Idioma: Italiano
Duración: 58m 08s
Lugar: Entrevista
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Anne-Marie FOM@PLAY IT

Descripción

Intervista con Anne-Marie, responsabile Relazioni Internazionali di Fondazione Città della Scienza (Napoli)

Transcripción

FOMATPLAY deve essere partita la registrazione. Perfetto. allora Anne-Maire, Io la ringrazio intatto per la partecipazione al progetto. Partirei con la prima domanda che è una domanda, diciamo, iniziale sul suo viaggio; ovverosia, che cosa l'ha portata qui in Italia? ce lo può raccontare? ANNE-MARIE sì, allora, veramente, appunto, Io ehm... ho incontrato il mio attuale marito all'università di Parigi; quando svolgevo l'ultimo anno di studio, appunto, a Parigi lui fac-; quelle che erano, diciamo, le borse Marie Curie; prima che esistessero, praticamente. E dopo, successivamente, lui ebbe un posto all'università Di Napoli e quindi abbiamo scelto, diciamo, di venire insieme a Napoli. E quindi questa è la motivazione principale; la motivazione maggiore. FOMATPLAY e come è stato, diciamo, questo processo di adattamento nel contesto napoletano? ANNE-MARIE allora devo dire che è stato... i 2 primi ani sono stati abbastanza difficili. Non tanto per l'aspetto professionale perché per fortuna ho trovato lavoro molto rapidamente eh anche grazie diciamo un po' alle mie competenze, e alla mia specificità, diciamo, di cittadina francese; e di conoscere soprattutto, diciamo, altre lingue. Però è stato più difficile da un punto di vista, diciamo, dell'adattamento. Direi forse culturale-linguistico cioè nel senso, diciamo della ehm... vivere in un paese diverso, diciamo, dal proprio. Soprattutto perché io avevo-; poi tutto sommato abbastanza giovane; avevo 25 anni e quindi i primi 2 anni mi hanno chiesto una fortissima, un fortissimo, diciamo, investimento in termini di energia ehm personale, diciamo, per... proprio, soprattutto, diciamo, per l'aspetto linguistico; perché da un momento all'altro ho dovuto lavorare in una lingua che non era la mia e che non conoscevo. E quindi ehm... ho dovuto imparare, diciamo, sul campo ma in modo molto, molto veloce. E questo, diciamo, è stata la principale difficoltà. E poi per il resto direi che sono stati, insomma, anche perché ero giovane quindi sono stati dei bellissimi anmi di scoperta, diciamo, della della città e della regione. Quindi non ho avuto, diciamo, importanti problemi. FOMATPLAY lei prima diceva grazie alla sua specificità di di cittadina francese è riuscita a trovare facilmente impiego. Ci può dire qualcosa rispetto a questo? In che cosa consiste? ANNE-MARIE sì quello che ho sentito-; quello che ho sentito, diciamo, moltissimo, allora, quando sono arrivata è una fortissima curiosità in generale; diciamo delle persone; dei napoletani; delle persone che siano, diciamo, sia amici che appunto potenziali e colleghi; nella ehm... nel conoscere, diciamo, una persona di un altro paese nella volontà, diciamo, anche di integrarla. Quindi è stato, direi, una, un'accoglienza diciamo molto, molto calorosa; ecco. FOMATPLAY e se lei non fosse stata francese pensa che questa accoglienza sarebbe stata diversa o in parte simile? che cosa ne pensa a riguardo? ANNE-MARIE allora, sicuramente... vabbè ,erano trent'anni fa quindi hmm... la situazione, diciamo, anche rispetto alle tematiche dell'immigrazione era molto diversa rispetto ad oggi. Cioè, secondo me non c'era, anzi, non c'era proprio restio rispetto, diciamo, al cittadino straniero. Rispetto ai francesi ho sentito una sorta di fratenanza nel senso che i napoletani appunto proprio per la-; proprio per il fatto che i francesi, diciamo, sono stati per un periodo storico a Napoli; che ci siano, diciamo, nella lingua napoletana delle parole francesi e che molte persone, diciamo, di quella generazione; parlo di persone che oggi hanno intorno agli ottant'anni ehm.. avevano nella loro formazione. Chi ha avuto una formazione superiore ehm... Gran parte delle persone avevano imparato il francese piuttosto che l'inglese. Perché il francese era visto come la lingua della diplomazia, insomma. Quindi ehm... ho visto, diciamo, da questo punto di vista una grande sensibilità; un po' diversa rispetto, appunto, nei miei riguardi come cittadina francese. FOMATPLAY hmm molto interessante. Invece com'è stato il suo processo di apprendimento linguistico della lingua italiana? ha trovato delle difficoltà? come si sente-.... ANNE-MARIE no, è stato... no, è stato molto molto veloce. Cioè l'italiano è un dialetto Latino come il francese e come lo spagnolo; quindi eh avevo preso hmm qualche ore di lezione prima di venire a Napoli. Invece il primo mese di permanenza a Napoli ho fatto un corso intenso di lingua italiana in una scuola che ancora oggi esiste a Napoli che è la scuola che si trova vicino Santa Maria-; eh... Santa Maria Nanova; è una scuola privata però molto conosciuta per l'apprendimento delle lingue; hmm sicuramente, appunto, per l'impar-; eh per l'apprendimento dell'italiano. E quindi ho fatto un mese che devo dire mi è stato-; mi è bastato per avere le basi. Poi, appunto, diciamo, proprio la pratica quotidiana nel parlare e nello scrivere mi ha... e nel dover, diciamo, farlo; perché ho avuto un lavoro quasi subito. Da un lato, appunto, come dicevo prima, mi ha succhiato proprio tantissime energie però dell'altro, diciamo, è stato una scuola di apprendimento sul campo che è stato molto veloce. Poi, appunto, diciamo, forse ancora più dal francese all'italiano è facile perché ci sono meno errori di ortografia; meno complicanze di ortografia nella lingua italiana. Voglio dire la logica, diciamo, della lingua è molto simile al francese. Quindi veramente è stato abbastanza facile. L'unica cosa che non sono riuscita mai a correggere è la pronuncia ma questo è per appunto, diciamo, una predisposizione acustica che uno ha, più o meno. Io non c'ero proprio quindi... per fortuna si sente ancora il mio accento francese dopo trent'anni. FOMATPLAY certo. ma penso che dica anche qualcosa della sua identità dopotutto, no? questo accento. ANNE-MARIE sì, infatti a un certo punto per disperazione l'ho come un punto di vantaggio. FOMATPLAY fantastico! E rispetto sempre alla cultura di... diciamo, la nuova cultura ricettiva, ovvero quella napoletana, ci sono stati dei dei valori, per esempio, che ha trovato più difficili da accettare rispetto ad altri? com'è stato l'inserimento proprio da un punto di vista anche culturale all'interno di questo nuovo o contesto? ANNE-MARIE Ma sicuramente, diciamo, la cosa di cui ho sofferto di più è l'assenza diciamo del servizio pubblico. Cioè l'assenza o o la presenza, o la forza diciamo minore rispetto alla Francia; che sia per la sanità, per l'educazione o per i servizi sociali, diciamo. Quindi questo. Sicuramente per i trasporti e tutto ciò. ehm... Poi ehm.... eh, ho pensato un'altra cosa ma l'ho dimenticata; forse mi tornerà. ehm puoi riformulare la domanda? FOMATPLAY da un punto di vista interpersonale, per esempio, anche... non so se si è scontrata con alcuni valori che ne sono sembrati eccessivi o inappropriati? ANNE-MARIE No, allora. Ecco, sì. Adesso mi è tornato effettivamente, diciamo, il valore che eh... con cui mi sono scontrata, diciamo, moltissimo rispetto non tanto alle persone direttamente che conoscevo ma rispetto la cultura. Ecco, è la disattenzione anche allo spazio pubblico. Cioè il fatto di vedere le strade sporche; di vedere le persone che buttano, talvolta, la carta dalla finestra della macchina. Per me, questo, diciamo è stata una grandissima sorpresa. Perché hmm... non esiste, diciamo, appunto, che uno non considera lo spazio pubblico come se fosse, diciamo, casa sua; nel rispetto, diciamo, della cultura. Mi ha molto stupito, invece, appunto, questo contrasto fortissimo tra l'interno delle case dove le persone sono estremamente, talvolta, anche ehm pignorosamente, diciamo, pulite; fanno attenzione alla cura, diciamo, degli spazi, del decoro e tutto. Non importa, vedi, quello che c'è sul marciapiede o sotto casa; Vuoi dire-; o nella piazza a fianco. Questo, diciamo, mi ha... è quello che mi ha stupito di più e ancora oggi, diciamo, devo dire la verità; quello che, non tanto nella città oggi, ma soprattutto fuori la città; l'abuso, l'abuso, l'abuso verso un ambiente, appunto, verso un ambiente naturale: quindi sia nel versamento dei rifiuti che nella speculazione edilizia che ehm... nel rispetto, diciamo, appunto, di materiali o di architetture che siano rispettose dell'ambiente e tutto ciò per me sempre un colpo nell'occhio. FOMATPLAY quindi questo, anche, è un riferimento al magro contesto italiano, mi sembra di capire. ha percepito questo? ANNE-MARIE non ho capito. FOMATPLAY questo, anche, rispetto, diciamo, al contesto italiano più allargato, quindi ad una macro cornice che può essere quella italiana? ANNE-MARIE Ma no, rispetto a Napoli, perché-; rispetto a Napoli perché la maco cornice, vuoi dire, non non l'ho mai vissuta nel quotidiano. Questo è rispetto a quello che vivo nel quotidiano e quindi questo è rispetto a Napoli, sì. A Napoli e la regione Campania. FOMATPLAY ehm ritornando sempre alla-, diciamo, alla questione dell'adattamento nel nuovo contesto. Per lei è stato semplice mettere famiglia su a Napoli? non so se ha figli, figlie... ANNE-MARIE sì. Allora, ho 2 figli che adesso sono grandi. Hanno 24 e 26 anni. Ehm... effettivamente questo, diciamo, è stato da un lato una cosa molto difficile, dell'altro è stato un po' il senso del mio radicamento a Napoli; questo, diciamo, oggi lo sento moltissimo che se mi sono radicata di più a Napoli è anche con loro, grazie a loro; e quello che ovviamente mi è stato più difficile è stato la gestione della, la gestione dei bambini. Voglio dire, io lavoro a tempo pieno da quando mia figlia ha 4 mesi. Ho preso una babysitter che prima, diciamo... In questo c'è, appunto, una differenza culturale che per me era fortissima e che hmm... in Francia ci sono delle babysitter che accolgono i bambini a casa loro, cioè sono certificate per accogliere più bambini a casa loro. Ne possono avere 2- 3 di, appunto, qualche mese a qualche anno prima della, dell'integrazione diciamo nella scuola. Invece qui era questa cosa, diciamo, era impensabile. E quindi poiché abitavamo allora a Pozzuoli, abbiamo trovato, diciamo, per caso 2 persone che lavoravano con le famiglie americane e che avevano l'abitudine anche di prendere i bambini a casa loro. Quindi nei primi anni, quando con la mia prima figlia, diciamo; sostanzialmente lei è andata a casa di questa persona. Poi con il secondo, con il secondo bambino è venuta, diciamo, a casa svolgendo anche attività di cura domestica, praticamente. E questa persona è rimasta con noi fino a quando, fino al covid, praticamente. Quindi per quasi vent'anni, anzi oltre vent'anni. Però questa cosa, appunto, diciamo, è stata una scelta che molto spesso qui è un po' impensabile perché le persone in generale non affidano diciamo i propri figli a persone terze. Preferiscono affidarli si nonni o oppure appunto trovare delle vie di conciliazione dove molto spesso le donne sono sfavorite, diciamo, perché si prendono loro carica della famiglia lavorando part time oppurenon lavorando proprio. Ecco; oppure scegliendo, diciamo, appunto dei mestieri che sono conciliabili con il tempo dei figli e quindi... non è a caso se gli insegnanti sono prevalentemente delle donne. In questa cosa sicuramente c'è una differenza molto forte con la Francia; nel senso che almeno con quelli che sono le persone, diciamo, della mia generazione sento che c'è una eh pari opportunità tra i genitori che è molto più forte in Francia. Ma non solo nei servizi, che sono più forti, ma anche nella cultura. Perché-; e questo, purtroppo, diciamo, anche nei racconti è anche molto vero ancora oggi, purtroppo; in gran parte della popolazione; poi, come dire? non è il caso di tutti, ovviamente. FOMATPLAY e come ha cresciuto i suoi figli a Napoli? nel senso, ha parlato loro francese? anche da un punto di Vista di trasmissione linguistica, la lingua... ANNE-MARIE allora, diciamo che eh nei primi anni molto di più. Perché con la prima figlia molto di più, diciamo. C'era un'attenzione più forte a parlargli esclusivamente francese. Poi ehm... anche col secondo però con l'integrazione, diciam,o a scuola italiana; perché ho voluto metterli in una scuola pubblica che fosse la scuola, appunto, di quartiere ehm... man, mano, diciamo, l'italiano è diventato sempre più dominante. Però loro... mentre diciamo nei primi anni quei 7 anni; anche quando andavamo in Francia mi ricordo d'estate per 3- 4 settimane, all'andata si parlava, parlavano l'italiano e al rientro parlavano il francese, praticamente. Ehm e poi, diciamo, col passare degli anni l'italiano è stato dominante. Io ho cercato di continuare a parlare con loro in francese però io stesso mi sono fatta molto eh... come dire? inondare dalla lingua italiana. Ehm... e loro, diciamo, mi rispondevano, diciamo, in italiano a un certo punto. Quindi, diciamo, che adesso hmm... la lingua di discussione con loro è anche spesso l'italiano. Stiamo restando che mia figlia sta facendo il dottorato in Francia adesso e quindi... veramente, appunto, non ha avuto nessun, quasi nessun-; quasi direi, nessun problema all'inizio, diciamo, a recuperare la lingua e a poter perfezionarla vivendo lì, insomma. La stessa cosa, diciamo, sarebbe per mio figlio. Quindi loro comunque hanno conservato in qualche modo una hmm... direi, un nucleo, diciamo, di lingua francese che parte dalla loro infanzia. Poi ho la famiglia in Francia quindi loro, diciamo, hanno l' opportunità, appunto, di vedere i parenti ogni tanto e di scambiare, diciamo, anche con loro. FOMATPLAY OK. Lei lei ha la cittadinanza italiana o ha conservato quella francese? ANNE-MARIE no, no quella francese. Anche perché la doppia cittadinanza per me non è possibile, mentre lo è per i miei figli. I miei figli hanno la doppia cittadinanza; Io invece credo dovrei rinunciare alla cittadinanza italiana per prendere-; alla cittadinanza francese per prendere quella italiana. Oggi, appunto, è uno dei punti che secondo me in Europa non fa differenza. FOMATPLAY hmm quindi eh... diciamo, ha sempre potuto far tutto con la cittadinanza francese in in Italia? non si è mai preoccupata da un punto di vista burocratico, per esempio, di eh..? ANNE-MARIE No, no. Ho fatto tutto se non, appunto, il voto. Per le politiche non posso votare in Italia, posso votare solo per i locali e quindi voto per le politiche in Francia attraverso il consolato. FOMATPLAY questa cosa quanto le pesa? o quanto le è indifferente? cioè, vorrebbe poter votare anche per le elezioni? ANNE-MARIE No, non mi pesa. No, no, non mi pesa devo dire. Perché eh... allora, 1 perché sento, diciamo, delle radici francesi; mi fa piacere eh conservare un legame forte; quello della cittadinanza e quello del voto diciamo è un è il legame più istituzionale, in qualche modo, che ci sia. Ora ehm... è vero che siamo rappresentati da pochi deputati per i francesi all'estero, diciamo, nell'assemblea; però credo che, appunto, diciamo, queste persone forse portano le mie istanze, in qualche modo, altrettanto bene; diciamo, che se fosse in Italia rispetto ai miei... eh... almeno rispetto ai miei interessi, da un punto di vista civico, ecco; da un punto di vista politico. Certo che hmm forse mi sentirei più parte, diciamo, della vita politica se avesse, se avesse, diciamo, l'opportunità di farlo; però devo dire che invece, diciamo, questa partecipazione e questo interesse alla politica lo vivo molto anche attraverso il mio lavoro; perché lavoro molto con istituzioni pubbliche anche in Italia, che siano ministeri piuttosto che la regione. diciamo, l'orientamento politico può avere una forza che per me ha dei risvolti diversi. ha... Però sul lato... e quindi sul lato della scelta poi, invece, sono contenta di votare per il sindaco di Napoli; perché è quello che magari può influire di più sulla mia vita quotidiana. Ecco. FOMATPLAY assolutamente. E tornando invece al discorso delle radici, lei diceva che sente che le sue radici, in qualche modo, sono ancora in Francia. Come concilia questa identità francese con quella italo-napoletana? se la concilia? sono identità parzialmente in contrasto oppure si sente che esiste anche un'identità europea? una macro identità, diciamo, che include anche queste? cosa ne pensi di questo? ANNE-MARIE allora da un punto di vista personale, eh, io mi eh i Io mi sento cittadina d'Europa; questo poi, insomma, ti dico; però per me l'Europa, diciamo, è un faro; per il mio lavoro e anche da un punto di vista personale. Credo che l'Europa sia anche... gioca, diciamo, un ruolo fortissimo nell'orientare, nell'orientare non solo... un ruolo fortissimo ma orienta, proprio, diciamo, le politiche nazionali. Quindi di qualsiasi espressione sia il governo vedi che comunque le politiche nazionali sono influenzate dalle decisioni europee. Quindi Io mi sento prima di tutto cittadina europea; da un punto di vista personale mi sento-; e più profondo, appunto, certo non mi sento svedese, non mi sento... mi sento franco-italiana. Anzi, mi sento Franco-napoletana, praticamente. Mi sento un po' come... mi mi piace diciamo l'immagine dell'albero perché mi sento proprio come un albero che ha radici ehm... con i piedi ben eh posizionati a terra e con le radici forti, che sono quelle, appunto, della mia infanzia, della mia famiglia, della mia regione dove sono cresciuta. E invece eh.. mi sento, appunto, diciamo, un albero con dei rami che ha assorbito dalla, dall'aria tutto quello che è eh che è stata la mia crescita da adulta qui a Napoli; attraverso, diciamo, il lavoro, la famiglia e i figli, appunto; gli amici, i parenti di mio marito eccetera. Quindi mi sento veramente come un albero. Devo dire che-; mi sente? FOMATPLAY sì, sì, sì, sì, la sto ascoltando. ANNE-MARIE ah sì, OK. Perché l'ho visto-; la vedo cristallizzata. Ehm... invece hmm eh quello che per me è stato molto significativo è stato il passaggio-; hmm quando ho vissuto eh più anni in Italia che in Francia. Cioè, questo proprio da un punto di vista simbolico per me è stato-; è corrisposto, più o meno, all'età di cinquant'anni; perché sono arrivata a 25 e quindi... qualche anno fa, già. E questo è come se fosse, appunto, un giro di boa; cioè, mentalmente diciamo, l'ho sempre pensato. Cioè ho pensato arriverà il momento dove tu avrai vissuto più anni in Italia che in Francia. E questa cosa, diciamo, è stato un giro di boa però devo dire che poi dopo è andato tutto bene. Non è che mi sono sentita diversa perché poi ognuno è, appunto, il risultato diciamo di di quello che vive. Quello che ho vissuto sono-; sento delle profonde origini ehm... più che francesi, proprio quelle della mia famiglia, della mia cultura, della mia Terra. E invece tutto quello che ho assorbito nel corso degli anni qui a Napoli per ehm... soprattutto, diciamo, di tante bellezze che ci sono sia a Napoli ma in tutta Italia, insomma. FOMATPLAY e che cosa caratterizza invece la sua identità europea più nello specifico? ANNE-MARIE allora, la mia identità europea, diciamo, è molto legata sicuramente al mio lavoro. Perché fin dall'inizio, appunto, come dicevo prima, questa inclusione professionale è stata facilitata anche dalla, dall'accoglienza, in qualche modo. Appunto da questo gruppo di fondatori della città della scienza che mi hanno reclutata e per i quali diciamo ho lavorato per vent'anni, se non 25, diciamo, della mia-; sempre, però, soprattutto nei 15 anni centrali proprio sulla progettazione europea. Quindi ehm.. è stato quello di guardare agli obiettivi dell'Europa e di integrarli nel progetto di costruzione di città della scienza; facendolo in modo molto concreto; attraverso, diciamo, la realizzazione di tantissimi progetti che riguardano la scienza e società, praticamente. Quindi per me prima di tutto è questo poi da un punto di vista cittadino, voglio dire, effettivamente io sono arrivata nel 91 quando non c'era ancora Shengen. Ho dovuto chiedere un visto che mi è stato concesso nel momento in cui ho avuto un lavoro a tempo indeterminato. Quindi allora, diciamo; però già allora, voglio dire, Io mi sono sposata qualche anno dopo essere rrivata a Napoli, insomma. Non non ho trovato grande difficoltà però sicuramente dopo è stato molto più easy; di viaggiare in Europa e soprattutto, appunto, diciamo, con l'arrivo della moneta, dell'euro, è stato ancora più facile, praticamente; perché non ci sono ehm... per me, diciamo, non sento confini ehm... alle dogane, quando passo con la macchina e non devo cambiare soldi. Quindi... utilizzo il mio telefono e il mio conto bancario ovunque sia, diciamo, in Italia o in Francia quindi... ehm diciamo che in in questo... credo che questo siano i risultati dell'Europa in modo molto pratico. Io ne ho usufruito moltissimo; ho visto anche questo grandissimo cambiamento, appunto, dal 90 ad oggi. FOMATPLAY certo. C'è qualcos'altro che le viene in mente quando pensa a questa libertà di movimento? di mobilità all'interno della dell'unione europea oltre a queste cose che mi ha appena citato adesso? ANNE-MARIE eh... no. Diciamo per me-; non mi, non mi viene niente in mente. Vedo, invece, appunto, diciamo, la difficoltà per i non cittadini europei della... della impossibilità di viaggiare in Europa se non a non hanno un visto, praticamente. Questo l'ho visto anche attraverso l'integrazione nella nostra struttura dei cittadini non europei per i quali è stato molto difficile ottenere tutto. E io questo, diciamo... non non ho mai avuto queste difficoltà. Quindi vedo veramente una differenza enorme tra chi è cittadino europeo e chi non lo è. FOMATPLAY hmm. Certo, assolutamente. Prima citava anche questi valori che sono centrali, no? all'unione europea, che poi hanno in qualche modo scandito anche vari progetti che avete elaborato assieme a città della scienza. Quindi quali sono secondo lei questi valori portanti della comunità europea? e di che valori parlava? ANNE-MARIE allora. hmm allora, diciamo che attraverso il mio lavoro sono quelli, diciamo, appunto, di eh... favorire uno sviluppo equo dei paesi europei; dei 27 paesi europei attraverso la possibilità di scambiare esperienze tra paesi più avanzati e paesi meno avanzati. Questo è per me quello della cooperazione europea attraverso il mio lavoro, è soprattutto questo; prima di tutto. I valori dell'Europa per me sono quelli... innanzitutto, sono dei valori sociali. Sono dei valori di libertà; anzi, sono prima dei valori di libertà; dei cittadini liberi, diciamo. E credo che questo anche rispetto a tutti i paesi democratici, dove siamo credo che sia un grandissimo vantaggio rispetto ad altri paesi che sono molto meno. Quindi quello della libertà, prima di tutto; quello di uno sviluppo equo; quindi eh favorire uno sviluppo che sia... dove uno cerca di valorizzare quelle che sono le moderne tecnologie e lo sguardo alla ricerca; che sia eh... per poter favorire, diciamo, proprio il progresso della società europea attraverso la ricerca e la valorizzazione dei suoi risultati; per una società, diciamo, che sia, appunto, più inclusiva e competitiva al livello internazionale e soprattutto sostenibile. Credo che il supporto dell'Europa in termini di attenzione all'ambiente sia un elemento molto forte per tutti i paesi. Ad oggi devo dire che, ad esempio, anche con la guerra in Ucraina ehm... ovviamente diciamo l'Europa è un'unione di pace e un'unione che promuove la pace; però sento una forza un po' meno trascinante, ecco, rispetto gli altri aspetti per quanto riguarda la pace perché ehm c'è una volontà di difendere le proprie fontiere, in qualche modo. Però non c'è, secondo me, una forza effettiva a evitare alcuni processi; cioè, credo chesSia ancora debole da questo punto di vista l'Europa. E poi un altro aspetto che è molto forte, è quello dell'educazione perché oggi i ragazzi-; i miei ragazzi sono cresciuti in una famiglia bilingue; hanno dei parenti in un altro paese; però credo che per tutti i giovani la possibilità di andare a studiare all'estero sia molto importante nella formazione delle persone. E questo è quello che fa l'Europa. Quindi questo è un altro aspetto che trovo molto, molto forte in Europa oggi. FOMATPLAY hmm assolutamente. E invece rispetto alla discorso della scomparsa e ricomparsa di frontiere, che cosa pensa di Brexit? che ricordi anche del referendum? è rimasta a sorpresa dei suoi risultati? come l'ho vissuto? ANNE-MARIE no, assolutamente sì. assolutamente sì. Non lo capisco per nulla, diciamo, da cittadina europea. l'ho trovato... anche perché non è l'ultimo arrivato come paese; è uno dei paesi fondanti diciamo dell'Europa quindi eh... mi ha sorpresa, diciamo, moltissimo che un popolo come il popolo britannico non abbia saputo guardare alla sua storia; alla storia della-; al suo ruolo nella fondazione dell'unione europea. Che in modo; diciamo, in qualche modo, così, leggero, abbia deciso di uscirne. Questo effettivamente lo sentiamo ancora poco perché poi il processo non è terminato. Molti nel campo del lavoro, ehm molti... L'inghilterra, diciamo, può ancora-; poteva partecipare ai progetti europei fino all'ultima programmazione. Quindi l'abbiamo visto, diciamo, abbastanza poco. Però io lo trovo una cosa molto grave; insomma lo trovo da parte, ripeto, del popolo britannico come una... mi ha sorpresa, diciamo, per questo egoismo e queste poche attenzioni alla propria storia. FOMATPLAY certo. E questo momento ha impattato, in qualche modo, nella sua vita; prima accennava al lavoro; ma ci sono altri aspetti che sono stati intaccati o no? ANNE-MARIE no. Se non che dovrei fare un passaporto per andare in Inghilterra. Ma non... no. FOMATPLAY questa cosa le potrebbe pesare? pensa che potrebbe in qualche modo dissuaderla dal dall'andare? FOMATPLAY no, perché non ho l'intenzione di andare a vivere in Inghilterra; quindi non non mi impatta. Mi rammarica per la forza del progetto europeo. Secondo me è un bellissimo progetto e che, con tutte le sue difficolt,à è riuscito a mettere 27 paesi assieme con tante lingue diverse. FOMATPLAY hmm assolutamente. Quindi secondo lei con Brexit è andato perso qualcosa rispetto a questo progetto? Come interpreta questa decisione di lasciare-, di uscire dall'Europa? ANNE-MARIE eh, ripeto. Diciamo mi ha sorpresoae ha riguardato, appunto, secondo me leader politici poco responsabili e populisti che sono andati a toccare le fazioni della popolazione che sono meno-; erano diciamo meno attente a questo. FOMATPLAY hmm. perfetto, OK. ANNE-MARIE però non non me lo spiego. Anche perché i contatti che ho. Voglio dire, i pochi, ma i contatti che ho in Inghilterra erano tutte persone che non erano per Brexit. FOMATPLAY certo. ritornando invece al al contesto della migrazione, cosa ne pensa invece delle attitudini degli italiani nei confronti dei, per esempio, lavoratori emigranti in Italia? Abbiamo parlato nel suo caso specifico però secondo lei ci sono dei pattern attitudinali che possono essere intracciati? cosa ne pensa a riguardo? ANNE-MARIE degli immigrati extraeuropei intende? FOMATPLAY o anche. Sì, o anche europei. sì, sia extra europei che- ANNE-MARIE allora Io credo che ci sia una... Allora c'è una grossissima differenza di trattamento in funzione, vuoi dire, da dove vengono le persone e di come si presentano, anche. Se sono più robuste o se sono più fragili. Allora i cittadini europei eh sono più robusti; anzi di solito sono più robusti quando vengono in Italia perché eh... almeno da alcuni paesi; vedo dalla Francia dove c'è uno stato sociale che sembrava, diciamo, più forte; dove eh... insomma, talvolta, dove il servizio pubblico funziona meglio. Quindi; cioè, talvolta ci si arriva anche più forti e ci si pone, voglio dire, da un certo punto di vista rispetto appunto all'integrazione nel mondo del lavoro. Non si possono, diciamo, accettare delle cose che ehm... Uno, diciamo, non è inquadrato; uno è pagato male; una serie di cose. Poi ci sono delle persone che sono abbastanza robuste; diciamo delle nazionalità che sono abbastanza robuste ma che... perché vivono in comunità. Quindi dico ad esempio, voglio dire, i cinesi che sono numerosissimi anche in Italia oggi sono molto organizzati in comunità e quindi hanno un'organizzazione delle comunità molto forti che , diciamo, da questo punto di vista; ci sono invece... tutti gli altri; molti, che sono molto fragili perché arrivano, diciamo, da situazioni, diciamo, molto peggiori; è la ragione diciamo del loro viaggio; da, appunto, situazioni politiche, sociali, economiche molto... ehm molto peggiori, diciamo, di quelli che ci sono qui. eh sono-; non sono organizzati in comunità; o se lo sono, lo sono soprattutto un po' come trafficanti, diciamo; più che come organizzazione, diciamo, solida. E quindi questi, diciamo, sono molto fragili proprio perché, appunto, hanno bisogno di lavorare e di guadagnare; soprattutto sono pronti a qualsiasi cosa; e diciamo, appunto, vuol dire, assolutamente inaccettabile; vuol dire la tata; vuol dire dei datori di lavoro nei confronti di queste persone, insomma. Perché eh sono delle persone che accettano di fare i lavori che gli italiani non vogliono più fare. Però, pur essendo, diciamo, eh ed essere anche pagato meno; però, diciamo, a non essere inquadrato; avere delle condizioni di lavoro non dignitose, diciamo, della persona. Questo, vedi, è-; non è accettabile. FOMATPLAY assolutamente. Ritornando invece su di lei, sulla sua esperienza napoletana, com'è il suo network sociale a Napoli? che tipo di relazioni di..? ANNE-MARIE allora, sì. Direi che è misto, diciamo. Anche qua ci è voluto un po' di tempo, diciamo. All'inizio era molto collegato, diciamo, al al network di mio marito. Perché erano i suoi amici; quindi i nostri amici. Poi col tempo è evoluto verso-; ovviamente, con la famiglia, appunto, quindi attraverso i ragazzi, attraverso la scuola abbiamo conosciuto delle realtà eh di amici, diciamo, molto, molto cari. E poi anche attraverso il lavoro ho trovato delle reti sociali molto forti; per fortuna ho avuto, ho avuto la fortuna di crescere in un progetto molto interessante che è quello di città della scienza, che eh parte da un'idea molto forte di sviluppare un progetto che sia utile al territorio; e quindi attraverso questo, vedi, ho conosciuto anche diverse associazioni che si occupano, appunto, di integrazione sociale, di apertura culturale per il rapporto tra scienza e arte, ad esempio. Quindi ho trovato veramente delle realtà molto, molto stimolanti. Ah, e poi adesso, devo dire che io stessa; un po' i figli cresciuti, che se ne sono andati, vuol dire... mi sento adesso di hmm... anche attraverso questa esperienza di aver sviluppato, diciamo, dei propri interessi. Cioè, ad esempio, mi piace molto l'escursionismo e quindi... e quindi, diciamo, mi sono accodata a gruppi di persone che fanno questo e che condividono, diciamo, i miei stessi valori. Mi sono implicata in alcune associazioni che si occupano di integrazioni culturali; quindi ho sviluppato delle proprie relazioni sociali, diciamo, anche, per fortuna, indipendentemente da mio marito e dai miei figli. Oppure appunto da eh... direi molto, comunque, diciamo, anche attraverso il lavoro. FOMATPLAY hmm ottimo. Le faccio questa domanda anche se credo di aver, insomma, desunto un po' la risposta dalla-; dei suoi racconti precedenti. Quindi lei non si è mai sentita discriminata a Napoli? o comunque nel contesto di eccezione in alcun modo? ANNE-MARIE No. Anzi, anzi, qualche Volta mi sono sentita quasi privilegiata perché guardata con un'attenzione particolare, diciamo, da parte delle persone. Discriminata no. Assolutamente no. Te ne dico una; se uno va dal dottore o in ospedale ehm e.... e subito mi dicono "ah ma lei è francese" e allora hanno una attenzione molto, molto attenta, appunto, diciamo alla persona per essere attenti; diciamo, appunto, di rivolgersi bene, di essere curiosi, volgio dire; sono... ho sentito, diciamo, e sento tutt'oggi... questa attenzione di riguardo nei miei confronti. FOMATPLAY quindi secondo lei c'è una sorta di stereotipo positivo nei confronti dei francesi? ANNE-MARIE sì, in Italia sì. sì, sì, sì, sì. FOMATPLAY e potrebbe descriverlo questa sorta di stereotipo positivo? cioè quali sono le caratteristiche che vengono attribuite? ANNE-MARIE ma allora non so se, non so se, non so se darlo come stereotipo francamente; diciamo che hmm io lo vedo, ripeto, molto attraverso la mia esperienza; il fatto che, appunto, uno ha una certa-; ha un certo rispetto, una certa attenzione nei miei confronti per la mia cittadinanza, sì. Da lì a dire che è un stereotipo non lo so. Perché... voglio dire, è un caso, voglio dire, che è solo il mio; è quello che mi sento Iio; quindi non è il caso di... non è detto che sia il caso, diciamo, di tutti quanti. Però credo che in particolare a Napoli, diciamo, questa cosa c'è. Credo anche in Italia francamente. Ovviamente poi questo non è appunto... perciò non parlerei di sterotipo; perché poi nello stereotipo proprio attraverso i media, diciamo, sento dei commenti che sono hmm anche un po' diversi. Nel dire ah ma i francesi sono così; A ma i francesi sono molto bravi a fare le manifestazioni; a ma i francesi sono molto sciovinisti, voglio dire. Quindi questi sono degli stereotipi però nei miei confronti eh non ho mai avuto-; ho avuto sempre, diciamo, ripeto, un'attenzione di riguardo da parte delle persone. FOMATPLAY perfetto, va benissimo. Ehm, allora un attimo solo che faccio un check rispetto alle domande che le ho già fatto; ma penso che abbiamo toccato più o meno tutti i punti principali. ehm... un'ultima domanda che è un po' una domanda, diciamo, di natura distopica. Se questa libertà di movimento, i diritti di cui, diciamo, può usufruire un cittadino europeo, una cittadina europea, le venissero revocati, come si sentirebbe? ANNE-MARIE mi sentirai malissimo. No mi sentirei malissimo. Certo Mi sentirei malissimo perché, perché, appunto, voglio dire, uno prende un aereo e va ovunque in Europa dove voglia; è ovvio che poi, diciamo, istaurarsi, devo dire, in un altro paese non è facile. Questa libertà di movimento non corrisponde ad una facilità di insediamento, diciamo, in un altro paese. Questo è vero in qualsiasi paese, credo. Ad esempio, stesso mia figlia in Francia ha avuto una serie di difficoltà per trovare la casa, avere le garanzie da parte di genitori che non erano fiscalmente residenti in Francia. Quindi da questo punto di vista, ecco, credo che c'è moltissima strada da fare ancora. FOMATPLAY Assolutamente. Va bene, ok. Allora, adesso, diciamo, siamo nell'ultima parte dell'intervista. Le farò una serie domanda a cui può rispondere in maniera molto breve. Un attimo solo che collego il computer perché mi si sta scaricando. ANNE-MARIE anche io. Devo vedere, verificare... Ho l'impressione che non carica. Ok, vabbè finiamo perché non so se... ho poca carica; spero che non ci siano problemi. FOMATPLAY sì, sì, assolutamente. Allora, quindi dicevo può rispondere molto brevemente a queste domande. Allora, la prima sarebbe: come può definire la libertà di movimento in una sola frase? ANNE-MARIE la libertà di movimento è la possibilità di andare da un paese all'altro senza essere fermato a fontiera. FOMATPLAY OK, e come riassumerebbe... ehm non so che cosa è successo-; come riassumerebbe le sue esperienze legate alla libertà di movimento in Europa fino ad oggi? ANNE-MARIE eh come apprezzamento intende? FOMTPLAY sì. ANNE-MARIE La Mia libertà di movimento, diciamo, è stata totale. Quindi mi sento, appunto, libera di passare da un paese all'altro con la mia carta d'identità senza dover rendere conto a nessuno. FOMATPLAY In poche parole come-; anche se l'abbiamo appena affrontata questa domanda; come si sentirebbe se le le venisse revocata questa libertà? ANNE-MARIE mi sentirei totalmente, direi, disperata, diciamo. Non solo disorientata, ma anche anche disperata. FOMATPLAY hmm. E dov'è casa e dove si sente di appartenere? ANNE-MARIE non ho sentito perché la collegamento non è buono. FOMATPLAY dov'è casa e dove si sente di appartenere? ANNE-MARIE no, non ho capito. FOMATPLAY un attimo solo. Mi sente adesso? sì? OK. dov'è casa e dove si sente di appartenere? ANNE-MARIE dove è casa? FOMATPLAY sì. dov'è casa per lei? ANNE-MARIE ah dov'è casa, dov'è casa mia. Non lo so. Un piede in Francia o un piede in Italia. Veramente, appunto, mi sento, mi sento come l'albero che ha le radici in Francia e i rami in Italia. FOMATPLAY Bella questa immagine. Come si sente in Italia? ANNE-MARIE In Italia mi sento bene. Forse mi sento anche meglio che in Francia. Non hai... un po' di difficoltà a reinserirmi in Francia. FOMATPLAY da che punto di vista? lavorativo o anche sociale, interpersonale? ANNE-MARIE come? FOMATPLAY da che punto di vista avrebbe difficoltà, secondo lei, a ritornare in Francia? ANNE-MARIE da un punto di vista culturale. hmm da un punto di vista culturale, secondo me. sì. iFOMATPLAY nteressante. prenderesti-; sì, sì, prego, prego. ANNE-MARIE no no fatto; ho detto. FOMATPLAY mi stava dicendo perché lo? ANNE-MARIE no, no. Perché, appunto, secondo me hmm... mi sono ambientata, ovattata diciamo, nella cultura italiana. FOMATPLAY OK. Prenderebbe le stesse decisioni oggi? le stesse decisioni che ha già preso nel passato, chiaramente? ANNE-MARIE ah nel passato... FOMATPLAY rifarebbe tutto? ANNE-MARIE questo è difficile da dire. FOMATPLAY rifarebbe tutto quello che ha fatto, comunque? ANNE-MARIE questa, diciamo, è una domanda alla quale ci ho pensato molto spesso. A cosa sarebbe successo se non l'avessi fatto. Questa è, secondo me, una domanda alla quale non si può rispondere; soprattutto dopo tanto tempo. Ma magari fossi qua, diciamo, da 2 anni o da 5 è diverso; ma dopo trent'anni, voglio dire, significa che... die non avrei dovuto fare così significa rinnegare un po' tutta la sua vita. FOMATPLAY certo, assolutamente. L'ultima domanda; Chi è lei? si può descrivere in 3 o 4 parole? ANNE-MARIE Io sono Anne-Marie, quindi un nome francese; vivo in Italia da trent'anni; sono una donna e sono... appunto, mi sento, mi sento con delle forte radici dove sono nata; e sono contenta di avere amici e parenti in Italia e in Francia. FOMATPLAY Va benissimo, perfetto. Abbiamo; direi che abbiamo finito. Sì, le ho chiesto; le ho chiesto tutto. La ringrazio molto comunque per questo tempo che ci ha dedicato.

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