Idioma: Italiano
Duración: 1h 16m 10s
Lugar: Entrevista
Visitas: 167 visitas

Edelgard FOM@PLAY IT

Descripción

Intervista con Edelgard, biologa tedesca in pensione residente a Napoli

Transcripción

FOMATPLAY Sì, allora Edelgard, ci può raccontare qualcosa del suo viaggio? che cosa l'ha portata in Italia? EDELGARD Il mio viaggio in Italia, mi ha portato l'amore; perché io ho incontrato questo signore napoletano. Io ho lasciato un bel ragazzo anche in Germania. Però mio padre diceva "tu non fai fai studiare bene a lui. Uno deve andare fuori!". mio padre all'università non puoi immaginare; lui voleva sempre il massimo anche delle persone che sono vicino a te. Ma lui era bravissimo e sapeva tante cose di questo ragazzo. Però Io penso fosse anche bene per me; creare un poco di distanza, fare una vita nuova, esperienze nuove. Questa è stata mia fortuna; perché ho avuto questo incontro con questa persona meravigliosa. Per me all'inizio era un poco difficile entrare in Italia non sapendo la lingua, sai... io sono luterana, allora anche io con questa religione... poi l'amore era così grande che ho detto mi puoi anche portare nella foresta nera e io sono felice e contenta. Così abbiamo fatto. Anche lui era legato da un'altra; piaceva sempre alle tedesche perché lui lavorava al CNR. Luigi, si è anche laureato in medicina e ha lavorato al CNR a a via Marconi, a Napoli. Lui studiava una, una malattia genetica, la Cystic fibrosis Era la sua felicità fare medicina e studiare una malattia. e lui aveva questa grande opportunità di essere stato chiamato da Verona. Hanno fatto un laboratorio meraviglioso per lui. Tutto fatto, siamo andati anche all' inaugurazione, tutto. E poi lui è caduto malato, quarantadue anni è finito là. Io meno male, i bambini erano piccoli: dodici, quattordici anni. Questa era una cosa molto, molto triste. Però la vita doveva andare avanti. E...il mio consuocero non mi voleva perché voleva una italiana, ovvio. Però lui, loro, non hanno avuto la fortuna di trovare una italiana. Hanno trovato una tedesca. Però alla fine la tedesca, mi sembra, loro sono rimasti contenti perché mio suocero quando ha perso la moglie, sempre, ogni domenica, voleva stare con me. Io ho fatto tutto per lui. Lui conosceva le opere a memoria, tutte quante. Una cosa, una passione meravigliosa. Così, ogni domenica sentivamo le opere; perché lui ha registrato le opere; in malo modo, ovvio, perché lui aveva un piccolo registratore che non registrava bene. Però per la sua felicità le abbiamo siamo sentite. Io qualche volta mi sono quasi mi addormentata. Però per la sua felicità io ero sempre presente. Vabbè, alla fine penso che abbiamo avuto un bellissimo rapporto. Forse gli altri napoletani erano gelosi di me perché lui mi amava molto; loro non si interessavano tanto a lui e io, visto che lui era solo, io ero sola... Lui mi ha aiutato anche moltissimo quando Luigi era finito e io dovevo andare in diversi uffici per il militare, per i ragazzi, eccetera. Non sapevo dovevo andare. Lui mi accompagnava sempre, mi ha aiutato moltissimo. Così i miei figli potevano continuare sempre a studiare, studiare, studiare. Così si sono laureati molto giovani. Pippo a ventitré anni con il massimo dei voti, poi è andato via da casa. Anche Stefano è andato via dopo la laurea, anche lui con cento- il massimo dei voti. Poi ha incontrato Marina, Marina sua moglie ora, napoletana. Poi lei ha dovuto, ancora deve fare, doveva finire la sua specializzazione in cardiologa. E invece lui poi è andato per fare il secondo anno di dottorato a Colonia. E poi mia mia nuora, mia nuora dice "ora mi voglio sposare!" perché aveva paura che mio figlio trovasse una bella tedesca. Poteva, era molto bello. E invece lei poi è andata in Germania e ha fatto tante cose belle. Lei è molto, molto brava; è andata a Gürliz schule ad imparare tedesco abbastanza bene, in poco tempo. Poi voleva fare medico del pronto soccorso. Sai, sono le macchine. Poi alla fine non ha fatto questo. E al suo posto ha impararato una cosa che a Napoli non poteva mai fare, gratis, ovvio. Poi dopo hanno visto che lei era tanto brava e le hanno fatto anche un offerta lavoro. FOMATPLAY Questo in Germania? EDELGARD In Germania, a Kölle. E poi dopo è nato Stefa-Eh.. é nato Stefano. No, chi è nato? Matteo, Matteo, Matteo. E poi sono andati in America per 4 anni. Anche là lei come medico non poteva lavorare; ha lavorato in una una ditta farmaceutica dove facevano, sai, esperimenti per provare medicinali prima che andassero su- sul mercato. Sai una cosa più statistica; però un lavoro. lei non poteva fare... e io [tengo] quattro nipoti: Una nata a Colonia, un'altra nata in America e altre due a Bruxelles. FOMATPLAY Ah, wow. Quindi due figli e quattro nipoti? Ah una famiglia... EDELGARD Filippo ha due femmine, Stefano Matteo e Gabriele. e L'altro Giorgia e Ginevra. Giorgia è al secondo anno di medicina; Gabriele al primo anno di medicina; Matteo, come ti ho detto, ha già quasi finito; Io penso lui debba andare all'estero perché è troppo giovane per finire. Per praticare bene anche la lingua; perché l'inglese anche loro, gli ultimi 2 anni fanno tutti le lezioni in inglese a Milano. Anche gli esami in inglese sono pesanti. Però Io penso sempre importante siccome per la vita se vuoi conoscere una cosa bene devi andare fuori. Anche lui stava sempre con i genitori; vivono ora insieme ancora a Milano. Io penso che per crescere sia anche importante andare via. FOMATPLAY E perché secondo lei è importante, appunto, spostarsi fuori dal proprio posto di origine? EDELGARD per avere altre esperienze prima che, con la speranza che rientra. Però le esperienze che ho avuto anche Io sono molto, molto importanti. FOMATPLAY Certo EDELGARD e questo anche mi ha aiutato molto. Io pensavo, dovevo lavorare subito perché Luigi era giovane e noi avevamo pochi soldi; e,e poi io ho fatto la causa siccome Luigi è morto a causa del servizio; perché lui ha lavorato molto con gli isotopi e ha tutte le pubblicazioni, tutti. Lui ha fatto moltissimo. Poi un amico medico ha fatto una bella relazione su questo che ha fatto. E poi INAIL ha accettato 90% come... poi non aveva una buona protezione per questi radioisotopi. Per questo io riuscivo a fare lezioni private di tedesco a casa però volevo esser presente con i miei figli. Perché tutti dicevano quando perde il padre a questa età... io sono una donna forte come carattere. Ha aiutato molto mia mamma perché io ero molto come un carattere simile a mia madre. Sai, venendo a casa, poi stanca, loro sono venuto da soli. Poi sai, non vogliono più raccontare neanche più niente della giornata, come hanno vissuto. Allora io sono stata molto felice di accompagnare loro. Poi abbiamo vinto il 90% di di questo.; questa causa. Alla fine loro hanno finito di studiare, Poi abbiamo avuto sempre un all'università. Loro tutti gli esami che hanno fatto dell'anno con buoni voti. hanno aiutato anche loro. Hanno sempre studiato; per questo hanno hanno perso la loro gioventù un po', purtroppo sì. Però siamo andati avanti noi tre, molto felici e contenti. Noi ora abbiamo due famiglie meravigliose. Ora non è più facile trovare famiglie proprio intatte. FOMATPLAY assolutamente. E ritornando, forse, al periodo in cui lei si è, si è trasferita a Napoli. Prima diceva che non è stata; pensava che all'inizio non era facile... EDELGARD Non era facile perché io lavoravo fino all'ultimo momento. Stavo in America e incinta. Sono arrivata a Napoli quasi nel nono mese, dieci mesi? con una pancione enorme a casa, regalata dal nostro-, non ancora era tutto pagato, però mio suocero ha regalato al figlio questa casa che era in costruzione. Allora io sto qua dentro da sessant'anni quasi. ehm... E... poi all'inizio ero contenta di avere questo figlio perché io non poteva lavorare; allora mi sono dedicata molto a Stefano, alla sua crescita; poi per fare amicizia. Quando sono venuta a Napoli io sono venuta prima del matrimonio perché mi sono sposata in Germania e sono venuta con la nave da New York a Genova; con Michelangelo. Allora, quando questa nave si fermò a Napoli, la mattina, alle cinque di mattina, ho visto Napoli; io non l'avevo mai visto, no? ho detto Mamma mia in questa città devo vivere? perché io sono stata abituata sempre nelle piccole città. E mamma mia, io non lo so. Non conosco mai nessuno qua. Io mi sento sola. ma guarda, ora dove vado? La tedesca, questa, questa... io conosco tante persone... ho imparato tante cose anche insieme con i ragazzi, con, con la scuola. Poi dovevo prendere lezioni private perché io non- Stefano diceva - Luigi diceva, Luigi si chiamava e diceva "Non apri la porta quando bussano?". Sai, io mi trovavo in una gabbia perché Io era una persona che faceva tutto da sola; tutto. Non chiedevo mai a nessuno niente. Allora in questo momento mi sono detta vabbè, per me la vita è cambiata. Ho avuto un bel marito, felice. Un bel figlio, andiamo avanti così. E così siamo andati avanti. FOMATPLAY Mhm. E cosa, cosa le è sembrato più difficile, diciamo, di questa...di vivere a Napoli? EDELGARD prima di tutto, quando sono a Napoli io non sapevo cucinare niente perché Io ho vissuto sempre con piatti semplici. Poi noi eravamo cinque figli e allora noi abbiamo fatto molte patate, molte cose. Qua quando sono venuta ho detto "Ma è possibile?". Vedendo tutti questi diversi tipi di pasta: "Ma sono matti? Che cosa si fa con questa pasta?". Io ho detto "io non so niente". Allora, poi ci sono delle verdure che in Germania non abbiamo. Poi ho visto queste Belle palme palme a Fuorigrotta che non ci sono più. Ho detto "è un ambiente tutto diverse e io felice", dico, una nuova vita però all'inizio non era facile perché non conoscevo nessuno. Luigi subito è andato al lavoro, Io con questo bambino piccolino dove impa-? Io volevo anche imparare la cucina perché volevo accontentare anche lui un poco. Poi io [tengo] la signora; ancora sta con me; la signora Lombardi, che è una bravissima cuoca. Allora io ho chiesto "ma come si fa questo? Come si puliscono i friarielli? Come si fa questo? Io non conosco, io non so niente" ha detto "Guarda, tu fai il ragù ma devi cucinare tante, tante ore". Ma che sta dicendo? Tante ore? io non-, io cucino poco: salsa, pasta. "No, quando tu devi fare il ragù, devi fare questo pezzo di carne, devi fare questo, devi cucinare a lungo".. "Va bene" Ho detto "Fammi capire un poco". Io mi scrivevo sempre le ricette, o di mia suocera. E poi all'inizio-; no, da ridere. Allora, Stefano diceva- Eh Stefano, Luigi diceva "Vai sempre nei negozi dove va mia madre. E tu devi dire "Io sono la signora della signora Casola". Io, mamma mia; perché deve fare questo? Vedete, io sono stata sempre da sola. Ora devo dire "Io sono la nuora della signora Casola". Perché poi ti danno la, cioè, ti danno la fetta di carne giusta che, che devi avere e questo. Vabbè. Allora io ho preso prima un dizionario e prima di fare la spesa mi scrivevo tutte le-, i vocaboli per dire qualche cosa, altrimenti... Io volevo essere indipendente. OK, allora dovevo andare in lavanderia. OK, vado in lavanderia. allora nei primi tempi non c'erano ancora i prezzi davanti eh per, per farti capire le lire; quanto costa questo, quanto costa quello. Allora io mi scrivevo sempre le cose: sempre scritto, scritto, scritto. fino a... non so quanto Io ho scritto. E poi ho lasciato questo pantalone di Luigi in una lavanderia. Allora sono andata avanti in un altro negozio. Ho visto i prezzi. Ho detto ma questo mi ha mi ha dato una cosa. Vedi? Ha visto una straniera e mi ha subito fatto, una cosa che io non voglio dire. Però mi ha fatto una, una cosa non bella. Sì, allora io ho detto no, questo non lo voglio avere. Allora sono tornata in questo negozio e ha detto"guarda"; ho detto "guardate, ridatemi i pantaloni perché io devo andare in Germania per una cosa urgente ; non posso lasciare questo". Ma per dire questo che dico ora, non ti dico. Allora, poi alla fine, da ridere, questa era il prezzo stirato e quell'altra era senza stirata. E sai le prime cose, ti fa ridere. Allora, prosciutto crudo. prosciutto crudo. Mia sorella, poi venuta... e poi eravamo tre sorelle e due fratelli. Ogni tanto è venuto qualcuno. Allora ho detto "Cornelia, ora dobbiamo fare la spesa". Io sono andato a prendere prosciutto crudo. In quel momento non mi veniva in mente prosciutto crudo e mia sorella ha fatto "Co-Cu". No, ti dico, abbiamo ricordi all'inizio. Poi c'era un signore, , anche per me è tutto nuovo, ovvio, che vendeva le uova fresche. Vendeva ogni settimana 2-3 uova fresche per i bimbi. È incredibile, venivo dall'America, tutto era un altro mondo. Arrivai proprio al sud dell'italia. Forse al Nord sarebbe stato molto più facile per me. Però era divertente perché Io ho imparato moltissime cose. FOMATPLAY e al di là di questo, diciamo, atteggiamento un po' furbo da parte dei napoletani? ELDEGARD sì, e io dovevo sempre attenzione perché Luigi diceva sempre "Fai attenzione qua, stai attenta là" e lui non mi aiutava. Non mi aiutavano, anche quando io ho partorito Stefano; perché io sono andata all'internazionale; pensavo, non sapendo la lingua, almeno mi posso esprimere in inglese, in francese, in qualche lingua... perché Bochart era un dottore della Svizzera e lui-; internazionale era lui. Allora io, era forse l'ultimo mese, ho detto "ora devo trovarmi un medico". Perché in America si controllavano fantasticamente. Io stavo proprio nel buio qua. Però gli ho detto adesso devo fare-; devo andare a salutare i miei genitori perché dopo che partorisco non li vedo più. Non vedo li vedevo da dopo tanto tempo. Da prima che partissi in America. Io ero già in un periodo critico nella gravidanza. Ho detto no, ma io devo andare. Allora sono andata con l'aereo e dove sottoscrivere-; e questo aereo scendeva a Genova e saliva un'altra volta per arrivare, non lo so, dove era, Amburgo, non so. E Stefano quasi voleva uscire dalla pancia della pressione dell'aereo. Ohh Mamma mia, ho detto ma che ha fatto? Va bene, è andato bene tutto bene, Sono arrivata. Ho detto "no, al al ritorno non posso prendere l'aereo e devo prendere il treno". Il treno dodici ore, puoi immaginare, da Amburgo fino a qua. ho preso una cosa. Però mi hanno dato una cuccetta su sui binari e le ruote boom boom boom boom boom era peggio dell'aereo. Però è andato tutto bene. Partorito Stefano e Luigi non mi ha aiutato per niente perché ho trovato un altro amico che non ha visto da tanti anni. Chiacchieravano tra di loro e io stavo in alto mare. perché queste sale da parto non ancora erano come sono ora. Ho avuto difficoltà all'inizio, questo voglio dire. Però con l’aiuto di mia suocera; poi aiuto di altre persone piano, piano, che Io ho conosciuto. Sono andata avanti. FOMATPLAY hmm certo EDELGARD è andato bene perché io non sono andata via più da Napoli perché io dopo volevo tornare e Luigi diceva quando stava quasi finendo, diceva "Forse per te è più facile di tornare in Germania con i ragazzi". Ma io non non avevo casa, non ave- i ragazzi, stavano con i loro amici. sai, ti-ti toglie tutto. . E io poi mi trovavo bene qua, mi trovavo bene dopo tanti sacrifici. All'inizio ho trovato una meraviglia e ora sono ancora qua. FOMATPLAY quindi poi è riuscita, diciamo, ad integrarsi? a fare amicizia? EDELGARD sì, sì, eh. con l'aiuto. Poi la cosa più bella, quando i ragazzi sono diventati più grandi siamo andati sempre a sciare perché per i medici, Luigi era anche membro dell'ordine dei medici; per gli orfanelli davano le case una settimana sulla neve. Hanno preso tutti i libri, abbiamo preso la macchina sopra il treno, siamo andati vicino Courmayeur, , si chiama. e abbiamo fatto anche questo per i miei figli. Per dare anche gioia, capito? Poi dopo finito Luigi, io stavo a terra. nessuno mi conosceva più perché sono stati 4 anni di malattia difficile, che abbiamo fatto anche a Parigi, a Brescia; abbiamo fatto lunghe e lunghe strade. Io con lui. Sempre grazie ai miei suoceri che si prendevano cura dei ragazzi. La mia amica portava Stefano al Goethe Institute e continuava i corsi. È stato un periodo terribile. Io con tutti i libri avanti e indietro. Poi non ho detto mai niente ai miei figli, di cosa si trattava, del padre. Stefano, il primo, era sempre molto ansioso e non voleva che gli succedesse qualche cosa quando io non c'ero. Perché Stefano anche "mamma io ora devo fare l'esame di Goethe Institute, il terzo anno. tu non ci sei e io non, non lo voglio fare". Mi telefonava sempre. E io "No Stefano, tu vai perché anche se non passa tu capisci come si fa questo esame. non fa niente". "No, io volevo te vicino per ripassare la grammatica. Questo, quello...". "Stefano, quello che sai, penso, ti basta". E meno male, la mia amica lo accompagnava sempre Stefano. Aspettava la fine; la lezione finita. Filippo, purtroppo hanno tolto i corsi dei bambini e noi noi genitori abbiamo fatto una lotta perché il Monaco, la centrale non dava più soldi per i corsi dei bambini. E noi abbiamo detto "i bambini sono i primi che imparano la lingua meglio degli adulti". È stata una lotta, però Pippo nel suo lavoro è andato anche in Germania, perché lui ha scritto nel suo curriculum che conosceva il tedesco. Lui conosceva; non lo scritto. No, non sapeva scrivere, scrivere è un'altra cosa. E lui è andato ad Amburgo. Lui è stato da Esso, America, e Esso ha mandato Pippo ad Amburgo; aveva una sede ad Amburgo. um.. perché lui ha scritto del tedesco. Ho detto "Pippo, vai, è una buona esperienza". "Sì, mamma, ma io ora devo scrivere mail". Ho detto "Guarda Pippo, tu manda. Scrivi quello che deve dire poi mi mandi per per FAX, e Io correggo e vai. Vedrai in futuro le lettere si somigliano eh abbastanza-; che tu piano piano" E devo dirti la verità, senza Goethe Institute lui capisce benissimo. . Fa errori però... però dove vai eh. 00:23:51,800 --> 00:23:53,966 EDELGARD I bambini non vogliono essere diversi. Jennifer era brava. Ha parlato solo inglese con Katherine e con Roby, perché sono andati anche in Australia; e poi anche con suo nipote parlava solo inglese; E Matthew, il primo, parla perfettamente inglese. Lorenzo, il piccolino, non lo vuole fare e lei gli parla lo stesso. Però lui risponde in italiano. Io ho lasciato l' inglese in casa perché Luigi non conosceva il tedesco. Allora Io non conoscevo l'italiano. Allora, all'inizio parlavamo in inglese. Era unica comunicazione che potevamo fare. Così ci siamo conosciuti. Così fine. Poi piano piano andava meglio. Però i ragazzi quando sono piccoli non vogliono essere diversi dagli altri bambini. Non volevano. No, hanno avuto un rifiuto, quasi. Ma io ho sentito questo da altra persone, non solo da me. ehm però alla fine fine io ho mandato a Goethe Institute Stefano. Questo era un, un aiuto per lui. Perché quando ha avuto una borsa di studio per la Germania e... quelli volevano che tu altrimenti in caso non sapendo la lingua dovevano fare 3 mesi. FOMATPLAY hmm sì sì dobbiamo stoppare tra qualche minuto perché la telecamera registra fino ai 29 minuti quindi poi dobbiamo riavviare. Volevo chiedere ma loro hanno la doppia cittadinanza? EDELGARD Loro hanno la tripla. FOMATPLAY tripla cittadinanza? EDELGARD no, allora. Stefano, tedesca. Um no, solo due italiano e tedesco. Io anche tedesca e italiana perché ho sposato un italiano. I ragazzi hanno 3 perché hanno padre metà tedesco, anche. potevano farlo, ma non hanno fatto finora il passaporto, niente. Matteo tedesco perché è nato in Germania, è italiano. Gli altri due sono nati a Leuven, vicino... Sono italiani, tedeschi, perché Pippo anche tedesco. Hanno questo. Sono felice che possono scegliere nella loro vita dove vogliono andare, meno problemi, forse. In caso volessero andare in Germania hanno... lui ha la cittadinanza tedesca. Nel caso in cui gli piace tedesco per un anno, due anni, può andare là. sempre meglio è quando... ehm eh... Però mio marito doveva sottoscrivere che lui era d'accordo che loro predevano anche la cittadinanza tedesca. Lui doveva essere d'accordo. E lui dice "i miei figli , non si sa mai nella vita come vanno le cose, meglio di averne più di una". E così come servizio militare, non hanno fatto qua perché Stefano-; perché ha perso il padre. Era il primo. E poi il secondo, Filippo ha avuto la fortuna perché quando io stavo in queste militari... perché Stefano ha fatto a La Spezia dei giorni, e Filippo a Napoli. Perché lui è nato a maggio, non so, lui.... a piazza Malta là... um e poi alla fine leggendo in questo ufficio dove mi trovavo, era una cosa scritta, che anche per il secondo figlio maschio, era anche sospeso il servizio militare. Così i miei figli poterono studiare subito e sono andati avanti. hanno perso altri altri anni. FOMATPLAY fantastico. A proposito di quello che diceva, che loro possono andare un po' ovunque. Um cos'è stato allora per per lei, per la sua famiglia, la libertà di movimento? EDELGARD Che io sono andata in Italia? Tu dici? FOMATPLAY sì, sì, sì. Anche per loro. Come, come? EDELGARD No. Loro sono felici, italiani più che tedeschi; perché loro sono nati qua hanno; vissuto sempre qua e amano Napoli da morire. Perché Filippo sta a Arezzo. Arezzo è bellissima, poi quando tu vieni da Napoli... qua c'è vita, Arezzo molto bello però un'altra, un'altra città. Invece Stefano ora sta vivendo a Milano da più di dieci anni dice "Mamma, come puoi vivere Napoli? quel disordine? Io divento pazzo qua quando guidano tra la fila; tra questo e questo come fai a Napoli?" ho detto "Stefano tu sei nato a Napoli. Tu sai come". dice lui, ma quando tu stai fuori da tanti anni si vede la differenza e non ci si abitua più. Non ci si abitua più. Sono felice di venire ma sono anche felice di andarmene. FOMATPLAy Sì, certo. Invece per lei quanto ha contato appunto questa possibilità di muoversi anche in America attraverso queste borse di studio e poi in Italia in un secondo momento? ELDEGAR Allora il mio movimento, tu dici? Era una meraviglia. Io ero pronta per imparare altre cose. Quando tu hai ventisette, ventotto anni tu puoi vedere altre cose. E questo era per la mia vita una cosa molto importante; anche... come io sono rimasta vedova molto giovane. Allora Io mi posso... perché mio figlio, ogni volta Io non dovevo mai piangere davanti a loro e sono sempre e una una donna... dovevo andare in bagno per stare tranquilla. Stefano diceva sempre "Mamma, ce la facciamo con i soldi? ce la facciamo con i soldi?" ho detto "Stefano stai tranquillo, io, anche noi abbiamo lavorato in America. Questo era in dollari di una volta. Era quattro marchi, un dollaro. Io e Luigi abbiamo deciso perché mio padre diceva meglio forse mettete i soldi in Germania perché crescono meglio delle lire. Era un periodo molto difficile e così questo risparmio che io mi ho fatto con mio marito-; e la casa era appena pagata. Ultimo della prassi. La casa era pagata. Poi abbiamo avuto la fortuna, questo INAIL mi ha aiutato moltissimo. 90% i figli loro si erano laureati. Il cinquanta per cento per me vitale. Però ogni anno devo andare all'INAIL; devo presentare un certificato per dire che io non mi sono risposata, ogni anno. Altrimenti il giorno dopo non c'è più la pensione. Abbiamo- siamo state felici tra di noi, non è che potevamo fare chissà che cosa. Però siamo state sempre nel nostro-; eh come si dice? nelle nostre possibilità. Abbiamo vissuto non c'è male. La felicità tra di noi era molta; siamo cresciuti molto insieme; Per questo, quando sono andati via tutti hanno detto "Ohh, i tuoi figli se ne vanno. Tu che fai?". Ho detto "guarda, io sono andata via anche io di casa. Mia mamma era triste quando me ne sono andata. Però per il loro bene io sono felice". Se devo dire la verità, è così. E così hanno fatto hanno fatto e trovato il loro lavoro. E, e, hanno una bella famigliola e ora e andiamo avanti Ora sapete, ho una corona di brillantini sulla testa dico le cose che ho fatto nella mia vita. eh? Devo essere contenta. sono sola, però ho tante amiche. poi sono diventata presidente del club internazionale a Napoli già da 10 anni. Faccio tutti i programmi culturali; abbiamo tante cose belle da vedere e nessuno mi lascia perché facevo i programmi sul computer e c'è-; aveva il mio volto con quale noi decidevamo... poi è venuto questo maledetto covid e siamo stati un poco paralizzati su questo. Anche, devo dirti la verità, la gente ora mi chiede un'altra volta perché non iniziamo. Però la gente... ora sono diventati anche di più e hanno paura di prendersi un pullman. Hanno paura di questo. Hanno paura delle strade, paura. noi eravamo un bellissimo gruppo perché siamo stati anche insieme con i consolati. tutti i consolati erano sempre invitati ai nostri eventi. belli. Belle cose abbiamo fatto. FOMATPLAY che tipo di eventi erano? EDELGARD Eventi culturali; dei musei; Siamo andati a Pompei, poi abbiamo... Capodimonte, Napoli... Ci sono tante cose, tante chiese, tante cose belle da vedere. Poi mano, mano io ho trovato anche le, le guide molto brave. Veramente era una cosa di grande felicità; di fare queste escursioni veramente belle. FOMATPLAY Quindi un modo per far conoscere Napoli anche ad altre persone? EDELGARD sì sì. E il club era fatto in tutto il mondo. si chiama "Open Door". Allora, questo gruppo è stato messo a terra proprio per stranieri che vengono dall'estero; non sapendo-; non conoscendo nessuno. persone, per aiutare ad inserirsi nel nuovo paese. FOMATPLAY molto bello. EDELGARD e io ho avuto la fortuna dopo che Luigi chiuse gli occhi, ho conosciuto; perché tu devi essere presentato da qualcuno altrimenti non ti accettano. La prima lingua era inglese, dovevo fare inglese. È andato più verso l'italiano veramente. Però io, il mio mio programma lo faccio sempre inglese, così loro vedono. Poi abbiamo fatto anche lezioni Um... in francese, e inglese, che offre la casa. Prendiamo un giornale e leggiamo un articolo; discutiamo che voleva fare in francese. Ora non non ho più tutte queste cose. Era un periodo meraviglioso per me. E per dopo che io ero rimasto sola è stata la fortuna che io ho incontrato la dottoressa che era ehm di proprietaria dell'ospedale internazionale. La Koller, una svizzera da cui stato invitata. Non lo so, per un tempo ho anche frequentato anche la chiesa inglese. Anche io là mi-mi sono inserita, facevano anche belle cose là. Abbiamo fatto il bazar. Abbiamo fatto molte belle cose, veramente belle. FOMATPLAY Quindi ha fatto una serie di attività? EDELGARD molte, molte cose. Poi anche noi abbiamo fatto... Poi sono entrata in coro perché a me a cantare. Fino all'anno scorso sono sempre... nella chiesa luterana, abbiamo un coro di di donn-; Anche, anche Jennifer sta ancora dentro. è di venticinque donne, donne. Facciamo belle cose. Io solamente, io ero soprano, ora-ora è cambiata un po' la mia voce. Io dopo il covid non lo so, o la vecchiaia... Ho le code vocali. Loro dicono "tu deve tornare!" e forse l'anno prossimo ora finiamo il mese di giugno. Loro sono ora a Trieste perché un ex corista è andata a Trieste e frequenta il coro nella chiesa là, e hanno fatto uno scambio culturale, bellissima. Sono andate là. ora nell'aereo con Rayanair. Hanno, proprio un mese fa, hanno cantato insieme con loro e poi sono ritornato tutte con grande soddisfazione di nuovo a Napoli. FOMATPLAY Quindi si sente parte integrante di questa comunità... EDELGARD Là sono finlandesi, italiani; ma molti italiani, una tedesca, anche una mia amica tedesca, ma ora anche a lei ha la voce è cambiatam, ma non lo so. Allora lei ha anche il marito allora è molto impegnato in altre cose. è molto, molto carina. Molto, un maestro molto... di grande pazienza. Non è che siamo un coro e... hmm ehm diciamo di prima classe però facciamo una cosa con un grande piacere. FOMATPLAY e ci sono stati momenti nella sua vita a Napoli in cui si è sentita un po' una straniera? o ci sono stati atteggiamenti magari ostili? di discriminazione? EDELGARD straniera... Siccome io ho un carattere molto allegro, mhm sorridendo, forse mi mi ha aiutato molto questo; perché io ero molto socievole con le altre persone. Um mi chiamano "ora arriva la tedesca". Quando sono andata a Fuorigrotta e ancora oggi. quando sono andata a Santa Chiara per fare certificato sopra-; un certificato per i miei figli dicono "signora non ci siamo visti più da tanto tempo" ho detto "no, i miei figli si sono laureati. Ora basta non voglio fare più niente" No, no, io avevo-; siccome avevo tanto da fare allora questo... hmm eh come posso dirti? ero molto... impegnata con me stessa, con la mia famiglia. Per me era importante che che erano loro che andavano avanti senza padre. FOMATPLAY Secondo lei Napoli è una città accogliente-; o l'Italia? EDELGARD sì, sì, Napoli molto. E questo mi ha-; mi è piaciuto tanto perché anche le persone con pochi soldi, sempre, quando mangiavano ti chiedevano vuoi partecipare?. Sai, mi piaceva. Molti gesti napoletani... e mi piacciono i napoletani. Solamente, tante cose abbiamo problemi del-, della.... perché, per esempio le regole non le. seguono Le regole sono difficili perché noi abbiamo qua, per esempio, abbiamo tante persone nuove nel Palazzo che sono venute dopo di me. E sono poco vecchie proprietarie come me. Allora noi abbiamo comprato anche un posto macchina per noi fuori la strada, no? quelli hanno hanno soldi. Hanno 4, 5 macchine, non si importano. Domenica arrivano gli amici e noi possiamo fare niente. Poi andiamo a fare i numeri sulla strada. Abbiamo avuto un grande problema con la frana che è caduta 3, già 3 anni fa. Abbiamo una lotta in questo; momento una causa perché nessuno sa di... che questa roccia qua che abbiamo davanti la Porta; le case-; le, le, le, strade sono chiuse. via Comola Ricci, sceso la strada, è chiuso. allora noi possiamo comunicarlo solo con via Fedro in questo momento. è molto difficile. Allora la vecchiaia a Napoli. Io tante volte... in caso tu stai bene, puoi stare a Napoli. Quando tu non stai più bene e non sai più... non può uscire di casa. non puoi fare questo, non puoi fare quello ... diventa una cosa molto difficile, molto difficile. FOMATPLAY Un problema... Ci sono delle cose che le mancano della Germania, o...? EDELGAR No, Qualche volta le salsicce. Ma non tanto perché ogni tanto viene qualcuno e dicono che cosa vuoi dalla Germania? portami un poco di , un poco di questo. Ma, poco. No. Io mi trovo troppo precisa in Germania, ora,; troppo precise perché sono troppo rigidi e questa rigidità non mi piace più. Sai quando tu hai vissuto tanti anni qua e io amo questa vita poco più leggera. Anche tripla fila di parcheggio non fa niente. Faccio anche io allora. Ma deve fare. E quando io sono venuta dall'America ho fatto anche la patente. Io prima in Germania, poi una in Michigan, poi siamo andati dopo in California e in California non andava più bene questo, questo di Michigan; allora, ho detto, ora devo arrivare a Napoli. Ma è un'altra città. È un altra guida. Il semaforo rosso, verde. Qualche volta passo anche io con rosso per errore. Però ehm... deve fare attenzione quando vado in Germania a non fare le stesse cose. FOMATPLAY altrimenti viene multata eh... EDELGARD poi, SAI, per me il clima, il clima Napoli ti sveglia la mattina con gioia vedendo questo sole; questo sole e ti apre il cuore, anche se SEI sola ti apre il cuore. Poi io [tengo] amici con cui giochiamo ogni tanto a canasta. Canasta, molto bello; molto per la testa. E così facciamo un incontro ogni tanto con loro. Anche con Jennifer. L'amicizia non manca. Non manca. Questo veramente. eh poi ora Um poi ora c'era una per esempio un professor Brancaccio che ha scritto un libro. Lui scrive molto; ha la moglie architetto; anche la moglie professoressa di architettura. Bravissime persone, lei anche nel mio club. E lei ha anche organizzato belle cose culturali insieme a me. Um noi siamo andati a club Posillipo perché lui ha scritto nuovo libro "Vita e morte". Mamma mia! lui normalmente scrive cose bellissime. Io [tengo] tutti i suoi libri. Scrive belle cose però "Vita e Morte" ho detto ma che cosa ha scritto questa volta? lui ha trovato dei documenti di quando lui era piccolo. Il padre è andato in guerra, era molto interessante. Tutto un altro argomento. Ma è stato molto interessante. È stato al Club Posillipo, bellissimo. Tutti i fiori là-; lui è del Lions club, al governo. Allora c'erano tutte queste persone del Lions. Io qualche volta ho trovato anche una persona che conoscevo da altri incontri. No, io devo dirti la verità mi sono inserita bene ora. Era un poco dura all'inizio però con l' aiuto della nascita dei miei figli mi ha aiutato aiuta molto di fare una vita diversa che facevo prima. FOMATPLAY Quindi i suoi figli sono stati un po' da tramite. EDELGARD sì, sì molto, molto, molto sì. E poi gli incontri piano piano aumentavano e, devo dirti, non mi annoiavo, veramente. volendo posso fare ogni giorno qualche cosa. FOMATPLAY certo. Invece rispetto a questa attitudine un po' più allargata, no? rispetto ai migranti dell'Italia? EDELGARD Per i migranti mi dispiace tantissimo. Però per questo io vorrei tanto che l'Europa aiutasse l'italia. perché noi non abbiamo più spazio per ricevere tutte quelle persone che arrivano ogni giorno. Io sono molto nervosa anche con la Germania, con altri paesi europei che hanno più possibilità di prendere le persone; anche di aiutare anche loro. Hanno preso eh persone dall' Ucraina, dall'Ucraina... Le persone che sono venute dall'Ucraina vogliono tornare perché loro amano il loro paese; non vogliono stare in Germania. Hanno offerto tante cose Belle per le famiglie là. Hanno preso anche posti a scuola. Sono tutti studiosi che sono venuti; non sono persone a Terra-Terra. Hanno tutti avuto; hanno avuto un diploma. Però loro sono molto legati al loro paese; dopo un poco vedi che succede? ogni giorno non ci sta più niente in questi paesi però vogliono tornare. E invece questa povera gente, tanti soldi che pagano per andare su questo gommone; e questo gommone non arriva in mezzo al mare. Il mare prende tutti quanti. Io non posso vedere più la televisione in certi momenti; perché io vedo ora queste.. In Emilia Romagna, questi poveretti che hanno perso tutto. Ora devono dare prima soldi agli italiani per trovare un'altra volta la loro casa. Ha visto quanti soldi ora hanno, hanno dato per aiutare loro? E hai visto come hanno fatto bene ? Loro hanno cantato "Noi siamo Emilia Romagna e noi dobbiamo fare la forza nostra". Bellissimo. Ma io penso in altri paesi hanno troppo la puzza sotto il naso e non aiutano Europa. FOMATPLAY Quindi secondo lei non c'è tanta solidarietà in Europa? EDELGARD No, io trovo di no. E poi Brexit anche è stata un'altra cosa, un grande fallimento, per loro. Per loro e anche per l'Europ,a ovvio. FOMATPLAY perché dice così? EDELGARD Perché loro pensavano forse come sono gli inglesi. ah, noi siamo ricchi, ce la facciamo; abbiamo pochi problemi nel nostro paese; non vogliamo altri problemi. Prendiamo altri stranieri, facciamo il nostro. Come la Svizzera più o meno. Eh la Svizzera è un'altra cosa. Non ha avuto mai guerra allora.. loro vivono nel loro regno e in Inghilterra è lo stesso ora. Però i problemi sono tanti che hanno avuto. Io penso che questo Brexit non ci voleva proprio ora. penso che ora si siano svegliati e hanno capito che hanno sbagliato qualche cosa. Non lo so, vedo, almeno io. FOMATPLAY Quindi valuta molto negativamente questo evento? EDELGARD Si io Io vedo negativamente. Per Europa e anche per loro stessi. FOMATPLAY E secondo lei questo evento, diciamo, ha creato delle ostilità ulteriori rispetto a questo concetto di migrante o al concetto stesso di mobilità? visto che... EDELGARD Io lo vedo... allora questi migranti, poveretti, ora vogliono mandare indietro. Perché in Italia non c'è più la possibilità di accettare altri. Anche questa mi dispiace. Mi dispiace perché loro vengono da paesi che veramente hanno grande problemi; più problemi di noi. Però, giustamente, noi abbiamo limiti anche per il nostro... Vedi, quando tu vai girando. Chi ti pulisce il vetro, chi ti sputa sulla sulla macchina, in casa.. Io voglio sempre dare qualche cosa. Luigi diceva sempre "in caso fanno qualche cosa tu devi dare un-un, un premio". però qua sono tante cose dare un premio io non non ce la faccio. Io porto sempre una borsetta di spiccioli. Io sono molto amante delle ragazze di colore perché sono bravissime persone che io ho conosciuto. ora.. eh che fanno questi lavori dei fazzoletti di... Però sono i romeni, sono terribili. I romeni sono terribili. FOMATPLAY Perchè dice così? EDELGARD Perché loro, in caso non fai una cosa, loro ti rovinano la macchina. Ti vogliono rompere i tergicristalli. Qualcosa faranno. No, no, io io non non sono razzista con nessuno, però abbiamo i nostri limiti anche. ma Io vedo quando vedo questa povera gente col bastone che guarda nella spazzatura... Che cosa provano? Come vivono? eh E io-E io dico mamma mia, tu sei una principessa, hai fatto tutto, non ti manca niente. E le persone che hanno tutto si lamentano pure. Ne conosco tante... ma non lo so. Io dico sempre, quello che io ho vissuto nella mia vita, nessun altro può esprimere. altre persone perché non posso esprimersi. perché veramente è stato terribile. A Parigi, per esempio, dove abbiamo fatto finalmente poi le ultime cure, c'erano tanti italiani con i bambini; abbiamo affittato un buco per stare vicino ai malati. Bambini di due anni, 10 anni, tutti con tumori. Guarda.. e noi abbiamo tutto e volete ancora sempre di più. Accontentatevi di quello che avete. Anche le famiglie ci lasciano. Per che cosa ? i figli stanno in mezzo alla strada un'altra volta. Io ieri ho avuto lungo discorso con un ragazzo che era l'ex-badante di mio suocero, una bravissima persona, José, José. E poi è andato in Ecuador. bravissimo ragazzo: dentro, fuori, tutto. E poi lui è tornato nel suo paese, si è sposato una ragazza e stavano state sempre in contatto perché per me era come un figlio perché è veramente bravo. E poi, io... abbiamo preso contatto quando lui si è sposato. Lui ha fatto un figlio e poi si sono lasciati. E io, José, non trovavo più. Io chiamava la moglie; lei è stata sempre insieme, no? Lui ha fatto tanti sacrifici per trovare anche la mamma di lei con il figlio; tante, ha fatto tante cose. Ha lavorato notte e giorno per questa ragazza. E abbiamo fatto un discorso ieri sera. Allora io dicevo sempre, io cercavo sempre una badante per il marito di un'amica. Allora gli ho detto io devo trovare José. Dopo che lui si è lasciato con la moglie, ho detto ma come posso trovare questo José? Io non potevo chiedere alla moglie dove sta ora tuo marito? non voglio-; non volevo chiedere. Io volevo cercare in qualche modo di trovare lui. ieri sera all'undici Ieri sera Alle undici sono andata su Instagram. Ho visto il suo nome. Ho detto ma è lui? È impazzito? Ho guardato altre cose. È lui. E allora Io subito ho scritto un messaggio. Io ho detto José voglio sentirti, chiamami. E lui mi ha risposto subito a mezzanotte. Um, io ti do il mio numero di cellulare, dice lui. Lui mi ha scritto e io subito ho chiamato. Abbiamo parlato di tutto, Guarda. lui è un angelo però questa donna con la sua mamma; loro hanno vissuta in casa con la mamma che è anche divorziata con un figlio. Lui ha accettato tutto dopo il matrimonio. Ho detto, guarda, questo è il problema di convivenza la mamma. dopo uno si sposa non è possibile. Lui ha detto tante cose belle mi ha detto, guarda, veramente di cuore. E ha detto che ora si è preso un'altra casa vicino alla casa dove abitava per vedere un po' quel bambino delizioso, 5 anni, lui è il suo cuore; questo bambino. Ma lui mi raccontava cosa lui ha detto. Io volevo tanto che si aprisse per dire anche dove io sbaglio. Io non ho nessuno. Lei non voleva invitare le persone. A lei non andava mai niente bene che di quello che facevo. Gli ho detto ma che che cosa è successo? lui è anche molto religioso, è avventista lui. Poi dobbiamo trovarci, mangiamo una pizza. e così continuiamo a discutere della vita sua. Anche perché io sono anche psicologa. FOMATPLAY OK, ehm... Forse una, una domanda su cui un punto su cui volevo ritornare... questo valore di appartenenza alla comunità europea. Lei cosa pensa dell'Europa E cosa pensa, per esempio, anche delle istituzioni europee? Pensa di... EDELGARD E va bene. Ora hanno fatto questo G7. un'altra volta. Dove stavano? A Hiroshima, no? Io penso in Europa, in ogni paese ci sono problemi, molti problemi. Anche in Germania non si trova più personale nell'ospedale. Non si trova-; tante cose che mancano anche in Germania. Per questa guerra maledetta che che è uscito. Um, milioni e milioni vanno ora per ricostruire questo paese. Io non lo so fino a quanto si può arrivare. Ora mi fa paura perché ora questo, questi aerei, terribile, che insegnano anche ai ai soldati come loro devono operare questi aerei. Questo Putin ,vedi, tutte queste cose. Io ho paura che arrivi una guerra mondiale, siamo là. Hiroshima, e una bomba qua, una bomba là e noi siamo, abbiamo finito tutto. Allora, io penso che noi purtroppo dobbiamo anche dare uno stop in qualche modo che che non può andare avanti. Noi vogliamo aiutare ma in questa situazione come ci troviamo con contro la Russia può uscire una guerra mondiale. Perché il Putin è pericoloso; è peggio di Hitler. è uguale? Non lo so. FOMATPLAY secondo lei c'è stata una risposta solidale e coesa che secondo lei c'è stata una risposta solidale e coesa da parte dei paesi europei verso l'Ucraina? EDELGARD Allora io penso che fanno tante riunioni e visite ma non concludono molte cose; restano sempre ad un punto. Anche dopo il mandato Merkel. Io stimavo molto Merkel, perché lei veniva dalla Germania Est e ha vissuto in un periodo molto difficile della Germania, come noi. E questo Scholz che abbiamo ora... lui di Amburgo; è molto chiuso. Non sono rimasta molto contenta di lui come persona. Um tutti gli altri paesi con la Cina. Non ti dico; paura della Cina. Russia e Cina fanno una una risata sul viso. E loro dicono che vogliono aiutare l'Europa. Ma penso che uno non può dimenticare queste cose. Io sono molto delusa da tutti questi incontri che fanno in Europa perché non concludono niente di positivo per nessuno. noi alla fine arriviamo alla guerra. la prossima generazione che siete voi... FOMATPLAY invece forse è molto interessante fare un passo indietro Anche per esempio, alla sua infanzia, no? Perché lei ha vissuto, diciamo, nella Germania dell'est e poi è scappata nella Germania dell'ovest. ELDEGARD è stato terribile. FOMATPLAY Come ha vissuto questa...? ELDEGARD Molto. Noi eravamo piccoli. Io ero a 8 anni quando i miei genitori hanno deciso di andarsene. Papà era professore ad Halle, anche rettore dell'università. Però abbiamo visto... io ero piccolina. Loro hanno visto come andava avanti la situazione. Allora hanno deciso di... noi avevamo una famiglia numerosa che poteva succedere in Germania dell'est. Allora, mio fratello più grande era già nel-; in un collegio. Lui era già andato via. Era già tutto programmato. Noi eravamo piccoli però vivevamo in una grande casa con i [refugees]. allora i miei genitori non potevano mai dire a noi le loro idee, quelle che volevano fare. perché i bambini, tu sai, noi domani andiamo via. e così... e invece noi non sapevamo niente. E invece um..., arrivata mia mamma, abbiamo lasciato la casa. Abbiamo lasciato tutto. Prima di tutto abbiamo lasciato il castello di mia mamma; perché mamma era di Dresda e là sono entrati i russi e hanno messo tutto sotto terra. Questo vaso che tu vedi là era un regalo della nozze d'argento dei miei nonni che è stato trovato dopo sessanta anni sottoterra. Dopo il muro caduto. Loro sono entrati. Ora non possiamo parlare di troppe cose; andiamo troppo lontano. Va bene, è un'altra discussione. Allora noi ehm... mia sorella più grande forse sapeva questo fatto che i miei genitori avevano questa idea. I miei genitori avevano amici quasi alla frontiera sull'ovest. Ancora non era così difficile da attraversare. Era ancora un momento in cui si poteva fare. Noi siamo andati sotto la paglia in un-; io mi ricordo ancora di andare sotto la paglia con mia sorella più piccola. Stava vicino che guidava il cavallo e e io col mio fratello e mia sorella più grande eravamo in questo, in questo beh... diciamo, carro sotto la paglia. E all'improvviso qualcuno pensava che ci avessero scoperti. Ora veniva una persona che buttava un animale, sai, che voleva salvare. un'oca o qualcosa del genere, dentro a questo carro dove siamo stati. Io ho detto mamma mia, questa questa ci ha scoperti. perché era già un momento molto critico e i miei genitori hanno messo il vestito come gli operai con la forca; sai, sopra i campi. e sapevano più o meno una strada che dovevano fare. Però noi non sapevamo niente. Potevano anche perdere i nostri genitori, no? E mia nonna, la mamma di mia mamma, stava sull'altro lato e ha ricevuto noi dopo siamo arrivati. Così abbiamo iniziato. E poi va bene, siamo andati a Göttingen dove papà aveva solo il lavoro. Però noi non conosciamo un vestito nuovo; veniva sempre la sarta, faceva il vestito più corto, più lungo, più stretto, più grande. Però siamo stati sempre felici; una famiglia molto unita. Non conosceva il lusso perché non non c'era più. FOMATPLAY Cosa si ricorda della nascita della comunità europea? Perché poi ha vissuto anche quest'altro momento storico. EDELGARD Io penso che è stata una cosa bella, una cosa positiva, senz'altro. Però in questo momento ci troviamo in grandi problemi, anche, in uesta comunità, perché ognuno pensa a sé. La Norvegia è il primo paese che è il più ricco del mondo e poi dove arrivano gli altri; la Svezia non è male. Ora la Finlandia è entrato nella NATO. Sai, è una catena che ognuno pensa per sé. questa comunità, come tu dici, vogliono fare questo [funderlainer] per unire Europa, ma non lo so, sono tanti capi. Uno diverso dall'altro. FOMATPLAY quindi c'è molto egoismo secondo lei. EDELGARD molto penso. penso io, ma non lo so. Io posso anche sbagliare, ma io non vedo tante cose positive. Senz'altro era importante farlo. Questo sì. però la conclusione di questo, è ancora lontana credo. FOMATPLAY e invece per quanto riguarda la libertà di movimento all'interno dell'unione europea? EDELGARD oh questo figurati. Io posso solo dirti questo. Quando è caduto il muro. Che è successo? Perché anche noi abbiamo avuto ancora molte persone che noi abbiamo lasciato nella Germania dell'est. Che avevamo abbandonato e mandato sempre pacchi; perché tante cose non si trovavano proprio. Facevano fila per un pezzo di burro o caffè. Non esistevano proprio vitamine. Non esistevano proprio. Mia mamma ha mandato pacchi e pacchi alle persone ma era una lista e erano controllati. Che cosa hanno messo nei pacchi; Era scritto: venti grammi di questo, dieci grammi di questo; invece per per mandare questi pacchi e poi non erano anche sicuri che sono arrivati a posto giusto. Però la gente, la libertà. Dopo la caduto del muro Io stavo in Germania. In quel momento io stavo con mamma. All'improvviso tutta la gente correva in strada. ho detto "mamma che è successo?". "è caduto il muro". tutti correvano Tutti correvano verso i parenti che avevano visto. Si affacciavano. Lacrime. E non lo so... Il papa ha aiutato molto. il Papa, quell'altro papa. E anche quell'altro russo come si chiama? che era anche molto bravo. Come si chiama? quello che aveva la moglie, poi che è morto. E poi... FOMATPLAY poco tempo fa è morto. Sì, sì. Gorbačëv è morto qualche estate fa. EDELGARD Sì, lui. Lui era anche un grande aiuto. Il Papa, anche il Papa. FOMATPLAY Quindi è stata una rinascita pure? EDELGARD Una rinascita. Non ti dico; non si trovavano le banane; non si trovavano profumi; non hanno visto una mela; non hanno visto... Non ti puoi immaginare. Una Germania, che hanno vissuto... Però alla fine non gli piaceva tanto la ricchezza della Germania ovest, perché hanno visto vissuto così in povertà per loro era troppo; non trovavano un chiodo, figurati, solo per dirtii, er fare un lavoro e là trovavano tutto. Non esisteva più una macchina usata nel mercato perché loro avevano solo questa piccola macchinetta che guidavano e per averla ci volevano 20 anni. Hanno avuto una... I giovani sono rimasti contenti. I vecchi non volevano andare via; volevano rimanere tra loro nel piccolo ambiente; volevano vivere... E poi alla fine devo dirti la verità, l'ho anche trovato giusto perché loro non avevano lo stesso salario; ancora all'inizio fino a pochi anni fa. Ancora, sempre di meno; perché non hanno avuto questa possibilità di studiare; tante cose sono andate avanti solo ad est. Non c'era ancora, allora anche questo non era tanto bello, ho trovato, perché ormai siamo una Germania unita. Anche tu puoi imparare tante cose, no? Però questo non mi piaceva della Germania che loro facevano ancora fino a poco tempo fa questo; queste separazioni. Insomma, è stata una cosa meravigliosa. FOMATPLAY E secondo lei è rimasta questa diversità socio-economica, culturale? allora ehm vanno e tu vai EDELGARD Quando tu vai nella Germania est, tu vedi ancora eh... delle costruzioni, delle case brutte. Sai, sono tutti blocchi. poi loro vivevano con il carbone. Allora tutto è nero. Non c'è una grande differenza tra... ma ora piano piano stanno facendo belle cose. Ma ci sono posti belli anche nell'est. bellissimi. Ma loro hanno vissuto più di, non so quanti anni sono? Sessanta quaranta, nella povertà. E poi loro volevano vedere i loro parenti. Sono andati nei treni, sotto i sedili; e poi questi poliziotti li trovavano. Guarda, momenti terribili, Terribili. Io non sono mai andata a Berlino perché non ho mai voluto vedere la separazione. Non ho mai... Sono andata dopo tanto, tanto, tempo dopo. che è caduto il muro perché là ci sono ancora posti dove stavano i poliziotti eccetera. Io non volevo vedere questo; non volevo vedere questo. . invece ora devo dirti Berlino è una città meravigliosa. che ha fatto, mamma mia, hanno fatto nuove cose. Tutti amano Berlino ora perché è una città molto vivace, molto interessante, molto... penso. Ora ci vuole ancora un poco di tempo per provare una,una, come si dice? si vede ancora un po' quella differenza tra est e ovest. Però molto, molto di meno. Ci vogliono più anni ancora per fare, diciamo la vita uguale. Però hanno vissuto un brutto periodo. FOMATPLAY Però secondo lei, insomma, nell'arco di... non so... qualche decade, riusciranno? ELDEGARD Io non so. Mio nipote non c'è. è andata a Halle perché voleva studiare. Eh sì, hanno aperto ora molte cose, molto bello anche là. Però io penso il livello non sia ancora arrivato come,come ovest. dicono così ma no, non vedo. Però ci vuole tempo, molto tempo. Non è che si può fare da oggi a domani. Ci vogliamo molti soldi. E poi anche per la solidarietà e per gli stipendi. Tu dovevi dare dai tuoi stipendi una parte anche per la est; ehm.. ovest. E questo a tante persone non piace tanto. Questo sì. però avevano l'obbligo. FOMATPLAY Sì invece, ritornando magari... se non l'abbiamo affrontato... approfondendo questo punto... per lei è stato facile trovare lavoro qui a Napoli? comunque pensa che sia facile? EDELGARD no. no non è stato facile. Io avrei potuto iniziare a lavorare nel CNR, forse. come vedova; forse mi avrebbero potuto dare la possibilità, Forse. non ero ancora sicura. Ma non è facile per le donne; prima ancora molto più difficile. Ora penso... è diventato più... no, mai facile. Sempre con concorsi sempre figli di papà; Sempre questo questo non mi piace. Perché Stefano quando ha studiato medicina era deluso perché dopo l'esame lui è andato nel cesto della carta. Ha detto "mamma sono tutti i figli dei professore che sono stati raccomandati" e lui era deluso. Ho detto "vabbè Stefano, chi studia vedrai trova anche il suo futuro". Però lui era molto deluso. anche questo ci sta ancora, ci sta ancora. FOMATPLAY per le giovani generazioni quindi pensa che sia ancora difficile trovare lavoro? EDELGARD la sorella di mia nuora, che si è laureata anche in medicina, in Neonatologia, aveva una tesi bellissima anche; voleva fare studi su questo e pensava di entrare all'università per fare questa specializzazione. Un figlio di papà prese questo posto e lei eh ora lei ha fatto l'igiene. Non è quello che voleva fare. Però per fare qualche cosa lei è andata a Salerno per fare questo. Ora ha preso un posto abbastanza importante al Monaldi ma non è questo che voleva fare. Lei voleva fare il suo campo che ha studiato. Lei voleva neonatologia, voleva fare. FOMATPLAY E secondo lei quanto influisce la componente della nazionalità su questa difficoltà di trovare un lavoro? per esempio nel suo caso? EDELGARD questo non posso dirti perché io sto fuori al mondo del lavoro. E penso, Io mi auguro che la bravura parla. Poi tu sei sei di colore, o sei giapponese, o sei... l'importante è che tu sai le tue materie. Io penso che se devono essere premiati, hanno studiato, conoscono il loro lavoro e loro devono andare avanti. Spero di no. Questo che dici tu. Io mi auguro di no. non lo so voi che ti che pensate? Voi avete esperienza proprio nell'università. Questi figli di papà ci sono sempre? Però anche altre nazioni prendono posto qua in Italia prima degli italiani che sono bravi? FOMATPLAY Dipende molto dall'ambito però no. Non penso abbiamo esperienza noi. Ma essendo piuttosto monoglotta questo paese, diciamo, che il il fatto di possedere la lingua italiana è una variabile che gioca della selezione di un candidato o una candidata piuttosto che un'altra. Quindi è importante saper parlare italiano per integrarsi lavorativamente. hmm sì... anche, io per esempio faccio un esempio del dottorato; ci sono proprio dei posti riservati agli stranieri. Però devono avere un certo livello, comunque, in italiano EDELGARD Sì, beh, però sono parecchi che fanno l' Erasmus qua. Ogni anno arrivano parecchie persone che vogliono fare Erasmus a Napoli. È vero? anche da voi, nella vostra facoltà ci sono? FOMATPLAY Sì, Sì. Sicuramente ci sono una serie di accordi attivi. EDELGARD sono più femmine da voi o anche maschi? FOMATPLAY forse più donne; più donne, sì. Discrepanza, diciamo, di genere. Perché forse le lingue attraggono di più le femminucce che i maschietti. Però, insomma, ci sono degli studenti molto in gamba che abbiamo, comunque. EDELGARD una bella facoltà, anche, molto conosciuta come buona università. Credo FOMATPLAY sì, sì. Abbiamo una lunga tradizione. EDELGARD una lunga tradizione e mi sembra hmm... spero tanto che voi che siete bravi. Io vedo questo che mi avete chiesto che siete molto interessati, anche, al vostro lavoro. E ho tante cose belle per voi, che andate avanti. FOMATPLAY grazie, grazie, grazie millle. Questa è la mia ultima parola perché io fra poco devo andare perché mia nuora parte per Milano e io devo portarla alla stazione centrale. FOMATPLAY Perfetto. Allora gli ultimi giusto due minuti se ce li ha. Allora, adesso c'è un-; ci sono una serie di domande che io le faccio, ma può rispondere, veramente, anche con una sola frase in questo momento l'intervista. OK, allora, può definire la libertà di movimento in una frase? quello che per lei è libertà di movimento? EDELGARD Mi piace avere questa libertà. hmm... Mhm. Non lo so, Basta questo? no a me mi piace eh No, a me piace questa libertà di avere la possibilità di di muovermi, ehm... delle cose che mi piace di fare. FOMATPLAY Certo. Come si sentirebbe se questa libertà di movimento le venisse sottratta? EDELGARD come? non ho capito questa cosa. FOMATPLAY come si sentirebbe se questa libertà di movimento non fosse più garantita in Europa? EDELGARD mi sentirei male. Io sono una persona che ha bisogno proprio di questa libertà. No, io mi sentirei male di... in caso in cui non avessi questa possibilità. Rimarrei triste. FOMATPLAY Certo. Dov'è casa per lei e dove pensa di appartenere? EDELGARD L'italia. questa è la mia casa. FOMATPLAY OK. Come si sente nel paese che la ospita, l'italia? come si sente qui? EDELGARD molto felice. FOMATPLAY cosa le manca di più del suo paese di origine? EDELGARD L'ordine. FOMATPLAY prenderebbe la stesse-; riprenderebbe e rifarebbe le stesse scelte che ha fatto in passato? EDELGARD sì. FOMATPLAY come si definisce? Chi è lei? come si può definire usando 3 o 4 parole? EDELGARD come definisce? FOMATPLAY come si può definire usando 3 o 4 parole? come si descriverebbe agli altri? EDELGARD me stessa? Io dico, io sono entrata in Italia 60 anni fa. Mi sentivo triste perché non conoscevo la lingua. Ora ho vissuto nella mia vita a Napoli e sono felice. FOMATPLAY perfetto, grazie mille. grazie, grazie. Perfetto grazie. Sì abbiamo toccato tutti i punti quindi direi che possiamo anche.

Propietarios

Fom At Play Um

Comentarios

Nuevo comentario

Relaccionados