamato, mi ha detto "Livio c'è un contratto alla Federico, devi farlo, devi farlo, devi farlo". Sì, lui e anche un'altra professoressa della Suor Orsola, tutti e due hanno pensato a me. Ho fatto un concorso e son qui, praticamente. Comunque non devo lamentarmi di niente. FOMATPLAY Ha una grandissima esperienza lavorativa comunque. Secondo lei è facile per una persona non italiana integrarsi lavorativamente? LIVIO Io quando ho deciso di restare qui volevo entrare nel mondo delle risorse umane ma è stato impossibile, impossibile. Anche perché innanzitutto non parlavo italiano. Dunque questo non mi ha aiutato; ma in più stavo qui. Se fosse per esempio a Milano sarebbe stato molto diverso. Dunque quando... ho fatto tutto. Ma anche dopo tanti anni cercavo sempre ehm... Dunque non c'era niente. La prima volta fu il contratto con Amazon che mi ha preso. La decisione è e voglio tornare in questo mondo vuol dire che devo lasciare Napoli proprio. Dunque ehm... di, di rientrare nel mondo professionale è stato impossibile, impossibile. Ripeto, forse fosse a Milano, no? sarebbe stato molto diverso perché è molto più internazionale. Napoli è molto provinciale. Anche le aziende che stanno qui. Perché chiaramente lavoro sempre, ancora oggi, con tante aziende per l'e-commerce. Faccio molto nell'e-commerce. Ma ha anche la mentalità molto provinciale. Pensano che vendere, vendere, per esempio su Amazon, è la stessa cose di vendere la pentola al signore giù al-; non lo so, al Vasto di Piazza Garibaldi o... Sai, non pensano che è completamente diverso. Comunque non è facile qui, per niente. FOMATPLAY E per i suoi figli invece? com'è stata l'esperienza di nascere e crescere qui? LIVIO no, no sono... i miei figli sono adottati. Forse un altro motivo perché siamo rimasti qui perché quando abbiamo fatto la domanda dovevamo essere sposati per 3 anni. La legge è cambiata, non è più così. Dunque già quello ci ha bloccato. Infatti siamo tornati in irlanda poi siamo tornati qui perché l'abbiamo, avevamo già iniziato il percorso. Ma quello è il ricordo. Dobbiamo fare tutto di nuovo in Irlanda, OK. Torniamo, facciamo questo e poi ci spostiamo di nuovo. Ma non è mai successo. Dunque, no, i miei figli... Mia figlia è un'adozione nazionale, lei è italiana. è italo-irlandese, perché lei si sente molto irlandese. Mio figlio invece è molto ehm.... difficile. Ma è stato uno vantaggio ma anche uno svantaggio. Nel senso che mio figlio è cinese; con cui siamo tornati dalla Cina 10 anni fa. Napoli, essendo comunque una città molto accogliente, c'era un'apertura alla sua diversità. ehm.... che forse al nord non è visto così perché ce l'abbiamo... perché noi abbiamo fatto il percorso con un'agenzia a Torino. Dunque tutte le altre coppie che sono partite con noi sono tutte di Torino, una di Firenze e poi basta; e una è Di Napoli e basta. Dunque quello che ci raccontano, a volte è un po' pesante in confronto a quello che vede mio figlio. Non è sempre facile ma non penso che sarebbe stato facile in qualsiasi paese nel mondo. Forse in Scandinavia non lo so. Dunque no. Loro sentono molto napoletani, anche irlandese. Ma dicendo questo-; forse perché la famiglia in cui sono cresciuti, il nostro background... anche perché mia moglie è molto anglosasse, molto nordica. Non direi anglosasse, ma nordica. Non somilgia neanche a un napoletano, stranamente. Occhi Blu, capelli biondi. Comunque molto diversa. Con quel tipo di formazione anche di livello socio-culturale a casa, già mia figlia a 17 anni, già da 3 anni ci chiede di finire la scuola in Irlanda perché non voleva stare qui. Dunque sicuramente la colpa è anche nostra perché chiaramente torniamo a casa e cominciamo a lamentarci e, dunque, sicuramente questo influisce molto. Ma lei è molto proiettata verso fuori Italia: Irlanda e Stati Uniti. Mio figlio, non lo so per quale motivo, in Germania, lui vuole andare in Germania. Non ho capito per quale motivo. Stiamo stati in vacanza due anni fa ma... sì ma anche con loro, si sentono napoletani ma sanno che non c'è futuro per loro. culturalmente, in ogni senso. Anche il modo in cui loro vedono il mondo, la loro [world view] è molto diverso. Non so che cos'è. I miei figli... FOMATPLAY sì, esattamente. Quindi con loro parla inglese? LIVIO sì, sì, sì, perfettamente. Tutti e due. Dunque, mia figlia studia lingue, cinese-; cinese e spagnolo. Chiaramente inglese a scuola. Dunque, lei parla perfettamente inglese capisce tutto. Mio figlio un po' meno. Lui ha 14 anni ma lui ha un deficit cognitivo. Con quella scuola è un po' difficile per lui. Ma lui mi capisce tutto, ma va tra inglese italiano e a volte non si capisce niente. Solo mia figlia non capisce. FOMATPLAY certo, ritornando alla questione dell'identità, lei come si sente? irlandese? italiano? LIVIO irlandese, irlandese 100%. FOMATPLAY che cosa definisce il suo essere irlandese? LIVIO la mentalità, dunque, la cultura. E tutti, chiaramente, per qualsiasi emegrato i punti di riferimento... Io.... anche se questa chiaramente è casa perché sto qui da 24 anni. Tutti i miei punti di riferimento sono in irlanda. Mi sento in cuore come un turista. Forse perché Napoli non è molto colto; è molto aperto ma non è Italia. Non è un paese ehm multi culturale. Dunque da Palermo fino a Milano forse sì. Ma ci sono tanti problemi. Non è come da noi o in Inghilterra o in Germania dove c'è un'apertura totale agli immigrati. Ci sono problemi chiaramente dall'integrazione. Ma per me... Io... qua son le cose che dico Io e i.... beh, questo è un problema. Anche per gli italiani, chiaramente. Perché un napoletano che va a Milano rimane sempre un napoletano, non italiano. Dunque per me.... Io, è una cosa che dico spessissimo ai miei studenti, per esempio, se io chiudo i miei occhi e penso a un medico, per me è un procione di colore. Una donna, un uomo. Ma non solo irlandese, cioè tipicamente sono dall' India, Pakistan, Nigeria, perché è sempre stato così. Dunque per me di andare in ospedale, di vedere, per esempio, trovare un medico irlandese. Oh ma che? che è successo? perché non stai negli Stati Uniti o in Inghilterra, Australia? Dunque questo.... ancora più oggi. Oggi una cosa che mi ha colpito... forse 10 anni fa sono tornato per fare un corso di.... un corso professionale dallo stato irlandese per la formazione. Dunque è durato un paio di settimane. Da noi a scuola è normale fare la raccolta dei soldi per i meno benestanti, i poveri sìa in Irlanda che in Africa. Ci sono diverse aziende [unclear]; sono aziende irlandesi che fanno le raccolte di tutto. Di soldi, di cibo.... per aiutare i meni fortunati. Meno fortunati, per esempio, in Africa. Noi abbiamo questo giorno di permesso, sempre con la lettera dei nostri genitori; perché durante le ore di di scuola anche se, per esempio, un poliziotto ti vede per strada e ti fermano. Ti chiedono "perché non stai a scuola?". E poi chiedono anche, anche... c'è la divisa con cui loro vedono. Allora dicono "io chiamo la scuola, è rimasto ancora oggi così. Dunque noi abbiamo questo giorno in cui possiamo fare questo. Con il chop box, per esempio. Dunque io stavo sulla la strada principale di Dublino ogni giorno. Stavo a telefono. Ho visto tutti i ragazzi ma non stavo guardando bene. Sì facevo pure io. Ho smesso di parlare, forse stavo parlando con mia moglie e ho sentito tutti tutti gli accenti irlandesi di Dublino, Ho poi cominciato a guardare la faccia e ho visto ragazzi da tutto il mondo. Ma io ho detto "ma questo è un mondo che voglio io! questa è la vita che voglio coi miei figli". Mi sentivo male perché loro stanno in Italia, non stanno qui. Che ho fatto? che non sto facendo per dare questo ai miei figli? Quando ho visto questo, ma questo è il mondo che voglio vedere io. Tutte le razze, tutto, tutto. Madonna cento irlandesi e tutti fieri di essere irlandesi. Perché c'è anche questo. Noi non abbiamo mai avuto queste cose ma "non sei irlandese perché ho un nome straniero o perché sei di colore". Sei irlandese. Sei nato qui? ami questo paese? Va benissimo, sei irlandese. Noi non ce ne freghiamo niente; la religione, anche questo. Sì, tutti parlano "ah l'Irlanda, la guerra" è la Mafia, è camorra irlandese ma solo in Irlanda del nord. Neanche lì. Dunque è diverso. Dunque, per questo motivo mi sento ancora molto irlandese. Perché è quello che ho vissuto dopo tanti tanti anni. Poi torniamo spessissimo; è quello che vedo ancora oggi. Persone che vengono a tutto il mondo con la maglia di irlanda, con questo.... sono fieri; questo è quello che mi manca tantissimo qui in Italia. Qui si parla sempre male dell'emigrato, che rubano il lavoro. Ma i politici italiani che hanno rubato il lavoro eh i soldi ma.... stiamo scherzando? Anche perché è troppo facile puntare contro qualcuno che è diverso. Omosessuale. qual è il problema? tu sei un ladro. Quello è peggio, no? Non c'è niente di male. Ma nel senso sempre di cercare di dare la colpa a qualcun altro. Lo straniero, quello che non appartiene a questo. Questi sono il futuro del paese. L'Italia sta morendo. Non facciamo più bambini, è normale. FOMATPLAY quindi si è, si è pentito del del fatto di essersi trasferito qui? è rimasto qui, comunque, sta pensando ancora di di ritornare in Irlanda? LIVIO sì, sì, sì, assolutamente, assolutamente. Ogni giorno. Non passa un giorno in cui non penso ma ormai sto qui da tanti anni dunque è, è, è cambiato. Nel senso che ora come tutti i miei colleghi stranieri, siamo in questa fase in cui stiamo aspettando poi i nostri figli di andare via. Lo faranno. Perché tutti i miei colleghi stranieri canadesi, americani, inglesi, australiani, irlandesi, francesi, tutti i figli sono tornati a casa. Perché qui non ci lavorano neanche più i napoletani, figuriamoci. Dunque, siamo in questa fase in cui aspettiamo ancora i nostri figli. Poi loro e decidono di andare in Irlanda, OK, va benissimo. In Germania, va benissimo. Noi vediamo, vediamo dove finiamo. Io personalmente Abruzzo. Io amo l'Abruzzo. Una casa in irlanda, una casa in Abruzzo. Io sarei contentissimo. FOMATPLAY come mai le piace l'Abruzzo? LIVIO perché l'abbiamo scoperto l'anno scorso. Perché noi facciamo questi viaggi; perché ce abbiamo un cane. Abbiamo tre cani e un gatto. Poi c'è un cane che viene con noi. Mia moglie dice "dobbiamo cambiare in macchina, perchè c'è il cane" LIVIO sì, si fa per i figli ma non per il cane. Comunque facciamo questi viaggi. Dunque, due anni fa siamo andati in Germania, Aust, e poi.... qui in Italia-; poi dopo una settimana siamo partiti per l'Abruzzo perché abbiamo il cane. Dunque cercavamo il bau bau beach. Poi è una struttura anche per gli animali, perché siamo appassionati. Ma poi abbiamo trovato questa struttura, Ripa Teatina; dunque il paesino natale dei genitorii di Rocky Marciano. Dunque 15 minuti da Francavilla al mare e poi una mezz'oretta dal Gran Sasso. Io mi sono innamorato e ho detto "questo è Italia perché è, è tranquillo". Questo è quello che vogliamo noi. Siamo tornati quest'anno e lo amo, veramente. FOMATPLAY quindi comunque con la sua famiglia si è spostato anche molto all'interno dell'Eruopa? LIVIO sì, sì, sì, sì, sì, sì. FOMATPLAY che cosa ne pensa della libertà di movimento in Europa? LIVIO è cosa migliore che esiste; dovrebbe essere per tutto il mondo non soltanto nell'Europa. Ma già questo è un passo molto importante. lo, ripeto, essendo italo-irlandese già prima dello Shengen mio padre ha avuto una grande fortuna di di verire in irlanda e di creare qualcosa. E poi anche, ripeto, i-; tutti i miei fratelli sono rimasti in irlanda. Solo una sorella purtroppo che non c'è più. Lei è andata in Inghilterra. Perché abbiamo anche tanti parenti italiani e poi tutto il resto sono irlandesi. Ma io lo vedo con gli studenti, chiaramente, con quelli con cui lavoro. Anche il lavoro che faccio fuori l'università è internazionale in cui ho chiesto possibilità di avere esperienze, di viaggiare, di lavorare in altri paesi. La cosa più importante perché, ripeto, vedo l'immigrazione in irlanda e il miglioramento. Quello che ha dato di più all'Irlanda. Infatti l'Irlanda è diventato uno dei paesi più ricco in Europa, ora. Ehm è una cosa fondamentale anche perché non abbiamo avuto, purtroppo, fino a un paio di anni fa una guerra in Europa ma anche questo, la possibilità di creare amicizia e conoscenze sia, sai, culturalmente; tutto: la lingua, il cibo, la cultura... perché l'Europa forse è unica. Non c'è un altro, una nel mondo con questa potenzialità. Chiaramente dobbiamo fare ancora; fare molto di più. per migliorarlo. Ma la cosa più importante è che esiste lo scambio. FOMATPLAY lei pensa di avere anche un'identità europea? oltre a quella..? LIVIO assolutamente sì. Sì, sì, sì, io mi ricordo ho seguito il "vote Brexit" in Inghilterra perché leggo i il [the Guardian], un giornale un po' di sinistra perché io sono di sinistra; ehm son liberale, sul vero senso della sinistra. Tutti quanti possono fare tutto quello che fanno finché rispettano la legge e i nostri diritti. Dunque l'ho seguito e sono rimasto molto male. Io mi ricordo pure-; perché io sono eh della generazione irlandese. L'ultima generazione molto nazionalista, della mia generazione; quelli nati negli anni 70. Oggi non non c'è più questa cosa in Irlanda, di sentire questo, come fosse anche una guerra. Ma io mi ricordo la Regina Elisabetta ha incontrato Martin McGuinness, ex/terrorista dell'IRA, che è diventato il secondo ministro del dell'irlanda del Nord, dello Stormont. Io avevo ancora l'orgoglio. Prima di quello "no [inaudible]". Perché io sono, sai? repubblicano. Sentivo questo orgoglio. Cioè, wow! finalmente siamo maturi. Ehm, comunque questa cosa, il Brexit, mi ha capito moltissimo. Ma tutti i miei colleghi inglesi sono rimasti veramente male. Dicendo questo; ho ancora tanti cugini i Inghilterra. Mi ricordo in particolare Michele. Lui mi stava raccontando della scuola dei suoi figli a Brighton. Lui mi ha raccontato il fatto che non studiò niente dell' Europa. Solo... neanche il Galles, Scozia o Irlanda del Nord; figuriamoci Irlanda. Non sanno niente dell' Irlanda. Noi stiamo lì a lui mi ha raccontato questa cosa. "no, stai scherzando; è impossibile. Io ho fatto la scuola in Irlanda. Noi, io ho studiato anche le case da mezzogiorno in Italia, l'unificazione di Rotterdam , Bismarck". Ma eh... no, lui no. Non sanno niente. E io ho detto "ma questo no. No, è impossibile". Lui "no, è così; è così" Dunque sì Io mi sento molto, molto europeo e sono molto fiero. Sì, chiaramente irlandese ma sì. Sono europeo. FOMATPLAY In qualche altro modo la Brexit ha impattato lei o la sua famiglia? LIVIO non tantissimo. Chiaramente dal punti di vista di un miglioramento dell'Europa, anche i rapporti perché inglese, non dire i britannici, ma gli inglesi sono sempre stati un po' distanti ma viziatissimi. Di cui solo ora e forse si rendono conto dei tanti benefici che prendevano dall'Europa. No per noi no, niente. Sul lato economico, forse per il problema dell'Irlanda del Nord, perché hanno fatto un enorme guaio perché grazie al Brexit cioè è, è, è tornata la questione del confine, della frontiera tra Europa e paesi europei. Scusami, dei paesi non europei. Chiaramente dovevano creare un [unlcear] perché OK, non volete fare più. Ma c'è anche l'Irlanda del Nord di cui loro hanno, loro hanno votato contro il Brexit come gli scozzesi, anche come i gallesi. Solo gli inglesi che si sono trasferite in Galles hanno votato per il Brexit ma i gallesi no. Dunque questo ha creato da un senso.... essendo un nazionalista irlandese, io credo in un Irlanda unita. Ma anche per le vite quotidiane degli abitanti dell' Irlanda del nord. Tanti, tanti problemi. Allora hanno riportato in evidenza i problemi della religione, della cultura e dell'uguaglianza perché purtroppo gli unionisti nell'Irlanda del Nord sono come la Lega. Veramente è un livello di cultura bassissimo. La Donna a casa, in cucina. Gli immigrati no, fuori da qui. Dunque una situation-; dunque seguo questo moltissimo. Con la famiglia no, non ho avuto nessun impatto chiaramente perché... FOMATPLAY In quanto insegnante di lingua inglese? Non so, se lei i suoi colleghi magari hanno-; avete avuto modo di parlare, diciamo, di questo sentimento di delusione... LIVIO sì, sì, sì, sì. Durante gli anni sì, chiaramente, perché c'è sempre un articolo, qualcosa... ehm... ecco qua, che è un po' buffo ma è la verità. Tanti mi chiedono "ma, ma tu riesci a stare qui?"E io "sì perché?", "ma no, perché Brexit..." Ma qual è il problema? Io non sono inglese, non sono britannico. Ma voi state fuori Europa ora. Ma io sono irlandese. è la stesse cosa. Questo che mi fa arrabbiare ancora oggi. C'è molta ignoranza. In confronto... non lo so se in Italia; dunque io parlo sempre della mia esperienza qui a Napoli perché ho vissuto solo qui. C'è molto, ancora, oggi.... ancora con i ragazzi di oggi molta ignoranza nei confronti di altri paesi europei. Dunque, chiaramente per me, personalmente, la conoscenza dell'Irlanda. Io sono molto sconvolto. La capitale di Irlanda? Londra. ma quanti anni ha? Ragazzi, ma uomini adulti... dunque c'è molta ignoranza. Dunque, chiaramente, per quanto riguarda l'Irlanda io penso, suppongo che è più o meno la stessa cosa che hanno gli altri paesi europei. Che qui, almeno a Napoli; dunque non parlo di Italia; qui a Napoli c'è ancora molta ignoranza di tutto... L'Europa, il progetto europeo, i diversi paesi europei. Dunque c'è un, c'è molta differenza anche per quanto riguarda l'italia. Anche... dunque la situazione in Italia... FOMATPLAY certo, non funziona. E che ne pensa dell'Unione Europea come istituzione? LIVIO in che senso? FOMATPLAY nel senso, da un punto di Vista sia di progetto che di presente... LIVIO no, io penso... il concetto è molto importante. Forse c'è un problema di comunicazione con gli europei. Per comunicare cos'è questo progetto, progetto, lo scopo. Anche non è facile. Anche oggi, chiaramente con i social media, la destra, le fake news e tutto questo.... eh dunque più... per avere un po' più credibilità l' Unioni Europea dovrebbe essere in grado di comunicare ancora di più, o meglio, il progetto. Ma anche tanti benefici. Perché Io sento ancora oggi. Ma che ha fatto per noi Europa? ma che? purtroppo quando ho sentito che Salvini ha promesso negli europei più Italia in Europa ero sconvolto. Cioè no. Spero di no. Spero più Europa in Italia che più Italia in Europa. C'è molta differenza. Dunque questo è questione di comunicazione; di comunicare i benefici che ancora oggi abbiamo grazie a questo progetto; alla ricchezza. E se ci sono problemi non è dell'Europa almeno di quella che so io. A me i problemi dei governi nazionali-; dunque, se ci sono problemi in Italia non è grazie agli europei, è grazie ai nostri politici. Dunque il, il cambio con l'euro; non è stata l'Europa perché questo è successo solo in Italia, in irlanda no. Questo, gli sterlini irlandesi, i pouds, euro, è così. Qui'hanno speculato. Hanno ridoppiato i prezzi. Ma questo è il problema dello statuto italiano non di [Brussels]. FOMATPLAY e rispetto invece alle politiche migratorie, sia dal punto di vista nazionale che europeo, che ne pensa lei? LIVIO chiaramente, non voglio dire niente della politica italiana perché sono assolutamente contrario questo concetto dell' immigrato cattivo, ladro /italiano buono. Ma assolutamente no. La stessa cosa anche quella che sta succedendo in tanti diversi paesi europei con la crescita della destra, ma la destra è estrema. Dunque Io non sono contrario alla destra perché ci sono tanti vantaggi anche della destra; nel senso del, della [Free market economics] per esempio. Ma della politica culturale anche qui l'Europa dovrebbe... sì, ecco ora, e più l'integrazione. Ci sono tanti problemi. L'Inghilterra è un un esempio perfetto in questi anni. Di problemi dei riots, per esempio nell'Inghilterra del Nord; perché loro avevano un'altra politica. Invece degli americani, tu vieni in America e tu sei americano. Cioè [pledge of allegiance]. Stati Uniti e basta. Dunque Irlanda, Inghilterra non esistono più. Tu sei americano. In Inghilterra loro hanno cercato di rispettare la cultura dell'emigrato ma questo ha creato un ghetto. Questo ha creato i problemi nel 2006, penso, c'erano quei [riots]; ma ancora oggi. Anche a Dublino è successo un paio di mesi fa. Perché hanno creato questi [ghettos] ehm... anche qui dovrebbe essere più ehm... Una linea guida dall'Europa, di aiutare tutti i diversi paesi, di integrare l'immigrazione perché è un beneficio enorme. Ma chiaramente deve essere un programma anche aiutare i paesi come l'Italia. Perché noi stiamo sulla linea, [frontline] di questa battaglia, ehm.... in più, personalmente da un lato economico di Pay Europa, di cominciare ad investire molto di più in Africa, per purtroppo frenare. Perché nessuno vuole lasciare. Dunque non c'è un africano che vuole venire qui, un nigeriano o [unclear] che dice "no ma io voglio restare a casa". E come? Io sono irlandese, voglio tornare al paese mio. Dunque da un lato è economico. Anche di saggezza; di cominciare ad investire. Perché chiaramente tanti di questi ragazzi non vogliono venire in Europa, lasciare la famiglia. i parenti, gli amici. Tutti quelli che stanno per venire per lavorare un campo in Calabria qui in Italia? Non penso proprio. Dunque, anche per per ricominciare un, un nuovo progetto europeo. Poi le crescita dell'Africa perchè sta lì. La geografia. Purtroppo c'è sempre stata quella migrazione dall'Africa in tutto il mondo. Dunque anche questo penso. FOMATPLAY sì, ritornando invece al concetto di appartenenza, dov'è per lei casa quindi? A cosa si sente di appartenere? LIVIO è strano. è una bella domanda. Perché, ripeto, mi sento un cuore irlandese. Ma anche per me quando torno, per esempio, a Dublino, specialmente nei primi anni Io dicevo, a mia moglie "ah sì questo è dove-; ah no non c'è più. ah sì ma qui-; no, non c'è più". Perché Dublino è cambiata tantissimo. Comunque mi, forse farò quello che ha fatto mio padre. Di passare, per esempio, 6 mesi in irlanda 6 mesi qui. Di essere.... perché anche mio padre, lui era fierissimo di essere anche irlandese. Sempre italiano, ma fiero di di aver vissuto, e di aver fatto crescere i suoi figli in Irlanda. Lui aveva sempre questa cosa; lui tornava qui e voleva tornare in Irlanda. In Irlanda voleva tornare qui. Dunque farò anche io la stessa cosa. Culturalmente mi sento 100% irlandese. FOMATPLAY irlandese. Cos'altro definisce, magari, questa identità irlandese ed europea? non so se ci sono degli aspetti che magari vuole aggiungere rispetto a quello che ha già detto. LIVIO eh sì. Ehm ma grazie al progetto europeo, l'Irlanda è diventato quello che è oggi. Un paese ricco. Perché grazie anche al progetto europeo che ha dato miliardi in irlanda per cambiare il paese. Prima mi ricordo qunado l'Irlanda è entrato in Europa nel settantatré, con Gran Bretagna e Danimarca. Io mi ricordo gli anni 70, inizi anni 80 in Irlanda. L'Irlanda era... non c'era niente. C'era una fila all'ambasciata americana per emigrare e poi l'altra fila all'ufficio del, come si chiama? i sussidi dello stato, si chiama [unclear] in inglese. Si prendevano i soldi perché non c'era niente. Poi quando sono tornato dall'Australia nel 97, essendo fuori Irlanda per un anno ho visto un enorme cambiamento. Ma quale cambiamento? è stato chiaramente grazie alla... a un cambiamento della politica irlandese, ma anche grazie all'Europa che ha appoggiato questo cambiamento. Ma anche ora perché l'Irlanda nel 2007 era in bancarotta. perché [Mortgages] comunque non c'era niente. Anche l'Europa ha detto OK, c'è un progetto da IMF di Europa; anche la Gran Bretagna dato aiuto all'Irlanda. Ma chiaramente devi seguire una politica. Perché se io ti do €100 non è gratis. Devi fare qualcosa. Dunque l'Irlanda ha rispettato tutti quei parametri e poi è diventato ancora più ricco. Ma questo è grazie all'Europa. Perché c'era la sapienza, la conoscenza. FOMATPLAY hmm hmm. OK, siamo arrivati alla fine dell'intervista. Adesso le farò una serie di domande brevi. Può rispondere, diciamo, con risposte altrettanto brevi. Allora può definire la libertà di movimento in una frase? LIVIO libertà, una parola. FOMATPLAY come riassumerebbe le sue esperienze di libertà di movimento all'interno dell'Unione Europea? LIVIO sempre positiva. Sempre con grande gioia. Curiosità ma anche un ringraziamento da tutto quello che ho imparato; fare amicizia, perché ho amici in tutta Europa; questo è fondamentale. FOMATPLAY dov'è casa e dove sente di appartenere? LIVIO appartengo all'Irlanda. La casa non lo so ancora. Aono ancora in bilico. Aspetto i miei figli. FOMATPLAY come si sentirebbe se la libertà di movimento venisse revocata? LIVIO distrutto. Non... più... sì per me, chiaramente. Ma più per i miei figli. Perché chiaramente io voglio che loro occorrano anche questi diritti, questi benefici. Perché questo è il futuro del mondo. Se non andiamo in questa direzione dunque [unclear]; per loro. FOMATPLAY cosa le manca di più del dell'Irlanda? LIVIO il pub. I pub irlandesi, gli amici amici veri. ehm... la natura. Anche se qui siamo... comunque basta un'oretta fuori Napoli, ma anche in città. Lo sviluppo perché qui non vedo nessun tipo di svilu-; solo un peggioramento. Sono andato al parco Virgiliano l'altro ieri con un amico. Sono rimasto veramente sconvolto. Tutto chiuso, sporcizia, e questo mi fa molto male. Come straniero, qualcuno dei miei studenti mi ha chiesto tanti anni fa "perché gli stranieri odiano Napoli?". Ho detto "non è vero. OK, siamo dispiaciuti perché voi avete tutto quello che non abbiamo noi e voi sputate sopra". dunque... dunque, il miglioramento, sì, il cambiamento, sempre in positivo, che non vedo qui. Io vedo; sempre torno indietro e poi di vedere i giovani napoletani che scappano via da qui perché non c'è niente per loro. 70% dei laureati del sud, specialmente dalla Campania, va via. Questo, vuol dire che questo peggiorerà continuamente questa città. Questo mi fa molto male. FOMATPLAY certo. Prenderebbe le stesse decisioni oggi se potesse tornare indietro? LIVIO sì e no. Dal lato personale no, perché sono molto contento. Dal lato professionale assolutamente sì. Non c'è paragone. Ma prima di venire qui io già ero un manager delle risorse umane in economia aziendale. Ottimo stipendio. Dunque nel 2000, 99-2000, prima di venire qui Io guadagnavo €25.000 lordi; ma con la macchina aziendale, il cellulare. Tutti i [fringe benefits]... che oggi sarebbe intorno 60, 70. Tutti i miei amici in Irlande guadagnano più o meno 6/ 7000 euro al mese netti. Dunque, lato professionale assolutamente. è stato un disastro qui. FOMATPLAY certo. Chi è lei? può definirsi in 3-4 parole? LIVIO boh... eh, positivo ehm..... fedele, un grande lavoratore. Non smetto mai di lavorare, di migliorarmi; continuamente, qualsiasi cosa che faccio. Dunque, più di poche parole. Ma questo FOMATPLAY Va benissimo. Grazie mille Livio per aver partecipato. LIVIO grazie a voi, grazie mille per la pazienza.

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