OK, perfetto.
Allora Maria,
entriamo quindi nel nel vivo dell'intervista.
potresti parlarmi un po' del tuo viaggio?
Che cosa ti ha portato in Italia?
quali sono state le motivazioni che ti hanno spinto a
trasferirti qui?
Com'è iniziato questo viaggio?
MARÍA LUCÍA il viaggio è iniziato...
Il primo viaggio che ho fatto è stato nel millenovecento novantuno
e non al sud dell’Italia [sino] a Milano,
dove ho lavorato per sei mesi.
lavorato sì...
Era un progetto europeo effettivamente del volontariato.
È durato sei mesi. Sei mesi presso una onlus,
ehm, Un'associazione Onlus, la
ex psichiatrico Paolo Pini
di Milano si chiamava L'associazione Olinda.
Sei mesi sono stata là, poi sono tornata in Spagna.
Sono stata altri...
Non lo so otto,
nove mesi
e poi mi sono trasferita totalmente qua in Italia.
Ho conosciuto il mio marito in quel periodo
e allora mi sono trasferita.
FOMATPLAY Ok. Dicevi che hai fatto il dottorato
comunque alla Parthenope.
Che cosa ti ha spinto a fare domanda per essere,
per diventare dottoranda alla Parthenope?
Conoscevi l'università?
MARÍA LUCÍA è stato, è stato
un successo de,
di cose che non, non me l'aspettavo veramente. Io stavo
aspettando la convalida. La
sì, la convalida del mio, del mio,
del mio titolo di laurea de L'Orientale
che me lo dovevano convalidare in Spagna
per farmi entrare in un master dell'insegnamento,
dell'insegnamento, della didattica?
E poi dovevo convalidare in Italia per insegnare
a scuola, istituti, le superiori qui in Italia.
Intanto, sai, i tempi si allungavano tantissimo
erano due anni e qualcosa
e intanto dovevo fare qualcosa, non volevo stare ferma e
niente. Ho provato il dottorato.
FOMATPLAY: Fantastico. Quindi scusami se,
se ti chiedo di approfondire questo passaggio.
Hai fatto la triennale a Napoli e anche la magistrale
o ti sei trasferita...
MARÍA LUCÍA Feci un corso abbreviato per la magistrale
perché Io avevo già una laurea spagnola ce l'ho già
allora mi mi hanno
elaborato, mi hanno costruito una laurea
breve, un percorso breve per laurearmi a
L'Orientale
alla magistrale.
FOMATPLAY Come hai trovato l'ambiente
de L'Orientale?
Da un punto di vista proprio didattico,
accademico, anche rispetto a quello spagnolo?
Diciamo che
ci sono state delle ragioni che ti hanno poi
convinta particolarmente a rimanere?
MARÍA LUCÍA Non l'ho vissuta come studentessa,
perché lavoravo allora non potevo
frequentare
e vedere come era l'ambiente. Io, cioè, andavo, facevo-;
davo gli esami e tornavo
ad Avellino perché,
perché [sabes] non abito a Napoli,
eh la capitale...
e niente. Questo era. La organizzazione
mi sembrava, mi sembrava
adeguata. Non era...
io non ho visto niente.
Niente eccezionale,
speciale, niente,
stava bene, bene, tutto bene. Tutto è andato bene,
no? Quella, quella
cosa quello che più mi è piaciuto di questa,
questo periodo della laurea era la
disponibilità. Quello sì.
Erano sempre sia la segreteria sia i professori
erano sempre disponibili a
ehm a trovare delle soluzioni.
Questa è una cosa che si che sì, posso,
posso
segnalare, sì.
FOMATPLAY: E invece a questo livello? Perché mi hai detto che
è un contratto di insegnamento.
Che cosa insegni a L'Orientale?
sempre lingua spagnola
MARÍA LUCÍA Sempre lingua spagnola e sia in un corso di traduzione specialista
o specialistica
è in un corso di
internazionalizzazione.
FOMATPLAY: Ok. E ad essere passata dall'altra parte
invece come ti senti?
Ci sono state delle differenze da un punto di vista di,
non so anche ambiente.
Ti trovi comunque bene ad insegnare a Napoli?
MARÍA LUCÍA Guarda, il fatto di stare
da... da poco tempo fa l'altro lato
e trovarmi poi dove sta la cattedra
è per me...
So come devo devo stare
nel corso, la lezione
non mi sembra, non mi sembra niente difficoltoso
molto ma molto non lo so non so come spiegare eh...
va con inerzia.
FOMATPLAY: Eh sì,
e quindi immagini
diciamo la tua carriera lavorativa qui in Italia?
per il futuro
pensi di rimanere ormai
per il resto del tempo in Italia? oppure
non so, hai mai pensato di poter ritornare in Spagna?
in Olanda? Per qualche ragione, anche
tra cui quelle lavorative magari?
MARÍA LUCÍA Ehm, il fatto che sono stata intanto
empre in paesi divers
e trovare un posto dove posso stare un pochino più sicura?
Non
so dove apro, se [abren] le opportunità là andrò!
FOMATPLAY: Ok, quindi valuti questa possibilità.
Nel senso che se ci sarà un'offerta di,
non so, di lavoro,
magari una posizione
accademica migliore anche in Italia o in Spagna
pensi di poterti ritrasferire_
MARÍA LUCÍA Sì che ...
a questo punto non posso,
cioè non posso essere troppo delicata.
FOMATPLAY Ok, ho capito.
e invece per quanto riguarda
l'aspetto, diciamo, familiare
ehm...
come è composta la tua famiglia, se posso chiederti?
Quindi hai deciso di rimanere in Italia
principalmente perché hai
stabilito la tua famiglia qui?
MARÍA LUCÍA Certo, certo, certo, ehm
e niente. Siamo una famiglia molto tradizionale.
Non me l'aspettavo.
Perché così tanto tempo ancora con questa famiglia?
E non, sì,
non ci lasciamo.
Mi piace questa cosa che dura nel tempo. No,
niente. Mio marito e due figli.
Più Grande c'ha ventuno,
venti anni poi ventuno e il più piccolo,
il secondo c'ha diciotto anni tra due mesi.
FOMATPLAY Perfetto.
Bene. Sono quindi abbastanza grandi anche i figli.
E posso chiederti
in che lingua comunicate a casa? Cioè, la lingua
diciamo dell'ambiente domestico
è lo spagnolo? L'italiano? L'olandese?
MARÍA LUCÍA: No,
io gli parlo sempre in spagnolo. Da quando sono nati
gli ho parlato sempre in spagnolo.
Loro, il papà e tutto il resto
fuori casa è tutto italiano. Allora
pensavo che è giusto che almeno
per lo spagnolo si parlasse in casa.
Sono bilingui.
FOMATPLAY Ok, fantastico
Va bene, allora magari rispetto anche al,
vediamo un po'
a questo aspetto familiare.
Volevo chiederti hai comunque
parte della tua famiglia in Spagna, giusto?
quindi continui magari a,
non so, a visitare i tuoi familiari,
i tuoiparenti in Spagna..?
MARÍA LUCÍA Sì, sempre che posso vado. Sì, sì.
FOMATPLAY certo.
Vi spostate spesso? Magari durante le feste?
MARÍA LUCÍA Sì, sempre che c’è la possibilità. Possiamo,
ci possiamo organizzare. Andiamo. Sì,
sì. É una fortuna che a tutti piace [España]
e allora andiamo tutti.
è andata via la
la linea credo...
FOMATPLAY è andata via. Sta, sta ritornando, sta ritornando.
Ci siamo, ci siamo.
MARÍA LUCÍA sì? no?
FOMATPLAY sta riavviando. OK, ci siamo.
MARÍA LUCÍA sì,
sì a te Francesca ti vedo.
FOMATPLAY ora è rientrata.
Sì, sì, sì, sì, scusatemi ho avuto un un calo di rete.
Aspettate un attimo...
sì, scusatemi spero che
si è ripristinato il il modem. OK, mi sentite bene adesso?
Io sì. perfetto.
Scusami, quindi sì mi stavi dicendo che vi spostate,
insomma, quando potete fra la Spagna e l'Italia.
E loro sono stati mai, i tuoi figli, in Olanda?
Comunque hai,
hai passato anche questa conoscenza linguistica
ai tuoi figli dell'olandese o no?
MARÍA LUCÍA No, dell'olandese no. conoscono
conosco delle canzoncine,
delle paroline però no, no.
E l'olandese non lo hanno imparato.
[Ya] è stato [dificil] farli imparare
lo spagnolo perché ci sono dei fasi, no?
eh ragazzi,
c'è stata una fase che c'era il rifiuto allo spagnolo.
Dicevano che stavano
in Italia non dovevano imparare un'altra lingua.
È passata questa fase. Per fortuna
io ho tenuto forte dura
e [ahora] stanno comunque
apprezzando il valore di avere un'altra lingua
senza studiarla.
FOMATPLAY Certo, assolutamente.
Quindi anche tu hai la tripla cittadinanza?
MARÍA LUCÍA No, no, solo spagnola sono.
FOMATPLAY Ok.
Solo spagnola. Quindi non hai ancora la cittadinanza italiana? Conti di prenderla?
Conti di prenderla?
MARÍA LUCÍA Non ho ancora
neanche la voglio. Cioè, non c'ho una preoccupazione
fino adesso. Posso stare così.
FOMATPLAY Ehm quindi diciamo
non ti importa il fatto di avere una
doppia cittadinanza?
MARÍA LUCÍA Non ho la necessità. Siamo in Europa.
FOMATPLAY Certo. Questo è
effettivamente un aspetto importante.
Sì, siamo in Europa,
siamo cittadini europei quindi perché...
MARÍA LUCÍA Non ho la necessità.
Questo [que sea] un requisito
necessario? Magari per lavorare?
magari per avere assistenza medica_
magari per avere altri, altri
servizi. Sarebbe un'altra, un'altra cosa, no? Però
fino adesso non ho, non ho avuto la necessità.
Sono rimasta spagnola.
FOMATPLAY E da un punto di vista proprio del legame identitario
come ti auto rappresenti?
Sei molto legata magari alla tua
identità spagnola, a quella italiana,
sono identità che sono conciliabili, fuse_
Insomma, dimmi un po' di,
di questo aspetto. Come vivi questa doppia...?
MARÍA LUCÍA: No, sembrerà strano
sentire questo però non ho una identità fissa,
molto definita.
Sì, mi piace. Mi piace tutta la cultura spagnola.
partecipo a tutte le manifestazioni culturali e
artistiche. [Forma parte] formano parte di me no,
però dire che sono spagnola,
spagnola non lo posso dire perché
per gli spagnoli, proprio
anche per loro, per esempio non sono spagnola
sia mi vedono [ya] un po' diversa
si' [ya] da piccola,
ma quando sono arrivata con dieci anni
non era spagnola io
ero [la olandesa]
che è estranea, no?
ehm vabbè
è una cosa che ho vissuto e che ormai fa una parte,
parte della mia identità.
Poi quando sono arrivata in Italia la stessa cosa,
[la espagnola], fa niente.
FOMATPLAY: E come hai vissuto-;
certo...
E come hai vissuto questo sentirti straniera sia in,
eh
in parte in Spagna,
magari per una fase della tua vita, e poi in Italia?
perché sei comunque di etichettata,
no? Sei stata etichettata come l'olandese,
la spagnola. Cioè che tipo di emozioni
hai provato?
MARÍA LUCÍA: Straniera sono stata sempre straniera,
ma guarda come sono stata sempre straniera.
Ma anche in Olanda sono stata straniera
perché la figlia dei migranti,
era la spagnola anche lì
eh perciò ho vissuto sempre questa
questa hmm...
polarità no, questa multipla,
multi-identità
ormai non è una cosa che,
che si soffre. Anzi,
adesso vedo tante tante cose positive
che posso sfruttare.
Magari quando era più giovane non lo vedevo.
FOMATPLAY: Per esempio, puoi
raccontarci qualcosa di questo aspetto positivo?
di questi vantaggi
di avere un'identità multipla?
MARÍA LUCÍA Penso che,
penso che sono molto più aperta alle varietà,
alla diversità,
non vedo, non vedo se non so come si può dire...
giudiziosa, si può dire?
del pregiudizio? No, no, no, no.
Penso che sono più,
penso...
mi sento almeno molto più aperta in questo senso
e quando sento qualcuno, qualcuno... i miei figli
per esempio, a parlare
certi temi
dico ma, ma perché è così? Ma non vede-,
non vedete quest'altra parte
allora loro anche se, se soffermano eh pensano
[reflesionano] e dicono “Sì, magari è vero”,
perché vedo, per esempio anche i miei figli No, che
ancora sono giovani e vedo hanno visto ancora
non tutto quello che devono ancora vedere. Allora
eh in questo senso, credo
anche il mio, mio marito che è
un [musico] professionista,
che ha girato tutto il mondo.
No, a volte mi lascia un po' perplessa, dico
“Mamma, ma come è possibile che tu pensi così?”
guarda, guarda
per esempio: “No, è
il migliore del mondo.”
“Ma tu conosci tutto il mondo?
perché deve essere un migliore del mondo?”
FOMATPLAY certo.
Invece i tuoi figli, per esempio, che tipo di diversità
hanno incontrato sul loro percorso?
Prima dicevi che
anche quando parlano di questi temi, tu poi
effettivamente li fai riflettere, no, su
su questi aspetti.
Quindi che tipo di diversità invece
pensi che loro abbiano incontrato?
MARÍA LUCÍA Hanno fatto un corso accademico.
uemila diciotto, duemila diciannove.
Sicuramente la professoressa De Cesare si ricorderà.
Hanno fatto un corso accademico, [en Cordoba], la mia città
in Spagna.
Per loro per esempio
questa esperienza è stata totalmente negativa,
ehm...
è stato, è stata dura. Molto dura per loro
che ha creato un,
un, un rifiuto assoluto a quello che era spagnolo.
Poi con il passo del tempo hanno
non lo so, hanno hanno visto
la parte positiva di questa negatività
che hanno vissuto,
sempre stata una esperienza di crescita.
E loro vedevano
in Cordova le cose molto diverse da quello che
che succedeva in Italia. Per esempio
l'inclusione.
Loro hanno sofferto tanto con l'inclusione,
perché non [se] non si vedono,
non si erano visti inclusi
o se inclusi dentro dei gruppi degli spagnoli?
No. Cosa per esempio il piccolo qua appena siamo tornati
ehm.. gli stranieri che sono arrivati nella sua classe;
c'era un venezuelano, c'era o anche un marocchino
subito l'hanno accolto.
è stato lui il primo a fare questo,
questa operazione perché
sapeva quello che [se] può soffrire
perché l'aveva
subito subito là
[en Cordoba].
Questa è stata una cosa molto bella dalla sua parte.
FOMATPLAY: Ehm
e rispetto anche a questi episodi, erano...
potresti definirli come episodi discriminatori,
hanno subito del razzismo.
Che tipo di
scontro culturale hanno,
hanno dovuto affrontare a Cordoba?
MARÍA LUCÍA Ma non capisco il razzismo a Cordoba. .
Loro erano italiani,
mica erano extracomunitari.
Erano di diverso colore di pelle?
non lo so.
razzismo? da dove veniva? non lo, non l'ho capito.
Io personalmente non lo capivo.
Parlavano pure la lingua spagnola. Non è che
non si potevano comunicare.
Non capisco. Penso che è la
idiosincrasia dei cordobesi che sono troppo chiusi.
Penso provinciali.
FOMATPLAY: E pensi che in un'altra città della Spagna
probabilmente non avrebbero accusato
diciamo di questa forte differenza linguistica
o di provenienza di background?
MARÍA LUCÍA: Io lo spero che almeno in altre città non
succeda questa cosa.
No, lo sa.
lo posso [afirmare]
perché parlando con altre persone
che hanno fatto l' Erasmus
più grandi dell'università,
che hanno fatto l'Erasmus en Cordoba
o hanno mi hanno raccontato le stesse cose.
che era difficile. Era difficile far parte dei
gruppi degli spagnoli
della città. [Y]
quelli che fanno l’Erasmus vanno,
si mettono insieme, frequentano altri Erasmus.
Non lo so se succede solo a Cordoba
o succede in altre città
comunque quello credo che è un po' speciale
in questo punto di vista, da questo punto di vista.
FOMATPLAY invece tu hai hai mai non so subito anche
da parte di altri gruppi un
senso di... hai sentito questo senso di esclusione, di
discriminazione, di diversità su di te
sulla tua pelle
o no? Anche in queste varie fasi della tua vita
dall'Olanda alla
Spagna, dalla Spagna all’Italia, c' è stato magari
qualche episodio che ti ha segnato in particolare o no?
MARÍA LUCÍA: Se ho subito la discriminazione? No, non l'ho,
non l'ho percepito.
Penso che quello che più è stata una curiosità
erano così curiosi di capire chi ero,
chi ero [yo] e come facevo,
più curiosità che discriminazione.
Poi quelli che mi rifiutavano
capivo io personalmente che quello non me, non me
oleva perché non mi conosceva.
Quello che non si conosce si rifiuta.
FOMATPLAY: Assolutamente. Ma
diciamo che questa,
questo rifiuto sussisteva? Per che tipo di ragioni
secondo te? sempre linguistiche,
culturali o di altra natura?
MARÍA LUCÍA Più culturali.
hmm
Linguistiche no, perché comunque io
andavo dove andavo, parlavo,
mi comunicavo
comunicavo meglio, peggio però comunque sempre
sono stata capace di mantenere una conversazione.
Penso più culturale,
ancora oggi le mie vecchie
ehm amiche della università [de Cordoba],
quando ci sentiamo ancora mi dicono “Ma tu sempre
sei stata una donna di mondo!”
hmm
vabbè.
FOMATPLAY: Come definiresti questa, questa etichetta?
Ti senti una donna di mondo?
Ti senti una donna europea?
ti senti una Donna... che tipo di... come descriveresti la
la tua identità?
MARÍA LUCÍA Ma là è un po' esagerato,
perché chiunque può
essere una persona che ha vissuto in più di,
di un paese. Un po' esagerato
FOMATPLAY: Quindi tu hai completamente normalizzato
se vogliamo questa
appunto molteplicità?
questa diversità
la senti integrata perfettamente dentro di te...
non, non,
non ci sono ragioni insomma di conflitto,
di contrasto anche all'interno appunto di quello che sei
tu?
MARÍA LUCÍA: No,
sarà perché non ho questi radici così profonde di una
di un solo posto
là o no,
in questo senso non ho problemi. Anzi,
è sempre positivo avere più
punti di vista, no?
FOMATPLAY: Certo.
E ritornando al discorso delle radici. Mi piace questa
questa parola,
quindi dove sono le tue radici?
Sono da qualche parte? Sono dov'è il tuo cuore,
il tuo lavoro, la tua famiglia?
sono radici eh...
che tipo di radici sono?
MARÍA LUCÍA: Io penso che
esco di dove esco, di una famiglia del sud della Spagna.
Là è dove mi sono formata.
Sono cresciuta in quell'ambiente lì,
però poi se mi devo
se mi devo
paragonare con quelli che hanno vissuto sempre lì
sono molto diversa.
Non c'è paragone, ma
sono molto contenta di stare là.
è una cosa stupenda, no,
condividere tutte tutti questi
significati culturali.
Molto bello perché li capisci, no?
Devo dire che sei di là? No, perché non sono manco manco di qua
né di là. qQuesto è, esco di là, quello sì.
FOMATPLAY Ok, quindi
diciamo che riconosci
che la tua origine è in quel posto insomma,
cioè ti...
MARÍA LUCÍA Sì e poi sono andata un po' più a nord.
FOMATPLAY Sì. invece,
Per magari approfondire questo discorso
dell'appartenenza, no?
anche rispetto a
appunto a questi luoghi molteplici che tu hai vissuto
e che ti hanno chiaramente condizionato,
influenzato
rispetto a quello che sei oggi.
se dovessi ehm
definire appunto il posto a cui appartieni o
o la in qualche modo il concetto di casa?
Come lo vedi raffigurato? Che tipo di
significati ci puoi associare?
MARÍA LUCÍA Casa mia, dici?
FOMATPLAY Il concetto di casa o di appartenenza.
MARÍA LUCÍA Dove sto bene.
Io adesso qua in Italia sto benissimo,
non ho necessità di cambiare. Per esempio,
el momento non dover quando non sto bene cambio e basta.
Però qua adesso sto benissimo.
Non c'è motivo alcuno, no?
Perché il posto dipende da con chi sei
e se lo vuoi fare tu.
FOMATPLAY sono d'accordo. Sì, quindi
casa in realtà è più
probabilmente un,
un modo di sentirsi che non un luogo fisico,
giusto? è questo quello che
che mi stai dicendo?
MARÍA LUCÍA E adesso sì. Mi sto ricordando magari nei primi giorni,
i primi anni che sono stata qua in Italia,
che magari era più...
non lo so se conosci questa,
questa curva dell'immigrante, no?
che inizia da sopra
e poi scende
questa parte di sotto è molto molto critica
e poi risali. Io sono già più che là, sopra.
Ora sto bene; dove,
dove tutti quelli che mi che mi stanno intorno
stanno bene là sto bene, Iò sto bene anche io.
FOMATPLAY Ehm interessante.
E invece rispetto a questa...
non so se ti 6 mai interrogata su questo aspetto,
eh potresti
riconoscerti anche in un tipo di identità europea
che quindi è sovranazionale,
transnazionale? Hai mai riflettuto su questo
aspetto?
eh anche perché
diciamo che la tua storia è un po',
rappresenta appunto
questo anche concetto di transnazionalità
di cui tu stessa mi parli.
he cosa ne pensi a riguardo?
MARÍA LUCÍA Devo pensarci perché non ho pensato mai in questa cosa.
Essere da nessuna parte,
magari significa quello, no?
Non sentirti
parte realmente [en] un posto fisso. Magari è quello
che stai dicendo. Una, un'identità. Come hai detto?
trans-; transnazionale.
e perché no,
è la prima volta che ci sto pensando a questo.
FOMATPLAY hmm sì magari ne possiamo riparlare... eh se,
cioè se ci vuoi pensare
magari anche per,
per conto tuo giustamente. Possiamo anche risentirci.
E quindi rispetto all'Europa che sentimenti hai?
prima mi dicevi che comunque non ti importa avere la
doppia cittadinanza
perché non hai effettivamente necessità.
Quindi
come descriveresti l'Unione Europea, le istituzioni,
questi diritti, insomma, di cui
i cittadini europei possono usufruire.
Sei soddisfatta?
MARÍA LUCÍA Ci siamo cresciuti in questa idea. No, questo
non solo in questo sentimento. No, di essere europeo.
Negli anni novanta era così, noi eravamo già
informati in questa in questa direzione. Tutti,
credevano nell'Europa.
Infatti io ho fatto questo progetto europeo
si, che si chiamava il volontariato
di volontariato europeo. Non so se esiste ancora.
Fece pure un progetto. Si chiama capitale Europa.
Era molto bello,
me lo avevano finanziato pure
cinquecento euro, niente, però me lo avevano finanziato.
E progetti della capitale
e niente. Siamo cresciuti in questo
hmm... in questa,
questo ambiente, no? in questa cosa....
Perciò l'Europa è una forma [ya de lo que] sono
io,
perché mi hanno a cresciuto,
mi hanno cresciuto così.
A livello, [repeto], al livello di servizi
sono coperta.
Non ho bisogno di avere una cittadinanza italiana.
In nessuno degli aspetti della mia vita
fino adesso ne ho bisogno. Magari
perché non posso votare
le politiche nazionali italiane. Là magari mi,
mi se mi manca qualcosa. Però per esempio quelli là
delle locali. Se il
sindaco no,
le municipali sì, lo posso,
posso votare io voto lì in Spagna però [el] nazionale.
Ma questa è una cosa, un po' strana. Questo si potrebbe
migliorare la cosa.
Comunque sì, siamo in Europa però vedi, ogni paese
mantiene la sua
la sua identità, la sua [soberanía]
FOMATPLAY Sì, sovranità.
MARÍA LUCÍA Comunque io voto in Spagna.
Mio figlio quest'anno voterà in Spagna
e voterà pure qua in Italia
perché lui sì
c'ha la doppia nazionalità,
la cittadinanza...
FOMATPLAY Molto interessante il fatto di
eh non poter contribuire a pieno
titolo alla vita politica italiana...
è qualcosa che
ti tocca? ehm ti dà fastidio?
cioè come ti senti rispetto a questo?
MARÍA LUCÍA È una cosa che mi manca
comunque perché vorrei essere anche
partecipativa. No, in questo in questo senso.
Se non si può, vabbè,
ci dobbiamo accontentare.
Non è che... magari cambiasse moltissimo con un voto mio,
però non è così allora vabbè.
FOMATPLAY certo,
vabbè sarebbe un voto in più magari dalla parte giusta.
chissà.
MARÍA LUCÍA Però non si può.
FOMATPLAY Certo, e invece rispetto alla
libertà di movimento, no,
che in qualche modo
è il tema centrale di questo progetto europeo
a cui stiamo partecipando.
Ehm... secondo me
eh è interessante anche
il fatto che tu sia riuscita poi a spostarti, no?
in questi vari stati dell'unione europea
anche senza troppa,
probabilmente, troppe complicazioni burocratiche.
Hai mai riflettuto su questo passaggio?
oppure, non lo so,
mi sbaglio ci sono stati dei momenti in cui...
magari un po' più turbolenti da questo punto di vista,
per cui la burocrazia europea nazionale, sovranazionale...?
MARÍA LUCÍA: I primi anni [en] Olanda e Spagna sì, c'erano problemi.
Dovevamo avere il passaporto buono, il passaporto,
sai, i minori di età non avevamo il passaporto
e stavamo dentro il passaporto dei nostri genitori.
Quando arrivavamo a ogni
frontiera dovevamo
i miei
dovevano cacciare questi passaporti per far vedere
e poter entrare un'altra nazione.
No, perché noi venivamo in macchina, facevamo Belgio,
Francia e tutta la Spagna.
Erano tanti paesi alla fine.
[Ahora] con
l'Unione Europea la cosa è cambiata tantissimo.
Sai,
con la carta d'identità puoi andare avanti e indietro
dove vuoi, però con la mia carta d'identità italiana
io non posso viaggiare
in aereo,
cioè non posso viaggiare.
Io viaggio sempre con la carta d'identità
spagnola. Però viaggio, non ci sono problemi.
FOMATPLAY Ok,
e hai fatto esperienza
tra l'altro
interessantissimo questo concetto di frontiera
appunto...
MARÍA LUCÍA L'ho in prima persona e anche
il cambio,
il cambio moneta è stata anche una cosa
importante per noi
che contavamo
le lire o contavamo i [florines],
fiorini.
Non si conta più in questi monete.
Anche se all'inizio facevamo
il calcolo, no, come tutti.
Questo quanto [florines] erano,
però lo facevamo tutti.
FOMATPLAY Come ti senti rispetto a questa perdita
della frontiera
tra virgolette
o anche a questa perdita di
diversità economica?
No, banalmente, se pensi al-; alla differenza di moneta,
come giustamente mi dicevi tu
che prima contavi appunto nelle varie valute dei
nei posti dov'eri...
è un vantaggio...?
MARÍA LUCÍA All'inizio,
all'inizio è stato sempre tutto molto fantastico
che dovevamo cambiare. Se mi dà molto meno
fastidioso
dover prepararci per un viaggio.
Oh, ora ci rendiamo conto che poi la moneta unica
è stata [beneficiosa] solo per certi settori finanziari,
non per tutta la
popolazione. No, lo però abbiamo
scoperto dopo.
questo è...
FOMATPLAY E come ti sei sentita rispetto a questa scoperta?
Amareggiata o...?
ARÍA LUCÍA: Sì un po' frustrata perché c'è un passo indietro.
se può fare un passo indietro?
Penso di no. Ormai è così.
Non siamo al Regno Unito.
non lo possiamo fare.
FOMATPLAY Anche rispetto a questo,
giacché anche questo è un tema, diciamo,
è il tema di partenza.
Questo progetto è nato
in risposta anche alla Brexit
e a quello che forse la Brexit poi ha
perso alla fine rispetto alla,
anche alla mobilità all'interno dell'Europa.
Visto che adesso
effettivamente il Regno Unito è extra europeo,
no? extracomunitario come come territorio.
Come ti sei sentita rispetto a quel momento?
Il referendum Brexit
come l'hai vissuto,
se l'hai vissuto magari in prima persona,
o se l'hai vissuto diciamo di...
non so, anche un po' più marginalmente?
che tipo di sensazioni ti ha evocato quel momento lì
di rottura?
MARÍA LUCÍA Molto, molto marginalmente.
Sembra che non era una cosa che ci [afectaba]
direttamente.
Sembrava, almeno per me,
mi sembrava a me.
Per esempio, alla fine non è successo niente.
In che senso? Perché io vado
sempre in un posto di
vacanza in Spagna,
dove ci sono tanti,
tante seconde residenze degli inglesi.
ma c'è una comunità molto
grossa, grande, grandissima di inglesi.
Noi con il Brexit, pensavamo
che vabbè, allora
tutti questi inglesi che si sono trasferiti in Spagna
torneranno
nel suo paese, no?
infatti questa è
quello che si sentiva in quel posto lì, in Malaga.
e sono passati questi anni, stanno tutti là,
non si sono mossi.
FOMATPLAY: Quindi non è cambiato niente.
MARÍA LUCÍA è cambiato...
sarà cambiato magari per per alcuni ma non per... quello
che vediamo noi eh da fuori.
FOMATPLAY certo e anche...
non so
se
hai avuto delle esperienze dirette con questi inglesi?
Per esempio, a Malaga anche forse Torremolinos
è uno degli altri luoghi dove ,
dove vanno molto gli inglesi, no?
avevo visto un film...
MARÍA LUCÍA Sì, in tutta la costa del sud.
FOMATPLAY Hai avuto delle esperienze dirette con degli inglesi?
eh se
le hai avute,
ci sono state delle differenze diciamo pre-Brexit
e post-Brexit
anche rispetto a come questi inglesi, non so
banalmente
sono venuti in vacanza o si sono comportati in vacanza
o non è cambiato niente?
MARÍA LUCÍA: Guarda che io c'ho una parte della mia famiglia inglese.
Una parte è [escocesa],
l'altra parte è [inglesa].
Il mio,
il mio nipote adesso abita vicino a Londra perché
ha sposato una londinese.
mio fratello era sposata con
con una di Benidorm, l'altro era...
No, uno di Glasgow e l'altro era di Birmingham. C'è nella famiglia questi inglesi che abitano qua in giro.
FOMATPLAY Quindi diciamo che
anche rispetto a questa questione familiare,
la Brexit non ha modificato
non so i rapporti con la tua famiglia.
MARÍA LUCÍA No, ma la mia percezione è che
non è non è cambiato. Da quello che io
persipisco non è cambiato niente.
All'inizio c'era,
c'era la come si chiama? la psicosi, no?
Poi è passato il tempo e, ripeto,
questo è quello che io percepisco
magari loro lo vedono in un'altra maniera.
hmm questo non lo so.
FOMATPLAY Ne hai mai parlato con loro rispetto a questo?
MARÍA LUCÍA No, no.
Perché non si sono posti delle problematiche
grosse. Loro sono rimasti lì, eh.
Non hanno venduto tutto si sono dovuti tornare perché...
no, loro non lo so ma le altre famiglie sì.
FOMATPLAY Quindi sono cittadini inglesi.
MARÍA LUCÍA Sì.
FOMATPLAY Ok, ma hanno la doppia cittadinanza, poi con la Spagna o no?
MARÍA LUCÍA: No, però non so che
tipo di [convenios] hanno, che tipo di servizi.
Qualcosa hanno, però,
però non lo so, non te lo posso dire con sicurezza.
Non lo so.
FOMATPLAY: Ok, e cosa prevedi
rispetto a questa questione della Brexit?
Secondo te sono cambiati gli animi fra
europei e inglesi o diciamo
anche da un punto di vista di discorsi discriminatori
o populisti o razzisti?
La Brexit è stata
in qualche modo
influente in questo o no?
come momento proprio storico di, sempre, di rottura,
non hai percepito nulla?
MARÍA LUCÍA Io personalmente no, perché io
riconosco
gli inglesi e quelli del Regno Unito
sempre come i soliti
imperialisti.
Da sempre, la storia.
Lo sono stati prima, durante e
ncora adesso.
È una percezione mia, no?
la sua,
non so, presenza nel mondo sempre è stata la stessa.
Loro e i francesi, no?
E tutti gli altri stanno intorno.
Ehm non è una cosa nuova.
FOMATPLAY Quindi secondo te
è una mossa dell'impero
per differenziarsi dal resto del mondo dall'Europa?
secondo te è questo?
MARÍA LUCÍA Loro sono sempre stati così.
Sai, storicamente
sempre sono stati così.
sono stati sempre i vincitori.
Eh No, sai com'é non mi,
non mi spaventa, non mi risulta
una cosa
straordinaria che ora loro pensano che sono meglio
degli europei,
anche quando sono stati dentro l'Europa.
FOMATPLAY Quindi c'era una differenza
comunque netta a livello di
auto rappresentazione, probabilmente
rispetto a come loro si ponevano?
MARÍA LUCÍA: Molta [supremacía].
Questo si vede,
Si vede per esempio, delle colonie che hanno formato
nella Costa del Sol.
Ti sto parlando di Malaga, no?
La mia cognata
eh... ah è,
è morta poverina.
Però lei è morta
con circa 45 anni
senza parlare spagnolo.
Dopo aver vissuto tutta la sua giovanezza,
cioè tutta la vita in Spagna.
I suoi genitori oggi non parlano spagnolo.
[El] mio nipote che ora sta là a Londra,
parla
uno spagnolo molto, molto rudimentario,
ma perché anche le scuole erano in inglese, tutto inglese.
perché perché non si sono-,
non hanno fatto il possibile per
farsi includere dentro della sua scelta spagnola,
se abitavano in Spagna?
Ma questa è la sua personalità? No?
si devono distinguere del resto.
Ma è sempre una percezione mia, eh!
FOMATPLAY no, no ma è importante
anche le percezioni sono importanti; sicuramente sono
indicative di qualcosa che probabilmente corrisponde al
reale. Non è non è un caso insomma che...
non mi stupisce
neanche quello che tu mi stai raccontando.
Quindi non ho non faccio fatica
a pensare che sia come dici tu.
succede anche con
MARÍA LUCÍA Succede anche con per esempio con i finlandesi o con i tedeschi,
ma soprattutto io
quelle che conosco più da vicino sono inglesi.
Fanno le loro colonie. Il
suo gruppo.
C'hanno tutto, eh, hanno il medico
finlandese o il medico,
il giardiniere inglese,
il dog sitter inglese,
la nanny inglese. Tutto inglese.
FOMATPLAY Tutto questo nel sud della Spagna?
MARÍA LUCÍA Sì, sì, sì.
FOMATPLAY quindi sono indisponibili ad essere,
ad adattarsi anche a questi valori
altri che che possono essere quelli spagnoli nel
nel caso specifico.
MARÍA LUCÍA Queste persone, questa famiglia
ha vissuto per più di quarant'anni in Spagna
non parlano spagnolo.
Ma perché non ne hanno bisogno.
ma hanno bisogno che tutto quello...
Si sono creati una società
dentro della società.
FOMATPLAY E tu che pensi di questo?
eh...
MARÍA LUCÍA Non lo so,
ma non lo so. Non è che...
cioè non me ne frega niente quello che fanno loro.
Questa è la prima cosa,
o, però vedo che sono lì.
Sono cose che limitano la sua esistenza
nel mondo, no? essere così
no?
Che hanno il loro medico inglese,
che vanno a fare
le feste
nel pub inglese, il ristorante inglese. Tutto inglese.
Ehm, si limitano loro, per me è la stessa cosa.
Fa niente.
FOMATPLAY quindi non provi sentimenti di
eh... non lo so disprezzo, o di
disgusto, forse un po', un po' troppo però non..
non li disprezzi,
visto che fanno così... cioè non, non, non ti cambia?
MARÍA LUCÍA No. Magari quando ero più giovane sì, perché non li capivo.
Ma ora va beh, la sua vita ce l'hanno.
Si sono create le sue,
le sue, le sue idee, la sua forma,
la sua filosofia di vita.
Non è un problema per me.
Ora però se vengono e mi chiedono,
mi chiedono in inglese
e Io non le posso rispondere in inglese
non si devono arrabbiare.
FOMATPLAY hai ragione
infatti devono anche tenere conto di questo,
assolutamente.
È interessante questo fattore dell'età che,
che ti fa cambiare prospettiva sulle cose.
Puoi approfondire questo,
questo punto? Pensi che
l'età sia
in qualche modo,
come dire eh...
un fattore che gioca nella percezione delle cose
e anche nelle reazioni che noi
poi abbiamo rispetto a queste cose che non capiamo
che sono diverse.
Che ci hai pensato?
MARÍA LUCÍA Penso di sì, che è un fattore importante,
però deve giocare a tuo favore,
tutte queste cose
che ti rendono le cose molto più positive. Non lo so
se ha che credo
che da una parte tutta della mia,
della mia esperienza vitale,
sono una persona che,
che vivo in un posto e non esco da quel posto
quando,
quando faccio età diciamo, faccio mi faccio più grande
sarò sempre la stessa cosa.
Sarà difficile
no eh sviluppare altre, altri...
altre prospettive, altri punti di vista.
penso che il vissuto
Penso che il vissuto mi ha dato l'opportunità di vedere altre cose
di maturare.
Valga la [rebundancia]
come dicono in spagnolo,
non lo so. Ti dico quello che io vivo no,
penso che anche le persone
più adulte, più grandi mi sembra...
mi ricordo mio padre. Mio padre ha sempre
vissuto in quella epoca
con delle idee molto maschiliste.
Oggi ci parli, magari non è così maschilista,
è l'età, no?
Anche se continua a essere maschilista
eh in tante cose.
FOMATPLAY e questo pure sarebbe da approfondire.
MARÍA LUCÍA un bello studio, quello sarebbe un bello studio.
FOMATPLAY assolutamente sì.
E rispetto invece,
E tornando un po' alla tua esperienza di
adattabilità/inclusione in Italia..
Manca un quarto d'ora quindi,
diciamo, cerco di farti anche delle domande un po' più...
vediamo un po' sì ehm
mirata rispetto a questo, a questa guideline che ho con me.
Ci sono stati dei,
per esempio, anche
rispetto ai valori italiani. Sono preponderanti?
Nella società italiana
ci sono stati dei dei momenti
in cui ti sei sentita alienata da questa società,
in cui non hai,
non sei riuscita ad accettare questi valori?
per esempio il maschilismo, no?
italiani così così predominanti oppure
sei sempre riuscita a,
in qualche modo, ad adattarti a questi valori italiani?
MARÍA LUCÍA Non so come risponderti. Aspetta,
vediamo mi ordino un attimo le idee...
allora Io quando sono tornata da-,
quando sono venuta
dalla Spagna, prima dell'Olanda,
dell'olanda c'era un bel-, una bella differenza
di mentalità.
Sono arrivata in Spagna che
appena eravamo entrati in democrazia e la società
era molto molto arretrata come mentalità.
Io arrivavo dell'Olanda,
ti puoi immaginare
il contrasto, no?
Poi la Spagna si è evoluta in una maniera molto veloce,
almeno al livello sociale, no?
ehm e poi da quella forma di pensare che Io andavo già
un po' più avanti perché sono venuta dall'Olanda
sono venuta in in Italia
qua, in questo,
in questa città che
è un po' isolata
cioè intorno a
delle grandi montagne che,
che fanno una barriera proprio fisica.
Avellino c'ha una mentalità molto provinciale.
Ormai
ad Avellino, non ci sono problemi, mi muovo benissimo, anzi.
Però per esempio non potevo capire come era uno scandalo
ancora che quella aveva divorziata dal marito.
Era una cosa molto, molto forte per me.
Sto parlando di anni duemila
quando in Spagna si stava parlando magari del
matrimonio gay?
eh questo sì,
mi mi stupiva molto però
piano piano ho capito perché,
perché, no? e tutto il resto,
per esempio no,
quella ragazza si deve sposare
perché è rimasta incinta.
è una cosa tremenda, no? dico com'è possibile?
Dico ma com'è possibile?
No, no, si devono sposare perché si è rimasta incinta
quando Io ho avuto un figlio
senza, senza essere sposata.
cioè io
cosa dovevo essere qui ad Avellino? Una una cosa scandalosa,
convivevo, non era sposata, avevo pure figlio...
è una cosa molto prevolutiva
perciò dico...
poi sono rimasta in questa famiglia tradizionale,
del manuale, perfetta.
FOMATPLAY Ok, Ma
eh ci sono state delle situazioni in cui
tu hai percepito questo sguardo dall'esterno
abbastanza giudicante
o
è semplicemente una cosa che hai internalizzato?
MARÍA LUCÍA Ma io vedevo queste cose,
questi sguardi come curiosità più che altro,
veramente non ho visto cose. No, no,
la curiosità.
Io penso che tutti questi sguardi era-,
erano curiosi
di capire.
Non era rifiuto. Non ho sentito
questo sentimento.
FOMATPLAY: Ok. Invece rispetto alla tua comunità attuale,
diciamo al tuo network avellinese.
Quanto
6 dentro a questa società avellinese anche abbastanza
chiusa, come dicevi tu?
cioè sei riuscita ad integrarti?
fai parte integrante di qualche attività, comunità?
MARÍA LUCÍA: No,
ho poca vita sociale qua, [en] Avellino
soltanto con delle persone molto, molto
segnalate. Molto mirate.
Eh no, perché non mi trovo
semplicemente, perché non mi trovo.
Se c'è la possibilità di stare insieme
perché mi hanno chiesto perché
voglio io, va bene, non ci sono problemi.
Però realmente non,
non trovo affinità,
non trovo affinità delle persone,
non perché sono mentalmente così.
ci sono delle persone, che non che non trovo questa...
ci sono delle persone,
però sono pochissime.
Non sono parte del tessuto sociale
avellinese. Non sono participe
degli avellinesi,
per capirli, per conoscerli.
FOMATPLAY: Quindi per ora
diciamo una differenza interpersonale, non
proprio sociale della
appunto società
avellinese, comunità avellinese...
hmm interessante.
Va bene allora
faccio un veloce check
rispetto a quello che penso di averti chiesto.
hmm quello...
MARÍA LUCÍA non ti sento, non ti sento...
mi hai chiesto qualcosa? perché non ti sentivo..
FOMATPLAY mi senti?
MARÍA LUCÍA ora sì.
FOMATPLAY dicevo che sto
un attimo buttando un occhio su questa griglia
ehm di domande che abbiamo diciamo come,
come linee guida.
ehm forse già che devi,
Devi andare
fra pochissimo io ti farei queste ultime domande brevi
che sono delle domande lampo
a cui puoi rispondere veramente con una frase,
due frasi. Sono domande molto molto brevi,
appunto nella risposta anche.
Quindi,
definisci il concetto di libertà di movimento
in una frase. come lo definiresti?
MARÍA LUCÍA Libertà di movimento?
Posso ripetere la frase libertà di movimento?
FOMATPLAY Ok,
certo,
assolutamente.
come riassumeresti la tua esperienza
legata alla libertà di movimento in Europa fino ad ora?
MARÍA LUCÍA: Positiva, è stato positivo,
salvo la perdita del passaporto
e della,
del documento d'identità a Parigi,
quello è stato un disastro.
FOMATPLAY Perché hai avuto delle difficoltà burocratiche?
MARÍA LUCÍA Tante e molto, molto gravi poi.
Mi volevano spedire [en España],
a tutta la mia famiglia a casa qui in Italia
però i figli andavano con il padre,
non con con me.
FOMATPLAY Ma questo durante un viaggio?
MARÍA LUCÍA Sì, a Disneyland Paris.
Mi avevano rubato tutta la documentazione
e dovevamo andare,
siamo andati al consolato sia italiano
che spagnolo e gli spagnoli erano un disastro,
quello italiano invece no,
quello fa facevano tutto il possibile per risoquello facevano tutto il possibile per risolvere.lvere
Come al solito gli italiani sono così nel mondo.
Gli spagnoli mi hanno fatto penare,
infatti Io sono andata in Spagna
e loro sono tornati in Italia.
E ci siamo visti dopo.
FOMATPLAY: Perché tu non avevi i documenti italiani
per tornare in Italia all'epoca?
MARÍA LUCÍA: Sì. Nonostante c'era tutta la mia famiglia lì.
Là io ero extracomunitaria, io dovevo andare al mio paese.
FOMATPLAY infatti questo è un incidente abbastanza importante
per quanto riguarda la libertà di...
MARÍA LUCÍA a me m'ha provocato tantissima ansia.
I bambini erano piccoli
e io volevo restare coi bambini.
invece no.
Loro con il papà in Italia e io dovevo andare.
Se dovevo, se potevo se volevo lasciare
la Francia che non era... che era un paese di passo,
dovevo andare in Spagna,
cioè a separarmi nella mia famiglia.
FOMATPLAY sì, assurdo.
Ma tu non avevi un permesso di residenza in Italia
all'epoca che potevi esibire?
o non ce l'avevi con te probabilmente?
MARÍA LUCÍA Stavo in vacanza,
non portavo con me il permesso.
FOMATPLAY giustamente.
Ok va bene. Come ti sentiresti se questa,
come ti sentiresti se questa libertà di movimento
ti venisse tolta,
ti fosse negata?
MARÍA LUCÍA Eh, male, perché io mi muovo
avanti indietro. Sì,
suppongo abbastanza male.
Sto ricordando di nuovo Francia, sì, sì, sì.
FOMATPLAY Certo.
Quella esperienza traumatica non te la sei dimenticata
probabilmente.
Dov'è casa e dove pensi di appartenere?
MARÍA LUCÍA Dove sto bene, dove sto
intorno alle persone che stanno bene.
FOMATPLAY OK.
che cosa ti manca di più della del paese che ti ospita,
ehm cioè,
che cosa ti manca di più della Spagna
o dell'Olanda
stando in Italia?
MARÍA LUCÍA Guarda, non mi manca niente.
perché ce l'ho quando voglio.
Questa è la cosa bella.
FOMATPLAY come ti senti nel paese ospitante? in Italia?
MARÍA LUCÍA Ormai è casa mia.
FOMATPLAY: Prenderesti le stesse decisioni oggi
che hai preso nel passato?
Quindi quella di trasferirti in Italia per lavoro?
rimanere?
MARÍA LUCÍA Non lo so.
non lo so...
non lo so...
FOMATPLAY Va bene questa magari è una
domanda che possiamo fare in un'altra intervista,
immagino, anche anche se questo sia molto...
MARÍA LUCÍA tornare a...
Sai, a non fare la stessa cosa che ho fatto adesso?
che ne so, boh...
non mi pento di niente
eh, però magari
avrei fatto delle scelte un po' più intelligenti,
non così impulsive.
Non lo so, dovrei-, dovevo pensare.
FOMATPLAY: Ok, ultima domanda. Chi sei? Definisciti
usando tre o quattro parole.
MARÍA LUCÍA Si faccio quello,
quello di Meloni: cristiana, madre...
Non lo so... donna,
donna,
madre, cristiana no,
eh...
non lo so...
FOMATPLAY italiana? spagnola? o...
MARÍA LUCÍA mi piace presentarmi come spagnola.
Sì, mi piace presentarmi come spagnola.
FOMATPLAY Va benissimo.