Idioma: Italiano
Duración: 55m 57s
Lugar: Entrevista
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Kirsten FOM@PLAY IT

Descripción

Intervista con Kirsten, pastora tedesca della Chiesa Luterana residente a Napoli.

Transcripción

FOMATPLAY: Ah perfetto, Kirsten, allora mi può raccontare qualcosa del suo viaggio? come è arrivata in Italia? cosa l'ha portata qui? KIRSTEN Il viaggio era una avventura Allora io già gli ultimi cinque anni in Germania ho conosciuto Roberto, il mio ragazzo che veniva dalla Sardegna. E dopo la la mia formazione e finito tutto, la mia chiesa non mi voleva e quindi in realtà doveva ricominciare da capo. Mi sono innamorata della Sardegna nel frattempo e così ho deciso di seguirlo e di mandare tutto a monte e di andare in Sardegna. Abbiamo comprato un camion... quello delle banane del Monte ehm dove abbiamo caricato tutti i nostri mobili e lui ha guidato il camion. Io ho guidato la nostra macchina. In due giorni abbiamo attraversato la tutta la Germania perché aveva, vivevamo al Nord, proprio la Svizzera. E poi a Genova siamo imbarcati e sbarcati a come si chiama là? vabbè, al Nord adesso non mi viene il nome, quindi abbiamo attraversato tutta la Sardegna. Poi il camion è rimasto, diciamo quasi un anno fermo con i buchi dentro perché non avevamo la casa. Ho vissuto dai miei suoceri È una casa sociale, quindi molto povera. Però sono troppo gentili. Proprio gente di cuore e quando poi dopo un anno finalmente avevamo il nostro appartamentino abbiamo svuotato il camion finalmente l'abbiamo venduto e abbiamo saputo che poi l'abbiamo venduto a uno dell'Africa che l'ha caricato di lavatrici per portarsele in Africa. Quindi ha fatto altri viaggi. FOMATPLAY Quindi è stata un'avventura, diciamo, questo viaggio... KIRSTEN e senza cellulari, senza niente. Mia mamma è in ansia perché non è che mandi i messaggi come adesso però è andato tutto bene, era veramente un'avventura. FOMATPLAY Certo. E come si è trovata all' arrivo in Italia da un punto di vista di appunto vita, vita sociale, vita comunitaria, vita interpersonale? KIRSTEN all'inizio non era del tutto facile. Allora, nella famiglia mi sono trovata benissimo, li conoscevo, mi hanno adottato come figlia, quindi per quello sono anche rimasta. Sul punto lavorativo e integrativo la Sardegna non è del tutto facile per stranieri e quindi anche se solo tedesca, ero comunque straniera. La famiglia mi ha detto eh ma tu sei laureata, parli tedesco, trovi facile tutto. Invece non è vero, non non serve a niente in questi paesi. Quindi ho fatto cameriera, barista, un po' di tutto nel, nell'ambito del servizio che ho fatto già durante lo studio. Quindi, no, diciamo era il mio lavoro alla fine e poi man mano mi sono integrata. Io adoro la Sardegna. Fino ad oggi rimane nel cuore le persone all'inizio non è facile, però una volta che ti conoscono, ti ti hanno conosciuta entri nel cuore e lì rimani. Fino a oggi cioè i legami sono rimasti. Questa è poi la cosa. Ci vuole un po', però una volta che si è dentro e poi si addice al... Io vengo dal nord della Germania e da noi si dice la stessa cosa. All'inizio siamo un po' freddi, non siamo come qui a Napoli, no, tutti subito amici e tutto. Però poi diventa, rimane superficiale. Invece ci vuole un po' però poi è veramente amicizia. Io mi son sempre trovata bene. Lavorativamente non era facile sinceramente però ce l'ho fatta. FOMATPLAY e da un punto di vista invece di proprio valori di questa comunità accogliente c'è stato qualcosa che eh le è sembrato particolarmente difficile o non so degli atteggiamenti forse anche ostili eh verso hmm... verso le persone straniere? si è mai sentita discriminata in alcun modo o no? KIRSTEN non perché sono straniera. la difficoltà è più che ero donna, poi faccio anche donna straniera. Però diciamo un po' più in Sardegna è un ambito abbastanza ancestrale, chiamiamolo così, molto maschile. E quindi tutta questa questione del gender che là è molto forte e questo fanno i maschi, questo fanno le femmine, le femmine non vanno la sera lassù da sole, non vanno in macchina attraversando l'isola, le femmine non fanno questo, non fanno l'imprenditrice che alla fine ho fatto pure questo. Quindi là ho dovuto un po' combattere perché da noi è diverso. Noi femmine e maschi fanno le stesse cose, hanno le stesse possibilità. Ma era più la questione di leggenda maMa era più la questione del gender, ma no, come tedesca non mi sono mai sentita discriminata. FOMATPLAY Ok, e rispetto a questa questione di genere c'è stato qualche momento in cui, per esempio, ha pensato che l'ambiente in cui si trovava non faceva per lei? e voleva ritornare in Germania e...oppure? KIRSTEN No, sì c'erano dei momenti, c'erano dei momenti perché a volte è veramente difficile perché mette in dubbio tutte le mie fondamenta di vita e della mia visione del mondo e soprattutto quando poi è nato mio figlio, poi anche la mia figlia, quindi diciamo i miei figli eh... ho cominciato veramente a risentire, a ripensare perché là si tratta, cosa di devo trasmettere quindi qui. Diciamo la un po' la mia educazione andava contro quella di tutta la famiglia, ed è una famiglia molto numerosa, e infatti poi è arrivata l'occasione di andare a Napoli e son venuta qua. ma comunque sì. FOMATPLAY sì, Napoli è molto diversa dalla Germania in qualche modo. e come è arrivata a Napoli? KIRSTEN Napoli... Eh sì, Napoli è diversa dalla Germania, ma anche diversa dalla Sardegna è dal clima, è molto simile. Siamo sulla stessa linea. Diciamo però è, è più aperta e più accogliente. In altro senso è più rispetto alle diversità e quindi qui è una cosa proprio del tutto diversa. Io sono arrivata perché negli ultimi anni in Sardegna mi sono avvicinata alla chiesa luterana. In Italia mi hanno trovato, diciamo così, eh? Mi hanno offerto, mi hanno detto che qui ci sarebbe un... mi hanno ordinato loro. Quindi sono pastora proprio della CELI non *inaudibile* è poi si liberava il posto, il posto vacante a Napoli. Mi sono presentata, ha fatto domanda e mi hanno eletta. E così sono... Però prima ha fatto diciamo, quasi un anno di pensieri e palare con tutti, soprattutto con il padre dei miei figli. Eravamo già separati. Però, diciamo, vivevamo vicini. Quindi vedeva tutte le settimane quando voleva. Siamo in buoni rapporti. Portarli via ovviamente era una scelta un po' forzata alla fine. Però sentivo... Erano due motivi, uno che prima avevo cioè tornavo finalmente nel mio lavoro. Qui potevo fare la pastora o la... è il mio primo, la mia prima comodità, in Sardegna non lo facevo questo. Quindi avere la chiesa, la comunità. Questo per me era veramente un sogno che si avvera. E si combaciava con il forte bisogno che sentivo di potare i miei figli, almeno per qualche anno in adolescenza, fuori dalla Sardegna, da questo ambito di pensiero molto ristretto. E così alla fine ho accettato e mi hanno eletto. FOMATPLAY OK, due domande. La prima è perché dice che non poteva fare la pastora in Sardegna? Perché non ci sono delle comunità? KIRSTEN no, no. Non c'è nessuna comunità. Abbiamo cercato di crearne una, ma non è così facile, quindi... FOMATPLAY E pensa che sia collegato sempre a questa questione di genere che menzionava prima? KIRSTEN No, non ci sono luterani là. Ci sono alcuni tedeschi, ma non tutti i tedeschi sono automaticamente luterani o frequentano la chiesa. Come si diceva, “è pieno di tedeschi”, è vero, però quelli tedeschi che adesso stanno in Italia già in Germania non frequentano la chiesa. Quindi non è che qui poi cambia tutto ehm... quindi e non sono così missionaria forse. Cioè non è che vado in giro a... in realtà poi si deve convertire le persone, perché non è che qualcuno viene già senza la maggior parte è cattolica o altre confessioni evangeliche e dirgli “no devi diventare luterana”, non è il mio, io sono profondamente ecumenica e credo che ognuno deve restare nella sua fede e facciamo le cose insieme. I luterani già esistenti non li ho trovati. FOMATPLAY Mhh... ho capito e invece com'è l'ambiente luterano napoletano? l'ha trovato più accogliente più, in qualche modo ospitale rispetto anche a questa, appunto, sincretismo religioso se vogliamo? KIRSTEN sì, sì, no, mi sono trovata subito anche bene. Ovviamente il passaggio qualcuno ha già lavoro e la casa pastorale, quindi delle cose fondamentali non mi devo preoccupare, che pure a Napoli è difficile trovare lavoro, ma io ce l'avevo e quindi avevo la comunità che già mi accoglie, ti dà i consigli, conosce la vita qui... Poi venivo comunque dal sud Italia e non da nord in Germania quindi ero ambientata abbastanza bene ormai. quindi ero ambientata abbastanza bene ormai ... eh no, mi sono trovata molto bene. La comunità è mista ci sono ancora tanti tedeschi, soprattutto donne che però vivono qui da ormai quaranta, cinquant'anni più di me, eh... Sono tutti ambientati bene, parlano italiano, il mio lavoro è italiano. E poi ci sono anche gli italiani, c'è tutto il coro con le donne qui che vivono da sempre a Napoli. Quindi poi abbiamo legami con le catacombe, cioè nelle ecumene, legami che esistono già che uno prende istituzionalmente poi però diventano anche amicizie no? mi mi son trovata subito bene qui veramente. FOMATPLAY quindi pensa che da un punto di vista di inserimento nel tessuto sociale napoletano si sente bene inserita, ben accolta, ben integrata? KIRSTEN Io sì però credo che è fa-; cioè è facilitato dal mio lavoro. Io il lavoro che faccio e comunque... approfitto dei legami che ci sono già con le altre comunità, on le altre confessioni, abbiamo l'ospedale evangelico, il gruppo ecumenico, cioè tutti i gruppi dove comunque mi contattano, mi invitano perché io faccio parte e quindi ehm loro sono abituati che noi pastori, pastore anche delle altre confessioni cambiano. Quindi credo che grazie al mio lavoro mi sono integrata subito abbastanza molto, molto bene. Forse non lo so chi era tra i miei figli lo l'ho visto, anzi lo vedo un po' diverso da loro. Non è così facile, facevano la scuola. Adesso Sabrina finisce la scuola. Luca va all'università, loro sono un po' più stranieri perché in Germania sono gli italiani, in Italia sono i tedeschi e... è diverso in in adolescenza. FOMATPLAY certo. cosa fanno i suoi figli? e quanti anni hanno? se posso chiedere KIRSTEN Si, certo. Allora Sabrina, diciotto anni, che adesso fa la maturità, poi andrà via a fare un anno ecologico tra Italia, Austria, Germania, quindi vuole lavorare con la terra. Però comunque andare un po' fuori eh Luca si è iscritto all'università di Napoli, lui è rimasto ancora un po' qua e fa design. FOMATPLAY Che bello. E con loro invece parla italiano o tedesco? Mi diceva che loro sono tedeschi in Italia e italiani in Germania. Quindi da che cosa è data questa differenza? KIRSTEN La differenza del pensiero più che altro. Allora, sì, nel quotidiano parliamo italiano, ma cerchiamo di parlare a casa più tedesco adesso perché loro non vogliono dimenticare la lingua eh, che dire, Sabrina ha fatto pure il linguistico con il tedesco, quindi è molto... mò mi punge a parlare più in tedesco. Italiano per noi è la lingua in realtà quotidiana. Ok, anche io vivo piu' in italiano e però loro capiscono tutto e parlano bene anche in tedesco, non è il fatto della lingua, è il fatto del pensiero che Io più vivo qua e poi attraverso loro ancora di più... vero che comunque io lo chiamo pure il pensiero riformatorio questo di di riprendersi la responsabilità. Io ho visto la mia formazione a scuola che siamo stati incitati a a un pensiero autonomo, a collegare le diverse materie, a farsi un'opinione proprio, a criticare anche proficuamente gli insegnanti, no? Noi potevamo fare domande o dire "ma io la vedo diversamente" qualcosa che vedo qui che in Italia non è possibile. loro si scontrano con questo che eh gli viene chiesto solo di riprodurre quello che sta nei libri, mentre sono capaci di fare molto di più. Però se fanno più degli insegnanti non è visto bene e quindi è più proprio un fatto di... la formazione è profondamente diversa. A volte non mi pento di essere rimasta qui però a volte penso che in Germania avrebbero avuto più facilità. FOMATPLAY Certo. Che cosa le manca di più della Germania? KIRSTEN a me in realtà non manca niente, solo i miei genitori, adesso che invecchiano di più loro... io lo sapevo, ma adesso lo vivo, è più difficile ovviamente, a raggiungerli. Soprattutto che dopo la pandemia i viaggi sono diventati molto più difficoltosi, , molto più dispersivi, quindi non solo nel... è questione di soldi, ma anche in questione di tempo, voli diretti non ci sono più, quindi solo un giorno in viaggio o tre-quattro giorni lì. Quindi è quindi per restare due giorni con i miei genitori. Questo mi manca. Questo tipo che era un attimo andare a visitarli, ma anche prima loro ho fatto così spesso... sento il bisogno adesso che che loro stanno invecchiando. A me personalmente non manca niente. Io sto sto veramente bene qua. FOMATPLAY bene. E invece da un punto di vista di appunto modo di fare, c’è qualcosa oltre all'aspetto del pedagogico no, lei mi dice che comunque l'ambiente appunto universitario, così come scolastico, è impostato in maniera diversa. Quindi oltre a questo ci sono delle altre cose che secondo lei in Germania funzionano meglio piuttosto che a Napoli o in Italia in generale? KIRSTEN no, non più, non più. Io i primi anni lo penso soprattutto quando ero in Sardegna, e vedevo che l'italia era molto indietro in Germania era ancora quel paese dove i treni partono puntuali, dove la pulizia funziona, dove si ottiene quello che si fa, adesso quasi quasi si è rovesciato sinceramente osservando le cose. Per esempio, in Germania adesso il sistema dei treni va in tilt, c'è un sciopero dopo l'altro i lavori, mentre qui in Italia viaggio spesso mi metto dentro e funziona, qualche ritardo ogni tanto, ma niente in confronto alla Germania attualmente eh quindi si è quasi invertito stranamente la cosa. Cioè, a parte, diciamo la politica, però pure la politica. Qui ho sempre molto da criticare in Italia, ovviamente. Perché manca anche il senso degli italiani di essere italiani, di avere un potere, di poter veramente decidere qualcosa. Si lamentano tutti, ma nessuno fa niente. Mentre in Germania si lamentavano, però andavano in strada per cambiare, ma anche questo non c'è più. No, la Germania in realtà ha perso molto, è veramente cambiato. FOMATPLAY ah interessante molto. Molto, molto interessante. KIRSTEN anche la gestione della pandemia. Prima abbiamo visto molti l'hanno criticato, mentre io ehmm devo dire credo che l'italia è stato uno dei paesi che l'ha gestito in maniera meglio possibile, con tutti gli sbagli che tutti abbiamo fatti. Però vedendo la Germania con tutte queste confusioni *inaudibile*, cioè almeno in Italia, lì è stato utile l'obbedienza del popolo. Emano il decreto tutti obbediscono, stranamente, io non me lo aspettavo. Però l'hanno fatto come quando è stato vietato il fumo, tutti l'hanno rispettato. Non me lo aspettavo, mentre in Germania trovano le scorciatoie là poi aprono questi luoghi di fumare anche dentro al ristorante durante la pandemia hanno trovato... ma questo però lì c'è un'eccezione là e nessuno capiva niente, mentre qui almeno si si gestiva in qualche modo, stranamente sì, l'ho visto ho visto questo. FOMATPLAY molto interessante sì, questa prospettiva rovesciata e volevo chiederle invece rispetto un po' al tema centrale di questo progetto, ovvero la libertà di movimento, lei cosa pensa? KIRSTEN eh sì quando l'ho visto, per, per primo mi è venuto in mente quello che mi dà fastidio da ormai oltre trent'anni che io non ho ancora la cittadinanza. sto cercando da tre anni di chiederla ma perché... prima non ho mai voluto perché non volevo fare la tedesca, adesso ho saputo che si può mantenere, però mi sconto con questi siti documenti tutto comunque... ehm quindi ho la residenza, ho la carta d'identità dove c'è scritto dietro non valido per espatrio. Quindi ogni volta che io vado in Germania mi servono i documenti tedeschi. Questo mi dà fastidio perché oltre trent'anni io qui non ricevo un documento come tedesca UE che posso lasciare quel paese. questo ancora non riesco a capire, questo mi dà veramente fastidio. FOMATPLAY Ma come mai non le danno questo documento? c'è un problema? KIRSTEN No, no, non lo so, Io non non l'ho mai chiesto credo che ce l'hanno tutti. Ma perché io cioè il permesso di soggiorno ormai a lunga durata o no? Due figli qui con il padre italiano, quindi ho tutti i diritti di stare, questo l'abbiamo già chiarito, però dietro sta sempre... Io credo che a me quando l'ho chiesto in qualche ufficio mi hanno detto che non male che tutti sono così e non conosco tanti altri tedeschi che qui non hanno la cittadinanza italiana, quindi non ho potuto confrontarmi. FOMATPLAY hmm... interessante però ehm... è molto strano. Oltre trent'anni in Italia e ancora non ha la cittadinanza. KIRSTEN è perché non l'ho mai chiesto. Non ho mai chiesto FOMATPLAY E pensa comunque di chiederla? KIRSTEN adesso sto cercando di chiederla. Io prima non l'ho mai chiesto perché non volevo perdere la cittadinanza tedesca. Volevo mantenerla per diverse non lo so, giusto per un sentimento dentro, meglio di non, non perderlo perché sono e rimango comunque tedesca. E quando ho appreso da un'amica che ha fatto la richiesta che mi ha detto adesso si può fare senza perdere quella tedesca. Ho cominciato ma eravamo in pandemia, quindi ora si fa tutto online, non c'è più nessuna persona con cui parlare, e quindi c'è sempre qualche dumento che non andava bene quando l'ho caricato. Sono tre anni che lo sto provando. E però nessuno che puoi chiedere, non puoi andare lì e dire “spiegami che cosa non va bene”, cioè qualche dicitura e qualche documento. quelle piccolezze cioè una piccola alla fine son piccolezze perché io ho tutte le carte regola e mi chiedo in realtà mi son chiesto spesso come fanno i migranti che sono meno versati di me a a chiedala; è un casino, cioè senza aiuto credo nessuno lo potrebbe fare è proprio diventato una procedura allucinante con tutti i documenti che si devono produrre. Poi scadono, li deve rifare quindi file giornate in qualche ufficio, nessuno sa cosa veramente ti serve. Questo è estenuante. Lo vivo ora da trent'anni ormai mi sono abituata, cioè ogni documento che dovevo fare, soprattutto all'inizio in Sardegna, che forse a volte non avevo mai visto in tedesco eh ricevo la risposta no ma questo non si può fare allora son tornata a casa mi sono informata in internet, tutto ciò ho stampato le cose, sono suonata e ho detto "guarda che qui, così si può fare". “Ah, perché non l'ha detto subito?” vabbè... FOMATPLAY Dovrebbero saperlo loro no, qual è il loro lavoro e come si svolge... KIRSTEN eh pensavo ma ormai ho imparato che non è così quindi devo fare adesso quindi mi sto un po' scontrando su questa richiesta della cittadinanza forse oggi o domani riprovo a caricare i documenti e vediamo come va. FOMATPLAY spero che riesca a risolvere. E secondo lei questo che cosa dice dell'Europa? questa difficoltà burocratica di cui lei mi parla? eh dice che le frontiere non sono aperte a questo punto e sinceramente no, ehm io riscontro tante difficoltà. Se io viaggio con i documenti tedeschi, vado tranquillamente. Nessuno mi controlla più degli altri, questo sì. Però no, non vedo le frontiere aperte sinceramente è tutto... io cioè se io penso che essendo tedesca già riscontro queste difficoltà, so che tutti i migranti che chiedono qui asilo, qualcosa, che la maggior parte... Io ho parlato con tanti e non vuole neanche restare qui. In realtà l'Italia è un paese di transito, vorrebbe solo andare e Italia vorrebbe pure che se ne andassero. Eh però con questa dicitura che non possono lasciare il paese, perché vale anche per tutti loro ancora di più perché per me, perché loro non hanno altri documenti con cui poi possono viaggiare. E diventa una una specie di trappola. Sinceramente. quindi no, anche hanno, quando hanno ottenuto i documenti eh cioè rimane questa... sì rimangono intrappolati, non c'è libertà di movimento. Secondo me questa è un'illusione ottica che ci stanno mettendo davanti agli occhi. Ma non è così. FOMATPLAY Ehm Ok. E secondo lei questa mancanza di libertà si rispecchia in altri aspetti? Rispetto, per esempio, a come l'Unione Europea gestisce altre situazioni? anche, Anche, non so, interne all'Unione o esterne all'Unione? KIRSTEN beh, l'Unione Europea è messa a dura prova ultimamente, no, soprattutto con la guerra in atto. Quindi io sono abbastanza scettica, sinceramente, a quanto riguarda l’Europa. L'idea in sé condividevo e non vedevo l'ora perché era un'idea molto bella. La realizzazione mi ha lasciato molto, molto delusa. Uno sono i viaggi, spostamenti che in realtà sono inutilmente difficili. ehm poi sul lato del commercio? non lo so, non lo so dire forse là funziona meglio. Non ho nessun idea perché là non non ci sono dentro, eh... vedo che sul lato dei migranti, per esempio, richiedenti asilo stranamente Europa fa l'unione e chiude le frontiere attraverso *inaudibile*. Là stranamente sono uniti perché Europa in sé ha deciso di non accogliere e quindi fanno accordi con gli altri di non spedire, rispedire indietro, là funziona solo là e questa è una grande delusione che proprio là dovevamo essere aperti e quindi ogni paese poteva decidere. Però stranamente hanno fatto così. Con la guerra adesso in atto, diciamo quasi in Europa. Eh... è vero che Europa non aveva ancora trovato il suo ruolo secondo me, cioè siamo in mezzo quando siamo secondo me siamo una grande palla in mezzo quando siamo secondo me siamo una grande palla in mezzo agli interessi russi e a quelli americani e non siamo prendere posizioni. Io negli anni... sono nata negli anni sessanta, quindi erano gli anni, poi anche settanta, e grandi movimenti per la pace, no? Io ero tra quelli che andava in in strada perché avevamo paura di questa guerra fredda. La Russia era nemico no, e tutto... meno male che questo poi è stato un po' abbattuto ehm... però Europa secondo me doveva nascere su come una... ed educare alla pace, cioè Europa è nata dall'idea che non doveva essere più guerra, almeno nell'Europa, magari non in tutto il mondo. E però per decenni Europa e tutti i suoi paesi, poi, ha dimenticato di educare alla pace. Quindi abbiamo fatto coalizioni e progetti di là con la Russia, con l'Ucraina, con l’America, con Cina pure no, con tutti, nonostante i diritti umani vengono violati. “Non fa niente il commercio facciamo lo stesso”. cioè abbiamo tradito i nostri stessi valori e mo si contorce contro perché non abbiamo più niente quando ehm ... Zelenskyj, per esempio, si mette là e dice “difendo i valori dell'Europa”, o mi chiedo “ma che cavolo di valori abbiamo ancora?” Li abbiamo traditi. Il valore della pace, di educazione alla pace che è un un processo, una cosa mentale, no, un pensiero diverso. E io lo so perché so il, e l'importanza del pensiero e non è stato fatto. Infatti, adesso stanno tutti lì guardando a destra sinistra, secondo me non sanno cosa fare, non... l’Europa, non si posiziona, si si lascia governare dagli altri grandi che adesso sono in scena. FOMATPLAY ehm molto interessante questa, questa prospettiva. E secondo lei cosa dovrebbe fare l'Europa per, in qualche modo, onorare quel progetto di pace con cui è stata fondata? KIRSTEN dovrebbe ascoltare tutti quelli che lo stanno, diciamo, richiamando, almeno le chiese europee no, dove, dove faccio parte, l’unione delle chiese europee o anche il consiglio delle chiese europee. Tutto questo che stanno, cioè non me lo sono inventata io, loro lo stanno anche scrivendo e cercando di di farlo valere, e un po' anche con la Chiesa cattolica in realtà, papa Francesco e anche su questa linea dovremmo ritornare ai nostri passi, educare la pace, trovare, trovare vie di pace, non inviare ami, alimentare ad altre guerre. È una cosa molto difficile e quasi quasi non lo posso neanche dire perché subito si viene messa in una una scatola no... Ehm, non so se, io spero che non sia troppo tardi che Europa possa ripensare a quello che era il suo progetto originario, perché questo era bellissimo, era veramente bello e quindi bisogna avere che tutti i paesi un po' non criticano solo o sono contro sono pro-Europa no, sono contro o pro la pace la convivenza, l'accettazione della diversità. Quindi il mondo ecumenico che ha, eh qui sono al mio campo di lavoro no, che imparato a convivere anche con pensieri diversi. Potrebbe essere un modello, infatti la CCPE ehm lo sta cercando di proporre anche all'Unione Europea e di prenderlo come un modello di di poter convivere pacificamente e non dichiarare subito l'altro nemico, fascista o comunista o a tutte quelle cose, ma di ripensare ai valori di... che, che avevamo quando ci stavamo fondando. FOMATPLAY Certo e quali altri valori? Io chiaramente storicamente non l'ho vissuto questo momento di fondazione. Però quali altri valori erano centrali, appunto, nel nel progetto di costruzione di questa Europa? oltre al valore della pace? KIRSTEN Non solo, non solo la politica, non sono veramente entrato dentro. Poi secondo me Europa non è qualcosa che è stato fondato, a un certo punto sì. Però è qualcosa che è cresciuto pure e non ha dei confini ben decisi. Questo di adesso vuole decidere i confini non, anche questo, secondo me non è europeo. Europa è una specie di continente, ehm... poi mettersi insieme condividendo i valori. I valori della Europa sono la pace e i diritti umani, ehm... La conservazione del cioè come dire, dignità della vita, no? quindi di eh combattere per la vita che non per la morte eh senza cadere i fondamentalismi. Questo, questo secondo me già basterebbe che sono comunque valori abbastanza alti. E questi valori non si possono dichiarare soltanto, si devono vivere. Se ogni paese decide di vivere questi lavori, di attuali nelle loro, nei loro stati, nei loro governi nelle loro società, allora l'Europa, l'Europa potrebbe veramente portarli. Se invece ogni paese fa il suo, ognuno trova di nuovo una scorciatoia per non dover rispettare certi i diritti. E pure Italia e Germania lo fanno, no, che certi diritti ancora anche da noi non sono veramente rispettati, anche se diciamo di sì. La donna è al pari. No, non è vero, stiamo dicendo palle. Se non lo ammettiamo e non veramente cominciamo a viverlo, non possiamo farlo. Quindi ehm, questi valori vanno vissuti, è un cammino, non non è qualcosa che si può dichiarare e poi l'Europa è così. Si vede che non funziona così, anche noi chiese nel cammino insieme non abbiamo dichiarato abbiamo preso, abbiamo fatto appuntamenti, abbiamo parlato, abbiamo lavorato insieme per decenni per arrivare poi a a una costituzione, alla dichiarazione che adesso siamo insieme. È un percorso prima, non dopo. E questa cosa non è stato fatta. Se facciamo, giusto per concludere, non voglio diventare troppo politica, ma se poi per esempio quand'era due o tre anni fa è-; all'inizio è uscita dei media, poi era un silenzio assoluto. L’Italia ha deciso di fare ehm accordi con la Cina e c' erano qualche voce all'inizio. “Ma siamo sicuri che siamo noi all'interno dell' Europa di fare accordi con un paese dove comunque sappiamo come le cose che hanno il prodotto dai diritti umanitari, lavoro minorile, tutti questi problemi che là ci sono, cioè facendo gli accordi commerciali lo sosteniamo.” Poi la stampa dopo una settimana ha deciso di, di fare silenzio, non si è sentito più niente l'accordo silenzio, silenziosamente si è fatto, nessuno veramente lo sapeva eh e quindi anche là diciamo un paese della Europa ha deciso “Io me ne frego di questi diritti”. Purtroppo è così, non funziona. Bisogna fare delle scelte, anche difficili, anche che a volte costano. Però se io scelgo anche nella vita per-, personale e dico ecco “Vabbè io a Napoli lo compro da un mafioso perché costa di meno. Io non mi posso permettere però e poi lì a lei c'ho questi vantaggi...” allora sostengo tutta questa organizzazione che si ha dentro e devo essere consapevole. Questa consapevolezza un po' manca. FOMATPLAY Ehm quindi bisognerebbe ricentrare i diritti e probabilmente anteporli al rapporto economico che purtroppo è quello che poi viene, viene perseguito. KIRSTEN Sì! Grazie, è assolutamente così. è, è, è, solo l'economia che governa tutto e vediamo che lo porta a una direzione sbagliata, secondo me. E anche adesso lì e *inaudibile* tutto, abbiamo Israele, Palestina, adesso la Russia però anche altri no, ci sono sempre questi... eh non fa altro che ricostruire l'immagine del nemico, ricostruire di nuovo una frontiera. Una cosa... “allora tu non fai quello che voglio, allora non ti do niente.” No, no, dobbiamo proprio cambiare pensiero. Di dire “ok, io non faccio accordi con te perché i tuoi lavoratori vengono trattati in quel modo. Se tu vuoi fare affari con me, devi, devi devi rispettare almeno il minimo dei diritti che noi come Europa abbiamo.” Ma se neanche noi li abbiamo, allora siamo messi male, è questo. FOMATPLAY Certo, assolutamente e invece volevo chiederle, cosa pensa della Brexit? KIRSTEN Non lo so veramente, non lo so cosa penso, allora li capisco. Capisco molto bene dopo quello che è successo anche con la Grecia che l'hanno veramente abbandonata e che un paese decida di uscire e di lasciare tutto... Capisco benissimo, io forse avrei fatto la stessa cosa. E se è stato fatto bene o no, veramente non, non lo posso valutare. Veramente non, non lo so. FOMATPLAY Secondo lei è andato perso qualcosa? A partire da questo momento, da un punto di vista anche di olidarietà europea, di sentimento di appartenenza, appunto, ad una comunità? KIRSTEN sì, sì, sì. Si è perso veramente quel concetto. Cioè non, non si è perso solo un paese, si è perso il, cioè come dire, eh l'opportunità di trovare un modo di ridefinire l'Europa, di trovare un modo di farle nel modo che tutti i paesi possono restare senza solo mettere altri nomi, altri obblighi, altre richieste. Si tratta alla fine quasi sempre di soldi, eh... Era un'occasione sprecata di trovare un altro modo di definire l’Europa sì, e questo e questo si è perso. Infatti io in realtà mi meraviglio che non sono usciti altri paesi da Europa, perché ogni tanto si parla anche in altri paesi. Nessuno lo fa veramente, perché ovviamente le conseguenze sul mondo sempre sul, sul livello economico he sono molto gravi e quindi nessuno lo fa. Però in realtà si rimane dentro per una specie di minaccia e non perché abbiamo dei valori condivisi, abbiamo una discussione in atto e possiamo veramente ridefinirci e trovare i paesi dell'Unione Europea per dirlo molto drasticamente, e poi non è così drastico, rimangano perché uscire non è possibile. FOMATPLAY certo, comporta sicuramente dei rischi piuttosto grossi. KIRSTEN E beh figuriamoci l’Italia non può uscire dall' Europa, è isolato, crolla, non non si può, perché ormai Europa ha imposto altre cose certo che poi in realtà dovrebbero stare bene no, eh... un sostegno a vicenda, tutto, però manca la, la condivisione di, di altri valori; manca la, la... cioè la consapevolezza che in realtà quello su cui si fonda non è solo economia, non può essere solo l'economia, deve essere qualcosa di più. Infatti adesso secondo me, durante la guerra mo si vede, esce fuori tutta questa problematica che qualcosa all'Europa manca e stiamo cercando di trovarlo e spero che possiamo ritrovarlo. FOMATPLAY assolutamente, eh, volevo chiederle ritornando un po' a -; al suo lavoro, lei si sposta spesso fuori dall'Italia? Ha modo di viaggiare in Europa? grazie a appunto all'ambiente in cui è oppure diciamo di base rimane a Napoli, più spesso più frequentemente? KIRSTEN Allora, di base sono più frequentemente a Napoli. Cioè il mio lavoro principale è qua. Siccome sono anche Vice Decana della chiesa e delegata in altri gruppi, diciamo, ecumenico come questa Conferenza delle Chiese Protestanti in Europa, che nominavo prima, eh mi sposto, ma forse uno massimo due volte all'anno anche fuori. L'anno scorso era in Polonia, quest'anno ero in Bulgaria. La settimana prossima vado in Estonia dove c'è la conferenza delle Chiese europee, il Consiglio delle Chiese europee. Quindi approfitto anche un po' di questi di questi viaggi fuori, meno male che ho i documenti tedeschi che me lo permettono, e del resto più frequentemente se mi sposto mi sposto all'interno dell'Italia, quindi prendo i treni, vado a Roma dove c'è il Decanato o in qualche altra comunità che sono sparsi in Italia o vado dai miei genitori, in Germania. Sì, in realtà viaggio abbastanza spesso sì certo, e maggiormente per lavoro. FOMATPLAY Se non altro grazie ai documenti tedeschi riesce a usufruire di questo diritto di movimento che sì, benissimo. Sì, un'altra domanda probabilmente potrebbe essere sulle... adesso sto guardando questa griglia di di domande che che ho qui con me ehm... sulle attitudini ehm delle... per esempio, anche del popolo italiano nei confronti delle persone che vengono in Italia per vivere e lavorare, o comunque degli stranieri in generale come categoria. Cosa ne pensa di questo? KIRSTEN di come si comportano gli italiani FOMATPLAY sì. KIRSTEN questo è un po' difficile rispondere perché io vivo a Napoli. Allora vedo la politica dell'Italia, Salvini poi era il massimo esponente che mi fa veramente paura, dichiarando i porti chiusi e lasciare ancora la gente in mare con qualche scusa che boh, non lo so. Poi gli vengono accusati o a tutto... cioè, però comunque nel frattempo muoiono muoiono delle persone, questo viene completamente dimenticato, questo eh mi preoccupa tantissimo. Questo ormai è tutta l’Europa che alla fine un po' reagisce così, eh noi qui siamo sulle frontiere. Dall'altra parte, io vivo a Napoli e sono veramente contentissima di vivere qui perché Napoli è veramente secondo me un'eccezione, eh per esempio era l'unica città il cui sindaco aveva dichiarato nel governo Salvini che Napoli rimane un porto aperto. Noi avevamo qui la Open Arms che venuta pure e quindi è stata una dichiarazione da più che altro politica. Ovviamente non vengono qui a Napoli vengono al sud. Però la dichiarazione diciamo sul lato politico mi ha, mi è piaciuto moltissimo. E lavorando per esempio poi storicamente con le catacombe che abbiamo qui, le catacombe di San Gennaro, San Gennaro è il santo di Napoli. San Gennaro era all'epoca, ma diciamo di quasi duemila anni fa, un vescovo dall'Africa che è fuggito dall'Africa dalla, dalle pressioni, approdato a Napoli. E qui è stato accolto, è stato fatto addirittura vescovo. E così sono tanti altri che stanno nelle nostre catacombe e stanno nella storia di Napoli, e che io lo vedo fino a oggi. In realtà qui a Napoli non voglio dire che gli stranieri sono integrati del tutto però eh non vengono minacciati, non vengono scacciati, non vengono insultati, almeno maggiormente. Ovviamente ci sono sempre anche altri episodi. Però in linea di massima eh qui convivono abbastanza tranquillamente a Napoli. Ma per quello dico, non è facile, perché Napoli per me è un'isola in Italia. L' Italia in sé politicamente, scusatemi, fa schifo, cioè. su questo. Però bisogna ricordarsi della storia. FOMATPLAY assolutamente. Beh, questo forse è come dire è un problema dell’Italia, il fatto di dimenticare quello che abbiamo appreso, no? storicamente KIRSTEN sì, sì, per quello io lavoro, diciamo con , con coloro poi cerchiamo anche, ovviamente, di diffonderlo, di scrivere, fare anche colloqui e tutto eh per farlo tornare veramente almeno dal nostro *inaudibile*. Però Napoli ce l'ha nel sangue un poco, i napoletani già lo sanno e dovremmo andare oltre. Perché anche da altre coste dell'Italia da tanti anni, arrivano stranieri da fuori che a volte sono stati accolti. Io adesso ho solo esempi di Napoli perché vivo qua eh sono veramente contenta, perché qui comunque viene fatto presente in qualche modo... è presente quello che è un po', quando vedo la politica globale mi manca. Là a quanto pare non è presente alla fine. Anche il fatto che parliamoci chiaro, i media fanno dei, di questi numeri una, una guerra no, un'invasione, un esercito di, di nuovo tutto questo se si guardano le foto di Migrantes che esce ogni anno sui veri numeri di quelli che entrano in Italia in confronto alla popolazione, forse sono due percento o qualcosa, cioè non sono questi i numeri. Non è vero, è tutto un linguaggio, una cosa che che ci viene imposta e io con chi altro cerca di vedere i numeri veri cerchiamo di mettere in risalto, diciamo, più una specie di verità, di non, di non cadere in questo. Quindi qua sarebbe un bel po' da cambiare, da fare. Ma questo riguarda tutta l'Europa di cambiare atteggiamento, di vedere in quelli che arrivano una specie di risorse. . La Germania, per esempio, si lamenta no, “Non abbiamo nascite, noi ci stiamo estinguendo”. Quelli che vengono da fuori, a volte alto livello, hanno studiato, sono proprio dei professoristi. Però loro sono stranieri, quindi non si può. Questo è assurdo. Secondo me questo è assurdo. Cioè dove abbiamo lasciato il nostro cervello no, di pensare un po'... poi vedendo partendo dalla Bibbia con cui lavoro di quattro cinquemila anni fa, fino a oggi gli spostamenti di quasi anche interi popoli, è normale, non è niente di così straordinario. Diventa sempre di più perché noi abbiamo distrutto tante aree da vivere. Però anche là bisogna un po' prendersi la nostra, cioè conoscere che è colpa nostra. Quindi mo dobbiamo anche prendersi le conseguenze. Vabbè, è un discorso molto lungo, questo. FOMATPLAY No, è molto interessante. Quindi lei, come pensa di, come svolge, insomma, nel suo quotidiano questo lavoro pedagogico anche sul, sull'imparare a decostruire, no? queste narrazioni che dipingono per esempio il migrante come il criminale, l'usurpatore e delle risorse? Come svolge questo lavoro? KIRSTEN cercando da parte mia di raccontare delle storie in modo diverso. Quindi raccontare anche storie di persone e non solo di numeri Ehm, più che altro visto che la mia comunità è molto piccola, noi siamo chiesa insieme, molto piccola anche di numeri, eh... Mi associo tanto con chi lo fa. Per esempio, sono molto presente a Sant'Egidio, giusto per eh sostenere la, l'amicizia e condivisione dei lavori che loro lavorano moltissimo con con i migranti, con i poveri e con i vecchi, no, tutti quelli che sono emarginati incitando la mia comunità di venire, di partecipare. Facciamo le preghiere insieme, facciamo le braciate insieme, e quindi più che raccontare io le storie in modo diverso come adesso ho fatto con lei, lo faccio ovunque, ehm. E cerco di lavorare di più, essere presente con chi fa lo stesso lavoro, per , per diventare più... per diventare una voce. FOMATPLAY Certo. penso che sia importantissimo anche per creare una,una narrazione alternativa, no, abituarsi magari a vedere la realtà anche attraverso una prospettiva che è diversa, più, più colorata, più, più variegata assolutamente. ehm allora ehm l'ultima, le ultime due domande. La prima sicuramente rispetto alla sua identità, sia personale che nazionale che europea. Quindi come, come si definirebbe come persona, ma anche come cittadina tedesca in primis, italiana non ancora, ma insomma di fatto, di fatto lo è, e poi come anche come cittadina europea? KIRSTEN veramente non, non mi sono mai cercato di definire. Allora vedo che, diciamo dentro di me con i pensieri, i lavori, la mia formazione vedo che sono e rimango tedesca. Nel modo di vivere, di accoglienza, di vedere la vita da un lato diverso. Mi sento quasi italiana, anche se sono troppo rigida per diventare del tutto italiana, però ci provo. Vorrei sentirmi europea se non vedessi un po' troppe cose che ultimamente non, non vanno tanto bene. Però in realtà, ma neanche questo in realtà, cioè partendo dalla mia fede Io mi vedo come abitante di questa terra, insieme con tanti altri abitanti e adesso c'ho meno tempo quindi i miei viaggi rimangono qui, diciamo nelle vicinanze, però da studente io ho fatto altri tanti viaggi, io amo, viaggiavo anche in altri continenti. È bellissimo immergersi e non questi viaggi... alberghi a cinque stelle, ma con il sacco a pelo no, tutto... E quindi proprio a esplorare ehm l'Africa, l'Indonesia dove sono stata, cioè eh imparare come loro vivono, la loro religione, cioè un po' di tutto, cioè il loro cibo. É bellissimo, eh... in realtà vorrei definirmi più abitante di questa terra e soffro moltissimo che molti ancora fanno le fontiere e devono cercare anche di dire “io sono meglio, io sono peggio.” No, siamo solo diversi, tutto qua. FOMATPLAY È una bellissima definizione questa. Quindi cittadina globale o abitante del globo più che cittadina nazionale e/o europea, assolutamente. Eh l'ultima, l'ultima... ah in realtà non l'ho, non l'ho ben entita. Prima mi diceva che ha viaggiato con Emergency. ho capito male? KIRSTEN No, no, no, no, no, no, no, no, no. , ehm da studente amavo fare viaggi anche al di fuori della Europa. tutto qua. FOMATPLAY ehm, quindi ha avuto modo di vedere altri contesti totalmente diversi da quello europeo? KIRSTEN Sì sì, io l'ho sempre trovato affascinante veramente. Immergersi sì, là, no. Poi mangiare con loro, e vagare per le città, dormire in qualche posto che, non abbiamo fatto i viaggi negli alberghi, no. Proprio io, con il mio compagno di allora. Avevamo con i paesi, avevamo il volo e basta. Poi tutto il resto si vedeva là. Questa avventura vera e mi è sempre piaciuto e non mi ha mai neanche fatto problemi. Poi non lo so. Secondo me è utile per vedere che, come dire, non noi non siamo meglio e loro non sono minori, cioè proprio per vedere, per vivere di fatto che siano diversi. Questa diversità è una ricchezza. Io l'ho sempre vissuto così da bambina. FOMATPLAY Assolutamente concordo. ehm l'ultima domanda prima di passare a questa ehm... allora sì controllo un attimo le domande che abbiamo fatto assieme. ehm... Per quanto riguarda l'aspetto diciamo linguistico come si... si sente a suo agio con la lingua italiana? ? Ci sono stati momenti in cui si è sentita, anche magari linguisticamente un po' esclusa? Qual è stato il suo viaggio linguistico diciamo? KIRSTEN beh, io sono un amante delle lingue e imparo abbastanza facilmente, quindi sono anche su quel livello molto fortunato. Non no, non ho mai trovato difficoltà, all'inizio ovviamente non parlavo bene come adesso, oppure adesso faccio dei sbagli. Però ovviamente all'inizio non era così, però ho sempre trovato molta comprensione. La gente era sempre felice quando ci provavo, mi hanno aiutato poi così man mano ha imparato. e Quindi no, per me non è mai stata veramente una difficoltà. Ma io a scuola già avevo latino, per esempio. Poi per studio ho dovuto fare il greco e l'ebraico, non quello palato ma quello delle Bibbie, ma comunque italiano era una lingua in più, assomigliando pure al latino per me non era veramente... anche mi piaceva... FOMATPLAY Quindi si sente anche molto a suo a suo agio quando la parla adesso. Bene. ehm... OK, l'ultima domanda e poi passiamo a queste domande lampo dove mi può rispondere anche con una frase molto breve. Quindi dov'è per lei casa? Dove si compie questo, diciamo, dove si realizza, si attualizza questo sentimento di appartenenza nella sua vita? KIRSTEN Nelle persone! questa è una domanda che mi sono spesso chiesta e che mi hanno chiesto anche a volte. Quindi, non lo so, la risposta per me sono veramente le persone. Ho fatto talmente tanti traslochi in vita mia, una ventina no, in tutto, che non è il luogo e non è neanche un paese. Per me è il luogo in cui vivo attualmente con le persone che, che sono intorno. Non è che ho mai sofferto di nostalgia per dirla tutta. sono una persona un po' strana, mi piace proprio l'avventura, viaggiare dove vado poi mi sento a casa. FOMATPLAY Perfetto! E quindi dov'è casa adesso per lei? KIRSTEN Adesso casa è a Napoli, infatti, si', si' qua, c'è una bella casa, un bel giardino, i ragazzi, la comunità, tutte le persone qui intorno, adesso è casa mia. Quando me ne andrò, avrò un'altra casa mia e non avevo neanche nostalgia perché non l'ho mai avuto, neanche della Sardegna, mi rimane nel cuore, rimangono dei legami però... ma questo è un fatto mio personale che non soffro di nostalgia. FOMATPLAY È una cosa buona. Assolutamente. Ok, perfetto. Adesso le faccio una serie di domande brevi e lei può veramente rispondere molto brevemente a questa, a questa lista qui. Quindi, può definire il la libertà di movimento in una, in una frase? KIRSTEN è un bel sogno, ma ancora ristretto FOMATPLAY Come riassumerebbe la sua esperienza rispetto a questa libertà di movimento in Europa, anche in relazione alle esperienze vissute? KIRSTEN beh Io personalmente non ho mai sofferto. cioè io ho sperimentato la libertà di movimento, le frontiere sono veramente aperte e non, non c'è veramente un grande problema di attraversarli. FOMATPLAY Okay, ehm, come si sentirebbe se la libertà di movimento venisse rimossa? KIRSTEN Molto male, uno perché la libertà ce l'abbiamo nel DNA come protestanti, quindi è un valore abbastanza alto anche libertà di movimento. Io personalmente soffro tantissimo perché ho i genitori in Germania, se non potessi andare per me sarebbe terribile. FOMATPLAY certo eh... OK, dove è casa? mi ha risposto a Napoli. ehm come si sente in Italia? KIRSTEN Accolta, benvenuta e mi sento a casa. FOMATPLAY Cosa le manca di più della Germania? KIRSTEN Niente. Solo i miei genitori. No, sinceramente. FOMATPLAY Prenderebbe le stesse decisioni oggi? KIRSTEN sì, decisamente. FOMATPLAY Okay, chi è lei e come si definirebbe? Utilizzando solo tre o quattro parole. KIRSTEN Chi è lei? questa è una bella domanda. Mah chi sono io. Sì, ma volendo beh, non lo so cerchiamo di definire: sono una persona che ama viaggiare, che ama immergersi in altri contesti. Quindi posso sentirmi a casa in varie parti del mondo. Sono profondamente europea? Forse no. Europea più che altro ehm con le basi della mia istruzione che mi porto dietro, con valori, valori proprio di libertà, di dignità, di rispettare i diritti degli altri. ehm, eh... non so cosa aggiungere alla fine. FOMATPLAY Va benissimo così. Perfetto, allora io le ho, le ho chiesto tutto.

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