Idioma: Italiano
Duración: 37m 31s
Lugar: Entrevista
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Leona FOM@PLAY IT

Descripción

Intervista con Leona, cantante lirica e insegnante di canto ceca

Transcripción

FOMATPLAY buongiorno Leona, grazie per essere qui e per aver aderito al nostro progetto. LEONA buongiorno a voi. FOMATPLAY allora, la prima domanda della nostra intervista è riguarda, insomma, il suo viaggio. Cosa la porta qui in Italia? LEONA una cosa molto naturale, l'amore per il canto. Ho sempre studiato da bambina, da 10 anni, dall'età di 10 anni ho studiato. Dopo aver finito lo studio, diciamo, di conservatorio a Praga e accademia delle Belle arti a Praga ho scelto l'Italia come paese per la lirica; quindi per imparare medio italiano, sperando che l'ho imparato meglio, e per studiare, diciamo, la tecnica italiana dell'opera eccetera, eccetera. Il repertorio... FOMATPLAY Da Praga è arrivata direttamente a Napoli o ci sono state altre tappe? LEONA No, a Milano. A Milano. La mia prima tappa era a Milano; 8 anni; ho vissuto 8 anni a Milano, dove ho studiato con l'accademia della Scala con la signora Bianca Maria Casoni. Due anni-; lavoravo, cantavo, mantenevo la vita, diciamo, con tutte le difficoltà che si hanno quando si cambia il paese. Si perdono sicurezze, diciamo, di base, no? si deve combattere. FOMATPLAY certo, a proposito di questo; è stato difficile adattarsi sia a Milano che a Napoli? che che difficoltà ha trovato? LEONA in verità quando sono arrivata io non sentivo nessuna difficoltà; nel senso, avevo un po' di soldini per mantenermi, diciamo. Ovviamente, non avevo documenti; era tutto molto difficile perché senza... noi eravamo ancora; non facevamo la parte della comunità europea quindi non si poteva neanche lavorare, neanche semplici lavori: lavorare in un negozio, guadagnarsi praticamente da vivere. Quindi un anno è stato molto duro per questo motivo. Però, poi, diciamo, facendo le audizioni, facendo-; entrando in vari contatti con i musicisti, con le scuole ho risolto passo dopo passo le mie problematiche, diciamo, che riguardavano la vita quotidiana normale, diciamo, sì. FOMATPLAY crede che per uno straniero/ una straniera sia difficile trovare lavoro? ambientarsi da un punto di vista lavorativo qui in Italia? LEONA dipende dallo stato d'animo che una persona che viene, cambia paese, ha. FOMATPLAY in che senso? LEONA Nel senso, che io penso che il lavoro si trova. Ovviamente, non è un lavoro che magari uno ammira dopo quello che ha studiato perché si trova in una situazione che se non ha soldi non ha da mangiare deve lavorare, deve fare qualsiasi cosa. Io sono stata molto fortunata, diciamo, a trovare bravissime persone attorno a me. Lavoravo nei negozi di abbigliamento, lavoravo, diciamo, per mantenermi la vita. Quindi, io penso se uno vuole lavorare, il lavoro lo trova. La questione è lavorare nel proprio, diciamo, nel proprio lavoro, ovviamente, no? è un Po più difficile perché si devono creare conoscenze, si deve entrare in contatto con la gente diciamo del vostro mestiere. Cioè, io non ho avuto difficoltà, diciamo, sotto questo punto di vista perché ho avuto tanta abnegazione per il canto. Quindi era un motore, diciamo. Facevo qualsiasi cosa per guadagnarmi, diciamo, soldi. FOMATPLAY invece il suo ambiente lavorativo attuale com'è? LEONA è molto bello perché io ho vinto concorso per insegnare al liceo musicale. Insegno canto, come strumento musicale. Insegno a ragazzi eccezionali qui a Napoli al liceo musicale Margherita di Savoia ed è bellissimo perché i ragazzi che scelgono questo, questo, diciamo, strumento musicale lo scelgono per passione; lo scelgono per scelta. Quindi hanno interesse a studiare seriamente, quindi è bellissimo per me. Oltre che canto. Ovviamente sono in carriera diciamo come cantante lirica quindi, quindi una doppia attività. Una doppia attività ma sempre legata al canto. Sempre questo filo che mi accompagna. FOMATPLAY e invece come cantante lirica, non so, lavora presso una compagnia? ci può dire qualcosa di più a riguardo? LEONA come cantante lirica, diciamo, è un po' più difficile in Italia perché uno deve avere un'agenzia che comanda e che ti manda nei teatri. Questo è grande problema al giorno d'oggi secondo me. Perché io credo-; questo credo fermamente, che non funziona molto la meritocrazia in Italia. Questo lo credo, OK? Quindi io penso chi sa cantare, chi sa-; non parlo di me, parlo in generale, diciamo, chi fa le-; ho vissuto un miliardo di situazioni dove era più importante la conoscenza che, magari, la bravura di un cantante, di un attore eccetera eccetera. Quindi questo sì questo è difficile. Questo sì. FOMATPLAY Certo. Lei ha, insomma, ha mai percepito un senso di ostilità nei suoi confronti? si è mai sentita discriminata in qualche modo in quanto non italiana? LEONA no. Io devo dire la verità, io su di me questo non l'ho mai percepito sia a Milano, poi a Napoli ho trovato... Napoli mi ha portato fortuna. Io dico sempre "io scendo, io non salgo". Tutti vanno via da Napoli, no? Io sono arrivata e dico sempre "io arrivo fino fino a Johannesburg, finirò...". No, a me Napoli, diciamo, ostilità mai. Sempre le brave persone. Sì, ci sono situazioni che... magari piccole cose nella metropolitana che vedono, sicuramente, che la Mia faccia non è italiana e che.... magari l'ho vissuto nelle altre città più piccole; un po' di, forse, razzismo, diciamo, verso paesi dell'est. Ma assolutamente non a Napoli e non a Milano. FOMATPLAY in generale quale crede sia l'attitudine degli italiani nei confronti della migrazione? LEONA molto aperto, molto positiva secondo me. Secondo me è uno dei popoli che eh... dà alle persone, diciamo, una eh... che possono seguire i suoi sogni, che possono venire sia in vacanza ma sia che scelgono per la vita questo paese; è un popolo che dà la... è un bel popolo per questo argomento. Su questo si potrebbe aprire un discorso molto ampio, no? Sull'immigrazione, su... perché una cosa è se voi fate la scelta di venire; c'è un motivo concreto, è un coso-; è per necessità. Poi queste sono due cose differenti, no? Però credo che l'Italia da benvenuto. Veramente fa le cose, penso, bellissime per la gente che viene anche, diciamo, dall' Africa, da... è una cosa molto difficile per le persone quindi l'Italia secondo me dà un benvenuto enorme, enorme. FOMATPLAY Certo. E invece quali sono i valori italiani che ha accettato con più in facilità? mentre se ci sono dei valori con i quali fa ancora fatica, insomma, a convivere? LEONA diciamo i valori, valori positivi sono questa eh-; questa apertura, diciamo, dell'animo verso l'altro. Questo per esempio... diciamo, è chiaro; io sono nata in Cecoslovacchia, Repubblica Ceca. Siamo due popoli diversi. Questo non si nega, no? Questo io incontro ogni giorno come difficoltà, diciamo, nella vita quotidiana. Perché, per esempio, io amo la privacy; voi siete più aperti; voi entrate anche, diciamo, nell'animo di una persona in metropolitana, in pullman ehm... ci sono alcune cose che a me sembrano violenza quando uno mi chiede le cose personali senza conoscermi, no? A un certo-; mi sono mi sono dovuta abituare perché a un certo punto ho detto "ma questo che vuole? è la mia vita". Diciamo, non voglio dire le mie cose private, no? Questa è la differenza enorme perché da noi si vede come una normale educazione ma... che uno non si fa fatti suoi; diciamo questo è vero o no? e questo è... ma non è negativo. Sono io; sono due culture diverse. Bisogna anche essere intelligenti, diciamo, di riconoscere la base diversa, no? e arricchirsi secondo me; io di voi, voi di noi. Questo è. Per quello, secondo me, anche l'Unione Europea dovrebbe avere questo, cioè, come si dice? questo, questo mandato; questo questo messaggio, no? per gli altri. O no? penso di sì. FOMATPLAY a proposito dell'Unione Europea, crede che l'Unione Europea in quanto istituzione abbia un'influenza quotidiana nella sua vita? LEONA sì FOMATPLAY in che termine? LEONA innanzitutto in termine della libertà. Io nata nel profondo comunismo, non c'era la libertà della parola, non c'era la libertà di muoversi eccetera. Quindi per noi, diciamo, l'Unione Europea era-; oltre ovviamente l'89, quando è caduto il muro di Berlino e poi dopo siamo entrati nell'Unione Europea; la libertà di muoversi e la libertà di confrontarsi con tanti paesi, con tante lingue, imparare tante culture, arricchirsi e fare anche l'incompatibile compatibile. Diciamo, questa è una bellissima poesia di Virginia Wolf che ho letto l'altra l'altro giorno, bellissima: di fare incompatibile compatibile. è bellissimo, no? come pensiero... FOMATPLAY quindi lei crede di avere un'identità europea? LEONA assolutamente sì. FOMATPLAY che convive eventualmente con l'identità ceca, identità italiana? Ne ha una o sono tre identità differenti? LEONA questo mi ricorda una mia carissima amica a Monza; la signora un po' più grande di me mi diceva "quando si cambia un paese e si vive...". Magari, io vivo 23 anni in Italia. Sono sia italiana, sia ceca; è impossibile, diciamo, dire sono più ceca. Avolte vado a Praga perché mi voglio riposare un pochino; diciamo, voglio tornare nella mia cultura. Quindi vado, per esempio, a Natale però ehm... ora sono anche cittadina italiana. Ho avuto cittadinanza e tutto. Quindi ho due cittadinanze: sono sia ceca sia italiana. Sono europea, sono cittadina del mondo. Poi, io credo, musicista. Non ha limiti perché la musica è una lingua universale. Quindi ovunque vado posso cantare, esprimo il mio animo. Quindi non c'è limite a un paese o l'altro. Questo è... Io poi mi sono formata a Napoli, perché a Napoli ho incontrato la vera insegnante di canto a Napoli. FOMATPLAY ecco, a proposito della sua formazione, ci può magari fare un confronto tra il suo tipo di formazione in Repubblica Ceca e quello invece in Italia? LEONA allora, quando ho cominciato a studiare in conservatorio avevo 14 anni. Però da 10 anni già studiavo pianoforte perché mia mamma ha capito subito che le mie materie non erano matematica, fisica e chimica; ma che ero sempre con la testa un po'... Ha scoperto; canticchiavo sotto la voce; quindi mi ha indirizzato. Questa è stata una grande cosa di mia Madre perché ha individuato in me la mia strada. Sono entrata a 14 anni al conservatorio; ho avuto sempre un filo dentro di me di amare profondamente musica e canto, ma naturalmente. Questo non mi ha abbandonato fino ad oggi. Questo è molto importante perché con tutte le difficoltà che ho incontrato sia da punto di vista didattico in Repubblica Ceca anche poi in Italia mi ha dato la forza di non abbandonare quello che amo. Perché è naturale; sono nata con questo dono di canto, di musica, di bellezza. Non posso... Allora ho avuto difficoltà a Praga a studiare. Perché alcuni insegnanti di canto non capivano la giusta tecnica italiana, no? Del canto, del canto. Canto sul fiato che è molto naturale ma molto difficile da capire, diciamo, no? Allora ho cambiato 3,4 insegnanti e questo, diciamo, un po'-; percorso, tra virgolette, negativo mi ha costre-; mi ha fatto la, mi ha fatto fare la scelta di venire in Italia a studiare. Ovviamente poi si incontrano varie persone sbagliate anche in Italia. Però se uno lo sente come corpo eccetera e non si dice le bugie a se stesso. Dice "non è questo ancora che Io cerco". OK, bisogna essere molto sinceri con se stessi. Ho fatto l'accademia della Scala con la signora Bianca Maria Casoni che è mezzosoprano; che è molto una persona d'oro; è una persona che mi ha dato molto. Ho fatto un percorso; sono venuta a Napoli. A Napoli ho conosciuto... Tremavo ad andare all' audizione dellla signora, del grande soprano Giovanna Casolla. La corteggiavo dal 2015; lei, essendo in una carriera enorme, non insegnava, giustamente; perché quando si canta non si dovrebbe neanche parlare per rispetto dello strumento, per non stancarlo. Io anche nel 2015 sono stata in Corea dove lei cantava Turandot nell'altro teatro. Io facevo cover di un'opera ceca, [unclear] a Seul. Là, la sentii, diciamo, dal vivo. Ho detto "non è possibile". Questo suono che sorpassava... una immensità del suono, che sorpassava l'orchestra, una meraviglia! senza microfono, senza niente. Allora ho detto "io devo incontrare la signora Casolla" e dopo il covid sono riuscita a farmi sentire. Lei mi ha accettata; io ho accettato che non sapevo nulla. Non sapevo neanche parlare sul fiato, bene. Mi sono messa a lavorare. Ma lavorare in una maniera, in una maniera veramente dura. Fiato, ho fatto tutto quello che lei mi ha indicato e al giorno d'oggi ne sono felicissima; anche perché, non solo per me come cantante, ma sono serena con la mia coscienza che so cosa dire ai ragazzi. Non fare male con le corde vocali e, e questo la ringrazierò la signora Casolla, la signora per tutta la vita. Oltre di essere una persona che... come una mamma, diciamo, una persona eccezionale. Questo è stato, diciamo, in poche parole il mio percorso. Bello, bellissimo, bellissimo. FOMATPLAY bellissimo percorso, assolutamente. LEONA però senza incontrare a lei... però non mi sono arresa, bisogna dire questo. Bisogna avere abnegazione totale, anche soffrire che non si canta. Perché uno deve ammettere che magari c'era qualcosa che non andava. Bisogna essere sinceri, no? FOMATPLAY certo, certo. Invece-; LEONA non so se è d'accordo lei. FOMATPLAY s,ì sì, sì. Invece rispetto alla possibilità di spostarsi all'interno dell'Europa, di lavorare all'interno dell'Unione Europea, insomma. Cosa pensa di rispetto a questo? LEONA Io penso che i giovani oggi hanno uno marcia in più che noi non abbiamo avuto. Assolutamente. Perché innanzitutto viaggiano con uno zainetto che per me, diciamo, alll'epoca prendere un aereo era una cosa impossibile; lusso totale. Oggi praticamente c'è la possibilità di prendere zaino, scegliere un università e fare qualsiasi esame di ammissione, studiare le lingue, studiare.... Credo che sia una cosa molto positiva che non dovrebbe mai cambiare a mio avviso. Credo che dovrebbero avere però tutti questa possibilità, no? lo dico sempre buon senso e... FOMATPLAY certo. LEONA forse non siete d'accordo su.... però io... Non sono venuta in Italia e per farmi, cioè, farmi notare. Ho aggredito qualcuno, ho fatto qualcosa male. No. Mi sono messa anche umile alla legge del paese perché comunque ero ospite. OK? Bisogna essere molto, io credo, umili anche un pochino di più nelle cose, no? FOMATPLAY Ok, e invece ehm visto che lei è anche cittadina italiana quali sono state eventuali problematiche con la parte burocratica? LEONA tantissimi. Lunghissimi e tantissimi. Questa è una cosa che si deve migliorare in Italia secondo me perché sinceramente non capisco, non capisco alcune per... per esempio, mi è scaduto passaporto ceco. A novembre sono andata a Praga. Sono andata in ufficio. La signora mi ha fatto la foto. La signora si è presa... un mese dopo arriva l' sms: il passaporto è pronto. Senza le cose, diciamo, di... a volte non capivo, veramente. Mancava sempre un documento. Allora portavo i documenti. Soprattutto all'inizio perché avevo permesso di studio, permesso di... poi permesso di lavoro perché... Dal permesso di studio sono andata, per esempio, a cantare nel coro della Fenice. Allora potevo avere il permesso di lavoro. Tutto molto regolare. Ma per avere questi permessi mancava sempre un foglio. Quindi, per esempio, a Milano, mi ricordo, facevo la fila alle 5 di mattina ogni anno, all'inizio, perché ehm... Con il funzionario si arrivava a parlare solo fino a 10; il numero di persone, diciamo. Quindi queste erano difficoltà enormi. C'erano ragazzi, che eravamo.... Mi ricordo un ragazzo della Colombia che è stato trattato anche male. Lì me lo ricordo. Ci hanno messi in un angolo lì e dovevamo aspettare, diciamo. Poi quando uno arrivava a questo signore mancava sempre un documento. Allora per forza, forse, poi cercate "amico non mi puoi aiutare? non mi puoi-". Perché regolarmente alcune cose veramente sono molto difficili. Questo deve migliorare. Non so come. Vi dico, non so come. Io ho acceso al concorso 2018 per i licei musicali perché il ministero ha fatto-; ha dato la possibilità agli stranieri e laureati che potevano partecipare avendo tutti i documenti a posto. La laurea, tutta equipoll-; tutte le cose. Però questo sì. Lungo. Tempi lunghi. FOMATPLAY Sì. Invece all'idea della cittadinanza, ci sono dei valori che la fanno sentire italiana? LEONA Sì, assolutamente. Io sono cambiata molto con con la gente italiana. Ho più sorriso sulle labbra. Più gentile l'animo, meno durezza, meno, meno durezza, forse più-; come si dice? più morbidezza, anche nelle azioni eccetera, eccetera. Cioè... però quello che, per esempio, mi sento da ceca di dire, invece, che mi manca. A volte, che forse era a scuola di regime... il... ehm come si dice? ehm... essere precisi nello studio, la disciplina. Più disciplina da cittadina cieca all'italiana. Però forse sbaglio. Non tutti poi non hanno disciplina. No? è sempre molto relativo quello che... molto largo, diciamo, quello che dico. Io ho imparato, diciamo, a non essere dura con me stessa anche. Perché l'educazione, diciamo, era molto, molto, molto dura. Sia da parte, magari, di mamma che non lo pensava con cattiveria sicuramente. Però bisogna poi non abbandonare mai la strada che si segue ma la vita fa capire che non sempre finisce come uno vuole. OK, questo diciamo... Invece, c'è qualcosa che le manca della Repubblica Ceca? A Napoli mi mancano i mezzi di trasporto. Scherzo, diciamo... questo per alleggerire un pochino. No, perché io amo spostarmi con mezzi pubblici, no? Perché io amo leggere quindi quando a Praga prendo il tram che arriva al minuto preciso che io leggo, non uso la macchina; è veramente una, è una, è una-; Ovviamente, questo per un po' sorridere, diciamo, no? Perché a Napoli avete difficoltà, ovviamente, enormi, no? Di questa-; Enormi. Anche se i nuovi treni in metropolitana sono eccezionali. Ma mi manca. Non posso mai staccarmi da una Repubblica Ceca, comunque, completamente. Perché mi manca. La mia anima comunque è slava, è boema. Quindi non esterno... dico ho preso da voi, dall' Italia più esternare. Però la mia anima è melanconica. Più, più... noi non esteriamo così il che non vuol dire che non siamo aperti. Però abbiamo più-; siamo più kafkiani, diciamo, più... non so se è chiaro. FOMATPLAY Sì. Quanto spesso riesce a tornare a casa? cerco di tornare 3/4 volte all'anno, dipende anche da impegni lavorativi. Cerco di tornare perché Praga il profumo delle strade di Praga mi manca tantissimo. FOMATPLAY E invece per quanto riguarda la Brexit, quindi cambiamo un attimino l'argomento, che ricordi ha rispetto al referendum del 2016? LEONA Ho ricordi che... Io ho tantissimi amici in Inghilterra che, ovviamente, gran parte sono musicisti. Gran parte... Non erano felici per questa scelta. Proprio per movimento libero, diciamo, che Brexit ha un po' tagliato, no? Credo.... Quindi non sono d'accordo, in due parole. Credo che è stato un taglio per... Non sono d'accordo. Non... Mi sento di dire solo questo perché i miei amici si sono lamentati moltissimo. Ma credo gli studenti che vanno a studiare trovano tantissime difficoltà, credo, di permessi, di tutte queste... Io penso che non si può tornare indietro nella storia. La storia è andata sempre avanti, o no? Io ho difficoltà, per esempio, con tecnologia. Varie cose perché non... Però va avanti. FOMATPLAY ma eh è rimasta sorpresa dal risultato o comunque un po' se lo aspettava? LEONA metà, metà. 50/50 perché credo che c'è gente, diciamo, che... Non si può, diciamo, vivere solo... Non si può pensare che esiste solo una categoria di persone, no? Da nessuna parte. Quindi bisogna rispettare un po' tutti. Bisogna trovare, come ho detto, nell' incompatibilità la compatibilità di buon senso, secondo me. Di un legare, diciamo, tante cose positive. è molto difficile, però non si può-; non si può pensare che il mondo è solo come lo vedo io o lei o lei eccetera. Non siamo tutti uguali. Bisogna trovare un equilibrio. Sicuramente le guerre-; meglio... è terribile, no? La guerra in Ucraina eccetera, eccetera. La Repubblica Ceca appoggia molto l' Ucraina, ovviamente. Perché la Repubblica-; la Cecoslovacchia ha subito tante invasioni russe, come sapete, nella storia. Quindi è una cosa... FOMATPLAY OK, invece per, per quanto riguarda il suo viaggio linguistico, che lingue parla? come ha appreso l'italiano? LEONA spero di impararlo bene l'italiano. Sicuramente dimentico sempre di mettere gli articoli perché nella lingua cieca gli articoli non ci sono. Quindi io ho difficoltà, sempre. Però... per questo chiedo scusa, magari, a chi mi ascolterà; che ci sarà qualche piccolo errore che non dovrebbe essere dopo 23 anni; però comunque non è madrelingua, ecco. Poi ho studiato russo perché durante, durante il comunismo era l'unica lingua, praticamente, che noi potevamo studiare. Un limite enorme, no? Quando è caduto, diciamo, il muro di Berlino nell'ottantanove, era una bellissima giornata per me. 17 novembre; se volete ve la racconto. Ma era una cosa legata a Napoli tra l'altro, quella gironata. Molto particolare questo momento della mia vita. Allora, ho cominciato a studiare il tedesco, inglese, ehm, diciamo... vabbè Russo mi è rimasto. Ovviamente, ogni lingua bisogna parlare per non dimenticarla. Bisogna praticare quindi l'italiano era sempre legato all'opera. Anche se canto in tante lingue lideristica in tedesco, in francese, in inglese, in russo. Quindi l'italiano è molto importante per esprimere. Allora una cosa è parlare e una cosa è sentire la lingua. Perché uno può parlare, come si dice, a vanvera e parla cioè... però bisogna sentire la lingua. Per esempio, nell'opera io devo stare molto attenta quando faccio un ruolo. Per esempio, non lo so... Liu nel Turandot, no? Signore ascolt-; io devo conoscere tutto attorno che succede nei personaggi per dire bene "signore ascolta" che non è una cosa "signore ascolta" ma è una cosa in quel momento molto, diciamo, drammatica, no? Comunque... quindi approccio... Io amo le lingue. Voglio, vorrei studiare una delle lingue orientali. Vediamo se riesco nel futuro. Questa cosa del 17 novembre, se vi interessa, era molto bella perché a Praga quel giorno è calato un silenzio incredibile. Si sapeva già, diciamo, cosa è successo, diciamo, in Germania eccetera, eccetera. Gli studenti quel giorno, ovviamente, andavano con le chiavi e con le candele perché da noi era la rivoluzione di velluto, denominata. Invece in Romania hanno usato anche armi. Erano un po' più violenti, diciamo. Da noi non... gli studenti, la gente non ha alzato, non si sono alzate le voci. Solo le chiavi e le candele, no? Io quel giorno avevo 17 anni. Quel giorno sono andata col mio amico attore in cinema o a cinema? in ci-; a cinema. Ecco, questa è una cosa che io proprio non... a cinema a vedere Carmen dal regista fatta in film con Plácido Domingo. Ora non mi ricordo la protagonista; nome femminile... Girato dal regista napoletano Rossi. Quel giorno proprio. Quindi, già questo collegamento era molto... diciamo, dovevo venire a Napoli. Comunque era destino. Era un bel... ovviamente, un film stupendo stupendo. Uscendo dal, diciamo, dal cinema abbiamo proseguito in piazza di Venceslao, siamo arrivati dove gli studenti si sono fermati. Lì erano baretti Rossi, diciamo con... erano molto violenti contro le prime file eccetera eccetera. Però gli studenti, io mi ricordo erano immovibili, noi guardavamo con Sasha, si chiamava il mio amico Alexander, guardavamo la prima fila era... Non si sono mossi, diciamo. Hanno vinto poi alla fine, no? Poi noi come studenti abbiamo fatto... Sono stata anche arrestata perché abbiamo portato volantini, diciamo, in giro; io, un mio amico chitarrista e una cantante in un'altra città. I poliziotti ci hanno preso sotto le mani. 2 ore siamo stati arrestati. Però lo facevamo con una spensieratezza, diciamo, di.... proprio di chiudere questa impossibilità di parlare, impossibilità... Ma noi giovani. I miei genitori hanno pagato una vita con questa cosa. Mio nonno era comunista. Però io apprezzavo di lui che non ha cambiato mantello tutta la vita fino alla morte. Non ha cambiato. Era un gentiluomo. Non ha cambiato. Mia mamma, diciamo, quando è caduto il muro di Berlino noi abbiamo preso un respiro. Abbiamo preso un respiro. Però dico, non tutto era anche negativo. Come ho detto prima, come disciplina, per esempio. Oggi magari in alcune realtà 1/4 di quella disciplina. Infatti io quando insegno sono metà italiana, metà ceca. Spero che mi vorranno bene. FOMATPLAY Va bene. Allora, siamo arrivati alla fine dell'intervista. Adesso le farò delle domande lampo, delle domande brevi, alle quali può rispondere anche con una parola, una frase. Allora può definire la libertà di movimento in una frase? LEONA libertà di parlare. FOMATPLAY come riassumerebbe la sua esperienza relativa alla libertà di movimento in Europa fino ad ora? LEONA come una cosa meravigliosa che non mi ha mai ostacolato, diciamo, di fare quello che sento, quello che amo. Di esprimermi liberamente in qualsiasi situazione. FOMATPLAY certo. Come si sentirebbe se la libertà di movimento venisse rimossa per qualche motivo? LEONA malissimo. Perché non mi immagino che si torna indietro come ho detto prima. Nella storia non si torna mai dietro. Si va sempre avanti. FOMATPLAY per lei dov'è casa e dove sente di appartenere? LEONA Sia, diciamo, in Repubblica Ceca, a Praga, sia... dove sta il cuore, sia a Napoli. Sia in Italia. Perché la metà di me-: ovviamente sono nata, come ho detto prima, torno, perché ho bisogno di stare a casa, ma torno anche felice a Napoli. Mi ricordo quando tornavo a Napoli, quello che pensavo prima uscendo dal treno che l'aria fresca. No? Per... Ehm... non si può dire dove o dove. Uno quando cambia, si trova in due lati. Questo è matematico. Ovviamente il mio cuore è ceco perché sono nata in Repubblica Ceca. Però 50/50, 50/50. Devo tantissimo all'italia, alla gente che ho incontrato. FOMATPLAY come si sente in Italia o a Napoli? LEONA Napoli è completamente diversa da tutta l'Italia. Penso io. Io viaggia-; ho vissuto in altre città, no? lo dico sul serio. OK, all'inizio mi faceva paura perché è diversa. Tanto è vero che ho cercato il consolato onorario ceco e ho trovato una mia carissima amica, con la quale ci vediamo quasi ogni giorno, la signora Elena Shwarzova che è segretaria qui a corso Umberto. C'è il consolato ceco onorario. Segretaria del console ceco. Perché avevo paura di questa, tra virgolette, anarchia particolare, diciamo... non lo so come nominarla. Anarchia particolare, no? Che poi, però, uno trova... Allora, se uno riesce a non perdersi Napoli da tantissimo, tantissimo. Io penso sul serio questa cosa. Ho fatto anche tantissimi belli, belli concerti, spettacoli con registi napoletani, con... ci sono cose che Io non capirò mai. OK? però questo fa parte della cultura diversa. Non è critica. Sono due... bisogna sempre dire le cose secondo me come stanno. Perché non si possono criticare due culture. Sono cose diverse. FOMATPLAY hmm, sì. invece cosa le manca di più della Repubblica Ceca? LEONA eh... in questo momento forse la famiglia. Sì. FOMATPLAY prenderebbe oggi le stesse decisioni che ha preso all'epoca? LEONA Sì, perché si cresce. Si diventa, credo, più, più europei, più più ricchi di varie esperienze. Anche se i musicisti non possono limitarsi, diciamo, come ho detto prima. Ma ehm... Io mi sono messa un po' le lacrime negli occhi perché chi conosce mia storia sa perché sono venute. Però comunque mi manca la mia famiglia. Ehm... lo lo rifarei, assolutamente. E lo consiglierei a tutti, forse. Allora, Io sono venuta con il pensiero che non volevo tornare perché sennò non sopravvivevo con la mia sensibilità. Questo c'è da dire. Perché non è facile cambiare un paese per un altro. FOMATPLAY Certo. Un'ultimissima domanda: chi è lei? quindi se si può, se ci può dire chi è utilizzando 3 o 4 parole. LEONA mò mi viene una parola riderà la mia amica se sentirà intervista. Sono Leona. Sono, sono una musicista, sono canta-; amo la musica. Sono, sono... Io mi vedo come un'energia. Ecco, posso aggiustare? FOMATPLAY Certo. LEONA Io mi vedo come un'energia. Non mi vedo né-; né... mi vedo come un'energia che o funziona perché sento la positività e la gente bella attorno a me, il lavoro e la voce; o quando questa energia, e questo è quel filo che ho da 12 anni, viene contorta, disturbata dalle cattiverie non funziona. Questo sono io. FOMATPLAY Beh, penso, bella conclusione! Grazie per aver partecipato. LEONA grazie a voi!

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