FOMATPLAY buongiorno Leona,
grazie per essere qui
e per aver aderito al nostro progetto.
LEONA buongiorno a voi.
FOMATPLAY allora, la prima domanda della nostra intervista è
riguarda, insomma, il suo viaggio.
Cosa la porta qui in Italia?
LEONA una cosa molto naturale,
l'amore per il canto. Ho sempre studiato da bambina,
da 10 anni, dall'età di 10 anni
ho studiato. Dopo aver finito lo studio,
diciamo,
di conservatorio a Praga e accademia delle Belle arti
a Praga ho scelto l'Italia come paese per la lirica;
quindi per imparare medio italiano,
sperando che l'ho imparato meglio,
e per studiare, diciamo,
la tecnica italiana dell'opera eccetera, eccetera.
Il repertorio...
FOMATPLAY Da Praga è arrivata direttamente a Napoli
o ci sono state altre tappe?
LEONA No, a Milano. A Milano.
La mia prima tappa era a Milano; 8 anni;
ho vissuto 8 anni a Milano, dove ho studiato
con l'accademia della Scala con
la signora Bianca Maria Casoni.
Due anni-; lavoravo, cantavo,
mantenevo la vita, diciamo,
con tutte le difficoltà che si hanno
quando si cambia
il paese. Si perdono sicurezze, diciamo,
di base, no? si deve combattere.
FOMATPLAY certo,
a proposito di questo; è stato difficile
adattarsi sia a Milano che a Napoli?
che che difficoltà ha trovato?
LEONA in verità
quando sono arrivata io non sentivo nessuna difficoltà;
nel senso, avevo un po' di soldini
per mantenermi, diciamo. Ovviamente, non avevo documenti;
era tutto molto difficile perché
senza... noi eravamo ancora;
non facevamo la parte della
comunità europea
quindi non si poteva neanche lavorare,
neanche semplici lavori:
lavorare in un negozio,
guadagnarsi praticamente da vivere.
Quindi un anno è stato molto duro per questo motivo.
Però, poi, diciamo, facendo le audizioni, facendo-;
entrando in vari contatti con i musicisti, con le scuole
ho risolto passo dopo passo
le mie problematiche, diciamo, che riguardavano
la vita quotidiana normale, diciamo, sì.
FOMATPLAY crede che per uno straniero/
una straniera sia difficile trovare lavoro?
ambientarsi da un punto di vista lavorativo
qui in Italia?
LEONA dipende dallo stato d'animo che una persona che viene,
cambia paese, ha.
FOMATPLAY in che senso?
LEONA Nel senso, che io penso che il lavoro si trova.
Ovviamente, non è un lavoro che magari uno ammira
dopo quello che ha studiato
perché si trova in una situazione
che se non ha soldi non ha da mangiare
deve lavorare, deve fare qualsiasi cosa.
Io
sono stata molto fortunata,
diciamo, a trovare bravissime persone
attorno a me.
Lavoravo nei negozi di abbigliamento, lavoravo, diciamo,
per mantenermi la vita.
Quindi, io penso se uno vuole lavorare,
il lavoro lo trova.
La questione è lavorare nel proprio, diciamo,
nel proprio lavoro,
ovviamente, no?
è un Po più difficile
perché si devono creare conoscenze,
si deve entrare
in contatto con la gente diciamo del vostro mestiere.
Cioè, io non ho avuto difficoltà,
diciamo, sotto questo punto di vista
perché ho avuto tanta abnegazione per il canto.
Quindi era un motore, diciamo. Facevo qualsiasi cosa
per guadagnarmi, diciamo, soldi.
FOMATPLAY invece il suo ambiente lavorativo attuale com'è?
LEONA è molto bello
perché
io ho vinto concorso per insegnare al liceo musicale.
Insegno canto,
come strumento musicale.
Insegno a ragazzi eccezionali qui a Napoli
al liceo musicale Margherita di Savoia
ed è bellissimo perché i ragazzi che scelgono questo,
questo, diciamo, strumento musicale
lo scelgono per passione;
lo scelgono per scelta. Quindi
hanno interesse a studiare seriamente,
quindi è bellissimo per me.
Oltre che canto. Ovviamente sono
in carriera diciamo come cantante lirica quindi,
quindi una doppia attività.
Una doppia attività ma sempre legata al canto.
Sempre questo filo
che mi accompagna.
FOMATPLAY e invece come cantante lirica,
non so, lavora presso una compagnia?
ci può dire qualcosa di più a riguardo?
LEONA come cantante lirica,
diciamo, è un po' più difficile in Italia
perché
uno deve avere un'agenzia
che comanda
e che ti manda nei teatri. Questo è grande problema
al giorno d'oggi secondo me.
Perché io credo-;
questo credo fermamente,
che non funziona molto la meritocrazia
in Italia. Questo lo credo, OK? Quindi io penso chi
sa cantare, chi sa-;
non parlo di me, parlo in generale, diciamo, chi fa le-;
ho vissuto un miliardo di situazioni dove
era più importante la conoscenza che,
magari, la bravura
di un cantante, di un attore eccetera eccetera. Quindi
questo sì questo è difficile.
Questo sì.
FOMATPLAY Certo. Lei ha,
insomma,
ha mai percepito un senso di ostilità
nei suoi confronti?
si è mai sentita discriminata in qualche modo
in quanto non italiana?
LEONA no.
Io devo dire la verità,
io su di me questo non l'ho mai percepito
sia a Milano, poi a Napoli ho trovato...
Napoli mi ha portato fortuna.
Io dico sempre "io scendo, io non salgo". Tutti vanno via
da Napoli, no?
Io sono arrivata e dico sempre "io arrivo fino
fino a Johannesburg,
finirò...". No, a me Napoli, diciamo, ostilità
mai. Sempre le brave persone.
Sì, ci sono situazioni che... magari piccole cose
nella metropolitana
che vedono, sicuramente,
che la Mia faccia non è italiana
e che....
magari l'ho vissuto nelle altre città più piccole;
un po' di, forse, razzismo,
diciamo, verso paesi dell'est.
Ma assolutamente non a Napoli e non a Milano.
FOMATPLAY in generale quale crede sia l'attitudine
degli italiani nei confronti della migrazione?
LEONA molto aperto,
molto positiva secondo me. Secondo me è uno dei popoli che
eh...
dà alle persone, diciamo, una eh...
che possono seguire i suoi sogni,
che possono venire sia in vacanza
ma sia che scelgono per la vita
questo paese;
è un popolo che dà la...
è un bel popolo
per questo argomento.
Su questo si potrebbe aprire un discorso molto ampio,
no? Sull'immigrazione,
su... perché una cosa è se voi fate la scelta
di venire; c'è un motivo concreto,
è un coso-; è per necessità.
Poi
queste sono due cose differenti, no? Però credo che
l'Italia da benvenuto. Veramente fa le cose,
penso, bellissime per la gente che viene
anche, diciamo, dall' Africa, da...
è una cosa molto difficile per le persone
quindi l'Italia secondo me dà un benvenuto enorme,
enorme.
FOMATPLAY Certo.
E invece
quali sono i valori italiani
che ha accettato con più in facilità?
mentre
se ci sono dei valori con i quali fa ancora fatica,
insomma, a convivere?
LEONA diciamo i valori,
valori positivi sono questa eh-; questa apertura,
diciamo, dell'animo verso l'altro.
Questo per esempio... diciamo, è chiaro;
io sono nata in Cecoslovacchia, Repubblica Ceca.
Siamo due popoli diversi.
Questo non si nega, no?
Questo io incontro ogni giorno come difficoltà,
diciamo,
nella vita quotidiana. Perché, per esempio,
io amo la privacy;
voi siete più aperti;
voi entrate anche,
diciamo, nell'animo di una persona in metropolitana,
in pullman ehm...
ci sono alcune cose che a me sembrano violenza
quando uno
mi chiede le cose personali senza conoscermi, no?
A un certo-; mi sono
mi sono dovuta abituare perché a un certo punto
ho detto "ma questo che vuole?
è la mia vita".
Diciamo, non voglio dire le mie cose private,
no? Questa è la differenza enorme perché da noi
si vede come una normale educazione ma...
che uno non si fa fatti suoi; diciamo questo
è vero o no? e questo è...
ma non è negativo. Sono io;
sono due culture diverse.
Bisogna anche essere intelligenti, diciamo,
di riconoscere la base diversa, no?
e arricchirsi secondo me; io di voi, voi di noi. Questo è.
Per quello, secondo me, anche l'Unione Europea
dovrebbe avere questo,
cioè, come si dice? questo, questo mandato;
questo questo messaggio, no? per gli altri. O no?
penso di sì.
FOMATPLAY a proposito dell'Unione Europea,
crede che l'Unione Europea in quanto istituzione
abbia un'influenza quotidiana nella sua vita?
LEONA sì
FOMATPLAY in che termine?
LEONA innanzitutto in termine della libertà.
Io
nata nel profondo comunismo,
non c'era la libertà della parola,
non c'era la libertà di muoversi
eccetera. Quindi per noi,
diciamo, l'Unione Europea era-;
oltre ovviamente l'89,
quando è caduto il muro di Berlino
e poi dopo siamo entrati nell'Unione Europea;
la libertà di muoversi
e la libertà di confrontarsi con tanti paesi,
con tante lingue,
imparare tante culture, arricchirsi e fare
anche l'incompatibile
compatibile. Diciamo,
questa è una bellissima poesia di Virginia Wolf
che ho letto l'altra l'altro giorno, bellissima:
di fare incompatibile compatibile.
è bellissimo, no? come pensiero...
FOMATPLAY quindi lei crede di avere un'identità europea?
LEONA assolutamente sì.
FOMATPLAY che convive eventualmente con l'identità
ceca, identità italiana?
Ne ha una o sono
tre identità differenti?
LEONA questo mi ricorda una mia carissima amica a Monza;
la signora un po' più grande di me mi diceva
"quando si cambia un paese
e si vive...". Magari, io vivo 23 anni in Italia.
Sono sia italiana, sia ceca;
è impossibile, diciamo, dire sono più ceca.
Avolte vado a Praga
perché mi voglio riposare un pochino;
diciamo, voglio tornare nella mia cultura.
Quindi vado, per esempio, a Natale però ehm...
ora sono anche cittadina italiana.
Ho avuto cittadinanza e tutto. Quindi ho due cittadinanze:
sono sia ceca sia italiana. Sono europea,
sono cittadina del mondo. Poi, io credo, musicista.
Non ha limiti
perché la musica è una lingua universale. Quindi
ovunque vado posso cantare,
esprimo il mio animo. Quindi non c'è limite a
un paese o l'altro. Questo è...
Io poi mi sono formata a Napoli,
perché a Napoli
ho incontrato la vera insegnante di canto
a Napoli.
FOMATPLAY ecco, a proposito della
sua formazione,
ci può magari fare un confronto tra
il suo tipo di formazione
in Repubblica Ceca e quello invece in Italia?
LEONA allora, quando ho cominciato a studiare in conservatorio
avevo 14 anni.
Però da 10 anni già studiavo pianoforte
perché mia mamma ha capito subito che le mie materie
non erano matematica,
fisica e chimica; ma che ero
sempre con la testa un po'...
Ha scoperto; canticchiavo sotto la voce; quindi
mi ha indirizzato.
Questa è stata una grande cosa di mia Madre
perché ha individuato in me la mia strada.
Sono entrata a 14 anni al conservatorio;
ho avuto sempre un filo dentro di me
di amare profondamente musica e canto,
ma naturalmente.
Questo non mi ha abbandonato fino ad oggi.
Questo è molto importante
perché con tutte le difficoltà
che ho incontrato sia da punto di vista didattico
in Repubblica Ceca
anche poi in Italia
mi ha dato la forza di non abbandonare quello che amo.
Perché è naturale; sono nata con questo dono
di canto, di musica, di bellezza. Non posso...
Allora ho avuto difficoltà a Praga a studiare.
Perché alcuni insegnanti di canto
non capivano la giusta tecnica italiana, no?
Del canto, del canto.
Canto sul fiato
che è molto naturale
ma molto difficile da capire, diciamo, no?
Allora ho cambiato 3,4 insegnanti e
questo, diciamo, un po'-; percorso,
tra virgolette, negativo
mi ha costre-; mi ha fatto la,
mi ha fatto fare la scelta di venire in Italia
a studiare. Ovviamente poi si incontrano
varie persone sbagliate anche in Italia.
Però se uno
lo sente come corpo eccetera e non si dice le bugie
a se stesso. Dice "non è questo ancora che Io cerco".
OK, bisogna essere molto sinceri con se stessi.
Ho fatto l'accademia della Scala
con la signora Bianca Maria Casoni
che è mezzosoprano; che è molto una persona
d'oro; è una persona che mi ha dato molto.
Ho fatto un percorso;
sono venuta a Napoli. A Napoli ho conosciuto...
Tremavo ad andare all' audizione dellla signora,
del grande soprano Giovanna Casolla.
La corteggiavo dal 2015;
lei, essendo in una carriera enorme,
non insegnava, giustamente; perché quando si canta non
si dovrebbe neanche parlare
per rispetto dello strumento, per non stancarlo.
Io anche nel
2015 sono stata in Corea dove lei cantava Turandot
nell'altro teatro.
Io facevo cover di un'opera ceca, [unclear] a Seul.
Là, la sentii, diciamo, dal vivo. Ho detto
"non è possibile".
Questo suono che sorpassava... una immensità del suono,
che sorpassava l'orchestra,
una meraviglia! senza microfono, senza niente.
Allora ho detto "io devo incontrare la signora Casolla"
e dopo il covid sono riuscita a farmi sentire.
Lei mi ha accettata;
io ho accettato che non sapevo nulla.
Non sapevo neanche parlare
sul fiato, bene.
Mi sono messa a lavorare. Ma lavorare in una maniera,
in una maniera veramente dura.
Fiato, ho fatto tutto quello che lei mi ha indicato
e al giorno d'oggi ne sono felicissima;
anche perché, non solo per me come cantante,
ma sono serena con la mia coscienza
che so cosa dire ai ragazzi.
Non fare male
con le corde vocali e,
e questo la ringrazierò la signora Casolla,
la signora per tutta la vita.
Oltre di essere una persona che...
come una mamma, diciamo, una persona eccezionale.
Questo è stato, diciamo, in
poche parole il mio percorso. Bello,
bellissimo, bellissimo.
FOMATPLAY bellissimo percorso, assolutamente.
LEONA però senza incontrare a lei...
però non mi sono arresa,
bisogna dire questo. Bisogna avere abnegazione totale,
anche soffrire che non si canta.
Perché uno deve ammettere
che magari c'era qualcosa che non andava.
Bisogna essere sinceri, no?
FOMATPLAY certo, certo. Invece-;
LEONA non so se è d'accordo lei.
FOMATPLAY s,ì sì, sì.
Invece rispetto alla possibilità di spostarsi
all'interno dell'Europa,
di lavorare all'interno dell'Unione Europea,
insomma. Cosa pensa di rispetto a questo?
LEONA Io penso che i giovani
oggi hanno uno marcia in più che noi non abbiamo avuto.
Assolutamente. Perché
innanzitutto viaggiano con uno zainetto che per me,
diciamo, alll'epoca
prendere un aereo era una cosa impossibile;
lusso totale.
Oggi praticamente c'è la possibilità di prendere zaino,
scegliere un università
e fare qualsiasi esame di ammissione,
studiare le lingue,
studiare.... Credo che sia una cosa molto positiva
che non dovrebbe mai cambiare
a mio avviso.
Credo che dovrebbero avere però tutti
questa possibilità,
no? lo dico sempre buon senso e...
FOMATPLAY certo.
LEONA forse non siete d'accordo su.... però io...
Non sono venuta in Italia e per farmi,
cioè, farmi notare.
Ho aggredito qualcuno, ho fatto qualcosa male.
No. Mi sono messa anche umile
alla legge del paese perché
comunque ero ospite.
OK? Bisogna essere molto,
io credo, umili anche un pochino di più
nelle cose, no?
FOMATPLAY Ok,
e invece ehm visto che lei è anche cittadina italiana
quali sono state eventuali problematiche
con la parte burocratica?
LEONA tantissimi.
Lunghissimi e tantissimi.
Questa è una cosa che si deve migliorare in Italia
secondo me perché sinceramente non capisco,
non capisco alcune per...
per esempio, mi è scaduto passaporto ceco.
A novembre sono andata a Praga.
Sono andata in ufficio. La signora mi ha fatto la foto.
La signora si è presa...
un mese dopo arriva l' sms: il passaporto è pronto. Senza
le cose, diciamo, di... a volte non capivo, veramente.
Mancava sempre un documento.
Allora
portavo i documenti. Soprattutto all'inizio
perché avevo permesso di studio,
permesso di... poi permesso di lavoro perché...
Dal permesso di studio
sono andata, per esempio, a cantare nel coro della Fenice.
Allora potevo avere il permesso di lavoro. Tutto molto
regolare.
Ma per avere questi permessi mancava sempre un foglio.
Quindi, per esempio, a Milano,
mi ricordo, facevo la fila alle 5 di mattina
ogni anno, all'inizio, perché ehm...
Con il funzionario
si arrivava a parlare solo fino a
10; il numero di persone, diciamo. Quindi
queste erano difficoltà enormi.
C'erano ragazzi, che eravamo....
Mi ricordo un ragazzo della Colombia
che è stato trattato anche male.
Lì me lo ricordo.
Ci hanno messi in un angolo lì
e dovevamo aspettare, diciamo.
Poi quando uno arrivava a questo signore
mancava sempre un documento.
Allora per forza, forse, poi cercate "amico
non mi puoi aiutare?
non mi puoi-".
Perché regolarmente alcune cose veramente sono
molto difficili. Questo deve migliorare.
Non so come. Vi dico, non so come. Io
ho acceso al concorso 2018 per i licei musicali
perché il ministero ha fatto-;
ha dato la possibilità agli stranieri e laureati
che potevano partecipare
avendo tutti i documenti a posto.
La laurea, tutta equipoll-; tutte le cose.
Però questo sì.
Lungo. Tempi lunghi.
FOMATPLAY Sì. Invece all'idea della cittadinanza,
ci sono dei valori che la fanno sentire italiana?
LEONA Sì, assolutamente.
Io sono cambiata molto con con la gente italiana.
Ho più sorriso sulle labbra.
Più gentile l'animo, meno durezza,
meno,
meno durezza, forse più-;
come si dice?
più morbidezza, anche nelle azioni eccetera, eccetera.
Cioè...
però quello che, per esempio, mi sento da ceca di dire,
invece, che mi manca. A volte,
che forse era a scuola di regime... il...
ehm come si dice? ehm...
essere precisi nello studio, la disciplina.
Più disciplina da cittadina cieca all'italiana.
Però forse sbaglio. Non tutti poi
non hanno disciplina.
No? è sempre molto relativo quello che...
molto largo, diciamo, quello che dico.
Io ho imparato, diciamo, a non essere dura con me stessa
anche. Perché l'educazione, diciamo, era molto,
molto, molto dura.
Sia da parte, magari, di mamma
che non lo pensava con cattiveria
sicuramente. Però
bisogna poi non abbandonare mai la strada che si segue
ma
la vita fa capire che non sempre finisce come uno vuole.
OK, questo diciamo...
Invece, c'è qualcosa che le manca della Repubblica Ceca?
A Napoli mi mancano i mezzi di trasporto.
Scherzo, diciamo...
questo per alleggerire un pochino.
No, perché io amo spostarmi con mezzi pubblici,
no? Perché io amo leggere
quindi quando a Praga prendo il tram che arriva al minuto
preciso che io leggo,
non uso la macchina; è veramente una,
è una, è una-;
Ovviamente, questo per un po' sorridere, diciamo,
no? Perché a Napoli avete difficoltà,
ovviamente, enormi, no? Di questa-; Enormi.
Anche se i nuovi treni in metropolitana
sono eccezionali.
Ma mi manca.
Non posso mai staccarmi da una Repubblica Ceca, comunque,
completamente. Perché mi manca.
La mia anima comunque è slava, è boema. Quindi
non esterno... dico ho preso da voi,
dall' Italia più esternare.
Però la mia anima è
melanconica. Più, più...
noi non esteriamo così
il che non vuol dire che non siamo aperti.
Però abbiamo più-;
siamo più kafkiani, diciamo, più...
non so se
è chiaro.
FOMATPLAY Sì. Quanto spesso riesce a tornare a casa?
cerco di tornare
3/4 volte all'anno,
dipende anche da impegni lavorativi.
Cerco di tornare perché Praga
il profumo delle strade di Praga mi manca
tantissimo.
FOMATPLAY E invece per quanto riguarda la Brexit,
quindi cambiamo un attimino l'argomento,
che ricordi ha rispetto al referendum del 2016?
LEONA Ho ricordi che... Io ho tantissimi amici in Inghilterra
che, ovviamente,
gran parte sono musicisti. Gran parte...
Non erano felici
per questa scelta. Proprio per movimento libero,
diciamo, che Brexit ha un po' tagliato, no? Credo....
Quindi non sono d'accordo,
in due parole. Credo che
è stato un taglio per...
Non sono d'accordo. Non...
Mi sento di dire solo questo perché
i miei amici si sono lamentati moltissimo.
Ma credo gli studenti che vanno a studiare
trovano tantissime difficoltà,
credo, di permessi, di tutte queste...
Io penso che non si può tornare indietro nella storia.
La storia è andata sempre avanti, o no?
Io ho difficoltà, per esempio, con
tecnologia. Varie cose perché non...
Però va avanti.
FOMATPLAY ma eh è rimasta sorpresa dal risultato o
comunque un po' se lo aspettava?
LEONA metà, metà. 50/50 perché credo che c'è gente, diciamo, che...
Non si può, diciamo, vivere solo...
Non si può
pensare che esiste solo una categoria di persone,
no? Da nessuna parte.
Quindi bisogna
rispettare un po' tutti. Bisogna trovare, come ho detto,
nell' incompatibilità
la compatibilità di buon senso, secondo me. Di un
legare, diciamo, tante cose positive.
è molto difficile,
però non si può-;
non si può pensare che il mondo è solo come lo vedo io
o lei o lei eccetera.
Non siamo tutti uguali.
Bisogna trovare un equilibrio.
Sicuramente le guerre-;
meglio... è terribile, no?
La guerra in Ucraina eccetera, eccetera.
La Repubblica Ceca appoggia molto l' Ucraina, ovviamente.
Perché la Repubblica-; la Cecoslovacchia
ha subito tante invasioni russe,
come sapete, nella storia.
Quindi è una cosa...
FOMATPLAY OK, invece per,
per quanto riguarda il suo viaggio linguistico,
che lingue parla?
come ha appreso l'italiano?
LEONA spero di impararlo bene
l'italiano. Sicuramente
dimentico sempre di mettere gli articoli
perché nella lingua cieca gli articoli
non ci sono. Quindi io ho difficoltà,
sempre.
Però... per questo chiedo scusa, magari, a chi mi ascolterà;
che ci sarà qualche piccolo errore
che non dovrebbe essere dopo 23 anni;
però comunque non è madrelingua, ecco.
Poi ho studiato russo perché durante,
durante il comunismo
era l'unica lingua, praticamente,
che noi potevamo studiare.
Un limite enorme, no?
Quando è caduto,
diciamo, il muro di Berlino nell'ottantanove,
era una bellissima giornata per me.
17 novembre; se volete ve la racconto.
Ma era una cosa legata a Napoli
tra l'altro, quella gironata.
Molto particolare questo momento della mia vita.
Allora, ho cominciato a studiare il tedesco,
inglese,
ehm, diciamo...
vabbè Russo mi è rimasto.
Ovviamente, ogni lingua bisogna parlare
per non dimenticarla. Bisogna praticare quindi
l'italiano era sempre legato all'opera.
Anche se canto in tante lingue
lideristica in tedesco, in francese, in inglese, in russo.
Quindi
l'italiano è molto importante per esprimere.
Allora
una cosa è parlare e una cosa è sentire la lingua.
Perché uno può parlare, come si dice, a vanvera e parla
cioè...
però bisogna sentire la lingua. Per esempio, nell'opera
io devo stare molto attenta quando faccio
un ruolo. Per esempio, non lo so... Liu
nel Turandot, no? Signore ascolt-; io devo
conoscere
tutto attorno che succede nei personaggi per dire bene
"signore ascolta" che non è una cosa
"signore ascolta" ma è una cosa
in quel momento molto,
diciamo, drammatica, no?
Comunque... quindi approccio... Io amo le lingue.
Voglio,
vorrei studiare una delle lingue orientali. Vediamo se
riesco nel futuro.
Questa cosa del 17
novembre, se vi interessa, era molto bella perché
a Praga quel giorno è calato un silenzio incredibile.
Si sapeva già, diciamo, cosa è successo,
diciamo, in Germania eccetera, eccetera.
Gli studenti quel giorno, ovviamente, andavano
con le chiavi e con le candele
perché da noi era la rivoluzione di velluto, denominata.
Invece in Romania
hanno usato anche armi. Erano un po' più violenti, diciamo.
Da noi non... gli studenti, la gente non ha alzato,
non si sono alzate le voci.
Solo le chiavi e le candele, no?
Io quel giorno
avevo 17 anni.
Quel giorno sono andata col mio amico attore
in cinema o a cinema? in
ci-; a cinema.
Ecco, questa è una cosa che io proprio non... a cinema
a vedere Carmen
dal regista fatta in film con Plácido Domingo.
Ora non mi ricordo la protagonista; nome femminile...
Girato dal regista napoletano Rossi.
Quel giorno proprio.
Quindi, già questo collegamento era molto...
diciamo, dovevo venire a Napoli.
Comunque era destino.
Era un bel... ovviamente, un film stupendo stupendo.
Uscendo dal,
diciamo, dal cinema
abbiamo proseguito in piazza di Venceslao,
siamo arrivati dove gli studenti si sono
fermati.
Lì erano baretti Rossi, diciamo con...
erano molto violenti contro le prime file
eccetera eccetera.
Però gli studenti, io mi ricordo erano
immovibili, noi guardavamo con Sasha,
si chiamava il mio amico Alexander,
guardavamo la prima fila era...
Non si sono mossi, diciamo. Hanno vinto
poi alla fine, no?
Poi noi come studenti abbiamo fatto...
Sono stata anche arrestata
perché abbiamo portato volantini,
diciamo, in giro;
io, un mio amico chitarrista e una cantante
in un'altra città.
I poliziotti ci hanno preso sotto le mani.
2 ore siamo stati arrestati.
Però lo facevamo con una spensieratezza, diciamo, di....
proprio di chiudere questa
impossibilità di parlare, impossibilità...
Ma noi giovani.
I miei genitori
hanno pagato una vita
con questa cosa. Mio nonno era comunista.
Però io apprezzavo di lui che non ha cambiato mantello
tutta la vita
fino alla morte.
Non ha cambiato. Era un gentiluomo.
Non ha cambiato.
Mia mamma, diciamo, quando è caduto il muro di Berlino
noi abbiamo preso un respiro.
Abbiamo preso un respiro.
Però dico, non tutto era anche negativo.
Come ho detto prima,
come disciplina, per esempio. Oggi magari
in alcune realtà 1/4 di quella disciplina.
Infatti io quando insegno sono metà italiana, metà ceca.
Spero che mi vorranno bene.
FOMATPLAY Va bene.
Allora, siamo arrivati alla fine dell'intervista.
Adesso le farò delle domande lampo,
delle domande brevi,
alle quali può rispondere anche con una parola,
una frase. Allora
può definire la libertà di movimento in una frase?
LEONA libertà di parlare.
FOMATPLAY come riassumerebbe la sua esperienza
relativa alla libertà di movimento
in Europa fino ad ora?
LEONA come una cosa meravigliosa che non mi ha mai ostacolato,
diciamo, di fare quello che sento,
quello che amo.
Di esprimermi liberamente in qualsiasi situazione.
FOMATPLAY certo. Come si sentirebbe
se la libertà di movimento venisse rimossa per qualche motivo?
LEONA malissimo. Perché non
mi immagino che si torna indietro
come ho detto prima.
Nella storia non si torna mai dietro.
Si va sempre avanti.
FOMATPLAY per lei dov'è casa e dove sente di appartenere?
LEONA Sia, diciamo, in Repubblica Ceca, a Praga,
sia... dove sta il cuore, sia a Napoli.
Sia in Italia. Perché la metà di me-: ovviamente sono nata,
come ho detto prima,
torno, perché ho bisogno di stare a casa,
ma torno anche felice a Napoli.
Mi ricordo quando tornavo a Napoli,
quello che pensavo prima uscendo dal treno
che l'aria fresca. No? Per...
Ehm... non si può dire dove o dove.
Uno quando cambia, si trova in due lati.
Questo è matematico.
Ovviamente il mio cuore è ceco
perché sono nata in Repubblica Ceca.
Però 50/50, 50/50.
Devo tantissimo all'italia,
alla gente che ho incontrato.
FOMATPLAY come si sente in Italia o a Napoli?
LEONA Napoli è completamente diversa
da tutta l'Italia.
Penso io. Io viaggia-;
ho vissuto in altre città, no? lo dico sul serio. OK,
all'inizio
mi faceva paura
perché è diversa.
Tanto è vero che ho cercato il consolato onorario ceco
e ho trovato una mia carissima amica,
con la quale ci vediamo quasi ogni giorno,
la signora Elena Shwarzova
che è segretaria qui a corso Umberto.
C'è il consolato ceco onorario.
Segretaria del console ceco.
Perché avevo paura di questa,
tra virgolette,
anarchia particolare, diciamo...
non lo so come nominarla. Anarchia particolare, no?
Che poi, però, uno trova... Allora, se uno riesce
a non perdersi
Napoli da tantissimo, tantissimo.
Io penso sul serio questa cosa.
Ho fatto anche tantissimi belli,
belli concerti,
spettacoli con registi napoletani, con...
ci sono cose che Io non capirò mai.
OK? però questo fa parte della cultura diversa.
Non è critica.
Sono due... bisogna sempre dire le cose secondo me
come stanno.
Perché non si possono criticare due culture.
Sono cose diverse.
FOMATPLAY hmm, sì.
invece cosa le manca di più della Repubblica Ceca?
LEONA eh...
in questo momento
forse la famiglia. Sì.
FOMATPLAY prenderebbe oggi
le stesse decisioni che ha preso all'epoca?
LEONA Sì, perché si cresce.
Si diventa, credo, più,
più europei, più più ricchi di varie esperienze.
Anche se i musicisti non possono limitarsi,
diciamo, come ho detto prima. Ma ehm...
Io mi sono messa un po' le lacrime negli occhi
perché chi conosce mia storia sa
perché sono venute. Però comunque mi manca la mia famiglia.
Ehm...
lo lo rifarei, assolutamente. E lo consiglierei
a tutti, forse.
Allora,
Io sono venuta con il pensiero che non volevo tornare
perché sennò non sopravvivevo con la mia sensibilità.
Questo c'è da dire.
Perché non è facile cambiare un paese per un altro.
FOMATPLAY Certo. Un'ultimissima domanda: chi è lei?
quindi se si può,
se ci può dire chi è utilizzando 3 o 4 parole.
LEONA mò mi viene una parola
riderà la mia amica se sentirà intervista.
Sono Leona. Sono,
sono una musicista,
sono canta-; amo la musica. Sono,
sono... Io mi vedo come un'energia.
Ecco, posso aggiustare?
FOMATPLAY Certo.
LEONA Io mi vedo come un'energia.
Non mi vedo né-;
né... mi vedo come un'energia che o funziona
perché sento la positività
e la gente bella attorno a me,
il lavoro e la voce;
o quando questa energia, e questo è quel filo che
ho da 12 anni,
viene contorta, disturbata dalle cattiverie non funziona.
Questo sono io.
FOMATPLAY Beh, penso, bella conclusione!
Grazie per aver partecipato.
LEONA grazie a voi!