FOMATPLAY deve essere
partita la registrazione. Perfetto.
allora Anne-Maire,
Io
la ringrazio intatto per la partecipazione al progetto.
Partirei con la prima domanda che è una
domanda, diciamo, iniziale sul suo viaggio;
ovverosia, che cosa l'ha portata qui in Italia?
ce lo può raccontare?
ANNE-MARIE sì, allora, veramente, appunto, Io ehm...
ho incontrato il mio attuale marito
all'università di
Parigi; quando svolgevo l'ultimo anno
di studio, appunto, a Parigi lui fac-;
quelle che erano, diciamo, le borse Marie Curie; prima che
esistessero, praticamente.
E dopo, successivamente,
lui ebbe un posto all'università Di Napoli
e quindi abbiamo scelto, diciamo,
di venire insieme a Napoli. E
quindi questa è la motivazione principale;
la motivazione maggiore.
FOMATPLAY e come è stato, diciamo,
questo processo di adattamento nel contesto napoletano?
ANNE-MARIE allora devo dire che è stato...
i 2 primi ani sono stati
abbastanza difficili.
Non tanto per l'aspetto professionale
perché per fortuna
ho trovato lavoro molto rapidamente
eh anche grazie diciamo un po' alle mie competenze,
e alla mia specificità,
diciamo, di
cittadina francese; e di conoscere soprattutto, diciamo,
altre lingue.
Però è stato più difficile da un punto di vista,
diciamo, dell'adattamento.
Direi forse culturale-linguistico
cioè nel senso, diciamo della ehm...
vivere in un paese diverso, diciamo, dal proprio.
Soprattutto perché io avevo-;
poi tutto sommato abbastanza giovane;
avevo 25 anni
e quindi
i primi 2 anni mi hanno chiesto una fortissima,
un fortissimo, diciamo, investimento
in termini di energia ehm
personale, diciamo, per...
proprio, soprattutto, diciamo, per l'aspetto linguistico;
perché da un momento all'altro
ho dovuto lavorare in una lingua che non era la mia e
che non conoscevo.
E quindi ehm... ho dovuto imparare, diciamo,
sul campo ma in modo molto, molto veloce.
E questo, diciamo, è stata la principale difficoltà.
E poi per il resto
direi che sono stati,
insomma, anche perché ero giovane quindi sono stati
dei bellissimi anmi di
scoperta, diciamo, della
della città e della regione. Quindi
non ho avuto, diciamo,
importanti problemi.
FOMATPLAY lei prima diceva
grazie alla sua specificità di di cittadina francese
è riuscita a trovare
facilmente impiego.
Ci può dire qualcosa rispetto a questo?
In che cosa consiste?
ANNE-MARIE sì quello che ho sentito-;
quello che ho sentito, diciamo, moltissimo,
allora, quando sono arrivata è una
fortissima curiosità in generale;
diciamo delle persone;
dei napoletani; delle persone che siano,
diciamo, sia amici che appunto potenziali e colleghi;
nella ehm...
nel conoscere, diciamo, una persona
di un altro paese nella volontà, diciamo, anche di
integrarla. Quindi è stato, direi, una,
un'accoglienza diciamo molto, molto
calorosa; ecco.
FOMATPLAY e se lei non fosse stata francese
pensa che questa accoglienza
sarebbe stata diversa o in parte simile?
che cosa ne pensa a riguardo?
ANNE-MARIE allora, sicuramente...
vabbè ,erano trent'anni fa quindi hmm...
la situazione, diciamo,
anche rispetto alle tematiche dell'immigrazione
era molto diversa rispetto ad oggi. Cioè,
secondo me non c'era, anzi, non c'era proprio
restio rispetto, diciamo, al cittadino straniero.
Rispetto ai francesi ho sentito una
sorta di fratenanza nel senso che
i napoletani appunto proprio per la-;
proprio per
il fatto che i francesi, diciamo,
sono stati per un periodo storico a Napoli; che
ci siano, diciamo, nella lingua napoletana
delle parole francesi e che
molte persone, diciamo,
di quella generazione; parlo di persone che oggi
hanno intorno agli ottant'anni ehm..
avevano
nella loro formazione. Chi ha avuto
una formazione superiore ehm...
Gran parte delle persone
avevano imparato il francese piuttosto che l'inglese.
Perché il francese
era visto come la lingua della diplomazia,
insomma. Quindi ehm...
ho visto, diciamo, da questo punto di vista
una grande sensibilità;
un po' diversa rispetto, appunto,
nei miei riguardi come cittadina francese.
FOMATPLAY hmm molto interessante.
Invece com'è stato il suo processo di apprendimento
linguistico della lingua italiana?
ha trovato delle difficoltà?
come si sente-....
ANNE-MARIE no, è stato... no,
è stato molto molto veloce.
Cioè l'italiano è un dialetto Latino come il francese
e come lo spagnolo;
quindi eh avevo preso
hmm qualche ore di lezione prima di venire a Napoli.
Invece il primo mese
di permanenza a Napoli ho fatto
un corso intenso di lingua italiana
in una scuola che ancora oggi
esiste a Napoli che è la scuola
che si trova vicino Santa Maria-;
eh... Santa Maria Nanova;
è una scuola
privata però molto conosciuta per l'apprendimento
delle lingue;
hmm sicuramente, appunto,
per l'impar-; eh per l'apprendimento dell'italiano.
E quindi ho fatto un mese che devo dire mi è stato-;
mi è bastato
per avere le basi.
Poi, appunto, diciamo, proprio la pratica quotidiana
nel parlare e nello scrivere
mi ha...
e nel dover,
diciamo, farlo; perché ho avuto un lavoro quasi subito.
Da un lato, appunto,
come dicevo prima,
mi ha succhiato proprio tantissime energie
però dell'altro, diciamo, è stato una
scuola di apprendimento sul campo che
è stato molto veloce. Poi, appunto, diciamo,
forse ancora più dal francese all'italiano
è facile perché ci sono meno
errori di ortografia;
meno complicanze di ortografia nella lingua
italiana. Voglio dire
la logica, diciamo,
della lingua è molto simile al francese.
Quindi veramente
è stato abbastanza facile.
L'unica cosa che non sono riuscita
mai a correggere
è la pronuncia ma questo è per appunto, diciamo, una
predisposizione
acustica che uno ha,
più o meno. Io non c'ero proprio quindi...
per fortuna si sente ancora il mio accento francese
dopo trent'anni.
FOMATPLAY certo.
ma penso che dica anche qualcosa della sua identità
dopotutto, no? questo accento.
ANNE-MARIE sì, infatti a un certo punto per disperazione
l'ho come un punto di vantaggio.
FOMATPLAY fantastico! E rispetto sempre alla cultura di...
diciamo, la nuova cultura ricettiva,
ovvero quella napoletana,
ci sono stati dei
dei valori, per esempio, che ha trovato più
difficili da accettare rispetto ad altri?
com'è stato l'inserimento
proprio da un punto di vista anche culturale
all'interno di questo nuovo o contesto?
ANNE-MARIE Ma sicuramente,
diciamo, la cosa di cui ho sofferto di più
è l'assenza diciamo del servizio pubblico.
Cioè l'assenza o
o la presenza, o la forza diciamo minore rispetto
alla Francia; che sia
per la sanità, per l'educazione o per i servizi
sociali, diciamo.
Quindi questo. Sicuramente per i trasporti
e tutto ciò. ehm...
Poi ehm.... eh,
ho pensato un'altra cosa ma l'ho dimenticata;
forse mi tornerà.
ehm puoi riformulare la domanda?
FOMATPLAY da un punto di vista interpersonale,
per esempio, anche... non so se si è scontrata con
alcuni valori che ne sono sembrati eccessivi
o inappropriati?
ANNE-MARIE No, allora. Ecco, sì.
Adesso mi è tornato effettivamente, diciamo,
il valore che eh...
con cui mi sono scontrata, diciamo, moltissimo rispetto
non tanto alle persone direttamente che conoscevo
ma rispetto la cultura.
Ecco, è la disattenzione
anche allo spazio pubblico. Cioè
il fatto di vedere le strade sporche;
di vedere le persone che buttano, talvolta, la carta
dalla finestra della macchina.
Per me, questo, diciamo è stata
una grandissima sorpresa. Perché hmm...
non esiste, diciamo, appunto, che uno
non considera lo spazio pubblico come se fosse,
diciamo, casa sua; nel rispetto, diciamo, della
cultura.
Mi ha molto stupito, invece, appunto, questo
contrasto fortissimo tra
l'interno delle case dove le persone sono estremamente,
talvolta, anche ehm
pignorosamente, diciamo,
pulite; fanno attenzione alla cura, diciamo, degli spazi,
del decoro e tutto.
Non importa, vedi, quello che c'è
sul marciapiede o sotto casa; Vuoi dire-; o
nella piazza a fianco.
Questo, diciamo, mi ha...
è quello che mi ha stupito di più e ancora oggi, diciamo,
devo dire la verità;
quello che, non tanto nella città oggi,
ma soprattutto fuori la città;
l'abuso,
l'abuso,
l'abuso verso un ambiente,
appunto, verso un ambiente naturale:
quindi sia nel versamento dei rifiuti che
nella speculazione edilizia che ehm...
nel rispetto,
diciamo, appunto, di materiali o di architetture
che siano rispettose dell'ambiente e tutto ciò
per me sempre un colpo nell'occhio.
FOMATPLAY quindi questo,
anche, è un riferimento al magro contesto italiano,
mi sembra di capire.
ha percepito questo?
ANNE-MARIE non ho capito.
FOMATPLAY questo, anche, rispetto,
diciamo, al
contesto italiano più allargato,
quindi ad una macro cornice che può essere quella italiana?
ANNE-MARIE Ma no, rispetto a Napoli, perché-; rispetto a Napoli perché
la maco cornice, vuoi dire, non
non l'ho mai vissuta nel quotidiano.
Questo è rispetto a quello che vivo nel quotidiano
e quindi questo è rispetto
a Napoli, sì.
A Napoli e la regione Campania.
FOMATPLAY ehm ritornando sempre alla-,
diciamo, alla questione
dell'adattamento nel nuovo contesto.
Per lei è stato semplice mettere famiglia su a Napoli?
non so se ha figli,
figlie...
ANNE-MARIE sì.
Allora, ho 2 figli che adesso sono grandi. Hanno 24
e 26 anni.
Ehm... effettivamente questo, diciamo, è stato
da un lato una cosa molto difficile,
dell'altro è stato un po'
il senso del mio radicamento a Napoli;
questo, diciamo, oggi lo sento moltissimo che se
mi sono radicata di più a Napoli è anche
con loro, grazie a loro;
e quello che ovviamente mi
è stato più difficile è stato la gestione
della,
la gestione dei bambini.
Voglio dire, io lavoro a tempo pieno
da quando mia figlia ha 4 mesi.
Ho preso una babysitter che
prima, diciamo...
In questo c'è, appunto, una differenza culturale che per me
era fortissima e che hmm...
in Francia
ci sono delle babysitter
che accolgono i bambini a casa loro,
cioè sono certificate
per accogliere più bambini a casa loro.
Ne possono avere 2-
3 di, appunto,
qualche mese
a qualche anno prima della,
dell'integrazione diciamo nella scuola.
Invece qui era questa cosa, diciamo, era impensabile.
E quindi poiché
abitavamo allora a Pozzuoli,
abbiamo trovato, diciamo, per caso
2 persone che lavoravano con le famiglie americane
e che
avevano l'abitudine
anche di prendere i bambini a casa loro.
Quindi nei primi anni, quando con
la mia prima figlia,
diciamo;
sostanzialmente lei è andata a casa di questa persona.
Poi con il secondo,
con il secondo bambino
è venuta, diciamo, a casa svolgendo anche attività di
cura domestica, praticamente.
E questa persona
è rimasta con noi fino a quando,
fino al covid,
praticamente. Quindi per quasi vent'anni,
anzi oltre vent'anni.
Però questa cosa, appunto, diciamo, è stata
una scelta che molto spesso
qui è un po' impensabile perché le persone
in generale non affidano diciamo i propri figli
a persone terze. Preferiscono affidarli
si nonni o oppure appunto trovare
delle vie di conciliazione
dove molto spesso le donne sono
sfavorite, diciamo, perché
si prendono loro carica
della famiglia lavorando part time
oppurenon lavorando proprio. Ecco;
oppure scegliendo, diciamo, appunto
dei mestieri che sono conciliabili
con il tempo dei figli e quindi...
non è a caso se gli insegnanti
sono prevalentemente delle donne.
In questa cosa sicuramente c'è una differenza molto forte
con la Francia; nel senso che
almeno con quelli che sono le persone,
diciamo, della mia generazione
sento che
c'è una eh pari opportunità tra i genitori
che è molto più forte in Francia. Ma non solo
nei servizi, che sono più forti, ma anche nella cultura.
Perché-;
e questo, purtroppo, diciamo,
anche nei racconti è anche molto vero
ancora oggi, purtroppo;
in gran parte della popolazione;
poi, come dire? non è il caso
di tutti, ovviamente.
FOMATPLAY e come ha cresciuto i suoi figli a Napoli? nel senso,
ha parlato loro francese?
anche da un punto di Vista di trasmissione linguistica,
la lingua...
ANNE-MARIE allora,
diciamo che eh nei primi anni molto di più.
Perché
con la prima figlia molto di più, diciamo. C'era
un'attenzione
più forte a parlargli esclusivamente francese.
Poi ehm... anche col secondo però
con l'integrazione, diciam,o a scuola
italiana; perché ho voluto metterli
in una scuola pubblica
che fosse la scuola, appunto, di quartiere
ehm... man, mano, diciamo,
l'italiano è diventato sempre più dominante.
Però loro... mentre diciamo nei primi anni
quei 7 anni; anche quando andavamo in Francia
mi ricordo d'estate per 3-
4 settimane, all'andata si parlava,
parlavano l'italiano
e al rientro parlavano il francese, praticamente.
Ehm e poi, diciamo,
col passare degli anni
l'italiano è stato dominante.
Io ho cercato di continuare
a parlare con loro in francese però
io stesso mi sono fatta molto
eh... come dire? inondare dalla lingua
italiana.
Ehm... e loro, diciamo, mi rispondevano, diciamo, in italiano
a un certo punto.
Quindi, diciamo, che adesso hmm...
la lingua di discussione con loro
è anche spesso l'italiano.
Stiamo restando che mia figlia
sta facendo il dottorato in Francia adesso e quindi...
veramente, appunto, non ha avuto nessun,
quasi nessun-; quasi direi, nessun problema
all'inizio, diciamo, a recuperare
la lingua e a poter
perfezionarla vivendo lì, insomma.
La stessa cosa, diciamo, sarebbe
per mio figlio.
Quindi loro comunque hanno conservato in qualche modo
una hmm... direi, un nucleo,
diciamo, di lingua francese
che parte dalla loro
infanzia. Poi ho la famiglia in Francia quindi loro,
diciamo, hanno
l' opportunità, appunto, di vedere i parenti ogni tanto
e di scambiare, diciamo, anche con loro.
FOMATPLAY OK. Lei lei ha la cittadinanza italiana
o ha conservato quella francese?
ANNE-MARIE no, no quella francese. Anche perché
la doppia cittadinanza per me non è possibile,
mentre lo è per i miei figli.
I miei figli hanno la doppia cittadinanza; Io invece
credo dovrei rinunciare alla cittadinanza italiana
per prendere-;
alla cittadinanza francese per prendere quella italiana.
Oggi, appunto, è uno dei punti che secondo me in Europa
non fa differenza.
FOMATPLAY hmm quindi eh...
diciamo, ha sempre potuto far tutto
con la cittadinanza francese in
in Italia? non si è mai preoccupata
da un punto di vista burocratico,
per esempio, di eh..?
ANNE-MARIE No, no. Ho fatto tutto se non, appunto, il voto.
Per le politiche non posso votare in Italia,
posso votare solo per i locali
e quindi voto per le politiche in Francia
attraverso il consolato.
FOMATPLAY questa cosa quanto le pesa?
o quanto le è indifferente?
cioè, vorrebbe poter votare anche per
le elezioni?
ANNE-MARIE No, non mi pesa.
No, no, non mi pesa devo dire. Perché
eh... allora, 1 perché
sento, diciamo, delle radici francesi;
mi fa piacere eh conservare
un legame
forte; quello della cittadinanza e quello del voto
diciamo è un è
il legame più istituzionale, in qualche modo,
che ci sia. Ora ehm...
è vero che siamo rappresentati da
pochi deputati per i francesi all'estero, diciamo,
nell'assemblea;
però credo che, appunto, diciamo, queste persone
forse portano
le mie istanze, in qualche modo, altrettanto bene;
diciamo, che se fosse in Italia rispetto ai miei...
eh... almeno rispetto ai miei interessi,
da un punto di vista civico, ecco;
da un punto di vista politico.
Certo che hmm forse mi sentirei più
parte, diciamo, della vita politica se avesse,
se avesse, diciamo, l'opportunità di farlo;
però devo dire che invece,
diciamo, questa partecipazione
e questo interesse
alla politica lo vivo molto
anche attraverso il mio lavoro;
perché lavoro molto
con istituzioni pubbliche anche in Italia,
che siano ministeri piuttosto che la regione.
diciamo, l'orientamento politico può avere una
forza
che per me ha dei risvolti diversi. ha...
Però sul lato...
e quindi sul lato della scelta poi,
invece,
sono contenta di votare per il sindaco di Napoli;
perché è quello
che
magari può influire di più sulla mia vita quotidiana.
Ecco.
FOMATPLAY assolutamente.
E tornando invece al discorso delle radici,
lei diceva che sente che le sue radici,
in qualche modo, sono ancora in Francia.
Come concilia questa identità francese
con quella italo-napoletana?
se la concilia?
sono identità parzialmente in contrasto oppure
si sente che esiste anche un'identità europea?
una macro identità, diciamo, che include anche queste?
cosa ne pensi di questo?
ANNE-MARIE allora da un punto di vista personale, eh, io mi
eh i Io mi sento cittadina d'Europa; questo poi, insomma,
ti dico; però per me
l'Europa, diciamo, è un faro; per
il mio lavoro e anche da un punto di vista
personale. Credo che l'Europa sia anche... gioca,
diciamo, un ruolo fortissimo nell'orientare,
nell'orientare non solo...
un ruolo fortissimo ma orienta, proprio, diciamo,
le politiche nazionali. Quindi
di qualsiasi espressione sia il governo
vedi che comunque le politiche
nazionali sono influenzate dalle decisioni europee.
Quindi Io mi sento prima di tutto
cittadina europea;
da un punto di vista personale mi sento-;
e più profondo, appunto, certo non mi sento svedese,
non mi sento...
mi sento franco-italiana. Anzi, mi sento Franco-napoletana,
praticamente.
Mi sento un po' come...
mi mi piace diciamo l'immagine dell'albero perché
mi sento proprio come un albero che ha radici
ehm... con i piedi ben
eh posizionati a terra
e con le radici forti,
che sono quelle, appunto, della mia infanzia,
della mia famiglia, della mia regione dove
sono cresciuta.
E invece eh..
mi sento, appunto, diciamo, un albero con dei rami che
ha assorbito dalla,
dall'aria tutto quello che è
eh che è stata la mia
crescita da adulta qui
a Napoli; attraverso, diciamo,
il lavoro, la famiglia e i figli, appunto;
gli amici, i parenti di mio marito eccetera. Quindi
mi sento veramente
come un albero. Devo dire che-;
mi sente?
FOMATPLAY sì, sì, sì, sì, la sto ascoltando.
ANNE-MARIE ah sì, OK. Perché l'ho visto-; la vedo cristallizzata.
Ehm... invece hmm
eh
quello che per me è stato molto significativo
è stato il passaggio-;
hmm quando
ho vissuto
eh
più anni in Italia che in Francia.
Cioè,
questo proprio da un punto di vista simbolico
per me è stato-; è
corrisposto, più o meno, all'età di cinquant'anni;
perché sono arrivata a 25 e quindi...
qualche anno fa, già.
E questo è come se fosse, appunto, un giro di boa;
cioè, mentalmente diciamo, l'ho sempre
pensato. Cioè ho pensato
arriverà il momento dove tu avrai vissuto più anni
in Italia che in Francia.
E questa cosa, diciamo,
è stato un giro di boa però devo dire che poi dopo
è andato tutto bene.
Non è che mi sono sentita diversa perché poi ognuno è,
appunto, il risultato diciamo di di quello che vive.
Quello che ho vissuto sono-;
sento delle profonde origini
ehm... più che francesi, proprio quelle
della mia famiglia, della mia cultura,
della mia Terra.
E invece tutto quello che
ho assorbito nel corso degli anni qui
a Napoli per ehm...
soprattutto, diciamo, di tante bellezze che ci sono
sia a Napoli ma in tutta Italia,
insomma.
FOMATPLAY e che cosa caratterizza invece la sua identità europea
più nello specifico?
ANNE-MARIE allora, la mia identità europea, diciamo, è molto
legata sicuramente al mio lavoro.
Perché fin dall'inizio, appunto, come dicevo prima,
questa inclusione professionale
è stata facilitata anche dalla,
dall'accoglienza, in qualche modo.
Appunto da questo gruppo di
fondatori della città della scienza che mi
hanno reclutata
e per i quali diciamo ho lavorato per vent'anni,
se non 25, diciamo, della mia-;
sempre, però, soprattutto
nei 15 anni centrali
proprio sulla progettazione europea.
Quindi ehm.. è stato quello di
guardare agli obiettivi dell'Europa e di
integrarli
nel progetto di costruzione di città della scienza;
facendolo in modo molto concreto; attraverso, diciamo,
la realizzazione di tantissimi progetti che riguardano
la scienza e società, praticamente. Quindi
per me prima di tutto è questo poi
da un punto di vista
cittadino,
voglio dire, effettivamente io sono arrivata nel 91
quando non c'era ancora Shengen.
Ho dovuto chiedere
un visto che
mi è stato concesso
nel momento in cui
ho avuto un lavoro a tempo indeterminato.
Quindi allora, diciamo; però già allora,
voglio dire, Io mi sono sposata qualche anno dopo essere
rrivata a Napoli,
insomma. Non non ho trovato grande difficoltà
però sicuramente dopo è stato molto più easy;
di viaggiare in Europa e
soprattutto, appunto, diciamo, con
l'arrivo della moneta, dell'euro, è stato
ancora più facile, praticamente; perché non ci sono ehm...
per me, diciamo, non sento confini ehm...
alle dogane, quando passo con la macchina e non
devo cambiare soldi. Quindi...
utilizzo il mio telefono
e il mio conto bancario ovunque sia,
diciamo, in Italia o in Francia quindi...
ehm diciamo che in
in questo...
credo che questo siano i risultati dell'Europa
in modo molto pratico.
Io ne ho usufruito moltissimo;
ho visto anche questo
grandissimo cambiamento, appunto, dal 90 ad oggi.
FOMATPLAY certo.
C'è qualcos'altro che le viene in mente quando pensa a
questa libertà di movimento?
di mobilità all'interno della dell'unione europea
oltre a queste cose che mi ha appena citato adesso?
ANNE-MARIE eh... no. Diciamo per me-; non mi,
non mi viene niente in mente.
Vedo, invece, appunto, diciamo,
la difficoltà per i non cittadini europei della...
della
impossibilità di viaggiare in Europa se non a
non hanno un visto, praticamente. Questo
l'ho visto anche attraverso
l'integrazione
nella nostra struttura dei cittadini
non europei per i quali
è stato molto difficile ottenere tutto.
E io questo, diciamo... non
non ho mai avuto queste difficoltà.
Quindi vedo veramente una
differenza enorme tra chi è cittadino europeo
e chi non lo è.
FOMATPLAY hmm. Certo, assolutamente.
Prima citava anche
questi valori che sono centrali, no?
all'unione europea,
che poi hanno in qualche modo
scandito anche
vari progetti che avete elaborato assieme a
città della scienza.
Quindi quali sono secondo lei questi valori portanti
della comunità europea?
e di che valori parlava?
ANNE-MARIE allora.
hmm allora, diciamo che attraverso il mio lavoro sono
quelli,
diciamo, appunto, di eh...
favorire uno sviluppo
equo dei paesi europei; dei 27 paesi europei
attraverso
la possibilità
di
scambiare
esperienze tra paesi più avanzati e paesi meno
avanzati. Questo è
per me
quello della cooperazione europea
attraverso il mio lavoro,
è soprattutto questo;
prima di tutto.
I valori dell'Europa per me sono quelli...
innanzitutto, sono dei valori sociali.
Sono dei valori di libertà;
anzi, sono prima dei valori di libertà; dei
cittadini liberi, diciamo.
E credo che questo anche rispetto
a tutti i paesi democratici,
dove siamo credo che sia
un grandissimo
vantaggio
rispetto ad altri paesi che sono molto meno.
Quindi quello della libertà, prima di tutto;
quello di uno sviluppo
equo; quindi eh favorire uno sviluppo
che sia... dove uno cerca di
valorizzare quelle che sono le moderne tecnologie
e lo sguardo alla ricerca;
che sia eh... per poter
favorire, diciamo, proprio il progresso
della società europea
attraverso la ricerca
e la valorizzazione dei suoi risultati;
per una società, diciamo, che sia, appunto, più
inclusiva e
competitiva
al livello internazionale e soprattutto
sostenibile. Credo che
il supporto dell'Europa
in termini di attenzione all'ambiente sia
un elemento molto forte per tutti i paesi.
Ad oggi devo dire che, ad esempio,
anche con la guerra in Ucraina ehm...
ovviamente diciamo l'Europa
è un'unione di pace e
un'unione che promuove la pace;
però sento una
forza un po' meno
trascinante,
ecco, rispetto gli altri aspetti
per quanto riguarda la pace perché ehm c'è
una volontà di difendere
le proprie fontiere, in qualche modo.
Però non c'è,
secondo me, una forza
effettiva
a evitare alcuni processi;
cioè,
credo chesSia ancora debole da questo punto di vista
l'Europa.
E poi un altro aspetto che è molto forte,
è quello dell'educazione perché
oggi i ragazzi-; i miei ragazzi
sono cresciuti in una famiglia bilingue;
hanno dei parenti in un altro paese;
però credo che per tutti i giovani la possibilità
di andare a studiare all'estero sia
molto importante nella formazione
delle persone. E questo è quello che fa
l'Europa.
Quindi
questo è un altro aspetto che trovo molto,
molto forte in Europa oggi.
FOMATPLAY hmm assolutamente.
E invece rispetto alla discorso della
scomparsa e ricomparsa di frontiere, che
cosa pensa di Brexit?
che ricordi anche del referendum?
è rimasta a sorpresa dei suoi risultati?
come l'ho vissuto?
ANNE-MARIE no, assolutamente sì.
assolutamente sì.
Non lo capisco per nulla, diciamo, da cittadina
europea.
l'ho trovato...
anche perché
non è l'ultimo arrivato come paese;
è uno dei paesi fondanti diciamo dell'Europa
quindi eh...
mi ha sorpresa, diciamo,
moltissimo che un popolo come il popolo britannico
non abbia saputo guardare
alla sua storia; alla storia della-;
al suo ruolo nella fondazione dell'unione europea.
Che in modo;
diciamo, in qualche modo,
così, leggero,
abbia deciso di uscirne.
Questo effettivamente
lo sentiamo ancora poco
perché poi il processo non è terminato.
Molti nel campo del lavoro,
ehm molti...
L'inghilterra, diciamo, può ancora-;
poteva partecipare ai progetti europei fino all'ultima
programmazione.
Quindi l'abbiamo visto, diciamo, abbastanza poco.
Però io lo trovo una cosa
molto grave; insomma
lo trovo da parte,
ripeto, del popolo britannico come
una... mi ha sorpresa, diciamo,
per
questo egoismo e queste
poche attenzioni alla propria storia.
FOMATPLAY certo. E questo momento
ha impattato, in qualche modo, nella sua vita;
prima accennava al lavoro;
ma ci sono altri aspetti che sono stati intaccati
o no?
ANNE-MARIE no. Se non
che
dovrei fare un passaporto per andare in Inghilterra.
Ma non... no.
FOMATPLAY questa cosa le potrebbe pesare? pensa che potrebbe
in qualche modo dissuaderla dal dall'andare?
FOMATPLAY no, perché non ho l'intenzione di andare a vivere
in Inghilterra; quindi non
non mi impatta.
Mi rammarica
per la forza del progetto europeo.
Secondo me è un bellissimo progetto
e che, con tutte le sue difficolt,à
è riuscito a mettere 27 paesi assieme
con tante lingue diverse.
FOMATPLAY hmm assolutamente.
Quindi secondo lei con Brexit
è andato perso qualcosa rispetto a questo progetto?
Come interpreta questa
decisione di lasciare-,
di uscire dall'Europa?
ANNE-MARIE eh, ripeto. Diciamo
mi ha sorpresoae ha riguardato, appunto, secondo me
leader politici poco responsabili
e populisti che
sono andati a toccare
le fazioni della popolazione che sono
meno-;
erano diciamo meno attente a questo.
FOMATPLAY hmm. perfetto, OK.
ANNE-MARIE però non non me lo spiego.
Anche perché i contatti che ho. Voglio dire,
i pochi, ma i contatti
che ho in Inghilterra
erano tutte persone che
non erano per Brexit.
FOMATPLAY certo.
ritornando invece al
al contesto della migrazione,
cosa ne pensa invece delle attitudini
degli italiani nei confronti dei,
per esempio, lavoratori emigranti in Italia?
Abbiamo parlato nel suo caso specifico
però secondo lei
ci sono dei pattern
attitudinali che possono essere intracciati?
cosa ne pensa a riguardo?
ANNE-MARIE degli immigrati extraeuropei intende?
FOMATPLAY o anche. Sì, o anche europei. sì, sia extra europei che-
ANNE-MARIE allora Io credo che ci sia una...
Allora c'è una grossissima differenza di trattamento
in funzione, vuoi dire,
da dove vengono le persone
e di come si presentano, anche. Se sono più robuste
o se sono più fragili.
Allora i cittadini europei eh sono più robusti; anzi
di solito sono più robusti quando vengono
in Italia perché eh...
almeno da alcuni paesi; vedo
dalla Francia dove c'è uno stato sociale
che sembrava, diciamo, più forte;
dove
eh... insomma,
talvolta, dove il servizio pubblico funziona meglio.
Quindi; cioè, talvolta ci si arriva
anche più forti e ci si pone, voglio dire,
da un certo punto di vista rispetto
appunto all'integrazione nel mondo del lavoro.
Non si possono, diciamo,
accettare delle cose che ehm...
Uno, diciamo, non è inquadrato; uno è pagato male;
una serie di cose.
Poi ci sono delle persone che sono
abbastanza robuste;
diciamo delle
nazionalità che sono abbastanza robuste ma che...
perché vivono in comunità. Quindi
dico ad esempio, voglio dire,
i cinesi che sono numerosissimi anche in Italia oggi
sono molto organizzati in comunità e quindi
hanno un'organizzazione delle comunità molto forti
che , diciamo, da questo punto di vista;
ci sono invece...
tutti gli altri; molti, che sono molto fragili perché
arrivano, diciamo,
da situazioni, diciamo, molto peggiori;
è la ragione diciamo del loro viaggio;
da, appunto, situazioni politiche, sociali, economiche
molto... ehm
molto peggiori, diciamo, di quelli che ci sono qui.
eh sono-;
non sono organizzati in comunità; o se lo sono,
lo sono soprattutto
un po' come
trafficanti, diciamo; più che come
organizzazione, diciamo, solida.
E quindi questi, diciamo, sono molto fragili
proprio perché, appunto,
hanno bisogno di
lavorare e di guadagnare;
soprattutto sono pronti a qualsiasi cosa;
e diciamo, appunto, vuol dire, assolutamente
inaccettabile; vuol dire la
tata; vuol dire
dei
datori di lavoro nei confronti di queste persone,
insomma. Perché eh
sono delle persone che accettano di fare i lavori
che gli italiani non vogliono più fare.
Però, pur essendo, diciamo,
eh ed essere anche pagato meno;
però, diciamo, a non essere inquadrato;
avere delle condizioni di lavoro
non dignitose, diciamo, della persona. Questo, vedi, è-;
non è accettabile.
FOMATPLAY assolutamente.
Ritornando invece su di lei,
sulla sua esperienza napoletana,
com'è il suo network sociale a Napoli?
che tipo di relazioni di..?
ANNE-MARIE allora,
sì.
Direi che è misto, diciamo.
Anche qua ci è voluto un po' di tempo,
diciamo. All'inizio
era molto collegato, diciamo, al
al network di mio marito.
Perché
erano i suoi amici; quindi i nostri amici.
Poi col tempo è evoluto verso-;
ovviamente, con la famiglia,
appunto, quindi attraverso i ragazzi,
attraverso la scuola
abbiamo conosciuto
delle
realtà eh di amici, diciamo, molto,
molto cari.
E poi anche attraverso il lavoro ho trovato
delle reti sociali molto forti;
per fortuna ho avuto,
ho avuto la fortuna
di crescere in un progetto molto interessante
che è quello di città della scienza,
che eh parte da un'idea molto forte di
sviluppare un progetto che sia utile
al territorio;
e quindi attraverso questo,
vedi, ho conosciuto anche
diverse associazioni che si occupano, appunto, di
integrazione sociale, di
apertura culturale
per il rapporto tra scienza e arte, ad esempio.
Quindi ho trovato veramente delle realtà molto,
molto stimolanti.
Ah, e poi adesso, devo dire che io stessa;
un po' i figli cresciuti, che se ne sono andati,
vuol dire... mi sento adesso di
hmm...
anche attraverso questa esperienza di aver sviluppato,
diciamo, dei propri
interessi.
Cioè, ad esempio, mi piace molto l'escursionismo
e quindi... e quindi, diciamo, mi sono accodata
a gruppi di persone che fanno questo e che condividono,
diciamo, i miei stessi valori.
Mi sono implicata
in alcune associazioni
che si occupano di integrazioni culturali; quindi ho
sviluppato delle proprie
relazioni sociali, diciamo, anche,
per fortuna, indipendentemente da mio marito
e dai miei figli. Oppure appunto da eh...
direi molto, comunque, diciamo,
anche attraverso il lavoro.
FOMATPLAY hmm ottimo.
Le faccio questa domanda anche se
credo di aver, insomma, desunto un po' la risposta dalla-;
dei suoi racconti precedenti.
Quindi lei non si è mai sentita discriminata
a Napoli?
o comunque nel contesto di eccezione
in alcun modo?
ANNE-MARIE No.
Anzi, anzi, qualche Volta mi sono sentita
quasi privilegiata perché
guardata con un'attenzione particolare,
diciamo, da parte delle persone. Discriminata
no. Assolutamente no.
Te ne dico una; se uno va
dal dottore o in ospedale
ehm e....
e subito mi dicono "ah ma lei è francese"
e allora hanno una attenzione molto,
molto attenta, appunto, diciamo alla persona per
essere attenti; diciamo, appunto, di rivolgersi bene, di
essere curiosi, volgio dire; sono...
ho sentito, diciamo, e sento tutt'oggi...
questa attenzione
di riguardo nei miei confronti.
FOMATPLAY quindi secondo lei
c'è una sorta di stereotipo positivo
nei confronti dei francesi?
ANNE-MARIE sì, in Italia sì. sì,
sì, sì, sì.
FOMATPLAY e potrebbe descriverlo
questa sorta di stereotipo positivo?
cioè
quali sono le caratteristiche che vengono attribuite?
ANNE-MARIE ma allora non so se,
non so se, non so se darlo come stereotipo
francamente;
diciamo che hmm io lo vedo, ripeto, molto
attraverso
la mia esperienza;
il fatto che, appunto, uno
ha
una certa-; ha un certo rispetto, una certa attenzione
nei miei confronti per la mia cittadinanza, sì.
Da lì a dire che è un stereotipo non lo so. Perché...
voglio dire, è
un caso, voglio dire, che è solo il mio;
è quello che mi sento Iio; quindi non è il caso di...
non è detto che sia il caso, diciamo, di tutti quanti.
Però credo che in particolare a Napoli,
diciamo, questa cosa c'è.
Credo anche in Italia francamente.
Ovviamente poi questo non è appunto...
perciò non parlerei di sterotipo; perché poi
nello stereotipo
proprio attraverso i media,
diciamo, sento dei commenti che sono
hmm anche un po' diversi. Nel dire
ah ma i francesi sono così;
A ma i francesi sono molto
bravi a fare le manifestazioni; a ma
i francesi sono molto sciovinisti, voglio dire. Quindi
questi sono degli stereotipi però
nei miei confronti eh non ho mai avuto-;
ho avuto sempre, diciamo,
ripeto, un'attenzione di
riguardo da parte delle persone.
FOMATPLAY perfetto, va benissimo.
Ehm, allora un attimo solo che
faccio un check rispetto alle domande che
le ho già fatto;
ma penso che abbiamo toccato più o meno tutti
i punti principali.
ehm... un'ultima domanda che è un po'
una domanda, diciamo, di natura distopica.
Se questa libertà di movimento,
i diritti di cui, diciamo, può usufruire un cittadino
europeo, una cittadina europea,
le venissero revocati, come si sentirebbe?
ANNE-MARIE mi sentirai malissimo.
No mi sentirei malissimo. Certo
Mi sentirei malissimo perché,
perché, appunto, voglio dire, uno
prende un aereo e va ovunque in Europa
dove voglia; è ovvio che poi, diciamo, istaurarsi,
devo dire, in un altro paese
non è facile. Questa libertà di movimento
non corrisponde ad una
facilità di
insediamento, diciamo, in un altro paese.
Questo è vero
in qualsiasi paese, credo.
Ad esempio, stesso mia figlia in Francia
ha avuto una serie di difficoltà
per trovare la casa,
avere le garanzie da parte di genitori
che non erano fiscalmente residenti in Francia.
Quindi
da questo punto di vista, ecco, credo che
c'è moltissima strada da fare ancora.
FOMATPLAY Assolutamente.
Va bene, ok. Allora, adesso, diciamo,
siamo nell'ultima parte dell'intervista.
Le farò una serie domanda a cui può
rispondere in maniera molto breve.
Un attimo solo che collego il
computer perché mi si sta scaricando.
ANNE-MARIE anche io. Devo vedere, verificare...
Ho l'impressione che non carica.
Ok, vabbè finiamo perché non so se... ho poca carica;
spero che non ci siano problemi.
FOMATPLAY sì, sì, assolutamente. Allora,
quindi dicevo
può rispondere molto brevemente a queste domande.
Allora, la prima sarebbe:
come può definire la libertà di movimento
in una sola frase?
ANNE-MARIE la libertà di movimento è la possibilità di
andare da un paese all'altro senza
essere fermato a fontiera.
FOMATPLAY OK, e come riassumerebbe...
ehm non so che cosa è successo-;
come riassumerebbe le sue esperienze legate alla
libertà di movimento in Europa
fino ad oggi?
ANNE-MARIE eh come apprezzamento intende?
FOMTPLAY sì.
ANNE-MARIE La Mia libertà di movimento, diciamo, è stata totale.
Quindi mi sento,
appunto, libera
di passare da un paese all'altro con
la mia carta d'identità senza
dover
rendere conto a nessuno.
FOMATPLAY In poche parole come-;
anche se l'abbiamo appena affrontata questa domanda;
come si sentirebbe
se le le venisse revocata questa libertà?
ANNE-MARIE mi sentirei totalmente,
direi, disperata, diciamo. Non solo disorientata, ma anche
anche disperata.
FOMATPLAY hmm. E dov'è casa e dove si sente di appartenere?
ANNE-MARIE non ho sentito perché la collegamento non è buono.
FOMATPLAY dov'è casa e dove si sente di appartenere?
ANNE-MARIE no, non ho capito.
FOMATPLAY un attimo solo. Mi sente adesso?
sì? OK.
dov'è casa e dove si sente di appartenere?
ANNE-MARIE dove è casa?
FOMATPLAY sì. dov'è casa per lei?
ANNE-MARIE ah dov'è casa, dov'è casa mia.
Non lo so.
Un piede in Francia o un piede in Italia.
Veramente, appunto, mi sento,
mi sento come l'albero che ha le radici
in Francia e i rami in Italia.
FOMATPLAY Bella questa immagine. Come si sente in Italia?
ANNE-MARIE In Italia mi sento bene.
Forse mi sento anche meglio che in Francia.
Non hai... un po' di difficoltà a
reinserirmi in Francia.
FOMATPLAY da che punto di vista? lavorativo o anche
sociale, interpersonale?
ANNE-MARIE come?
FOMATPLAY da che punto di vista avrebbe difficoltà,
secondo lei, a ritornare in Francia?
ANNE-MARIE da un punto di vista culturale.
hmm da un punto di vista culturale, secondo me. sì.
iFOMATPLAY nteressante.
prenderesti-;
sì, sì, prego, prego.
ANNE-MARIE no no fatto; ho detto.
FOMATPLAY mi stava dicendo perché lo?
ANNE-MARIE no, no. Perché, appunto, secondo me hmm... mi sono
ambientata, ovattata diciamo, nella cultura italiana.
FOMATPLAY OK. Prenderebbe le stesse decisioni oggi?
le stesse decisioni che ha già preso nel passato,
chiaramente?
ANNE-MARIE ah nel passato...
FOMATPLAY rifarebbe tutto?
ANNE-MARIE questo è difficile da dire.
FOMATPLAY rifarebbe tutto quello che ha fatto, comunque?
ANNE-MARIE questa, diciamo, è una domanda alla quale
ci ho pensato molto spesso.
A cosa sarebbe successo se non l'avessi fatto. Questa è,
secondo me, una domanda alla quale
non si può rispondere;
soprattutto
dopo tanto tempo. Ma magari fossi qua, diciamo,
da 2 anni o da 5 è diverso; ma dopo trent'anni,
voglio dire, significa che...
die non avrei dovuto fare così
significa rinnegare
un po' tutta la sua vita.
FOMATPLAY certo, assolutamente.
L'ultima domanda;
Chi è lei? si può descrivere in 3 o 4 parole?
ANNE-MARIE Io sono Anne-Marie,
quindi un nome francese;
vivo in Italia da trent'anni;
sono una donna
e sono... appunto, mi sento,
mi sento con delle forte radici
dove sono nata;
e sono contenta di avere
amici e parenti in Italia e in Francia.
FOMATPLAY Va benissimo, perfetto. Abbiamo; direi che abbiamo finito.
Sì, le ho chiesto;
le ho chiesto tutto.
La ringrazio molto comunque per questo tempo che
ci ha dedicato.